giovedì 21 dicembre 2023

Dopo il botto di Zerocalcare (2023)

Non nascondo la mia passione per Michele Rech, fumettista romano conosciuto come Zerocalcare. Seguo da 10 anni le sue opere e ho modo di conoscere la sua vita artistica e il suo pensiero. Tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 a Milano, alla Fabbrica del Vapore si è tenuta una mostra dal titolo Dopo il botto. Da quell'evento ne è nato un catalogo pubblicato da BAO che raccoglie tutti i contributi della mostra milanese. È un buon modo per immergersi nel calcare-verse e in un lavoro artistico fatto non solo di fumetti e storie ma anche di impegno politico e sociale. Si può anche apprezzare l'evoluzione grafica di Zerocalcare e come piano piano anche la sua narrativa si sia evoluta rendendolo il fumettista più importante d'Italia, da 150.000 copie di tiratura per ogni suo libro. Un testo per appassionati del genere e dell'autore.

Racchiuso in una frase:
Il disegno è strumento narrativo che indaga e disvela la ricerca della verità intima e politica del personaggio autobiografico. L'artista, autore, disegnatore e sceneggiatore, si avvale del fumetto per raccontare luoghi e situazioni spinose di politica internazionale; la sua lettura del presente è una lettura critica che lega il racconto di sé al destino del mondo.

Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Dopo il botto, BAO, Milano 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

Animation Art Book di Zerocalcare (2023)

Zerocalcare è ormai da più di 10 anni un punto di riferimento per la cultura del fumetto in Italia. Le sue storie hanno colto quel bisogno che una ha generazione intera, quella dei quarantenni, di esser raccontata coi suoi dubbi, le sue incertezze, i suoi bisogni. Un altro filone narrativo è quello del giornalismo grafico che ha portato l'autore di Rebibbia in Kurdistan. Il grande successo editoriale ha spinto il colosso statunitense Netflix a puntare su una realtà italiana, la Movimenti production, per produrre due serie: Strappare lungo i bordi del 2021 e Questo mondo non mi renderà cattivo del 2023. L'Animation Book ripercorre la trada che ha portato Michele Rech dai primi video amatoriali fatti in casa durante la quarantena fino al successo globale di una animazione davvero fatta bene. È stato un percorso lungo e complesso, che ha richiesto tempo e professionalità e questo libro ne ripercorre tutte le tappe. Per appassionati di animazione e per fan di Zerocalcare.

Racchiuso in una frase:

Questo mondo è un prodotto tecnicamente più maturo di Strappare lungo i bordi. In che modo hai capitalizzato sulle cose apprese con il primo progetto, per assicurarti che il secondo fosse ancora più bello?
L'animazione è artigianato di eccellenza. Più ci lavori, più alzi l'asticella tecnica ed espressiva. Aver settato il mondo, l'arena, l'artwork e le linee guida dello "Zeroverse" nella produzione di SLIB ci ha permesso di concentrarci sulla storia, sui personaggi sempre più caratterizzati e sul respiro del racconto. Abbiamo sostituito all'apnea un respiro a tratti leggero, a tratti affannoso e affaticato, ma spero sempre molto sincero e vero. (p. 17)

Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Animation Art Book, BAO, Milano 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

Il Giornalismo a Fumetti di Carlo Gubitosa (2018)

La mia ricerca personale sul linguaggio del fumetto, dalle sue origini sino alle forme che ha assunto negli ultimi anni, mi ha fatto approdare a questo interessante saggio di Carlo Gubitosa dal titolo Il Giornalismo a Fumetti. Partendo da una analisi del linguaggio grafico e dalla storia della genesi dello stesso, soprattutto negli Stati Uniti, il giornalista e fumettista tarantino ci porta per mano in un viaggio che non solamente parla di giornalismo e fumetti ma che ne mostra il dietro le quinte. Nella commistione tra giornalismo e fumetto non solo il fumetto diventa una maniera di raccontare un fatto alla maniera giornalistica ma lo stesso linguaggio giornalistico trova nuova linfa e nuova vita nel fumetto, un modo di raccontare che va oltre ciò che si vede. Gubitosa ci porta anche oltre proponendo nuovi modelli editoriali e mostrando passo passo come si costruisce una scieneggiatuta di una intervista-fumetto. Molto interessante!

Racchiuso in una frase:
Il risultato è che il giornalismo a fumetti nostrano, mancando il respiro e l'ambizione di un mandato pieno a svolgere attività giornalistica, è costretto ad essere desk più che investigativo. Senza la volontà attiva dei protagonisti del giornalismo, il fumetto rischia dunque di mancare un salto: da opportunità innovativa ad autentica risorsa per l'infor-mazione. Intorno a questa sfida, così come intorno alle sue titubanze, si giocherà il futuro nostrano del graphic journalism. (p. 15)

Edizione utilizzata:
Carlo GUBITOSA, Il Giornalismo a fumetti - raccontare il mondo col linguaggio della nona arte, NPE, Eboli (SA) 2018.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

venerdì 15 dicembre 2023

Graphic novel. Il fumetto spiegato a mio padre di Nicola Andreani (2014)

