martedì 31 dicembre 2019

A casa loro di Giulio Cavallo e Nello Scavo

Un mantra che sempre più spesso sentiamo in TV e dalla gente per strada è: "Sono troppi, perché non se ne tornano a casa loro?". I giornalisti Giulio Cavalli e Nello Scavo, nella loro esperienza lavorativa, hanno incontrato migliaia di migranti, raccogliendo le loro voci e cercando di capire le motivazioni che spingono queste persone ad affrontare il rischio di morire pur di provare a sopravvivere in un paese diverso dal loro. Dalle loro inchieste nasce "A casa loro", un testo teatrale in cui sono protagoniste le testimonianze di chi è riuscito a sopravvivere a viaggi estenuanti e che ci parla di torture e sopraffazioni di ogni tipo. Narratori delle vicende sono gli stessi protagonisti, che entrano ed escono dalla scena mostrandoci l'orrore di ciò che hanno vissuto e colpendo al cuore l'uditore. La copertina stessa ci mostra come molti, oggi, considerino queste persone solo spazzatura di cui liberarsi, e anche in fretta. L'umanità però, presto o tardi, vince sull'orrore e questo testo ci ridona la cosa più importante per l'uomo: la speranza.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un semplice piatto di pasta asciutta: perché quando si vivono questi drammi, si comprende quanto sia importante andare all'essenziale.

Racchiuso in una frase:

"Certo che è capitato. Certo che si "pescano" anche cadaveri. Issiamo la paranza a bordo e certe volte s'impigliano vestiti, scarpe, e pure qualche pezzo di quei poveri cristi che il sogno lo finiscono in mare". Lungo il pontile i pescatori lampedusani hanno il volto sdegnato: "E' una strage senza fine. E se qualcuno sa come fare, si muova, non è giusto morire così". Come una fossa comune il Mediterraneo inghiotte i naufraghi salpati alla conquista dell'Eldorado. Un cimitero negli abissi che ogni tanto risale a galla. Sono i "caduti in mare", li chiamano così.(pp. 47-48)

Edizione Utilizzata:
Giulio CAVALLI - Nello SCAVO, A casa loro, People, Gallarate 2019

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, lafeltrinelli.it).

Articolo pubblicato su ilmegafono.eu

Il buio colpisce ancora di Leo Ortolani

Leo Ortolani, disegnatore tra i più conosciuti e stimati in Italia, famoso per la serie di Rat-Man, è anche un appassionato di cinema e sul suo blog si diletta a recensire film, in particolar modo quelli definiti "da NERD", amati da appassionati di tecnologia e fantascienza. Ne esce questo libro, il secondo di recensioni cinematografiche, che è una traccia bella e simpatica per scoprire questo filone del cinema. Caustiche, irriverenti, ironiche, le recensioni dell'autore parmigiano stanno bene su tutto, come l'omonimo formaggio (mi copro il capo di cenere per la squallida battuta). Un libro per gli appassionati dei vari Avengers e Star Wars ma anche per chi ha voglia di farsi quattro risate.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
M&Ms da sgranocchiare durante la visione del film

Racchiuso in una frase:
Forse non mi sono rammollito. Forse sono solo riuscito a ritrovare la mia parte più fanciullesca, più disposta a lasciarsi meravigliare, stupire, affascinare, da quello che scorre sul grande schermo! Quella parte che da tanto tempo avevo smarrito. Ma adesso l'ho ritrovata! Ed è qui! Davanti a me! E se l'ho ritrovata è perché il me stesso ingenuo, di ieri, vuole dare un messaggio al me stesso più indurito e cinico di oggi! "Te sei rammollito." (p. 175)

Edizione Utilizzata:
Leo ORTOLANI, Il buio colpisce ancora, BAO, Milano 2019

Dove trovare il libro:

E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, hoepli.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).

lunedì 30 dicembre 2019

L'anno della lepre di Arto Paasilinna

Poco più di un anno fa, a ottobre 2018, è morto uno degli autori finlandesi più conosciuti e amati: Arto Paasilinna. Fin da allora, mi sono ripromesso di leggere la sua opera più conosciuta: "L'anno della lepre". Quando ho preso in mano questo libro, sono rimasto letteralmente folgorato! Anzitutto, per struttura e storia mi ha ricordato molto "La saga di Gösta Berling" della prima donna premio Nobel, la svedese Selma Lagerlöf. A differenza dell'illustre precedente, scritto ottanta anni prima, "L'anno della lepre" forse consente di immergersi di più nell'ambientazione nordica. Vatanen, giornalista, sta tornando a casa in macchina insieme a un collega, quando accidentalmente investono una lepre. E' l'inizio di un'avventura che, con la scusa di salvare la lepre, porterà Vatanen a recuperare la propria vita e a trovare una libertà di spirito che non aveva. Inizierà un viaggio che porterà l'ormai ex giornalista alla scoperta delle regioni più remote della Finlandia e, al tempo stesso, dei meandri più oscuri dell'animo umano. Una storia visionaria, che non dovrebbe assolutamente mancare nella libreria di un buon lettore!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Parlando di Finlandia (e in mancanza di carne di renna) sicuramente salmone con contorno di patate.

Racchiuso in una frase:


La notte arrivava presto, bisognava dormire nella foresta. Vatanen abbatté un pino, si costruì con dei rami un tetto spiovente, accese il fuoco per la notte, tagliò un pezzo di carne di renna e lo mise a friggere nella padella. La lepre si accovacciò sotto il tetto di rami, pronta per dormire; presto anche Vatanen si coricò. Grosse falde di neve mulinavano sopra il fuoco e si scioglievano sibilando nelle fiamme. (p. 116)

Edizione Utilizzata:
Arto PAASILINNA, L'anno della lepre, Iperborea, Milano 1994

Dove trovare il libro:

E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, lafeltrinelli.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).

