mercoledì 28 dicembre 2022

Racconti della prima fantascienza di Herbert George Wells (1895)

Herbert Wells è uno scrittore britannico del 19° secolo, conosciuto dal grande pubblico per "La guerra dei mondi", uno dei primi romanzi di fantascienza. Darwiniano convinto, Wells vive in un'epoca nella quale la scoperta scientifica e l'evoluzione tecnica sembrano inarrestabili, un traino per il futuro dell'umanità. L'autore però non si limita all'entusiamo e all'esaltazione della tecnica ma inizia una riflessione politico-sociale sulle conseguenze che essa può portare. Ne "I racconti della prima fantascienza" la casa editrice Alter Ego di Viterbo raccoglie tre racconti diversi tra loro ma significativi che danno un'idea della creatività di Wells. Il primo, "Il bacillo rubato", accenna al tema della guerra batteriologica; nel secondo, "Il sorprendente caso della vista di Davidson", il romanziere londinese gioca con i 5 sensi; ne "Il tesoro della foresta", infine, vi sono elementi di avventura e antropologia. La raccolta è un piccolo gioiello per scoprire (o riscoprire) uno scrittore davvero interessante. Innovativo!

Se fosse cibo:
Mini muffin salati: gustosi, ti fanno venire voglia di gustare il piatto principale!

Racchiuso in una frase:
Minnie, sentendo la porta sbattere violentemente, corse allarmata alla finestra. In strada un uomo snello stava salendo su una carrozza. Il batteriologo, senza cappello e in pantofole, correva e gesticolava selvaggiamente in quella direzione. Gli si sfilò una pantofola, ma non per questo si fermò. "È impazzito!" Esclamò Minnie. "È colpa di quella sua orribile scienza" e aprendo la finesta fece per chiamarlo. L'uomo snello, guardandosi d'un tratto intorno, parva colpito dalla stessa idea: disturbo mentale. (p. 19)

Edizione utilizzata:
Herbert George WELLS, Racconti della prima fantascienza, Alter Ego, Viterbo 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo, nelle maggiori librerie online (ibs.itunilibro.itamazon.it)

sabato 24 dicembre 2022

I fuochi del Basento di Raffaele Nigro (1987)

Due generazioni, tre uomini: un padre "rivoluzionario", un figlio "filo governativo" e un altro figlio più "pacifista-cooperante". Sembra una storia di oggi e invece è la trama di un romanzo scritto nel 1987 e ambientato nel 1800. "I fuochi del Basento", primo romanzo di Raffaele Nigro, è il racconto di una terra, quella tra la Lucania e la Capitanata, spesso descritta come passiva e perdente, ma che dimostra di covare sotto la cenere il fuoco della giustizia e della libertà. Francesco, contadino, sembra destinato a una vita di soprusi e ingiustizie: decide di ribellarsi trovando nel brigantaggio la sua forma di lotta per la libertà. Carlantonio, primogenito di Francesco, vuole difendere la giustizia servendo lo Stato, unico baluardo contro il disordine e la guerra. Raffaele Arcangelo, fratello di Carlantonio, stanco di morti e distruzione, cerca di costruire la pace tra fede e carità. Nel mezzo ci sono storie, volti, territori, in un mix tra documentazione storica, atropologia e leggende. Un libro da (ri)leggere, un racconto da tramandare alle nuove generazioni. Classico!

Se fosse cibo:
Un pezzo di caciocavallo podolico, accompagnato da pane di grano duro: piatto semplice e verace.
 
Racchiuso in una frase:
Una volta, a San Nicola, scavando per piantare un cotogno, aveva rinvenuto una lastra di creta, e sotto la lastra uno scheletro, dei vasetti, delle armi consumate. Si era opposto a tata Pasquale che alzava la vanga per spaccare e seppellire perché i corredi dei morti non devono tornare tra i vivi: lui aveva estratto, invece, il vasellame con curiosità e prudenza. "Anticamente" l'aveva informato suo padre, "la gente viveva tanto a lungo che si stancava e decideva di farsi infossare con pane e acqua e poi si lasciava morire lentamente" (p. 46)

Edizione utilizzata:
Raffaele NIGRO, I fuochi del Basento, Bruno Mondadori, Torino 1989.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile in formato cartaceo, sia nuovo che usato, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.ithoepli.itlibreriauniversitaria.it)

sabato 17 dicembre 2022

Riportando tutto a casa di Silvia Sanchini (2022)

Si dice che il libro non si giudica dalla copertina ma a volte una copertina può aiutare a comprenderne il contenuto. Riportando tutto a casa è un viaggio che l'educatrice riminese Silvia Sanchini fa fare al lettore. Il titolo, riferimento alla canzone di Cisco, ci indica il viaggio che la nostra Hemingway farà fare al lettore, in un incontro di realtà varie, diverse, di persone che vivono o hanno vissuto situazioni di difficoltà, a volte di limite, ma che grazie alla propria resilienza e all'aiuto degli altri sono riusciti a trovare la propria dimensione. Sopra il titolo vi è un'immagine con vari fili colorati che insieme formano sagome di case, segno delle tante persone che, diverse per nazionalità, lingua, religione e genere, in questo libro trovano spazio tracciando un racconto che fa sentire il lettore vicino ad ogni testimonianza, riportandolo a casa. Quindi in questo caso il libro si può giudicare dalla copertina? NO! È questo e molto di più e sta al lettore entrare in questa casa dove Silvia ci apre la porta, una casa che apre i cuori. Intenso!