Come ho spesso fatto notare, in Italia l'arte del fumetto soffre di un pregiudizio col quale la si colloca unicamente nella fascia dei bambini. Fenomeni culturali come Zerocalcare hanno riportato in auge questo genere di narrativa nel Bel Paese, cambiando anche la fisionomia degli scaffali delle librerie. Per dare una infarinatura a chi questo genere non lo conosce per nulla, Nicola Andreani ha scritto il saggio Graphic novel. Il fumetto spiegato a mio padre. Partendo dalla descrizione delle peculiarità narrative del fumetto, Andreani ci accompagna in un viaggio in giro per il mondo mostrando la pluralità e la ricchezza di questa forma narrativa. Si va dall'Argentina di Oesterheld, passando per l'Italia di Micheluzzi, sostando nel mondo francofono di Bilal senza dimenticare l'underground statunitense e i manga giapponesi. Pur essendo un po' datato e, per la sua forma, volutamente limitato, questo saggio è un ottimo inizio per un approccio ad una narrativa senza confini. Consigliato!

Racchiuso in una frase: 
se ne è parlato tanto, troppo e spesso a sproposito e il parlarne sulla base di supposizioni e approssimazioni, in particolare importate dal pensiero nordamericano, ha innescato una serie di modi di attribuzione che si sono rivelati quantomai approssimativi e fuorvianti. Nel contenitore graphic novel sono state appunto incluse opere che, anche se degne di nota perché mature e complesse o artisticamente valide, non fanno parte di questo genere narrativo. Certo, è giustificabile che nel mondo del fumetto ci sia stato il bisogno di parlarne, sia per la rilevanza del fenomeno, sia per una sorta di riscatto intellettuale verso tutte quelle critiche che avevano escluso a priori il fumetto come forma d'espressione artistica e linguaggio in grado di esprimersi in ogni direzione. (p.13)

Edizione utilizzata:
Nicola ANDREANI, Graphic novel. Il fumetto spiegato a mio padre, NPE, Eboli (SA) 2017.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (unilibro.it, libreriauniversitaria.it, mondadoristore.it)

martedì 28 novembre 2023

Le origini del fumetto di Thierry Smolderen (2009)

Quando si parla di fumetto la maggior parte delle persone associa questa forma di narrazione ai bambini. A volte non la si considera nemmeno una vera e propria forma di narrazione quanto solo alcuni segni combinati a delle parole. Thierry Smolderen, sceneggiatore di fumetti belga, nel 2009 pubblica questo saggio dal titolo Le origini del fumetto - da William Hogarth a Winsor McCay. Nel sottotitolo si trova la chiave di lettura di questo saggio: Smolderen porta per mano il lettore alla scoperta delle origini dell'arte che è alla base del fumetto. Si scoprirà, con meraviglia, quanto la comunicazione e l'arte siano strettamente connesse al racconto della cosiddetta nona arte e come questa sia non solo una forma di narrazione completa ma come essa sia stata fondamentale nel concepire tutto ciò che arriverà successivamente. Un gran bel testo, consigliato non solo per gli appassionati di fumetti ma anche per chi ama l'arte e la letteratura. Illuminante.


Racchiuso in una frase:
The Yellow Kid and His New Photograph non era stato pensato per inaugurare un nuovo genere; era solo un fumetto geniale indipendente. Negli anni che seguirono, tuttavia, il successo commerciale del fonografo giocò in favore dell'adozione del balloon a scapito dell'antica etichetta. Poiché il pubblico era abituato alla macchina parlante, la sua capacità di ripetere meccanicamente le immagini sonore sostituì rapidamente la sua concezione iniziale di dispositivo il cui scopo era di trasmettere le citazioni autorizzate direttamente dalla voce dell'autore. Il paragone di Outcault con il balloon del pappagallo fu motivato sempre di più dal modo in cui il pubblico utilizzava la macchina di Edison. Infatti, anche la forma dell'altoparlante del giradischi e i microfoni di registrazione rammentavano una versione stilizzata del balloon e la sua coda. L'antica metafora dell'etichetta come pergamena scritta non poteva resistere a lungo a questa potente associazione. (p. 148)


Edizione utilizzata:
Thierry SMOLDEREN, Le origini del fumetto. Da Williamo Hogarth a Windsor McCay, NPE, Eboli (SA) 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it)

venerdì 10 novembre 2023

Fantascienza cattolica & metafisica di Pietro Calore (2023)

La teologia per secoli ha vissuto il rapporto con il resto dello scibile umao come in una perenne contrapposizione: fa una parte c'era la Verità e dall'altra tutto ciò che era fatuo. Da poco più di un secolo il mondo cattolico ha cominciato ad ammormidire questa posizione trovandosi a dialogare non solo con le scienze ma anche con la letteratura. Abbiamo i vari Tolkien e Lewis che riescono a coniugare fantasy e cristianesimo. I racconti contenuti in Fantascienza cattolica e metafisica abbiamo anche qualcosa di Asimov e di Dick e l'autore, Pietro Calore, riesce nes suo intento di portarci in altri mondi pur rimanendo ancorato saldamente al nostro. Con la letteratura si riesce a divulgare alcuni concetti che altrimenti risulterebbero ostici ai più. Un libro molto interessante, scritto bene, frutto di un crowfunding. Per gli appassionati di teologia ma anche per gli appassionati di fantascienza.