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Matrimonio siriano un nuovo viaggio di Laura Tangherlini

Laura Tangherlini, giornalista Rai, ha deciso, insieme a suo marito il cantautore Marco Rò, di fare un matrimonio solidale e donare tutto per i profughi siriani. Dal primo libro, "Matrimonio Siriano", qui ripubblicato nella seconda parte, si crea una catena di solidarietà fatta di presentazione del libro, concerti, donazioni. Laura decide di tornare dai suoi amati siriani e questa volta lo fa da sola scegliendo questa volta i campi profughi giordani. Nasce così il "nuovo viaggio" fatto di volti e storie, alcune incredibili, di chi in Giordania ha trovato rifugio. La situazione descritta dalla Tangherlini è sicuramente migliore di quella libanese protagonista del primo libro, ma non cessa di essere drammatica. Il cuore dei siriani si apre a Laura che, grazie alle donazioni sue e dei suoi lettori, riesce a portare un aiuto concreto a persone in vera difficoltà, donando sorrisi ai bambini e abbracci agli adulti. Una testimonianza intensa, utile per comprendere che l'emergenza siriana è davvero lontana dall'essere risolta!

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Mansaf, piatto a base di riso, agnello e yogurt

Racchiuso in una frase:

Spegniamo la telecamera e ci prepariamo per andarcene. Prima però consegno a Houda il suo pacco di aiuti, che avevamo portato in casa dentro sei bustoni di plastica. Le spiegano che si tratta di una mia iniziativa personale, io le spiego che tutto il mio cuore è con i siriani. Lei si commuove, mi ringrazia mille volte e mi abbraccia forte. Ricambio. Poi mi prende per mano e mi porta in un'altra stanza. Una volta entrate comincia a parlare, non capisco e lei scoppia a piangere. La stanza è vuota se non per una pila di materassi singoli e decine di grossi sacchi con dentro abiti infilati alla rinfusa. Capisco dopo qualche minuto di troppo. Quella stanza e quei sacchi sono il loro armadio. Quelli sono i materassi su cui si coricano tutti la sera, e gli abiti sono i loro, quelli che i suoi figli sognano di poter ripiegare ordinatamente in un qualche armadio. (p. 73)

Edizione utilizzata:
Laura TANGHERLINI, Matrimonio Siriano, un nuovo viaggio, Rubbettino, Soveria Mannelli 2019

Dove trovare il libro:

E' facilmente reperibile in tutte le librerie e sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, lafeltrinelli.it) .

domenica 1 dicembre 2019

La zona cieca di Chiara Gamberale

La scena iniziale de "La zona cieca" di Chiara Gamberale lascia quasi pregustare un romanzo lineare: la conduttrice di un programma radiofonico raccoglie le testimonianze degli ascoltatori riguardo alle loro storie d'amore. Il libro, effettivamente, parla di una storia d'amore. Ma se vi aspettate il classico racconto "lacrimestrappa" (come direbbe un famoso comico) avete sbagliato scrittrice. Lidia è una donna che entra ed esce da un ospedale psichiatrico e, solo grazie alla storia d'amore con Lorenzo, riesce a fermare questa porta girevole. Lorenzo, però, non è un "bravo ragazzo" ma un intellettuale maledetto, che vive tra droghe e uno stile di vita dissoluto, sostituendo la felicità con il dolore e trovando godimento solo in esso. Ne esce una storia davvero ricca di colpi di scena, per nulla scontata e molto vicina a molte vicende vere. Chiara Gamberale è brava a usare registri e stili differenti nella narrazione, a costruire storie efficaci, forti, che tengono il lettore concentrato, che scavano nell'animo umano. Un libro da leggere e metabolizzare, mai banale.

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Una ricetta complessa e al tempo stesso da fare in casa, come un risotto con mirtilli, fragolino, timo, cialda di grana e salsa al grana e zafferano.

Racchiuso in una frase:


Come al solito vorrei trovare le parole giuste e il modo per dirle a lui. Per fagli sapere che anch'io credevo di cominciare e finire nelle mie ossessioni, e ora che mi stanno abbandonando ogni mattina appena apro gli occhi mi mancano da morire e m'assale il dubbio che con loro mi stia abbandonando tutto quello che avevo da dire e da dare e che senza di loro io non sarò più nessuno, non sarò più niente, troppo poco per bastare a qualcuno, per bastare a me. Perché certe malattie in effetti contraddicono qualcosa di inaccettabile. La banalità di quello che ci fa bene, la banalità di quello che ci fa male  (p. 164)

Edizione utilizzata:
Chiara GAMBERALE, La zona cieca, Feltrinelli, Milano 2019

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La mattina dopo di Mario Calabresi

La vita scorre nella quotidianità: una casa, un lavoro, le abitudini che rendono tutto parte di una "zona di conforto" della nostra esistenza. Poi succede qualcosa che ribalta totalmente il nostro quotidiano: un licenziamento, un incidente, un incontro, finanche una rivoluzione! La mattina dopo, cosa si fa? Prendendo spunto dal suo repentino allontanamento dalla direzione del quotidiano La Repubblica, il giornalista Mario Calabresi ci regala un testo che parla proprio della "mattina dopo". Scorrono storie tra le più diverse: dalla garagista appassionata di canottaggio vittima di un incidente stradale al medico specializzando sopravvissuto per miracolo a un incidente aereo, fino al giornalista turco scappato giusto in tempo dalle repressioni di Erdogan. Sono tutti esempi di persone che ce l'hanno fatta e, di fronte a un'esperienza negativa, hanno trovato il modo per andare avanti e trasformare la sconfitta in opportunità. Le vicende raccontate si incrociano con la storia dello stesso Calabresi, fatta anch'essa di tante mattine dopo. Dedicato a coloro che vivono in situazioni difficili: non scoraggiatevi, c'è sempre una mattina dopo!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Una ricetta DOC della nonna di Calabresi: cipolle ripiene! Calabresi riproduce anche la ricetta a pagina 116.