Se fosse cibo:
A casa, con gli amici, durante le feste... direi decisamente cappelletti in brodo!

Racchiuso in una frase:
L'educazione ha molto in comune con il Venerdì Santo, il giorno che per i cristiani coincide con la morte di Cristo sulla croce. Ha a che fare con l'esperienza della solitudine, della vulnerabilità, della finitezza. Chi educa incontra persone spesso schiacciate dal peso delle loro croci ed è chiamato, non senza rischi, a farsi carico di parte di quel peso. Non esistono ricette. L'educazione è allora un lento incedere di passi fatti insieme, l'uno accanto all'altro. (p. 37)

Edizione utilizzata:
S. SANCHINI, Riportando tutto a casa. Viaggi, storie, incontri nel mondo dell'educazione e del sociale, Bookabook, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
È reperibile in formato cartaceo in tutte le librerie fisiche e, anche in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.it, mondadoristore.it, bookdealer.it)

sabato 10 dicembre 2022

Lo strano caso del contratto del manzo in scatola di Mark Twain (1860)

Mark Twain, oltre ad esser stato un grande giornalista e un superbo narratore delle vicende americane dal punto di vista del popolo, è anche un grande scrittore comico e nella sua carriera ha prodotto numerosi racconti umoristici. "Il caso del contratto del manzo in scatola" è un pamphlet che raccoglie quattro storie assolutamente illogiche e indubbiamente divertenti. Nella prima, il protagonista si trova a rincorrere lo Stato per vedersi pagato un credito ereditato; nella seconda, il segretario di un Senatore travisa le sue direttive inviando a suo nome lettere equivoche; nel terzo racconto, l'autore si trova ad essere redattore temporaneo di un giornale agrario senza capirne di agricoltura; nel quarto, Twain ottiene un piccolo ruolo nel governo atteggiandosi al "Non sa chi sono io!". Un testo piacevole, ricco di spunti (non solo comici), che doneranno al lettore qualche sorriso. Breve ma intenso!


Se fosse cibo:
Quasi scontato: manzo in scatola con contorno di pomodorini!

Racchiuso in una frase:
Non farò mai più da segretario privato a un senatore. Non si riesce a contentare certe persone. Non capiscono niente. Non sono capaci di apprezzare gli sforzi della gente. (p. 24)

Edizione utilizzata:
Mark TWAIN, Il caso del contratto del manzo in scatola, Elliot, Roma 2016.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)


venerdì 2 dicembre 2022

L'albero di Giuda di Archibald Joseph Cronin (1961)

Quando ho visto il film "La ricerca della felicità" di Gabriele Muccino, mi sono domandato: perché (spoiler) riporre la propria felicità nel raggiungimento della ricchezza, nel denaro? Questo tema è centrale anche nel romanzo L'albero di Giuda di Cronin. Un brillante giovane, grazie a grandi sacrifici, è in procinto di laurearsi in medicina, nonostante le sue umili origini. Si innamora ma per necessità, prima di sposarsi, sceglie di partire per un viaggio. Le vicissitudini lo porranno di fronte a un dilemma: meglio l'amore in (relativa) povertà o la ricchezza? Tra affetti passati, ricchezze e sentimenti mai goduti, Cronin non offre risposte ma mostra come le vite umane non siano mosse tanto da ideali più o meno romantici e come le scelte contingenti possano condurre in direzioni inimmaginabili. Un racconto crudo, con un continuo fondo di malinconia, scritto molto bene. Siete un po' Grinch? Questo romanzo fa per voi!

Se fosse cibo:
In onore delle origini scozzesi di Cronin, consiglierei le Aberdeen rowies: sfogliatine fatte con strutto e burro, ricoperte di marmellata di arancia amara. 

Racchiuso in una frase:
"Fermati, Kathy..."
Ma la ragazza si era già lanciata attraverso il terrazzo, verso il viale che scendeva in paese. Corse, corse al buio, lungo la ripida discesa, senza badare ai gradini, cadendo sulle ginocchia nella sua fretta disperata, rialzandosi, affondando nell'ombra minacciosa, ansiosa soltanto di trovare scampo nella fuga. Le macchie cupe dei cespugli la frustavano come cose vive, l'offendevano con la malizia di esseri umani. Instupidita dal dolore, non ritrovava più se stessa, non aveva più coscienza di vivere, le pareva di muoversi in un sogno tragico e confuso. Nel mondo buio nel quale correva a precipizio, tutto svaniva intorno a lei, tranne il dolore. Non c'era più niente. Era perduta. (p. 418)

Edizione utilizzata:
A.J. CRONIN, L'albero di Giuda, Bompiani, Milano 1962.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, usato in formato cartaceo e in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)

venerdì 25 novembre 2022

Il beneficio del dubbio. La mia storia di Rudy H. Guede e Pierluigi Vito (2022)