Racchiuso in una frase:
«Sì forse sì ma sai Samuel.. Noi esseri umani siamo fatti così, anche quando sappiamo le cose con la testa... per il cuore non cambia niente. Sai come la penso: da quasi mezzo secolo, grazie a Parisi, tutti sappiamo che l'universo è eterno, che non esiste il passato e il futuro, che la morte, la nascita sono... illusioni ma... per nessuno è cambiato nulla, le gioie, le sofferenze, sono sempre quelle. Anche la nostra dannata arroganza di essere qualcosa di diverso dal resto dell'universo e di poterlo dominare a nostro piacimento è rimasta inalterata... guarda Hannah... Quando abbiamo visto comparire suo padre morto, poco prima dello scontro dei fasci, avrebbe dovuto de-sistere... avrebbe dovuto capire che non c'era niente da fare, che sarebbe finita così! E invece no! Doveva andare "fino in fondo!" come dice sempre lei...» (p. 171)

Edizione utilizzata:
Pietro CALORE, Fantascienza cattolica & metafisica, Tau, Todi (PG) 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

giovedì 19 ottobre 2023

Come piante tra i sassi di Mariolina Venezia (2009)

Entrata ormai nell'immaginario collettivo grazie alle fiction della Rai, il sostituto procuratore Imma Tataranni è ormai un personaggio conosciuto, capace di attrarre le simpatie di un vasto pubblico. Tutto ha un inizio è questo è nella penna della scrittrice di origine materana Mariolina Venezia. Come piante tra i Sassi è l'esordio letterario della magistrata più famosa d'Italia. E i sassi non sono solo quelli brulli delle gravine tra la Puglia e la Basilicata ma anche i quartieri titpici di Matera, città dove è ambientata questa storia. Il giallo si dipana tra le vie e per le strade di una Basilicata attuale eppure con ancora un'aura di antichità che non riesce a scollarsi di dosso. Un ragazzo ucciso, rifiuti tossici nelle campagne, insabbiamenti, una ragazza incinta sono gli ingredienti di questo giallo. Un libro che si legge volentieri, un ottimo biglietto da visita per la sostituto procuratore Tataranni. Piacevole.

Racchiuso in una frase:
Dicono che i lucani siano di poche parole, ma forse tutte le parole che non dicono se le conservano per certe occasioni speciali, tipo conferenze, indicazioni stradali e persino interrogatori. Allora non riesci piú a farli star zitti. Perché la Basilicata è il paese del silenzio. Un silenzio tangibile, di una consistenza simile a quella dell'acqua. Fiumi di silenzio scorrono fra i solchi dellle colline aride, nelle spaccature dell'argilla, costeggiano le rotabili, immergono i paesini sui cucuzzoli nella stessa invisibile sostanza. O forse, come se col tempo si condensasse e di ventasse materia, il silenzio è proprio ciò di cui sono fatti i calanchi di Craco, le colline che costeggiano il Bradano e il Basento, il tufo dei Sassi di Matera, le rocce delle Dolomiti lucane. Tutta la Basilicata è fatta di questa sostanza immateriale, ed è probabilmente il motivo per cui i suoi abitanti, quando iniziano a parlare, a volte non la smettono piú. (pp. 119-120)

Edizione utilizzata:
Mariolina VENEZIA, Come piante tra i sassi. Imma Tataranni e la storia sepolta, Einaudi, Torino 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche oltre che scaricato come ebook anche nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

martedì 17 ottobre 2023

La pace è finita di Lucio Caracciolo (2022)

Lucio Caracciolo, per chi non lo conoscesse, è un giornalista esperto di geopolitica che dirige la più famosa e autorevole rivista italiana sul tema: Limes. In questo saggio il titolo è fuorviante: La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa. Se il punto di partenza dato dall'invasione russa in Ucraina è uno spunto corretto per riflettere sullo stato dell'Europa, lo svolgimento è, a mio avviso, totalmente fuori tema, a tratti fantasioso. Il percorso europeo, secono l'autore, è frutto unicamente della volontà statunitense che, nei decenni, ha fatto e disfatto il processo di integrazione europea. Pur non negando il forte interesse geopolitico americano alla base dei primi trattati di integrazione, pensare che Stati come Francia, Germania, Regno Unito e, perché no, anche l'Italia, siano semplici burattini nelle mani degli americani, senza storia, senza visione, senza futuro mi sembra una lettura estremamente semplicistica (per essere gentile). È certo che la casa europea attraversa una crisi profonda ma questa lettura di Caracciolo mi pare totalmente fuori misura e inadeguata. Sconsigliato!

