venerdì 26 agosto 2022

I prigionieri di Pierluigi Vito (2021)

Siamo nel maggio del 1981 e l'Italia è appena uscita dagli anni '70, molto duri a causa del terrorismo e delle Brigate Rosse. Dopo una prima fase di appoggio popolare, le BR perdono consensi nell'opinione pubblica, chiuse in un'ideologia  fine a se stessa. Parte da qui la storia narrata da Pierluigi Vito ne "I prigionieri", che racconta il sequestro di Giuseppe Taliercio, direttore della Montedison di Marghera. Il titolo declinato al plurale non è un errore: non troviamo infatti solo la storia della prigionia di Taliercio, ma soprattutto quella della prigionia mentale vissuta dai suoi sequestratori: Marcello, che pensa all'inutilità dell'operazione; Lucia, che di nascosto legge gli scritti del sequestrato e si commuove; Emilio, il più convinto eppure il più colpito dalla personalità del sequestrato. E poi c'è lui, Giuseppe, che nonostante la prigionia fisica trova la libertà grazie alla fede, che nella preghiera scopre una pace che solo chi crede con il cuore può comprendere. Forte, commovente, uno scorcio di un'Italia vicina ma che ci sembra davvero molto lontana.

Se fosse cibo:
Un piatto semplice come una zuppa di legumi. Perché Taliercio era un uomo semplice.

Racchiuso in una frase:
"La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà. Se lo ricorda? Era lo slogan più bello del '68. Un usato sicuro: in realtà era un motto degli anarchici del secolo scorso. Dio mio, erano le armi più potenti che possedevate, la fantasia e l'allegria della gioventù, da opporre a una vecchia élite che irrancidiva dopo aver fatto il suo tempo. Lo sghignazzo e l'imprevedibilità potevano essere gli elementi per affrancare un popolo calato in una cappa lugubre. [...] Avete disertato il vostro appello con la storia preferendo seguire dei cattivi maestri, ciechi che vi hanno accecato. [...]"  (p.156)

Edizione utilizzata:
Pierluigi VITO, I prigionieri, Augh!, Viterbo 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)

mercoledì 17 agosto 2022

Maestro del passato di R.A. Lafferty (1968)

Astrobia è un mondo decadente, un pianeta colonizzato dagli umani ma che si sta autodistruggedo. Urge trovare qualcuno per governarlo e ai capi viene in mente di chiamare il filosofo che ha creato l'utopia politica: Tommaso Moro. Quella raccontata da Raphael Lafferty nel "Maestro del passato" è una storia fantascientifica ma allo stesso tempo attuale. Tommaso Moro aveva coniato la parola "utopia" per descrivere questa società ideale, che gli abitanti di Astrobia sembra abbiano realizzato. Ma non è (letteralmente) tutto oro quel che luccica e gli abitanti stessi di Astrobia sembrano sviluppare dinamiche di distruzione della società. Il romanzo dello scrittore originario dell'Iowa è più di quel che sembra e porta il lettore a riflettere sul bene effimero dell'avere tutto, sull'insoddisfazione dell'uomo e sulla sua naturale propensione al sacrificio. Pur essendo stato scritto nel 1968, risulta attualissimo. Come solo un grande romanzo può essere.

Se fosse cibo:
Per un autore dell’Iowa, un piatto tipico dello Stato americano: wurstel pastellati, fritti e messi su uno spiedo.

Racchiuso in una frase:
Rimarranno soltanto il tempo necessario a controllare la scomparsa dell'umanità. Poi si autoestingueranno. Non sappiamo per quale ragione negli uomini si sia sviluppata una fame così assurda. Non sappiamo come l'uomo e le altre cose siano apparse. Ma è stata una cattiva idea fin dall'inizio. Appena noi saremo vissuti abbastanza, soddisfacendo le nostre curiosità (la curiosità fa parte dei nostri programmi, ma non è stata programmata nell'ultima generazione), allora faremo scomparire questa fame anche da noi stessi. Faremo scomparire anche la nostra riproduzione; in effetti, su di noi l'abbiamo già fatto. E metteremo fine al tutto. Chiuderemo i mondi e metteremo fine alla vita. E non ci sarà più niente, niente, niente, per sempre, per mai, eternamente. E quando nulla sarà, nulla sarà mai stato. (p.138)

Edizione utilizzata:
Raphael A. LAFFERTY, Maestro del passato, Nord, Milano 1972.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, usato, su ebay.it

giovedì 11 agosto 2022

Vivo per miracolo di Stefano Vitali (2020)

Sandra è una ragazza come tante: vive la sua vita, coltiva i propri sogni, frequenta gli amici, ha un fidanzato. Un giorno, mentre si reca all'università, a causa di un incidente stradale finisce in coma e dopo pochi giorni muore.
Stefano è un padre e un uomo di successo. Ha aiutato tanti grazie alla casa famiglia gestita insieme con la moglie e il suo impegno lo ha portato a ricoprire anche incarichi amministrativi e a diventare presidente della Provincia di Rimini. All'improvviso però scopre di avere un tumore al colon. 
Don Oreste Benzi (1925-2007) ha fondato a Rimini la Comunità Papa Giovanni XXIII, che attraverso le case famiglia sparse in tutto il mondo accoglie persone che vivono varie forme di disagio: dipendenze, abbandono, disabilità, carcere. Della Comunità fanno parte sia Stefano che Sandra. 
"Vivo per miracolo" è il racconto forte, toccante, sincero dell'esperienza della malattia e della guarigione di Stefano Vitali. Grazie alla preghiera che don Oreste Benzi ha chiesto di fare a tantissime persone, Stefano si ritrova miracolosamente guarito per l'intercessione di Sandra Sabattini. Una storia sincera, intima, che non lascia spazio a sentimentalismi né a pietismi ma che mostra come una persona di successo, in parte scettica rispetto alla dimensione del miracolo, possa ritrovarsi a sperimentarlo sulla propria pelle. Sandra sarà proclamata beata dalla Chiesa cattolica oggi pomeriggio nella cattedrale di Rimini. Una lettura profonda, che consiglio anche agli scettici rispetto ai miracoli.

Se fosse cibo:
La ciambella romagnola: senza buco, da mangiare a fette.

Racchiuso in una frase:
Contro ogni mia previsione, viste le tante cose da fare, il giorno dopo don Oreste si materializzò davvero, addirittura mezz'ora prima. Da quando lo conoscevo era la prima volta che si presentava in anticipo ad un appuntamento.[...] Penso davvero che quello sia stato il momento più intenso vissuto insieme perché toccammo parti di me intime e profonde. Tra le tante cose mi disse "Stefano, tu non sai quante persone in questo momento sono affrante per quello che stai vivendo. Stanno pregando per te anche persone che si professano non credenti, qualcuno ha addirittura messo piede in chiesa per la prima volta.[...] Ho già chiesto a tutta la Comunità di pregare Sandra Sabattini perché faccia il miracolo di guarirti" (pp.67-68)

Edizione utilizzata:
Stefano VITALI, Vivo per miracolo. Così Sandra Sabattini mi ha guarito, Sempre, Legnago (VR) 2020.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, sia in versione cartacea che elettronica, sui siti delle maggiori librerie online italiane (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it).