Quid est veritas? chiedeva Ponzio Pilato a Gesù nel Vangelo di Giovanni. È la domanda che tanti si sono posti di fronte all'efferato delitto che la sera del 1° novembre 2007 ha tolto la vita alla studentessa Meredith Kercher in un appartamento di Perugia. Fa da contraltare un'altra domanda, presente sulla bandella del libro Il beneficio del dubbio: quando nasce la tua libertà? A rispondere è Rudy Guede, unico condannato di quella vicenda, per concorso in omicidio. Accompagnato dal giornalista di TV2000 Pierluigi Vito, Guede racconta la sua storia. Rudy è un ragazzo cresciuto tra mille difficoltà, che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e reagisce in modo sbagliato. Un giovane finito nel tritacarne giuridico-mediatico, ma che sceglie di non abbattersi e cercan di fare pace con il proprio passato, guardando al futuro. Un libro sincero, che non nasconde l'efferatezza del delitto, per cui Guede si è sempre detto estraneo ai fatti, ma che, al tempo stesso, si proietta in avanti con fiducia e speranza. Toccante!

Se fosse cibo:
Umbricelli al Rancetto: piatto di pasta tipico di Perugia perché è solo partendo dalle origini che si può pensare al futuro!

Racchiuso in una frase:
Anche questo fa parte della consapevolezza che si matura in prigione. Quante volte si sentono persone lamentarsi della situazione in cui versano: «Che vita di merda!». Be', io da quel non-luogo ho imparato che la vita è meravigliosa. Quello che fa la differenza è come noi affrontiamo la partita, su qualunque terreno di gioco. Ho parlato di non-luogo perché la gente tende a rimuovere l'esistenza di certe mura e di certe sbarre. Capitava anche a me. D'altronde, perché dovremmo pensare agli scarti della società? Ma ora che ci sono stato ho capito che anche lì dentro ci sono ruoli da osservare e norme di comportamento. (p. 92)

Edizione utilizzata:
R. H. GUEDE - P. VITO, Il beneficio del dubbio, AUGH!, Viterbo 2022.

Dove trovare il libro:
È facilmente reperibile, in formato cartaceo, in tutte le librerie fisiche e, anche in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.it, mondadoristore.it, bookdealer.it)

mercoledì 16 novembre 2022

No sleep till Shengal di Zerocalcare (2022)

Chi segue Zerocalcare da anni sa che oltre a scavare nel cuore e nei sentimenti propri rendendoli universali, l'artista di Rebibbia non ha mai smesso di interessarsi del mondo e di mettere a disposizione la sua arte e la sua capacità narrativa per le cause in cui crede. Una di queste è quella dei curdi e del loro modello di confederalismo democratico, argomento che trova troppo poco spazio nei media oggi se non per informazioni spesso non corrette o false e tendenziose. No sleep till Shengal è la storia di un viaggio fatto di attese, check point, controlli, tensioni: chi non ha mai avuto a che fare con un vero check point non riesce a cogliere nel profondo i mille pensieri che la mente può fare in quel momento. Zerocalcare in questo viaggio parte idealmente dalla città curda di Kobane, protagonista di una sua graphic novel del 2016, e ci mostra una realtà tanto vicina alla nostra quanto percepita lontana: gli Ezidi, un popolo che ha mutuato l'ideale curdo di confederalismo democratico e cerca di portarlo avanti. La narrativa di Michele Rech è come sempre profonda e richiama il lettore a non dimenticare  coloro che davvero lottano giorno dopo giorno per la vera libertà e uguaglianza. Forte!

Se fosse cibo:
Dai... le crostatine di Sezze!!!! Sono citate nel racconto, come si può non citarle nella recensione?

Racchiuso in una frase:
"Questa è una delle case in cui erano rinchiuse donne prigioniere di ISIS".
Mi sa che non era soggezione per gli occidentali. DENSITÀ è impossibile parlare lì dentro. Ogni sillaba che puoi emettere ti suona sbagliata. Offensiva, quasi. Finestre murate. Grate al posto delle porte. E per terra, tutto come se se ne fossero andate due ore fa. Mucchi di vestiti. Cucchiai. Lattine. Bottiglie. Scarpe. Tutto cristallizzato nell'orrore. Io però devo chiedere delle cose. Pensa se non c'ho capito un cazzo e scrivo cose sbagliate sul fumetto, che figura di merda. 
"Scusa. Quante donne sono state liberate quando avete preso questa casa? Erano felici di vedervi?"
Un attimo di silenzio. Lunghissimo.
"Nessuna donna è stata liberata da questa casa. Quando noi e sciiti siamo arrivati, ISIS aveva già portate via. Qualcuna è stata liberata dopo. O scappata. Altre ancora schiave da qualche parte. Ancora più di duemila donne non sappiamo più niente."
Prima ho detto quella cosa sulla cappa che aleggia su Shengal. In questa casa è densa e concentrata. Una sostanza viscosa attaccata ai muri, al soffitto. Che mi sembra inestirpabile. (pp. 147-150)

Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, No sleep till Shengal, BAO, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
È facilmente reperibile, in formato cartaceo, in tutte le librerie fisiche e, anche in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.it, mondadoristore.it, bookdealer.it)

giovedì 10 novembre 2022

Il maestro e Margherita di Michail Afanas'evič Bulgakov (1967)

