venerdì 23 novembre 2012

"Il cane giallo" di Georges Simenon

Oggi affronto uno dei libri "classici" del giallo: scritto nel 1931 è il sesto romanzo con il Commissario Maigret, protagonista amato dai cultori del genere. Personaggio particolare, Maigret ebbe subito successo per il suo carattere schivo, lontano dagli stereotipi del tempo che volevano i vari protagonisti come dandy londinesi o duri picchiatori. Protagonista di 76 romanzi e 26 racconti, Maigret in questo libro da il meglio di se e gli ingredienti non mancano: cittadina piccola dove si conoscono tutti, una persona che sbaglia strada perché ubriaca e viene uccisa, un cane spelacchiato che appare e sembra essere presente su ogni scena del crimine e una borghesia con qualche scheletro nell'armadio. Il Commissario è una persona normale, con i suoi vizi e le sue virtù, ma riesce a diradare la nebbia del mistero portandoci alla conclusione.

Giudizio personale
Simenon riesce a costruire un immaginario della provincia francese tra i migliori nella letteratura novecentesca: descrizioni mai banali, costruzioni dei personaggi brevi ma precise, non si abbandona a clichés o a escamotages narrativi semplici. Scritto bene, ottimamente tradotto, per chi ama il genere è davvero una pietra miliare da non mancare di leggere (Subito dopo il Mastino dei Baskerville di Conan Doyle e i Dieci Piccoli indiani di Agatha Cristhie). Consigliatissimo!

Citazioni
L'ispettore Leroy aveva venticinque anni e sembrava più un ragazzo di buona famiglia che un ispettore di polizia. Era fresco di studi, e quello era il suo primo caso. Già da un po' osservava Maigret con aria sgomenta, cercando di attirare la sua attenzione senza dare nell'occhio. Alla fine gli bisbigliò, arrossendo: "Mi scusi, commissario... Ma... le impronte..." E certo pensò che il suo capo fosse della vecchia scuola e ignorasse il valore delle investigazioni scientifiche, perché Maigret, tirando una boccata dalla pipa, buttò lì: "Se proprio vuole..." (p. 19)
Fuori era notte fonda, con un raggio di luna che, anziché rischiararlo, accentuava l'aspetto romantico di quel cielo carico di nuvole pesanti. E quel fango che restava immancabilmente appiccicato alle scarpe, perché a Concarneau non esistono ancora strade lastricate! (p. 49)
Edizione utilizzata
Georges Simenon, Il cane giallo, Traduzione di Marina Verna, La biblioteca di Repubblica, pubblicato su licenza di Adelphi, Milano 2004

Dove si può trovare questo libro:
E' uno dei classici della letteratura del giallo e, quindi, lo troverete facilmente in ogni libreria ben fornita. In alternativa potreste utilizzare siti come IBS o Amazon

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