venerdì 24 febbraio 2023

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia di Zerocalcare (2021)

 

Ogni volta che recensisco un libro di Zerocalcare mi rendo conto di quanto la sua popolarità sia cresciuta: l'uscita su Netflix di "Strappare lungo i bordi", una serie TV animata, realizzata da Movimenti production da un'idea del disegnatore romano, ha sancito il successo planetario di Michele Rech. Proprio a Rebibbia, famoso e famigerato quartiere romano, lui dedica la sua più recente raccolta di fumetti. Il volume contiene storie pubblicate tra febbraio 2019 e la fine del 2021 sul suo blog e su alcune testate giornalistiche. Viene ripercorso l'impegno politico e umano di Zerocalcare, che non si nasconde ed esprime il suo pensiero in termini chiari e trasparenti. All'interno, troviamo anche cinque storie inedite. Quella finale ripercorre proprio il processo creativo e l'attesa dopo la produzione della serie tv, raccontando tutte le insicurezze dell'autore, che i lettori hanno imparato ad amare. Fa riflettere, fa arrabbiare, fa commuovere: consigliato!


Se fosse cibo:
Struffoli: dolce carnevalesco tipico del Lazio.
 
Racchiuso in una frase:
Uno pensa che nells vita a volte devi fare un salto nel vuoto, per vedere come va avanti. Come se la vita e il salto fossero due cose diverse. Ma non funziona così. La vita È quel slato... Quella materia ignota che scivola via appena la attraversi. È quella cosa che ti cachi sotto. È quella caduta la vita. Sono tutti gli altri momenti, quelli in cui non salti, che si dovrebbero chiamare in un altro modo. Ma è troppo angosciante per dargli un nome. 

Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, BAO, Milano 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e digitale, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)

La sposa americana di Mario Soldati (1977)

 

Un italiano, studioso di letteratura, si appassiona agli Stati Uniti e ai suoi poeti e sceglie di andarvi a vivere per un periodo. Conosce una donna e decide di sposarla. Come recita il titolo, "La sposa americana", il romanzo di Mario Soldati inizia nel giorno del matrimonio tra Edoardo ed Edith. Un giorno di nascita e di morte. Edoardo, proprio poco prima di dichiarare il suo "sì" nuziale, si volta verso gli invitati e rimane folgorato da Anna, sua cognata e migliore amica della sposa. Ne nasce un intreccio amoroso che, in un turbinio di emozioni, riflessioni e vita vissuta, condurrà Edoardo, Anna ed Edith in un insolito triangolo. Mai banale, mai volgare, Soldati riesce, con la sua scorrevole narrazione, a rendere la storia d'amore profonda, toccante, ben costruita. La riflessione si sposta sulla natura umana. Cosa che dà valore al racconto, che non risulta affatto stucchevole. Sentimenti a raggi X.


Se fosse cibo:
Knedliky: specialità del paese di origine dei genitori di Edith, la Repubblica Ceca, sono gnocchi di frutta e ricotta.
 
Racchiuso in una frase:
Ma appena entrò in casa mia, vidi sul suo volto qualcosa di nuovo: un sorriso contenuto, uno sguardo incerto, un pallore diverso dal solito. [...] Per la prima volta in vita mia, sentivo il bisogno di picchiare. Picchiarla? Picchiarla nell'illusione che tornasse come prima? Assurdo, mostruoso, ridicolo. Ma era come se potessi esprimermi soltanto picchiandola, e picchiarla mi repugnava. Tutte queste riflessioni le avevo fatte in un solo istante: e nello sforzo stesso di trattenermi dall'alzare le mani su di lei, ecco, non mi accorsi nemmeno di gridare (p. 77)

Edizione utilizzata:
Mario SOLDATI, La sposa americana, Club degli editori/Mondadori, Milano 1977.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e digitale, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)

Les meilleures histoires de science-fiction soviétique (1972)