È possibile recensire un classico talmente conosciuto e talmente universale da esser stato letto, analizzato e criticato sotto ogni punto di vista come l'opera di Bulgakov? Un umile lettore come me non può fare altro che descrivere le emozioni e le impressioni che queste pagine hanno suscitato. Parliamo di Michail Afanas'evič Bulgakov, uno scrittore inviso al regime comunista sovietico eppure adorato da Stalin. Parliamo di un romanzo che ha come protagonista un diavolo che sconvolge le vite delle persone, le ribalta, gioca con le loro debolezze rendendole quasi ridicole, anche se spesso sono tragiche. In un mondo ateo come il comunismo a Mosca come, in parallelo, in un mondo religioso come la Palestina al tempo di Ponzio Pilato. Sullo sfondo l'amore, un forte legame che sopravvive all'azione diabolica ma che a causa del diavolo viaggia verso la morte. Un romanzo russo, moscovita, a tratti apparentemente sconclusionato ma geniale. DA LEGGERE!

Se fosse cibo:
Aringa e cipolle verdi, pasto presente nel romanzo...

Racchiuso in una frase:
Lei attraversava il cancello una sola volta ma prima che lo facesse avevo sentito non meno di dieci volte accelerare i battiti del cuore. Non mento. E dopo, quando arrivava la sua ora e la lancetta indicava mezzogiorno, il mio batticuore non cessava fino a quando, senza rumore, quasi in assoluto silenzio, non arrivavano all'altezza della finestra le scarpette con i finti fiocchetti di pelle di camoscio nero fissati con fibbie di acciaio. (p. 141)

Edizione utilizzata:
Michail BULGAKOV, Il maestro e Margherita, Newton Compton, Roma 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo, in tutte le librerie fisiche e, anche in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.it, mondadoristore.it, bookdealer.it)

sabato 29 ottobre 2022

Papa Francesco: l'uomo più pericoloso al mondo di Sergio Paronetto (2020)

Uno dei personaggi più seguiti al mondo è papa Francesco: si parla di lui sui giornali, in televisione, su internet e spesso viene visto come colui che dà voce ai più deboli. C'è però anche chi lo considera un papa eretico, anticattolico, persino scismatico. Sergio Paronetto, nel suo breve saggio "Papa Francesco: l'uomo più pericoloso al mondo", traccia le linee guida che muovono l'operato del pontefice, mostrando come la sua ortodossia al cattolicesimo sia piena. Nello stesso tempo l'autore, ex vicepresidente di Pax Christi, mostra ciò che si cela dietro l'opposizione a Bergoglio: una destra reazionaria che nulla ha a che fare con la fede, la quale utilizza dei simboli sacri solo a fine propagandistico, essendo totalmente estranea al cristianesimo. Un pamphlet molto interessante, agile, che consente a chiunque di comprendere alcune dinamiche politiche dei nostri giorni. Un piccolo vaccino contro la propaganda.

Se fosse cibo:
Empanadas: fagotti di pasta ripieni di carne. Perché ci si possa riempire di informazione corretta e non propagandistica!

Racchiuso in una frase:
Che tristezza sentire da parte di alcuni intellettuali dentro e fuori la Chiesa, soprattutto negli Stati Uniti, che il Papa è affetto da incompetenza argentina, da folklore sudamericano, dai limiti della sua provenienza geografica. Per i detrattori il suo essere latinoamericano diventa segno di chiusura localistica, addirittura di scarsa preparazione teologica. Proprio l'opposto di quello che si può vedere e pensare guardando ai suoi viaggi, ai suoi interventi, al suo desiderio di mantenere viva la profezia in ogni luogo, anche all'inferno. (p. 83)

Edizione utilizzata:
Sergio PARONETTO, Papa Francesco: l'uomo più pericoloso al mondo, la meridiana, Molfetta (BA) 2020.

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E' facilmente reperibile, in formato cartaceo e in formato elettronico, nelle maggiori librerie online (ibs.itmondadoristore.ithoepli.it)

La spiaggia infuocata di Wilbur Smith (1985)

Francia orientale, prima guerra mondiale: una giovane aristocratica di nome Centaine osserva ogni giorno gli aerei che vanno al fronte. L'entusiasmo giovanile è contagioso e diventa ben presto un talismano portafortuna dei piloti alleati. La guerra però è spietata e stravolgerà la vita di Centaine. Wilbur Smith, scrittore zambiano naturalizzato sudafricano, racconta con maestria le avventure della ragazza, la sua crescita, il suo approdo nell'età adulta. L'evento che cambia il corso della sua vita è un incidente aereo dell'aviatore Michael Courtney: lei lo soccorrerà, si innamorerà, lo perderà e per ritrovare una parte del suo ricordo deciderà di visitare l'Africa, terra d'origine dell'amato. Ricco di colpi di scena, "La spiaggia infuocata" riesce a coniugare il genere del romanzo con alcune vivide e lucide pennellate sull'Africa, le sue culture, il colonialismo a cavallo delle due guerre mondiali. Una storia appassionante, che soddisfa tutti i gusti.