Racchiuso in una frase:
Paradosso vuole che nei tre quarti di secolo che vanno dall'insediamento degli Stati Uniti nell'Europa bipartita con l'Unione Sovietica a oggi il festival del sempre più piccolo sia stato accompagnato dal martellare della retorica europeista in vista della sempre futura Grande Europa. Virtuosismo intellettuale per statuto insofferente della critica, indifferente ai fatti. Avulso dalla storia. Proprio per questo utile all'Antieuropa americana a consolidare la presa di Washington sul Vecchio Continente. La barocca costruzione comunitaria culmina nel 1992 con il Trattato di Maastricht che mentre istituisce l'Unione Europea e battezza l'euro sua "moneta unica", distilla l'opposto di quanto propagandato e sinceramente voluto da molti fra i suoi architetti. Disintegrazione recitata da integrazione. L'europeismo ha partecipato e continua a partecipare dello sfarinamento dell'incerto spazio veterocontinentale. Dice Europa e s'accomoda volentieri in Antieuropa. In formula: l'europeismo è antieuropeo. Americano in quanto unzione e sanzione dell'egemonia statunitense in Europa. (pp. 53-54)

Edizione utilizzata:
Lucio CARACCIOLO, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  nelle maggiori librerie fisiche oltre che scaricato come ebook anche nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it) 

Cronorifugio di Georgi Gospodinov (2020)

Il tempo nel quale viviamo è un tempo veloce, nel quale tutto corre e dove il costante essere in contatto erode i tempi morti. Paradossalmente il nostro è anche il tempo della mancata memoria, di voler considerare il passato acquisito in un'ottica revanscista, cercando una rivincita nell'oggi di cose successe anche cento anni fa. La storia di Cronorifugio dello scrittore bulgaro Gospodinov ci racconta di Gaustìn, un personaggio onirico, alter-ego dell'autore, che fonda una clinica molto particolare. Per aiutare persone affette da problemi di memoria, il cronorifugio riproduce un anno particolare del passato. A Zurigo questa clinica ha successo e viene riprodotta in varie parti d'Europa fino a creare interi villaggi che scandiscono il loro tempo nel passato. Il tempo da cura diventa malattia quando le società e gli Stati decidono di attuare un referendum per ritornare nel passato. La scrittura di Gospodinov è tra le migliori di questo decennio e Cronorifugio è uno dei prossimi classici europei. Da leggere!

Racchiuso in una frase:
Quando le persone con le quali hai condiviso un passato se ne vanno, ne prendono con sé una metà. In realtà tutto, perché non esiste mezzo passato. È come se tu avessi tagliato verticalmente una pagina in due e leggessi le frasi solo fino alla metà, mentre l'altro legge la fine. Nessuno ci capirebbe niente. Quello che teneva in piedi l'altra metà, non c'è più. Quello che è stato così vicino nei giorni, le mattine, i pranzi, le cene e le notti, nei mesi e negli anni di questo passato... Non c'è chi possa con-fermarlo, non c'è con chi poter suonare insieme all'unisono. Quando mia moglie se n'è andata, mi sembra di aver perso metà del mio passato, in sostanza tutto. Il passato si suona solo a quattro mani, almeno a quattro mani. (pp. 218)

Edizione utilizzata:
Georgi GOSPODINOV, Cronorifugio, Voland, Roma 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  nelle maggiori librerie fisiche oltre che scaricato come ebook anche nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it) 

venerdì 29 settembre 2023

Sul metodo degli studi del nostro tempo di Giambattista Vico (1708)

Sul metodo degli studi del nostro tempo
 è una prolusione accademica pronunciata dal professore e filosofo napoletano Giambattista Vico il 18 ottobre 1708 e pubblicata nel 1709. Perché allora leggere oggi un testo così datato e, a primo impatto, così difficile? Anzitutto per l'autore: Vico è uno degli intellettuali italiani tanto importanti quanto sconosciuti e, in vita, vituperati! In secondo luogo perché tutto ciò che noi crediamo si rivolga all'odierno pensando prima era meglio, una volta lo studio e gli studenti erano più seri, non è realtà solo nostra. Vico ci parla del metodo di studio costatando come al suo tempo fosse difficile trovare degli studenti seri. Ultimo suggerimento su quest'opera: studiare non è finalizzato ad una conoscenza puramente tecnico/pratica. La conoscenza È pratica, È totale, È un metodo! Certo, è difficile approcciarsi ad un testo così eppure, superato l'ostacolo iniziale, è illuminante. Consigliato agli educatori!

Se fosse cibo:
Come diceva Ippolito Cavalcanti, nel '700 napoletano cosa c'è di meglio di un fritto misto di pesce?

Racchiuso in una frase:
Che cos'è il diritto naturale? L'utile di ciascuno. Che cos'è il diritto delle genti? L'utile delle nazioni. Che cos'è il diritto civile? L'utile della città. Quali sono le fonti del diritto? E perché è nato il diritto di natura? Affinché l'uomo in qualche modo viva. Perché è stato introdotto il diritto delle genti? Affinché l'uomo viva in modo sicuro e comodo. Perché è stato istituito il diritto civile? Affinché l'uomo viva in modo felice e beato.  (p. 127)

Edizione utilizzata:
Giambattista VICO, De nostri temporis studiorum ratione. Sul metodo degli studi del nostro tempo, ETS, Pisa 2010.