Racchiuso in una frase:
Mi ha sempre fatto sorridere il successo di libri e programmi televisivi sull'arte terapeutica del riordino. Credere di guarire i mali dell'anima facendo ordine nei cassetti e negli armadi mi sembrava francamente un segno della decadenza del tempo. Poi ho cominciato, senza pensarci, a fare degli elenchi di cose che da troppo tempo erano sospese, accantonate e aspettavano di essere sistemate. [...] Ho provato a dare un valore speciale al tempo vuoto, considerandolo non più come una mancanza ma come un'occasione, l'occasione per fare cose che da mesi, più spesso da anni, erano in lista d'attesa. E così, più in fretta di quanto immaginassi, il bicchiere è tornato a essere mezzo pieno.  (p. 56)

Edizione utilizzata:
Mario CALABRESI, La mattina dopo, Mondadori, Milano 2019

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km 123 di Andrea Camilleri

Un incidente al km 123 della via Aurelia è l'incipit di questa storia. Chi conosce questa via di Roma sa che è talmente malmessa che non è poi così strano fare un'incidente... eppure il dubbio che ci sia qualcosa sotto pian piano prende piede! Nella categoria dei gialli di Camilleri senza Montalbano, il km 123 si inserisce in una buona posizione. I fatti vengono raccontati dagli stessi protagonisti, senza una voce narrante: dialoghi brevi, articoli di giornale, telefonate, rapporti della polizia compongono, come in un mosaico, il mistero di questo incidente. Il ritmo è veloce, serrato, e rende questo giallo un libro perfetto da leggere un po' alla volta di sera. Questa edizione è anche impreziosita da un breve saggio sulla storia e sull'evoluzione del giallo in Italia, estratto da un libro del 2013 recentemente ripubblicato dal titolo "Come la penso"

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un buon panettone: quasi scontato nel periodo natalizio ma la qualità può cambiare sicuramente la percezione e il gusto...

Racchiuso in una frase:

Ho paura. Penso che sarebbe intanto opportuno che tu, quando sarai in grado di muoverti, trovi un altro posto più sicuro per incontrarci. Che devo fare? Come devo comportarmi? Mi manchi, senza di te mi sento privare dell'aria. Ti bacio con amore infinito.  (p. 29)

Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Km 123, Mondadori, Milano 2019

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Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri di Tito Faraci e Sio

Non c'è nulla da dire: questo è proprio un libro strano! È una sceneggiatura ed un fumetto insieme: il protagonista di questa storia è Gregory Rosboff che cerca sua sorella implicata in un complotto contro lo Zar. Nel suo viaggio Rosboff incontra persone tra le più disparate che leggono, nelle situazioni meno opportune, questo strano libro intitolato Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto tecento metri". Tito faraci & Sio hanno composto un testo dove da un lato vi è la sceneggiatura e dall'altro le vignette corrispondenti: grazie a questo meccanismo si crea un paradosso comico nel quale i modi di dire diventano disegno e la lingua diventa comicità. Il libro è divertente anche se credo che per il tipo di comicità non è adatto a tutti.

Giudizio personale: accettabile

Se fosse cibo: 
Kal'ia, piatto russo di pesce fatto con la salamoia dei cetrioli.

Racchiuso in una frase: 

É un libro di circa centoventi pagine. Alcune soltanto con testo, altre con fumetti (metà e metà, più o meno). La storia è ambientata nel passato. I personaggi fanno un viaggio da un posto in America a uno in Russia, dove vivono un'avventura movimentata. Ci sono cose da ridere, abbastanza. Gli autori sono un paio. Che descrizione sommaria.  (p. 119)

Edizione utilizzata: 
Tito FARACI & SIO, Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri, Feltrinelli, Milano 2016

Dove trovare il libro: 
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, lafeltrinelli.it)

giovedì 14 novembre 2019

Tu non uccidere di Primo Mazzolari

La copertina dell'edizione da me utilizzata ha già il sunto perfetto: "Chi pensa di difendere la libertà con la guerra si troverà con un mondo senza libertà". É il 1950 e un gruppo di giovani cattolici "Ne' fascisti, ne' comunisti, ne' democristiani ma cristiani, democratici, italiani." scrivono alla rivista "Adesso", fondata da don Primo, per chiedere se è giusto fare la guerra. Don Primo allarga la riflessione sul rispetto dell'altro fino a ri-stringerla sul tema guerra per affermare, Bibbia alla mano, che la guerra è peccato. Un testo molto coraggioso, scritto in un'epoca dove la stessa Chiesa appoggiava certi tipi di guerre, compresa quella al comunismo. Un testo lucido, attuale ancora oggi, che è stato anche messo all'Indice per le sue posizioni. Lo stesso don Primo, nella prima edizione, non indicò l'autore per evitare problemi. Una pietra miliare del pacifismo cattolico. Usando le parole di don Primo: per fare la pace bisogna preparare la pace!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo: 
Un buon torrone: duro fuori, come la verità, ma dolce dentro perché la verità rende liberi!