Se fosse cibo:
Cacciagione insaporita al tartufo, sapori che richiamano le origini della protagonista. 

Racchiuso in una frase:
Il colore delle dune variava dal giallino all'oro all'arancio al porpora e al sangue di bue: al di là di quel mare di sabbia le parve nuovamente di intravedere le montagne fantasma dalle cime dentellate. Ma, proprio mentre scrutava, l'orizzonte divenne azzurro e lattiginoso, l'aria fu distorta dalle onde di calore che celarono le lontananze, e dal deserto uno sbuffo d'inferno, come l'alito infuocato di un drago, l'investì. Davanti ai suoi occhi, mentre cercava di sottrarsi a quel soffio incandescente avvolgendosi negli indumenti, tutta la terra si coprì dei mobili barbagli vitrei dell'ingannevole fata Morgana. (p.301)

Edizione utilizzata:
Wilbur SMITH, La spiaggia infuocata, CDE - Longanesi, Milano 1986.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo ed elettronico, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)

venerdì 21 ottobre 2022

La sindrome dell'iguana di Dino De Angelis (2022)

Tre vite, due pelli: così potrebbe riassumersi, in una sola frase, il romanzo dello scrittore potentino Dino De Angelis che, ne La sindrome dell'iguana racconta di nascite e rinascite. Una storia frutto della fantasia? No, perché è ispirata ad una storia vera e sarebbe davvero da non credere! Giacomo ama la vita e l'arte: è un bel ragazzo e col suo savoir faire riesce a conquistare la bellissima Catrina. Ha un caro amico, Giovanni, che da sempre gli è affianco e condivide con lui le gioie e i dolori. La vita, però, a volte sembra accanirsi con le sue sciagure contro una persona, moltiplicandone le sofferenze e rendendola apparentemente inerme. Giacomo si rialzerà e dalle sofferenze riuscirà a trovare la forza per creare un mondo migliore. È un racconto pieno di forza, quello di De Angelis, che prende al collo il lettore e non lo lascia fino alla fine. Il ricavato della vendita di questo libro andrà all'associazione L'ultima luna che si occupa di supporto alle persone con disabilità. Intenso!

Se fosse cibo:
Peperone crusco: da un sapore forte, si può ricavare sia sapidità che dolcezza, dipende solo dallo chef...

Racchiuso in una frase:
Pensavo, le nostre vite sono come i libri in uno scaffale. [...] Un libro nello scaffale non riuscirebbe a stare in piedi se fosse solo. Il suo stare lì, in quello spazio, in quella posizione, è dato dalla presenza degli altri libri. Tutti si sostengono a vicenda, i dorsi paralleli come soldati prima della marcia. Ma se qualcuno ne sfila uno, pur non alterando di molto l'equilibrio, gli altri subito si adattano alla nuova situazione, si mettono un po' in diagonale, in attesa che quel libro sottratto torni a recuperare la vecchia, perfetta simmetria. Così le nostre vite. (p. 80)

Edizione utilizzata:
D. DE ANGELIS, La sindrome dell'iguana, Edigrafema, Policoro (MT) 2022.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.it, mondadoristore.it, unilibro.it)

venerdì 14 ottobre 2022

La coscienza di Montalbano di Andrea Camilleri (2022)

Montalbano in tutte le salse e a tutte le età (e le latitudini): questo potrebbe essere il sunto in una frase de La coscienza di Montalbano libro dello scrittore Andrea Camilleri che raccoglie sei racconti sul Commissario di Vigata. Scritti tra il 2007 e il 2018, questa antologia mette insieme racconti apparsi su mensili, siti, pubblicazioni indipendenti e antologie di autori vari che per la prima volta vengono raggruppate in un unico volume. Abbiamo un inedito Salvo in trasferta a Roma, con un omaggio a Hitchcock. Abbiamo un povero ragazzo trovato morto in spiaggia la notte di ferragosto proprio di fronte l'iconica villa del Commissario. Abbiamo un venditore di preziose bottiglie perseguitato dal pizzo. Tanti personaggi affollano queste pagine, alcuni molto conosciuti dai lettori come la fidanzata Livia o il figlio della cameriera Adelina, Pasqualino. Un libro pieno di riferimenti, per gli appassionati di Camilleri. Una piacevole lettura anche per chi ha voglia di qualche ora spensierata. Leggero.

Se fosse cibo:
Un gelato multigusti da mangiare in spiaggia in una calda giornata autunnale

Racchiuso in una frase:
"Salvo" fici Livia strammata dalle ultime inconsuete parole "ma ti senti veramente bene?".
"Si. Il fatto è che stamattina mi ha chiamato il questore per dirmi che devo andare a Roma a seguire un corso d'aggiornamento e la cosa mi ha fatto diventare nervoso. Ma poi è passata".
"Lo credo bene! Per te andare a Roma è come andare sulle Alpi bavaresi!"
"A proposito, dov'è che si vendono le felpe?". (p.102)

Edizione utilizzata:
A. CAMILLERI, La coscienza di Montalbano, Sellerio, Palermo 2022.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile, in formato cartaceo ed elettronico, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.it, mondadoristore.it, unilibro.it)

giovedì 6 ottobre 2022

Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi (1994)