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Può essere ordinato in formato cartace nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it). 

sabato 23 settembre 2023

Un'educazione paperopolese di Valentina De Poli (2022)

Uno dei must dell'infanzia e dell'adolescenza di moltissimi italiani è la rivista Topolino: il giornale targato Disney ha contribuito alla crescita di migliaia di lettori e lettrici italiani. Nell'immaginario di questi bambini e adolescenti, la redazione del settimanale del topo più amato del mondo deve esser sembrato una specie di luna park. Una giornalista che vi è entrata, vi è cresciuta e ne è anche stata la direttrice è Valentina De Poli che nel suo Un'educazione paperopolese ci parla di questo mondo. Dall'esperienza di un podcast creato sul tema dalla giornalista milanese, questo libro non è un semplice racconto di come vive e cresce una redazione ma è un vero e proprio atto d'amore verso un'icona culturale. Topolino ha insegnato a leggere, a pensare, a parlare generazioni intere di italiani: il terzo capitolo del libro ci mostra le parole desuete che tutti noi utilizziamo grazie a Topolino. Un libro davvero moltro interessante che fa di un'esperienza personale un patrimonio collettivo. Consigliato!

Se fosse cibo:
Decisamente woopie pies a forma di Topolino: dolci, gustose, adatte a tutte le stagioni.

Racchiuso in una frase:
Un Topo, insomma, che gioca con temi che più reali non si può, dove ogni lettore entra nel livello di lettura che gli è più congeniale. Topolino può diventare anche il ponte sospeso tra realtà e fantasia per rendere più chiara una situazione scottante, oserei dire, in questo caso, quasi politica. (p. 252)

Edizione utilizzata:
Valentina DE POLI, Un'educazione paperopolese. Dizionario sentimentale della nostra infanzia, ilSaggiatore, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartace nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it).

giovedì 21 settembre 2023

Brick for stone di Alessandro Barbero (2023)

Per la generazione nata dagli anni '80 in su, c'è un momento storico comune del quale tutti hanno un ricordo personale: l'undici settembre 2001. Cesura dell'epoca contemporanea, il crollo delle Torri Gemelle di New York ha segnato il destino di tutti coloro che sono cresciuti nei primi anni 2000. Sin da subito varie teorie vi sono succedute per tentare di spiegare gli avvenimenti. A distanza di più di 20 anni uno tra i più famosi storici e divulgatori italiani, Alessandro Barbero, delizia i suoi lettori con un romanzo di fantasia che esula dalla sua produzione saggistica. In Brick for stone si intrecciano storie e mondi tra i più disparati: un campione di scacchi e un ex soldato russo; un professore di semiotica e alcuni ragazzi della periferia newyorkese. Tutti accomunati dalla tragedia che sta per arrivare. Un thriller scorrevole, piacevole alla lettura, con spunti interessanti. Buono nelle prossime giornate di pioggia!

Se fosse cibo:
Hamburger e patatine comprati da McDonald....

Racchiuso in una frase:
Edička era partito, non l'avrebbe più fermato nessuno. Ci scriverà una poesia, capì Grišunja. «Il doppiopetto». Le poesia di Edička erano bellissime, peccato che tradotte in inglese perdessero tutto il fascino: lui era un tale giocoliere con le parole, ma in inglese che giochi di prestigio puoi mai fare? Quella non è una lingua, è una marmellata, provi a manipolarla e ti cola tutto fra le mani. E comunque, qui della poesia non gliene frega ninete a nessuno. Come dice Edička, in Russia un poeta è un'autorità spirituale, scoparlo è considerato un privilegio. Qui a New York, invece, è una merda. (p. 29)

Edizione utilizzata:
Alessandro BARBERO, Brick for stone, Sellerio, Palermo 2023.

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venerdì 15 settembre 2023

Il testamento nascosto di Antonello Sica (2022)

C'è un grande intellettuale e sacerdote, don Giuseppe de Luca, che da bambino ha dovuto lasciare la sua terra e che ha passsato la vita immerso nello studio, alla ricerca di Dio attraverso l'intelletto. Questo lo avvicinò a grandi intellettuali come Benedetto croce  e Herberto Bloch. C'era il suo impegno editoriale, portato avanti attraverso una casa editrice, le Edizioni Storia e Letteratura. C'è il suo rapporto di profonda amicizia e stima con un grande Papa come Giovanni XXIII. C'era infine un editorialista che sull'Osservatore Romano scriveva criptiche composizioni. L'ultima, la Ballata, è stata riletta da Antonello Sica in questo libro che, come una esegesi, cerca di risolvere il mistero celato in questo scritto. Può un solo testo racchiudere la storia di una vita intera?Può una ballata essere talmente intensa da restituire uno spirito? Leggere per scoprirlo!

Se fosse cibo:
Latticini potentini: semplici, naturali, puri!

Racchiuso in una frase:
Mi sono messo anch'io più volte al cospetto di queste pagine, e confesso che il luogo dov più mi è piaciuto e piace leggerne almeno l'incipit, e talvolta financo declamarlo ai presenti, è sulla cima del Monte Arioso, dove lo sguardo, spaziando dal Volturino al Sirino, dal Cervati agli Alburni, cime tutte innevate fino a primavera inoltrata, cerca di catturare i tre mari - il Tirreno, lo Jonio e l'Adriatico -  e mentre gode, nelle giornate terse, della vista del primo, che argenteo brilla nel Golfo di Policastro, si rafforza nel sogno di potere un giorno avvistare anche gli altri due. Era, questo, il sogno anche del piccolo Giuseppe De Luca, che non si sarebbe mai dimentiato di quei momenti trascorsi lassù in vetta al Monte Arioso e li avrebbe ricordati, struggenti e solenni, fiono ai suoi ultimi giorni terreni. (pp. 19-20)

Edizione utilizzata:
Antonello SICA, Il testamento nascosto. La Ballata di don Giuseppe De Luca riletta come un giallo, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2022.

