lunedì 22 ottobre 2012

"Un ricordo di Solferino" di Henry Dunant

Questo libro di Dunant è una pietra miliare per la politica internazionale e per il diritto umanitario: questo medico svizzero che, quasi per caso, si trova ad assistere ad una battaglia cruenta come quella di Solferino e, mosso dalla visione quasi apocalittica, prima si attiva per organizzare i soccorsi e poi decide di scriverne un resoconto per far conoscere al mondo le sofferenze che non solo i soldati ma anche le comunità devono patire durante una guerra.
Il resoconto di Dunant è duro, forte, non si priva di nulla, nemmeno della condizione cruenta e del dramma dei molti che vengono abbandonati senza alcun sollievo e nessuna cura.
Questo libro è importante perché, scritto col fine di mostrare al mondo l'orrore della guerra, avrebbe dovuto sensibilizzare i potenti del mondo ad organizzare una organizzazione che si occupasse di soccorrere i feriti rendendo "umana" la guerra.
Questa organizzazione si chiama Croce Rossa e, grazie al suo lavoro di sensibilizzazione, si sono sviluppati sin dal lontano 1864, sia un filone di regole internazionali che rendessero meno disumana la guerra e sia la creazione di società nazionali di soccorso che lavorassero sul campo.
Un libro che non si ferma ad una descrizione ma che fa proposte e che ha cambiato la visione internazionale del conflitto armato con la forza della parola.

Giudizio personale:
 A tratti quasi dogmatico, a tratti tecnicista, ha una analisi scarna ma efficace del problema. Sicuramente non può affascinare il grande pubblico.

Citazioni:
Qui, si svolge una lotta corpo a corpo, orribile, spaventosa; Austriaci e Alleati si calpestano, si  scannano sui cadaveri sanguinanti, s'accoppano con il calcio dei fucili, si spaccano il cranio, si sventrano con le sciabole o con le baionette; è una lotta senza quartiere, un macello, un combattimento di belve, furiose ed ebbre di sangue; anche i feriti si difendono sino all'ultimo: chi non ha più un'arma afferra l'avversario alla gola, dilaniandola con i denti. (p.22)
 Il cielo s'è oscurato e fitte nubi coprono ad un tratto l'orizzonte. Il vento si scatena con furia e solleva nello spazio rami d'alberi spezzati; una pioggia fredda, spinta dall'uragano, anzi, per meglio dire, un autentico ciclone s'abbatte sui combattenti già sfiniti dalla fame e dalla fatica, mentre raffiche e turbini di polvere acciecano i soldati, costretti a lottare anche contro gli elementi. (p.38)
Quanti giovani ungheresi, boemi o rumeni arruolati solo da alcune settimane, si sono gettati a terra per la fatica e l'inedia, una volta giunti fuori tiro, e non si sono più rialzati o, indeboliti dalla perdita di sangue, benché forse lievemente feriti, sono periti miseramente di sfinimento o di fame! (p. 53)
Se ci fossero stati aiuti sufficienti per provvedere al servizio di raccolta dei feriti nella pianura di Medole, in fondo ai burroni di S. Martino, sulle pendici del monte Fontana o sulle alture di Solferino, non si sarebbero lasciati per lunghe ore, il 24 giugno, in preda ad angosce crudeli e nell'amaro dimore dell'abbandono quel povero bersagliere, quell'ulano o quello zuavo che, cercando di sollevarsi nonostante l'atroce sofferenza, faceva inutilmente segno da lontano, con la mano, perché si inviasse una barella dalla sua parte, ed infine non si sarebbe corso il terribile pericolo, il giorno seguente, di sotterrare dei vivi assieme ai morti, come purtroppo è probabilmente avvenuto! (p. 122)
Edizione utilizzata:
Henry Dunant, Un ricordo di Solferino, Traduzione dal francese di Salvatore D'Agata, Croce Rossa Italiana, Roma 2002 

Dove si può trovare questo libro:
La mia è una edizione distribuita gratuitamente dalla CRI ma vi sono varie edizioni commerciali che potrete trovare abbastanza facilmente nelle librerie o sui vari siti come BOL.it, IBS o Amazon. Non credo vi siano particolari problemi nelle biblioteche dei centri medio/grandi.

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