Racchiuso in una frase: 

La non-violenza è la cosa più nuova e la più antica; la più tradizionale e la più sovversiva; la più santa e la più umile; la più sottile e difficile e la più semplice, la più dolce e la più esigente; la più audace e la più savia, la più profonda e la più ingenua. Concilia i contrari nel principio; e perciò riconcilia gli uomini nella pratica. (p. 84)

Edizione utilizzata: 
Primo MAZZOLARI, Tu non uccidere, San Paolo, Cinisello Balsamo 1991

Dove trovare il libro: 
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it, lafeltrinelli.it)

domenica 10 novembre 2019

Diario di New York di Peter Kuper

New York è la città simbolo della nostra epoca: scenario di moltissimi film, al centro della politica mondiale, sede di incontri e di scontri, luogo dove nascono le mode e in cui tutto può succedere. In questa raccolta, il fumettista americano Peter Kuper si fa interprete della Grande Mela rendendola protagonista di un'autobiografia di notevole impatto. Le pagine di questo piccolo gioiello d'arte rispecchiano appieno la personalità della città. L'autore utilizza stili molto diversi e tipologie di racconto variegate. Un ritratto vivo, squillante, come una passeggiata per le vie di NYC, tra suoni, colori, storie e tragedie. In uno dei racconti, datato 1990, l'autore prevede una città governata da Donald Trump, che diventa intollerante e inizia a costruire muri (!). Un libro del cuore, un libro che mostra New York dal di dentro. Il cuore della Grande Mela!

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
New York è un hot dog a Central Park!

Racchiuso in una frase:
In quella soffocante notte d'estate, tra la cacofonia del suono dei clacson dei taxi e delle sirene della polizia, la puzza di alcol mescolata a quella della spazzatura, sentii per la prima volta quanto sottile fosse la linea tra la vita e la morte. Questa città riecheggiava di un milione di storie che si schiudevano contemporaneamente. Era un luogo dove la mortalità delle persone veniva messa in discussione tutti i giorni. Capii che avrei voluto trasferirmi a Manhattan non appena fosse stato possibile! "I want to be a part of it New York, New Yooooork!" (p. 6)

Edizione utilizzata:
Peter KUPER, Diario di New York, Tunué, Latina 2018

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Anatomy of a sensitive person di Sonno

Ho conosciuto Sonno, alias Michela Rossi, grazie alla raccolta "La Rabbia", pubblicata da Einaudi nel 2016. Già allora avevo apprezzato molto lo stile diretto e conciso e la semplice profondità delle sue riflessioni. La ritrovo oggi in un progetto davvero singolare: "Anatomy of a sensitive person" è una produzione Fortepressa, una realtà editoriale legata a un centro sociale di Roma, che non impone un prezzo di copertina ai propri volumi ma è il cliente che "fa il prezzo". Di fronte a una simile scommessa, viene da domandarsi: quanto vale l'arte? E la cultura?
Un'altra peculiarità di questo volume è il formato, che ricorda molto i tascabili di una volta. L'opera prima di Sonno si presta a una lettura continuata, on the road, e le dimensioni compatte aiutano in questo. Nelle scene raccontate ho ritrovato il tratto di essenziale profondità tipico dell'autrice, che sembra accompagnare il lettore in un viaggio attraverso l'animo umano, cercandone (e trovandone) le diverse sfaccettature. Tra un sorriso e un'amara verità, ci mostra che il cuore può essere dovunque, come mostra già l'illustrazione in copertina. Un lavoro davvero molto interessante, un progetto da supportare.
Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Degli ottimi tarallini fatti in casa: la preparazione richiede tempo e anche un po' di pazienza. Quando sono finalmente pronti, uno tira l'altro e finiscono in fretta!

Racchiuso in una frase:
Un kilometro di anni fa non avevo rughe

Un kilometro di anni fa la mia schiena era meno forte anche se reggeva più peso

Un kilometro di anni fa avevo più capelli

Un kilometro di anni fa c'era più tempo

Un kilometro di anni fa c'era più spinta ma meno voglia

Un kilometro di anni fa contavo i giorni ora conto i passi (p. 19)

Edizione utilizzata:
SONNO, Anatomy of a sensitive person, Fortepressa, Roma 2019

Dove trovare il libro:
Il libro è disponibile sul sito di fortepressa ad offerta libera.

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giovedì 31 ottobre 2019

Quelli che stanno nelle tenebre di Pierluigi Vito

Siamo nel periodo post Seconda guerra mondiale. In un paesino arroccato sull'Appennino, a pochi chilometri da Parma, arriva dal viterbese un maresciallo dei Carabinieri. La nuova presenza si inserisce nel tessuto sociale preesistente fino a diventarne parte integrante. Questo è l'incipit di "Quelli che stanno nelle tenebre", primo romanzo del giornalista di TV2000 Pierluigi Vito. Nel 1956, anno in cui prende le mosse il racconto, l'Italia e il mondo vivono un periodo intenso, fatto di rivoluzioni e tumulti. Anche un villaggio come quello della storia risente di tutto questo e, nel suo piccolo, si trova a fare i conti con stragi come Marcinelle, tragedie come l'Andrea Doria, rivoluzioni e repressioni come quella di Budapest. Nel racconto di Vito tutto parte dagli occhi di chi all'epoca era solo un bambino, rivelandoci un mondo fatto di persone genuine, provate dalla guerra, ma che non dimenticano il rispetto per l'altro, anche se in quel momento è il nemico. E poi c'è un omicidio... Un romanzo scritto bene, con ottime scelte narrative e con un giallo all'interno ben costruito. Consigliatissimo!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Uno dei protagonisti della storia, don Moraldo, è un ottimo cuoco e conclude sempre i pranzi con piadòt: pagnottine dolci con farina di mais, aromatizzate con vaniglia e arricchite di uva sultanina e pinoli.