Un adolescente a Bologna, una storia d'amore, gli anni '90: questi gli ingredienti di una storia diventata iconica come Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi. Alex incontra Aidi ed è subito feeling ma, come in tante storie adolescenziali, Aidi ha paura dei propri sentimenti e respinge Alex. Ne nasce una storia d'amore bella, pura, complessa, tipica del periodo, l'adolescenza, nel quale si vuole uscire dal gruppo come quel John Frusciante uscito appena prima il grande successo della band statunitense dei Red Hot Chili Peppers. Letto oggi, cosa ci può dare un romanzo adolescenziale di trent'anni fa? Alcune cose sono mutate, come i telefoni a fettori e il mettersi d'accordo la sera prima per vedersi ad una data ora il giorno successivo. Il senso di infinito, il voler rompere gli schemi imposti dai grandi, quello è rimasto invariato. Il perdersi nella droga, il sentirsi inadeguati tanto da esser spinti al suicidio è il medesimo nel vissuto dei giovani di oggi. Brizzi ha scritto un romanzo orale, un'icona pop, che parla al cuore e che, ancora oggi, ripulito delle cose datate, è attuale. Iconico.

Se fosse cibo:
Siamo a Bologna: panino alla mortadella da mangiare con gli amici!

Racchiuso in una frase:
E poi, mentre si perdeva in certi pensieri di tagli di capelli sempre più radicali e stemmi del West Ham United da cucire sulla giacca militare o sul bomber per épater la bourgeoisie, gli era tornata in mente Aidi, che in quel momento sarà stata a cinquanta metri da lì, appena fuori dalla scuola, e s'era sentito come uno in un film e avrebbe voluto correre fuori urlando, così, senza giacca, con il sandwich mezzo mangiato e la bottiglia in mano, vedere da lontano Aidi coloratissima mentre parlava con le altre carlotte in bianco e nero, stendere a gomitate tutti quelli sulla sua traiettoria, arrivarle vicino, chiederle soltanto «PERCHÉ?» e poi ricominciare tutto daccapo, ché si vedeva lontano chilometri che tra loro non era finita, e si vedeva che lo sapeva benissimo anche lei. (p.60)

Edizione utilizzata:
E. BRIZZI, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Baldini&Castoldi, Milano 1997.

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venerdì 30 settembre 2022

Coraline di Neil Gaiman e P. Craig Russell (2008)

 

La letteratura può, a volte, regalare delle piccole perle adatte a tutti. Se poi queste storie prendono vita "grafica" possono evolversi in qualcosa di molto interessante. È il caso di "Coraline" di Neil Gaiman: vincitore del premio Hugo e del Premio Nebula, è stato anche di ispirazione per un film animato del 2009. Al racconto si aggiunge la matita di P. Craig Russell, disegnatore che vive in Ohio, negli Stati Uniti, e dona alla storia di Gaiman una forza espressiva dirompente, incuneandosi nei sogni del lettore. Coraline è una ragazza di undici anni che si è appena trasferita in una nuova casa. Ama esplorare e questo nuovo luogo sembra fatto apposta per lei: dei vicini strambi, un giardino misterioso e, soprattutto, una porta murata. Il viaggio che compirà attraverso la porta misteriosa è un viaggio nelle paure e nelle insicurezze dell'adolescenza, che sono paure e insicurezze della vita intera. Una storia stupenda, in un adattamento grafico che la esalta.

Se fosse cibo:
Pollo arrosto, patate fritte e piselli verdi: un piatto molto apprezzato dalla protagonista.

Racchiuso in una frase:
Non lo capisci, vero? Non voglio qualsiasi cosa io desideri. Nessuno lo vuole. Non veramente. Che divertimento ci sarebbe se ottenessi tutto ciò che voglio? Così, senza sforzi e senza che significhi nulla. Allora? (p.133)

Edizione utilizzata:
Neil GAIMAN - P. Craig RUSSELL, Coraline, NPE, Eboli 2017.

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venerdì 23 settembre 2022

L'ultima sposa di Palmira di Giuseppe Lupo (2011)

Nei versetti dal 51 al 51 del capitolo 27 del Vangelo di Matteo si racconta che alla morte di Gesù vi sia stato un grande terremoto, che i morti siano resuscitati 
e siano entrati in città apparendo a molti: ancora oggi i pellegrini che si recano al Santo Sepolcro a Gerusalemme possono ammirare una roccia spezzata da quella scossa tellurica. 23 novembre 1980: un terremoto colpisce Basilicata e Campania distruggendo numerosi paesini. La dottoressa Pittalunga, milanese, si precipita nel villaggio di Palmira per una ricerca antropologica. "L'ultima sposa di Palmira" dello scrittore meneghino di origini lucane Giuseppe Lupo, è il diario del racconto che un falegname del luogo, Vito Gerusalemme, fa delle storie di Palmira. E, come i morti duemila anni prima, anche in questa storia i personaggi del passato tornano vivi nei ricordi, come se le macerie avessero liberato violentemente dalla terra tutte le sue tradizioni. Un testo onirico, fuori dal comune, che porta il lettore nel profondo delle tradizioni paesane lucane lasciandolo disorientato. Esperienza letteraria.