Nel '900 una delle letterature che più hanno segnato l'immaginario collettivo è quella fantascientifica. Cinema, arte, televisione non si sono sottratte da una influenza che, nell'epoca della tecnica spinta, auspicava un mondo diverso, più facile, più libero. È una letteratura che, proiettandosi nel futuro, affronta i temi concreti del presente. Spesso si pensa alla letteratura statunitense e si trascura un filone davvero interessante che ne ha fatto da contraltare: la letteratura sovietica. Nel 1972 a cura di Jacques Bergier esce per il mondo francofono Science fiction soviétique, una raccolta di racconti davvero molto interessanti che fanno scoprire al lettore un punto di vista inedito. Nell'introduzione il curatore definisce la fantascienza sovietica come la migliore al mondo. Superato lo scoglio linguistico, questo testo riporta in vita storie forse perdute che meriterebbero una edizione e una traduzione in italiano. Lettura per appassionati!

Se fosse cibo:
Sicuramente del Borsh, zuppa di barbabietola molto diffusa nei paesi sovietici. 

Racchiuso in una frase:
Aveva il tempo di notare - per abitudine professionale - il suo aspetto esterno, il suo modo caratteristico di stare in piedi e parlare. Ma l'esterno di un uomo è come la facciata di un edificio. Possiamo contare tutti i mattoni uno per uno e non avere nozione di anima e passioni, gioie e dolori che si nascondono dietro il muro impenetrabile. (p. 205)

Edizione utilizzata:
Jacques Bergier (a cura di), Les meilleurs histoires de science-fiction soviétique, Bibliothèque Marabout, Verviers 1972.

Dove trovare il libro:
È reperibile sul sito maremagnum.com.

sabato 18 febbraio 2023

24/7 di Nova (2021)

Sogno, realtà, fantasia, paure, ossessioni da pandemia, visioni distopiche, provincia italiana, colori. Metti tutto insieme in un calderone e... esplode una Nova! Non mi riferisco alla stella che sta in cielo, ma a una talentuosa fumettista abruzzese. Nel suo ultimo lavoro, 24/7, fa esplodere tutto. Dante è al suo primo giorno di lavoro in un supermercato ortofrutticolo aperto tutto i giorni, 24 ore su 24. Suoi colleghi sono personaggi eccentrici, ognuno con un passato difficile. Dante ha scelto questo impiego perché spera che, distraendosi, possa dimenticare l'amata Eva. Che però all'improvviso appare in cassa. Ora, chi legge pensa che la storia possa avere un'evoluzione emo e romantica. Nova invece sorprende e mischia le carte, facendo comparire mostri assurdi. Il racconto a una prima lettura può risultare confuso, unito anche a un tratto grafico destrutturato, ai colori acidi e al flusso di pensiero espresso nelle didascalie. Lascia emergere però forte la personalità di Nova: la pandemia, la vita di tutti i giorni in questo tempo che (speriamo) ci stiamo lasciando alle spalle. Adatto ai 30/40 enni di oggi, volutamente disturbante, da leggere con consapevolezza.

Se fosse cibo:
Un bel minestrone, con qualche ingrediente "disturbante".
 
Racchiuso in una frase:
A quanto pare questi sono tempi di una stranezza devastante senza precedenti. Ma siamo onesti per un attimo: funziona come l'estate più calda degli ultimi 50 anni che ogni anno è peggio. Quindi non si sa mai, nel dubbio continuate a mettere un piede davanti l'altro per non cadere, non vi disintegrate, non fatevi fottere male. (ultima pagina)

Edizione utilizzata:
NOVA, 24/7, BAO, Milano 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e digitale, nelle maggiori librerie online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)

venerdì 10 febbraio 2023

La storia di Potenza a cura di Alessandra Accardo (2021)