Racchiuso in una frase:

Viscere di misericordia! Quell'espressione gli si era conficcata nello stomaco come ferro rovente. [...] Dov'era la misericordia quando il sangue del suo sangue veniva versato innocente; le ossa delle sue ossa spezzate e ridotte in polvere; la carne della sua carne bruciata e dispersa? E oggi dov'era la sua speranza? Sotto tre metri di terra, nell'ombra della morte. Sì, anche lui era uno di quelli rimasti nelle tenebre, dopo che la guerra gli aveva portato via ciò che più aveva amato e avrebbe voluto ancor più amare se... Se. Due lettere che spalancavano un abisso di dolore, la misura della distanza tra la felicità e l'afflizione. (p. 325)

Edizione utilizzata:

Pierluigi VITO, Quelli che stanno nelle tenebre, Robin, Torino 2016

Dove trovare il libro:
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Un indovino mi disse di Tiziano Terzani

Capita, a volte, di cominciare un libro e, per vari motivi, di lasciarlo a metà, come a volerlo far maturare, perché prenda nuovo sapore. E' il caso di questa splendida opera di Tiziano Terzani, iniziata più di dieci anni fa e ripresa per istinto solo ora. "Un indovino mi disse" racconta di un viaggio intrapreso per caso dal giornalista toscano: nel 1976 un indovino gli aveva raccomandato di non prendere aerei per tutto il 1993. Un po' per gioco, un po' per scaramanzia, Terzani decide di seguire il consiglio del mago e inizia un percorso inimmaginabile, d'altri tempi, nel quale gli spostamenti in nave, auto, treno, moto e a piedi gli permettono di (ri)scoprire un mondo in pieno cambiamento e di cogliere le origini dell'Asia odierna, di cui Terzani intravede pregi e difetti. In ogni luogo visitato, va alla ricerca del mago o dell'indovino locale, per comprendere la natura e la modalità della divinazione. Ne viene fuori un mosaico di volti, di profezie diverse e uguali, specchio di un mondo davvero unico. Un libro davvero bello, che fa immergere il lettore nei luoghi raccontati. Un testo che viaggia nell'animo dell'uomo.

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Visto l'argomento, direi un pad thai, piatto della cucina thailandese a base di pasta di riso fritta con condimenti vari, come peperoncino, germogli di soia, verdure, gamberi, uovo e tofu.

Racchiuso in una frase:

Un tempo nelle scuole, anche di Singapore, si insegnava a pensare. Ora si insegna soprattutto a programmare. Ma che cosa succede a una società che cresce così, senza "distinguo", e solo con la logica del "sì" e del "no" dei computer? Cosa succede nella testa dei bambini che crescono con l'impressione che c'è una soluzione per ogni problema e che è tutto al massimo una questione di software? (pp. 206-207)

Edizione utilizzata:
Tiziano TERZANI, Un indovino mi disse, TEA, Milano 2006

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mercoledì 30 ottobre 2019

L'isola e le rose di Walter Veltroni

Italia, Anni '60: un gruppo di giovani, spinti dal boom economico in un'epoca dove tutto sembra possibile, decide di costruire un'isola artificiale al largo di Rimini e di farne un utopico stato indipendente. Una storia vera è alla base del romanzo "L'isola e  le rose" di Walter Veltroni. Nel racconto dell'ex sindaco di Roma, protagonisti sono la forza e la voglia giovanile di cambiare il mondo che nel '68 hanno pervaso l'Italia. L'idea esplode grazie a un variegato gruppo di amici che decidono di costruire di fronte a Rimini un luogo che fosse "ideale" per l'arte e la cultura. Giulio, Giacomo, Lorenzo e Simone progettano e realizzano l'"Insulo de la Rozoj", l'Isola delle Rose in lingua esperanto. Il Sistema, però, è intimorito da tutta questa libertà e cerca di limitarli. I giovani, supportati anche da alcune ragazze del gruppo, Elisa, Luana e Laura, andranno comunque avanti dando vita anche al primo esempio di radio libera in Italia. Una storia sulla speranza, sull'utopia, che spesso viene soffocata. Un grido ai giovani: non smettete mai di crederci e di provarci! La scrittura è semplice, a tratti forse banale, ma è in ogni caso un ottimo libro per il periodo post-estivo.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Rimini impone i passatelli in brodo, piatto gustosissimo!

Racchiuso in una frase:

"Sono arrivati. Sono tanti e persino armati. Sarà la prima guerra che l'Italia vince da molto tempo. Siamo una libera comunità e veniamo occupati. Guerra in tempo di pace. Che assurdità. Però siamo esistiti. Abbiamo perso ma ci abbiamo provato. L'Isola delle Rose finisce ma non muore. Grazie del vostro affetto." (p. 290)

Edizione utilizzata:
Walter VELTRONI, L'isola e le rose, Rizzoli, Milano 2012.

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E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

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Giocare con le tette a cura di Milena Bertolini

I mondiali del 2019 hanno portato alla ribalta del grande pubblico italiano il calcio femminile. Il movimento, in realtà, già da un paio di anni aveva cominciato ad avere una certa visibilità grazie al fatto che molte squadre di Serie A maschili hanno iniziato ad avere una loro formazione femminile. Perché in Italia c'è tanta avversione per il calcio femminile? Basket, volley, tennis sono sport seguiti sia per la componente maschile sia per quella femminile. Ma il pallone? Nel 2015, l'attuale coach della Nazionale, Milena Bertolini, ha curato un volumetto che cerca di sviscerare questo mistero. Il testo è diviso in due parti: nella prima, si ripercorre la storia del calcio delle donna in Italia dai primi del Novecento a oggi con uno stile aneddotico e accattivante, non nozionistico; nella seconda parte, troviamo un'analisi delle dinamiche legate al maschilismo e di come esso sia entrato nel linguaggio e nel pensiero comune. Un libro molto interessante, per gli appassionati, arricchito da un'intervista a Carlo Ancelotti.

Giudizio personale: accettabile

Se fosse cibo:
Un ghiacciolo fatto in casa, gustato guardando una partita di... calcio femminile!