Se fosse cibo:
Del cinghiale arrosto: caldo, avvolgente, familiare.

Racchiuso in una frase:
Usciti dalla bottega, [mastro Gerusalemme] ha aguzzato gli occhi, si è guardato intorno, mi ha parlato nell'orecchio: "Chi cammina qui prova il dolore del tempo. Una zampa di cavallo sul petto, un morso di vipera al braccio, una puntura di calabrone. È vero che lo avvertite anche voi, dottoressa Pittalunga?"
Cosa sia il dolore del tempo faccio fatica a comprenderlo, ma deve essere il desiderio di fermare gli orologi: una malattia più severa di una lebbra, capace di consumare l'anima di chi è vissuto tra le palme del rione Turco e il basilico ai balconi della Iudessa. (pp.130-131)

Edizione utilizzata:
Giuseppe LUPO, L'ultima sposa di Palmira, Marsilio-Feltrinelli, Milano 2018.

Dove trovare il libro:

E' facilmente reperibile, in formato cartaceo ed elettronico, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it) 

venerdì 16 settembre 2022

Il marito in collegio di Giovannino Guareschi (1944)

Quando si parla di Guareschi, il pensiero va immediatamente a Don Camillo e Peppone, icone postbelliche conosciute da tutti. Guareschi, però, è stato uno scrittore e giornalista prolifico. Mentre Totò ha fatto il militare a Cuneo, lui nel '39 ha fatto il militare a Potenza e dalla cittadina lucana, l'anno successivo, ha iniziato a Milano la sua carriera di scrittore umoristico per un giornale diretto da Cesare Zavattini. "Il marito in collegio" è il terzo romanzo del padre di Don Camillo, pubblicato nel 1944. La trama: una famiglia di lignaggio nobile ma economicamente decaduta è sotto scacco del ricco zio borghese Casimiro, con il quale giocoforza si sono imparentati e che si fa beffe della nobiltà. Lo zio Casimiro decide che se la nipote Carlotta non si sposa con un uomo approvato da lui entro una data stabilita, smetterà di mantenere economicamente tutta la famiglia. Tra situazioni paradossali, costrizioni familiari incrociate e pressioni sociali, Carlotta convolerà a nozze con il povero falegname Camillo, che dovrà però imparare ad essere nobile chiudendosi in collegio. Un romanzo colmo di colpi di scena e di situazioni comiche, un classico dell'umorismo italiano apprezzato in tutto il mondo. Immancabile!


Se fosse cibo:
Perché non provare una delle strampalate colazioni di Camillo a base di "fritto di cipolle con maionese"?

Racchiuso in una frase:
- Sono pronto a tutto, - esclamò Camillo.
- Accettereste di recarvi a perfezionare la vostra educazione in un collegio?
- Un collegio? Ma io ho passato i venticinque anni!
- Intanto non si tratta di un collegio per bambini, ma per giovinetti. Inoltre l'unico metodo efficace per imparare rapidamente e definitivamente le cose necessarie che voi ignorate è quello didattico-scolastico. [...]
- Ma io dovrò sempre star chiuso laggiù senza potervi mai vedere?
- No: ogni tanto verrò a visitarvi.
E non riderete di me? È una cosa tanto buffa: un marito in collegio!
- No: è un sacrificio sublime. Una sublime prova d'amore che io apprezzerò nel suo giusto valore e che mi aiuterà ad avvicinarmi a voi. (pp.73-74)

Edizione utilizzata:
Giovannino GUARESCHI, Il marito in collegio, Rizzoli, Milano 1970.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)

venerdì 9 settembre 2022

Eccetto Topolino di Fabio Gadducci - Leonardo Gori - Sergio Lama (2020)

Per molto tempo in Italia il fumetto è stato considerato come qualcosa da relegare all'ambito dell'infanzia, al limite della fanciullezza. Solo negli ultimi anni il romanzo grafico ha preso piede nel nostro paese, facendo numeri importanti e rendendo la principale fiera del fumetto nostrana, quella di Lucca, la più importante in Europa. In realtà, i comics non sono un fenomeno recente. "Eccetto Topolino" è un saggio che, per gli appassionati del fumetto, diventa narrazione di come questo genere sia da sempre apprezzato in Italia e del rapporto del fascismo con la "nona arte". Il titolo richiama un appunto che lo stesso Mussolini avrebbe apposto nel 1938 al bando dei fumetti americani. Questo testo, largamente documentato, parla della nascita del fumetto, di come sia entrato profondamente nella cultura italiana e di come, nonostante la censura del MinCulPop, sia sopravvissuto. Racconta di pionieri dell'editoria come Nerbini e Vecci (oltre a Mondadori) e di Guglielmo Emanuel, giornalista antifascista che riuscì a portare il fumetto a grandi livelli. Un libro davvero straordinario, indispensabile per comprendere la storia della nostra cultura. Con la speranza che, alla fine della lettura, vi sentiate più Mandrake che Arcibaldo!


Se fosse cibo:
Uno stracotto di manzo al Chianti: un piatto nobile e prelibato come questo saggio, toscano come gli autori.