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venerdì 1 settembre 2023

Il caso Elisa Claps di Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani (2019)

Raccontare un omicidio è un'operazione difficile da fare perché da un lato si toccano i sentimenti di chi ha vissuto la tragedia della perdita di una persona cara e dall'altro quella grande massa che è l'opinione pubblica, sempre pronta a scagliarsi sul primo sospettato accusandolo di colpevolezza, vero o falso che sia. Se si aggiunge che il corpo della vittima è rimasto nascosto per 17 anni, si aggiunge mistero al dramma. Fabio Sanvitale, giornalista investigativo, e Armando Palmegiani, esperto della scena del crimine, nel loro Il caso Elisa Claps affrontano uno dei più efferati e misteriosi delitti della fine del secolo scorso. Il racconto è scorrevole e la cronaca è inframmezzata dai testi delle sentenze e da informazioni tecnico-scientifiche che aiutano il lettore a districarsi in questo misterioso delitto. Oggi si conosce l'autore di questo omicidio me come mai c'è voluto tanto tempo per arrivarci? In un momento nel quale il caso Claps torna prepotentemente nei media, un libro che porta, anche se con alcune imprecisioni, al centro l'informazione. Un testo molto equilibrato a differenza del podcast di Pablo Trincia che alterna informazioni a interpretazioni a volte faziose. Con la speranza che la verità esca.

Se fosse cibo:
Pane azzimo: il cibo del sacrificio!

Racchiuso in una frase:
Portare alla luce [...] significa letteralmente sfilacciare il tessuto sociale e relazionale della città, e questo in un grande paese come Potenza, così piccolo e così provinciale, è del tutto inammissibile. Significa ammettere che la sfera di perfetto non ha nulla, che non è affatto quello che sembra, che ci sono mele marce. Significa soprattutto che, se un filo esce dal gomitolo, se ne porterà dietro altri e poi chissà cosa si verrà a sapere. (p. 81)

Edizione utilizzata:
Fabio SANVITALE Armando PALMEGIANI, Il caso Elisa Claps. Storia di un serial killer e delle sue vittime, Armando, Roma 2019.

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domenica 27 agosto 2023

Ventenni Paperoni di Mattia Del Core (2023)

Il web può essere un grande mezzo di aggregazione e di conoscenza reciproca. Ne è di esempio la pagina Ventenni che piangono leggendo la saga di Paperon de Paperoni che ha raggiunto su facebook i 226.000 seguaci. Da questa passione condivisa, Mattia Del Core, appassionato di fumetti Disney e amministatore della pagina, insieme al team dei ventenni ha pubblicato il saggio Ventenni Paperoni. Ma leggi ancora Topolino? Dedicato alla generazione di adulti di oggi che non si vergona di leggere fumetti, questo libro è un excursus tanto divertente quanto rigoroso sul mondo Disney e sul fumetto italiano, su quanto nel Bel Paese questo sia importante per la cultura pop e non solo! Attraverso paperi, topi, cani e chi più ne ha più ne metta, il mondo Disney diventerà talmente tanto familiare da comprendere che NO! LEGGERE FUMETTI NON È SOLO COSA PER BAMBINI! Interessante.

Se fosse cibo:
Scontato: la fagiolata del pioniere del grande Rodolfo Cimino (per la ricetta cliccate qui)

Racchiuso in una frase:
due aspetti fondamentali (e nemmeno così banali) del carattere e del pensiero del miliardario. In primo luogo chiarisce che Paperone è un duro, uno tosto. Uno che, se perde tutto, poco dopo sta già correndo a destra e a manca per far girare le cose come vuole lui. Per tornare padrone del proprio destino. Perché, come afferma testualmente, «non serve a nulla piangere sulle proprie sfortune». In secondo luogo, la storia affronta il suo rapporto con il denaro [...] Paperone ama i soldi. Questo ne fa un avaro? Non proprio: alla fine della vicenda non ci pensa dur volte prima di regalare i possedimenti al nipote. Piuttosto emerge con prepotenza la pulsione ludica e morbosa che Paperone prova nei confronti del suo denaro. Lui si tuffa nei suoi soldi. Ci gioca, li tocca. Addirittura, li annusa. C'è dell'amore, del divertimento. C'è passione. (p. 217)

Edizione utilizzata:
Mattia DEL CORE, Ventenni Paperoni. Ma leggi ancora Topolino?, NPE, Eboli (SA) 2023.

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domenica 20 agosto 2023

Uomovivo di Gilbert Keith Chesterton (1912)

Una folata di vento, un uomo che arriva all'improvviso: non si sa da dove viene, non si sa dove va... Questo l'incipit del romanzo dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton dal titolo Uomovivo. Chesterton ama mettere tutto in disordine, disorientando il lettore, quasi infastidendolo, fino al punto nel quale sta per abbandonare la lettura e... ecco il colpo di scena e la storia si ricompone decollando verso vette che rendono questo romanzo un classico! Innocent Smith, il protagonista, è talmente innocente da essere accusato di vari reati in giro per il mondo, tanto da subire un processo, per quanto anche questo bizzarro. Allora? Tutti i testimoni nel loro racconto finiscono per assolvere questo uomo innocente. Ma Innocent si assolve? La sua è una lotta contro un pessimismo cosmico e chissà, chi vincerà! Un classico da leggere fino alla fine!