Racchiuso in una frase:

Il pensiero, che un "certo tipo di maschio medio italiano" non è più riuscito a scrollarsi di dosso, è che una donna in calzoncini corti, che faccia irruzione in un campo di calcio, che egli considera di riservato dominio del c.d. "sesso forte", avendo violato il sacro recinto ed infranto il "tabù dei tabù", meriti di essere trattata per ciò che si è andata cercando e quindi di essere apprezzata per l'unica declinazione per la quale egli intende la funzione delle gambe femminili (p. 39)

Edizione utilizzata:
Milena BERTOLINI (a cura di), Giocare con le tette, Aliberti, Correggio 2015.

Dove trovare il libro:
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venerdì 16 agosto 2019

Il cuoco dell'Alcyon di Andrea Camilleri

Il ritorno di Montalbano è sempre gradito: le atmosfere di Vigata, l'intreccio delle storie sempre appassionanti, la forza di una narrativa che fa entrare il lettore nei luoghi del racconto sono le caratteristiche principali del personaggio nato dalla penna di Camilleri. Nell'ultimo racconto, Montalbano si trova alle prese con una fabbrica che sta chiudendo ed un operaio suicida. Da qui partirà una storia dove nulla è quello che sembra e dove lo stesso Montalbano alla fine non si riconoscerà allo specchio. Nato come sceneggiatura cinematografica, "Il cuoco dell'Alcyon" risente di questa impostazione. Un po' Cameron McCabe, l'opera del compianto scrittore siciliano è una vera e propria regia cinematografica. Il lettore viene accompagnato in una dimensione onirica tra il sogno e la realtà: rimarrà nell'immaginario la scena dell'eclissi di luna. Non il miglior Montalbano ma in ogni caso un romanzo piacevole.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un gateau di patate, protagonista anche lui di questo romanzo!

Racchiuso in una frase:

Pariva che ogni cosa si fusse firmata aspittanno la scomparsa della luna. E com'è che non sintiva cchiù manco un rumori lontano? Il motori di 'na machina? L'abbaiari di un cani? Allura macari il commissario si stinnicchiò supra alla rina gilata a panza all'aria, il binocolo all'occhi. Picca ristava della luna, ma quel picca pariva 'ndiffirenti a quello che stava capitanno. Po', 'n celo, ci fu sulo un disco nivuro. O un gran pirtùso abissali nell'universo. Tanticchia scantato, Montalbano chiuì l'occhi. I grandi cimiteri sotto la luna, s'intitolava un libro di un autori francisi che aviva liggiuto tanto tempo avanti. Sulo che 'sto gran cimitero nel quali da qualichi minuto si era trasformato il munno torno torno a lui non aviva manco il contorno della luna. I bripiti lungo la schina gli si ficiro cchiù frequenti. (p. 127)

Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il cuoco dell'Alcyon, Sellerio, Palermo 2019.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

mercoledì 14 agosto 2019

Gesù è più forte della camorra di don Aniello Manganiello

Don Aniello è un sacerdote della comunità di don Guanella, istituto religioso specializzato nell'aiuto delle persone con disabilità. Nella sua vita da religioso gli viene chiesto di andare a Scampia a prendersi cura della locale parrocchia; come l'ha presa? Male! E' comprensibile... eppure don Aniello si accorcia le maniche e decide di darsi da fare. Oltre i pregiudizi, oltre i muri, oltre la mancanza delle istituzioni, don Aniello riesce a dare voce alla maggioranza silenziosa di Scampia, ad aiutarla a trovare il coraggio di risollevarsi dall'apatia e dalla rassegnazione. La testimonianza di don Aniello diventa un lungo flusso di coscienza, dove il sacerdote si svela , come in una confessione, non risparmiando nemmeno critiche forti e dirette. Don Aniello non nasconde nemmeno le sue simpatie di destra, spesso anch'esse osteggiate. Un libro sincero, diretto, una lettera d'amore per Scampia e per la sua comunità.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un casatiello: piatto pasquale napoletano che richiama alla vita e al risorgere dalle proprie miserie

Racchiuso in una frase:

Cominciava già nell'autunno del 1994 la mia durissima lotta per il recupero e la riabilitazione di tossici e delinquenti dall'inferno di una violenza senza limiti. Un percorso che ha caratterizzato l'inizio e segnato la mia vita sacerdotale. Ricordo un passaggio dell'omelia del cardinale Eduardo Francisco Pironio [...] in un passaggio che mi colpì e che sentii quasi come un "mandato" assegnatomi, un progetto per il mio sacerdozio e uno stile da vivere, il cardinale Pironio disse "Mentre in America centrale, a El Salvador, si stanno svolgendo i funerali dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, assassinato sull'altare da un componente degli squadroni della morte, arriva la risposta di Dio, che non è l'odio, ma l'amore e il dono di un nuovo sacerdote alla Chiesa". Romero era stato ucciso il 24 marzo 1980, la mia ordinazione avvenne cinque giorni dopo, il 29.  (p. 36)

Edizione utilizzata:
don Aniello MANGANIELLO - Andrea MANZI, Gesù è più forte della camorra, Europa, Roma 2018.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Anime fiere di Chiara Zappa

La storia del mondo contemporaneo, soprattutto per ciò che riguarda i conflitti di tipo religioso, è concentrata in una (relativamente) piccola zona del mondo definita come vicino oriente. Qui le tre grandi religioni monoteiste sono nate e si sono sviluppate e qui sono presenti ancora oggi intere comunità che vivono la propria fede e la propria cultura in contesti diversi dal proprio, se non ostili. Chiara Zappa, giornalista esperta di questa zona del mondo, ci porta per mano alla scoperta delle cosiddette "minoranze": ma sono davvero tali? Questo libro ci mostra un mondo dove comunità culturali e sociali, oltreché religiose, diverse dalla "maggioranza" hanno convissuto per secoli e hanno contribuito allo sviluppo delle società nelle quali vivono. La Zappa ci porta tra curdi, aleviti, yazidi, drusi, maroniti, cristiani di Terra Santa, beduini e copti partendo dalle persone prima che dai popoli e, grazie alle storie dei protagonisti intervistati, comprendere le condizioni di un popolo. Un libro per comprendere la nostra epoca.