Spesso quando si incontra un potentino e gli si chiede un parere sulla sua città ci si sente rispondere: "Potenza? Ma è brutta, non vale la pena vederla!". Effettivamente, quando un viaggiatore si approccia per la prima volta con il capoluogo lucano l'impressione non è delle migliori. Eppure, come dentro una brutta cassaforte, tolta l'apparenza, Potenza dona al visitatore e a chi vi abita tante occasioni e luoghi da vivere e visitare. "La storia di Potenza" a cura di Alessandra Accardo vuole sfatare il mito della città brutta e senza storia, donando al lettore un quadro che, dalla preistoria ai giorni nostri, racconta un pezzo del Sud Italia (quasi) dimenticato. Tra una villa romana, un ponte degli anni '70 che è patrimonio Unesco (il Ponte Musmeci), le storie del brigante Crocco e del democristiano Colombo, la città, che per prima in Italia si ribellò ai Borbone nel 1860, offre al turista più di un pretesto per una visita. Lo stesso san Gerardo Vescovo, figura che troneggia sulla copertina di questo libro, è una figura leggendaria: vissuto nel 12° secolo, avrebbe salvato il territorio dai turchi. Una lettura utile per scoprire la storia di una città, di un territorio, per una gita fuori porta più consapevole. Una bella sorpresa!


Se fosse cibo:
Strascinati con maiale e peperone crusco: cosa volere di più?
 
Racchiuso in una frase:
Ma Potenza ama nascondersi. Lo fa da sempre. Le sue storie sono ricche di bellezza, di umanità e coraggio ma quasi mai sono esibite. Parlano di miracoli, di santi, di rinascite inaspettate e di nuovi corsi. Potenza non è una città muta. È una città curiosa, viva e brulicante che condivide e che parla. Per amarla non occorre che mettersi in ascolto. (p. 187)

Edizione utilizzata:
Alessandra ACCARDO (a cura di), La storia di Potenza, typimedia, Roma 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e digitale, nelle maggiori librerie online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)

sabato 4 febbraio 2023

Lettera a una professoressa di Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana (1967)

Chiunque in Italia si occupi di educazione, non può non leggere "Lettera a una professoressa", opera della Scuola di Barbiana guidata da Lorenzo Milani, vuoi per la valenza storica, vuoi per l'importanza socio-didattica. Sacerdote cattolico, don Milani apparteneva a una famiglia colta e benestante, dichiaratamente agnostica. Dopo il liceo si appassionò all'arte e, attraverso di essa, alla liturgia, compiendo un cammino di conversione che lo portò fino al sacerdozio. Prete non convenzionale, fu mandato nel 1954 nella sperduta comunità di Barbiana, nel Mugello in Toscana, dove fondò una scuola sperimentando il metodo di scrittura collettiva alla base di "Lettera ad una professoressa". Il testo rappresenta una denuncia della scuola e del sistema classista e porta con sé la richiesta forte di ribaltare la prospettiva didattica mettendo al centro la persona. Il metodo portato avanti a Barbiana non si arrocca in una prospettiva in cui lo studente è un mero contenitore da riempire di contenuti. Scritto nel 1967, questo testo è stato al centro del dibattito del '68. Cosa può dirci oggi? In un mondo che troppo spesso sminuisce le conoscenze, (ri)leggere l'opera dei ragazzi di Barbiana ci aiuta a riflettere sul valore dell'educazione e sull'importanza di investire sulle persone. Figlio del suo tempo, è un testo illuminante.


Se fosse cibo:
La farinata con le leghe, piatto tipico delle famiglie contadine del Mugello. Si tratta di una zuppa a base di fagioli, farina gialla, porro e cavolo nero. 
 
Racchiuso in una frase:
La cultura vera, quella che ancora non ha posseduto nessun uomo, è fatta di due cose: appartenere alla massa e possedere la parola. Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d'espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose. (p. 105)

Edizione utilizzata:
SCUOLA DI BARBIANA, Lettera a una professoressa, Libreria editrice fiorentina, Firenze 1996.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e digitale, nelle maggiori librerie online (ibs.ithoepli.itmondadoristore.it)