Se fosse cibo:
Roast dinner: arrosto di carne, patate, verdure, sugo di carne, e Yorkshire Pudding (una piccola pasta circolare)

Racchiuso in una frase:
Spesso e volentieri ci sono cose che una nazione intera non resce a sistemare, mentre invece potrebbe essere più facile farlo in una famiglia. Quanti giovani delinquenti sono stati multati e spediti in prigione, quando invece sarebbe stato meglio averli bastonati e spediti a letto senza cena! Quante persone, ne sono sicuro, hanno passato  una vita nel manicomio di Hanwell, quando quello di cui avevano bisogno era solamente una settimana di vacanza a Brighton per respirare un po' di aria marina... C'è qualcosa di estremamente saggio in quell'idea di Smith sull'autogoverno autonomo e casalingo: propongo di metterla in pratica! (p. 112)

Edizione utilizzata:
Gilbert Keith CHESTERTON, Uomovivo, Morganti, Socchieve (UD) 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo ed elettronico nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.itlibreriadelsanto.itmondadoristore.it)

martedì 15 agosto 2023

Tutto ma prete mai di Davide Banzato (2021)

"Ma chi l'avrebbe mai detto che sarebbe finita così" cantano i Pinguini Tattici Nucleari. Lo stesso potrebbe dire Davide Banzato. Sì, perché davanti al suo nome c'è un titolo, quel don che stride con il titolo di questo libro Tutto ma prete mai. La vita come un romanzo e... il romanzo della vita: un giovane padovano che non smette mai di cercare il bene, l'Amore, la Verità. Un ragazzo che è in cerca con tutto sé stesso, vivendo per e con gli altri, decidendo di entrare in seminario, decidendo di essere vicino ai poveri, anche a costo di essere incompreso. La sua scelta prende forza dopo un incontro con una donna straordinaria come Chiara Amirante. L'invito è a leggere il libro quindi BASTA SPOILER! Tutti dovrebbero leggerlo, credenti e non credenti, perché è una storia piena di verità e la verità, se accolta, scava nel cuore del lettore ponendolo davanti alla domanda: chi sono?  Un libro illuminante che apre mente e cuori!

Se fosse cibo:
Un gran bollito alla padovana: piatto semplice ma gustoso!

Racchiuso in una frase:
Quando tutto sembrava volgere al meglio, il mio padre spirituale mi chiese di non andare più in strada, così all'improvviso. Il suo era uno stop deciso. Non ne capivo il motivo. Un mese di silenzio e riflessione mi ha fatto comprendere che avevo messo me stesso al centro. Ho imparato alcune cose fondamentali: che senza la preghiera non è possibile evangelizzare e che non si può andare in strada puntando solo sulle proprie forze; che senza l'umiltà, tutto ciò che facciamo scivola dal piano della carità alla vanità, anche nelle cose più sante e belle. Possiamo illuderci di salvare gli altri e allo stesso tempo perdere noi stessi. (p. 77)

Edizione utilizzata:
Davide BANZATO, Tutto ma prete mai. Una storia di ribellione e d'amore, Piemme, Milano 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo ed elettronico nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it)

giovedì 10 agosto 2023

Opinioni di un clown di Heinrich Böll (1963)

Quando un libro diventa rapidamente un classico vuol dire non solo che riesce a cogliere appieno lo spirito del tempo ma anche che riesce a rimanere nel cuore degli uomini e delle donne di ogni tempo. È proprio il caso di Opinioni di un clown dello scrittore tedesco Heinrich Böll. Tutto parte da un flusso di coscienza di un comico in crisi che si trova ad affrontare il mondo che tutto gli si rivolta contro. In primo luogo la Chiesa, simbolo di conservatorismo che, nella Germania post seconda guerra mondiale ha in sé tanto black-washing. In secondo luogo un moralismo di facciata nel quale si condannano comportamenti salvo poi ritrovarseli nascosti nella quotidianità. In terzo luogo contro le relazioni stabili(zzate) che, secondo l'autore, sono la morte delle relazioni stesse. Infine contro sé stessi perche, se ci si snatura nelle relazioni, si perde il contatto con il proprio io. Grottesco, umoristico, vero, il romanzo di Böll vive in un crescendo di emozioni, fino ad un finale che definirei lirico. Un classico da leggere anche se non si condividono le opinioni!