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Yogurt cetrioli e aneto: un piatto semplice ma che accomuna tutti i popoli del vicino oriente

Racchiuso in una frase:

Incontrando molte di queste comunità nel corso dei miei viaggi, ho avuto numerose occasioni per lasciarmi ammaliare dal loro spirito, anche per rendermi conto del fastidio con cui esse guardano alla definizione di "minoranze" che viene loro appiccicata. [...] "L'idea di "minoranza" ci sminuisce, nega il nostro ruolo di cittadini a pieno titolo", mi hanno ripetuto tanti dei testimoni che ho conosciuto e intervistato. Non minoranze perseguitate, dunque, ma popoli resistenti. Anime fiere. (p. 18)

Edizione utilizzata:
Chiara ZAPPA, Anime fiere, Terra Santa, Milano 2018.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

martedì 13 agosto 2019

Famiglia piccola chiesa di Carlo Carretto

Per comprendere questo testo bisogna indossare un paio di occhiali con lenti graduate: scritto nel 1949, il testo forse più conosciuto di Carlo Carretto, religioso e mistico sepolto a Spello, è figlio del suo tempo. Premessa fatta, si può comprendere sia ciò che ci dice l'autore stesso riguardo il testo che il testo medesimo. Veniamo all'autore: figlio di contadini delle langhe, dopo la laurea inizia a girare l'Italia grazie all'apostolato dell'Azione Cattolica. Dalla sua esperienza di giovane viene la costruzione di questo testo rivoluzionario per l'epoca perché tra i primi che parla del concetto, poi ripreso dal Concilio Vaticano II, dell'amore unitivo della coppia come valore in se. Carretto diverrà, successivamente, un religioso: nella prefazione dell'edizione del 1966 quasi auto-disconoscerà ciò che ha scritto ritenendolo valido in se ma non per se stesso. Il libro ha due piani: uno intimistico, nel quale Carretto scende fin nel profondo dei sentimenti per poi di lì risalire e sublimare l'amore di coppia in quello divino; il secondo piano è "dottrinale", un piano che oggi risulta decisamente superato anche dalla stessa dottrina della Chiesa. Un libro/miniera dove estrarre le cose buone che, ancora oggi, risultano fresche e attuali.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Brustengolo: pane della tradizione di Spello, luogo dove riposa il corpo di Carretto, fatto con farina di mais, uvetta, pinoli, noci, nocciole e mele a fette.

Racchiuso in una frase:

Cos'è più puro dell'amore? Eppure è così vicino al fango! Cos'è più bello dell'amore? Eppure è così vicino all'abisso! Io credo che in nessun momento si senta maggiormente il dramma cielo e terra, purezza e impurità, dedizione ed egoismo come nell'amore coniugale! E' un camminare in alta montagna, sulla cresta di un ghiacciaio lucente: basta un nulla e c'è l'abisso.  (p. 63)

Edizione utilizzata:
Carlo CARRETTO, Famiglia piccola chiesa, AVE, Roma 1966.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

venerdì 9 agosto 2019

Nostri amici da Frolix 8 di Philip K. Dick

Mondo futuro: la società è divisa in quattro "caste": uomini nascosti, uomini vecchi, uomini nuovi e insoliti. Gli uomini nuovi, insieme agli insoliti, hanno preso possesso del governo mondiale: l'intelligenza superiore degli uomini nuovi e la capacità telepatica degli insoliti rendono questi gruppi superiori e quindi gli unici degni di governare gli uomini vecchi. Nascono così gli uomini nascosti, un gruppo di dissidenti che crede nel valore morale dell'uomo. Il capo spirituale di questo gruppo è Eric Cordon, il capo carismatico è Thorsa Provoni: il primo scrive libri su etica e morale, il secondo ruba una nave spaziale e scappa per cercare aiuto. Il racconto parte da un normale cittadino, Nick Appleton, mostrandoci come questa società, apparentemente governata dagli uomini migliori, si riveli profondamente iniqua. Solo Thors Provoni, tornando con un amico di Frolix 8, cercherà di rovesciare il governo. Un romanzo interessante, che affronta vari temi cari a Dick anche se nel complesso può risultare un po' acerbo.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Una tagliata di tonno: fresca, estiva, evasiva...

Racchiuso in una frase:

"Dio è morto" disse Nick "Hanno trovato la sua carcassa nel 2019. Galleggiava nello spazio vicino ad Alpha" "Hanno trovato i resti di un organismo che era parecchie migliaia di volte più progredito di noi dal punto di vista evolutivo" disse Charley. "E che evidentemente era in grado di creare mondi abitabili e di popolarli con esseri viventi derivati da se stesso. Ma questo non prova che fosse Dio." "Io penso che fosse Dio." (p. 78)

Edizione utilizzata:
Philip K. DICK, Nostri amici da Frolix 8, Fanucci, Roma 2006.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Gerusalemme la città impossibile di Meir Margalit