Racchiuso in una frase:
Lo scopo del nostro lavoro è stato invece di raccontare la storia editoriale del fumetto negli anni Trenta del secolo scorso, ovvero investigare lo sviluppo del suo mercato, e capire quali legami questo abbia avuto con l'establishment politico. Capire perché, a titolo di esempio, il decreto ministeriale che alla fine di quel decennio proibisce l'importazione dei fumetti americani sia in grado di provocare un incidente diplomatico nel quale, per difendere Flash Gordon e compagni, si muove un intreccio di funzionari degno di una crisi internazionale. E dove il Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano deve chiedere spiegazioni a Dino Alfieri, titolare della Cultura Popolare, per sentirsi rispondere che l'ordine viene direttamente da Benito Mussolini. (p.13)

Edizione utilizzata:
Fabio GADDUCCI, Leonardo GORI, Sergio LAMA, Eccetto Topolino. Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti, NPE, Eboli 2020.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)

venerdì 2 settembre 2022

Il tempo sospeso di Luisa Coluzzi (2022)

Il tempo del Covid che ha caratterizzato gli ultimi due anni di vita del pianeta è stato un tempo sospeso. Eppure questa definizione non indica il gesto di schiacciare il tasto pausa per fermare una canzone su spotify, ma piuttosto descrive quella sensazione di quando l'aereo sta per atterrare e all'improvviso si sente il vuoto sotto di sé, si rimane sospesi. La raccolta di racconti della maestra e attivista setina Luisa Coluzzi, accompagna il lettore proprio in quella mezza altezza nella quale, tra sogni, incubi e realtà, tutto è possibile. Quattro storie, tutte diverse tra loro. Abbiamo la voce in presa diretta di un'insegnante che ci descrive come ha vissuto il lock down. Abbiamo il racconto di un ragazzo fuggito da povertà e oppressione, uno dei tanti venuti sui barconi, una vita unica e irripetibile. Il terzo racconto è una storia d'amore e di difficoltà, un inno alla vita. L'ultimo racconto narra di marginalità e disabilità. Pur nelle sue imperfezioni, è un libro che porta l'Amore al centro, che trasmette amore. Un inno alla vita! Il ricavato del libro è devoluto ai corridoi umanitari della Comunità di Sant'Egidio.

Se fosse cibo:
Viste le origini dell'autrice come non pensare ad un bel piatto di broccoletti setini (friarielli/cime di rapa) con salsicce?

Racchiuso in una frase:
La vita delle persone fragili non si rialza dalla tempesta della solitudine senza una mano tesa e quel mare che le era sembrato fantastico quando lo aveva scoperto, adesso sollevava delle onde che le facevano paura. Si sentiva come trascinata dalle onde di quel male oscuro che aveva condizionato tutta la sua esistenza, in quel penoso vagabondare, senza difese, alla ricerca di un luogo dove posare il cuore e trovare pace. (pp. 130-131)

Edizione utilizzata:
Luisa COLUZZI, Il tempo sospeso, Rudis, Roma 2022.

Dove trovare il libro:
É facilmente reperibile in formato cartaceo nelle maggiori librerie online (ibs.it, hoepli.it, mondadoristore.it)

venerdì 26 agosto 2022

I prigionieri di Pierluigi Vito (2021)

Siamo nel maggio del 1981 e l'Italia è appena uscita dagli anni '70, molto duri a causa del terrorismo e delle Brigate Rosse. Dopo una prima fase di appoggio popolare, le BR perdono consensi nell'opinione pubblica, chiuse in un'ideologia  fine a se stessa. Parte da qui la storia narrata da Pierluigi Vito ne "I prigionieri", che racconta il sequestro di Giuseppe Taliercio, direttore della Montedison di Marghera. Il titolo declinato al plurale non è un errore: non troviamo infatti solo la storia della prigionia di Taliercio, ma soprattutto quella della prigionia mentale vissuta dai suoi sequestratori: Marcello, che pensa all'inutilità dell'operazione; Lucia, che di nascosto legge gli scritti del sequestrato e si commuove; Emilio, il più convinto eppure il più colpito dalla personalità del sequestrato. E poi c'è lui, Giuseppe, che nonostante la prigionia fisica trova la libertà grazie alla fede, che nella preghiera scopre una pace che solo chi crede con il cuore può comprendere. Forte, commovente, uno scorcio di un'Italia vicina ma che ci sembra davvero molto lontana.

Se fosse cibo:
Un piatto semplice come una zuppa di legumi. Perché Taliercio era un uomo semplice.

Racchiuso in una frase:
"La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà. Se lo ricorda? Era lo slogan più bello del '68. Un usato sicuro: in realtà era un motto degli anarchici del secolo scorso. Dio mio, erano le armi più potenti che possedevate, la fantasia e l'allegria della gioventù, da opporre a una vecchia élite che irrancidiva dopo aver fatto il suo tempo. Lo sghignazzo e l'imprevedibilità potevano essere gli elementi per affrancare un popolo calato in una cappa lugubre. [...] Avete disertato il vostro appello con la storia preferendo seguire dei cattivi maestri, ciechi che vi hanno accecato. [...]"  (p.156)

Edizione utilizzata:
Pierluigi VITO, I prigionieri, Augh!, Viterbo 2021.

Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.itmondadoristore.itunilibro.it)