Se fosse cibo:
Visto che è ambientato a Bonn direi una Potthucke (torta di patate)

Racchiuso in una frase:
« Perché dunque non ce n'è uno solo fra tutti voi schifosi cattolici che mi dica dov'è? Voi me la nascondete. »
« Non si renda ridicolo, Schnier, non viviamo nel Medio Evo. »
« Magari vivessimo nel Medio Evo » esclamai; « in tal caso mi sarebbe permessa come concubina e non verrebbe continuamente riafferrata dalle tenaglie della coscienza. Be', ritornerà. »
« Al suo posto non ne sarei tanto sicuro, Schier » disse Kinkel « Il grave è che a lei evidentemente manca il senso per la metafisica. »
« Con Maria tutto è andato bene, fin tanto che lei si preoccupava per la mia anima; ma voi le avete insegnato a preoccuparsi della sua, e adesso siamo al punto che io, che non ho il senso per la metafisica, mi preoccupo dell'anima di Maria. Se è sposata coin Züpfner, allora sì che è veramente  in peccato. Fin lì capisco anch'io qualcosa di metafisica. Quello che ella fa ora è immorale: è adulterio, e il prelato Sommerwild in questo gioco fa la parte del mezzano. » (p. 89)

Edizione utilizzata:
Heinrich BÖLL, Opinioni di un clown, San Paolo (Ed. speciale per Famiglia Cristiana) su licenza Mondadori, Alba (CN) 1997.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it)

sabato 5 agosto 2023

Ragione e fede in dialogo di Jürgen Habermas e Joseph Ratzinger (2004)

Cosa succede quando metti di fronte uno dei filosofi più importanti del '900, Jürgen Habermas, e il teologo più influente del mondo cattolico, Joseph Ratzinger? È successo nel 2004 a Monaco e il dialogo che si è sviluppato parte dalla domanda la democrazia liberale ha bisogno di premesse religiose? Ne esce un testo breve ma intenso pubblicato nel 2005 a cura di Giancarlo Bosetti, che mostras come il dialogo tra filosofia e teologia non solo è possibile ma addirittura auspicabile. Habermas parte dal vivere civile oggi e dalla possibilità che lo stato democratico possa avere una base di valori nella quale riconoscersi e la individua nella solidarietà. Ratzinger parte dal dialogo religione-fede e dalla necessità di un fondamento che tenga conto della religiosità attenta al bene e ai bisogni dell'uomo. Un dialogo davvero molto interessante che apre prospettive di riflessione collettive e personali. Da leggere e meditare.

Se fosse cibo:
Monaco: una birra, un po' di stuzzichini e il dialogo è assicurato!

Racchiuso in una frase:
Questo [...] sembra essere il senso della riflessione habermasiana che emerge dal colloquio con il cardinale Ratzinger: religione e ragione devono disporsi oggi a un atteggiamento di apprendimento reciproco, e devono guardare alla secolarizzazione non come a una forma di imperialismo di una parte sull'altra, ma come a un «processo di apprendimento complementare» in cui entrambe le parti discutono di temi controversi in pubblico. [...] Ragione e religione, sostiene Ratzinger, devono controllarsi a vicenda, censurando ciascuna le pretese illimitate che l'altra rischia di avanzare. (pp. 91-92)

Edizione utilizzata:
Jürgen HABERMAS - Joseph RATZINGER, Ragione e fede in dialogo. Le idee di Benedetto XVI a confronto con un grande filosofo, Marsilio, Venezia 2005.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.itunilibro.itmondadoristore.it)

mercoledì 26 luglio 2023

Abbiamo visto il cuore del mondo di Carmela Romano (2019)

Il sottotitolo di questo testo è un po' il riassunto di ciò che racconta: come un viaggio di istruzione cambia venti vite in dieci giorni. È proprio questo che la professoressa Carmela Romano vuole raccontare e lo fa con le parole dei protagonisti. Abbiamo visto il cuore del mondo non è solo il racconto di un viaggio di istruzione dalla Basilicata alla Moldavia ma un percorso nel e del cuore che ha avuto come protagonisti non solo gli studenti ma la scuola stessa, compresi gli insegnanti e i collaboratori, insieme a tutta la comunità, sociale e religiosa. Un percorso che è partito dalla specificità degli studenti che hanno apportato la propria personale costruzione del sapere ed è arrivato al cuore, portatore di etica e moralità. Lo scambio e il viaggio in Moldavia ha reso gli studenti più consapevoli di ciò che è essenziale, lasciando loro un'eredità di esperienza di vita che sfonda le mura della scuola e si apre al mondo. Un'esperienza eccezionale che possa essere d'esempio per chi ha a cuore l'insegnamento e l'educazione. Illuminante!

Se fosse cibo:
Mamaliga: tipica polenta moldava.

Racchiuso in una frase:
Oggi la questione educativa vive un punto incontrovertibile: abbiamo dei problemi nei confronti della realtà, noi come persone, come soggetti. È come se la realtà ci respingesse. Abbiamo spesso l'impressione che a respingerci siano i nostri alunni, non perché cattivi, ma perché non siamo capaci di stabilire con loro una relazione. È come se volessimo stabilire un rapporto con una realtà che non riconosciamo più perché è diventata difficile, complicata, complessa. La tentazione è quella di chiuderci in noi stessi. E di conclamare il fallimento educativo. È da questo punto che dobbiamo ripartire, chiedendoci come mai si sia determinata questa situazione (p. 33)

Edizione utilizzata:
Carmela ROMANO, Abbiamo visto il cuore del mondo. Come un viaggio di istruzione cambia venti vite in dieci giorni, RnS, Roma 2019.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  sul sito della casa editrice edizionirns.it