Nella mia esperienza, e nelle mie letture, sono abituato ad avere una visione della cosiddetta "questione palestinese" e, in essa, della divisione di Gerusalemme che parta da un punto di vista arabo. Per la prima volta affronto un testo che parte dall'ottica israeliana e, da questa, sviluppa i problemi di Gerusalemme. Meir Margalit, attivista israeliano già consigliere comunale e funzionario municipale, ci svela i problemi di una città che subisce, giorno dopo giorno, una progressiva politica di israelizzazione. Questo avviene, secondo il racconto di Margalit, attraverso un meccanismo che fa della legalità il suo apice. L'autore racconta, con uno stile fresco e chiaro, tutti i meccanismi che, sfruttando il fatto che molti arabi di Gerusalemme non hanno cittadinanza israeliana, permette al comune di trattarli in maniera discriminatoria. Un manuale utile per comprendere la complessità della Città Santa. Un manuale utile per capire come anche tra gli israeliani non vi è un pensiero unico ma vi sono voci critiche e libere.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Involtini di foglie di vite ripiene di riso e carne: piatto della tradizione semitica, specialità gerosolimitana

Racchiuso in una frase:

L'identità del palestinese a Gerusalemme è entrata in crisi come risultato di due processi paralleli. Da un lato, la convinzione (o forse la rassegnazione) che l'occupazione è più consolidata che mai, che il destino della città orientale è ormai determinato (o condannato) a restare eternamente sotto la dominazione israeliana. Dall'altro, i palestinesi di Gerusalemme sono arrivati alla conclusione che la vita sotto l'occupazione sia diventata più sopportabile di quanto sembrasse a prima vista, grazie ai benefici economici che Israele concede con l'offerta di sicurezza sociale e servizi medici (pp. 147-148)

Edizione utilizzata:
Meir MARGALIT, Gerusalemme la città impossibile, Terra Santa , Milano 2019.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sul sito della casa editrice www.edizioniterrasanta.it, in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

mercoledì 7 agosto 2019

Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia di Jihad Youssef

La guerra in Siria e in Iraq ha creato non solo morte e distruzione ma una incredibile diaspora delle popolazioni in tutto il Medio Oriente. I profughi vivono in situazioni precarie, in campi dove non hanno nulla e dove non gli è permesso ne' di andarsene e nemmeno di lavorare, se non sfruttati e sottopagati. La minoranza cristiana è quella che subisce in maniera ancora più profonda questo disagio in quanto vengono a mancare anche figure che devono rispondere ai bisogni spirituali. Mons. Paolo Bizzetti, vicario apostolico in Anatolia, ha deciso così di chiamare p.Jihad, monaco della comunità siriana di Mar Musa, per dare, almeno durante le festività principali, un'assistenza spirituale a queste comunità. L'esperienza di p. Jihad è trascritta in "Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia", diario giornaliero nel quale, riportando a mons. Bizzetti le esperienze giornaliere, il confratello di p. Paolo Dall'Oglio ci mostra la forza di queste comunità. I profughi cristiani dalla tragedia riescono a ricavare la forza, a trovare il coraggio per vivere e per provare a ricominciare. La fede è per loro àncora di salvezza e pilastro di un nuovo inizio.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Fetteh: piatto siriano composto da pane raffermo con carne, legumi, olio, pistacchi e pinoli.

Racchiuso in una frase:

Per loro prendere l'Eucaristia per due giorni di seguito è un enorme piacere e fonte di felicità, anche se è celebrata in una capanna o in una casa: non importa, è comunque Gesù che viene spezzato, Parola/Pane di vita e Vino di salvezza e di gioia, mistero di figliolanza e di fraternità. Penso senza fare paragoni e senza giudizio alle tante messe - e alle volte troppe - nei giorni delle grandi feste per far comodo a tutti, e a tante messe quotidiane celebrate in chiese quasi vuote, in fretta e in modo "freddo", senza entusiasmo né gioia, dove a volte prevale il senso di compiere il dovere religioso per essere "retti" e "giusti" davanti al Signore. Veramente poveri siamo noi, non loro... (p. 42)

Edizione utilizzata:
Jihad YOUSSEF, Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia, Ancora, Milano 2018.

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E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Conversazioni su Tiresia di Andrea Camilleri

Tiresia è un personaggio d’altri tempi. Le vicissitudini mitologiche ci raccontano di una persona sia donna che, prima e dopo, uomo. Una persona che vede il futuro pur essendo cieca. Una persona che vive varie vite per inserirsi nelle stesse dinamiche del suo tempo. Uso volutamente il termine “persona” perché Camilleri in questo testo, trascrizione dello spettacolo teatrale messo in scena l’11 giugno 2018 al Teatro Greco di Siracusa, rende Tiresia un personaggio vivo e diventa egli stesso Tiresia. Non è un attore che interpreta il mito ma è l’artista, lo scrittore, lo sceneggiatore, l’uomo che si ritrova ad essere una delle esistenze di Tiresia, con le sue debolezze e le sue forze, con le fragilità comuni a tutti gli esseri umani. Come Tiresia, Camilleri diventa un personaggio senza tempo: cieco, prova a intravedere il futuro e da intellettuale, con la sua arte, a rimanere nella storia. Lo scrittore muta, da persona si fa personaggio. Camilleri, ormai, è di tutti!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Pasta ‘ncasciata, il piatto preferito di Camilleri: pasta la forno con melanzane, prosciutto e formaggio.

Racchiuso in una frase:

Diventare donna non significa solo perdere gli attributi maschili e ricevere in cambio quelli femminili, è qualcosa di più sconvolgente. Vale a dire ricevere un cervello di donna. E questo mi atterrì. Meglio non conoscere a fondo i pensieri che possono agitare la mente di una donna. Un cervello affollatissimo: piccole esigenze quotidiane convivono accanto a grandi quesiti universali, un flusso continuo di cose da fare e altre da pensare. Tutto questo sempre in contemporanea, senza requie, senza riposo. Un inferno! (p. 14)

Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Conversazione su Tiresia, Sellerio, Palermo 2019.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Articolo pubblicato su ilmegafono.eu