domenica 7 ottobre 2012

Strage in Nigeria... ma nessuno ne parla

 Avevo sentito la notizia in radio (ormai forse l'unico sistema di informazione "classico" che parla un po' di tutto) e, mea culpa, mi era passato di mente: alcuni studenti sono stati letteralmente MASSACRATI in Nigeria... Ahimé! Poi ho letto questo articolo e mi è tornato in mente


Questo articolo è preso da Buongiorno Africa




Una sanguinosa setta di fanatici.

Il racconto di quanto è avvenuto il 2 ottobre scorso è agghiacciante. Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell’università di Mubi, nello Stato di Adamawa, nel nord-est della Nigeria, hanno radunato gli studenti, hanno identificato per nome, una a una, le loro vittime, poi le hanno uccise, a freddo, senza pietà. Alla fine erano quaranta gli studenti ammazzati. Il governo federale e la polizia hanno avviato una indagine, per ora senza risultati. Attenderli, i risultati, se mai ci saranno, è quasi inutile. Il gruppo responsabile di questo efferato massacro è senza dubbio Boko Haram. Traduzione: l’educazione occidentale è un peccato.

Boko Haram è un gruppo surreale: i suoi affiliati applicano alla lettera ogni parola del Corano, non credono alla sfericità della terra perché il Libro Sacro non la contempla, non assumono e non fanno assumere
antibiotici, vaccini e altri farmaci. Sono pochi e soprattutto non hanno nessun seguito nella popolazione di religione musulmana del Nord della Nigeria. Ma tre-quattro anni fa erano un gruppo marginale, il prodotto di una cultura di miseria e degrado, combattevano con machete e bastoni. Oggi hanno capacità logistica, sono in grado di pianificare attacchi e attentati, sanno maneggiare esplosivi e soprattutto ne possono avere in quantità impressionante, possiedono granate e fucili automatici.
La domanda è: chi fornisce loro denaro e armi? Chi caldeggia l’attività di questo gruppo di folli fanatici? Chi ha interesse ad usarli?


Attaccano chiese cristiane e fanno dell’Islam integrale la loro bandiera, ma la religione non c’entra proprio nulla. In Nigeria – paese ricco e popoloso – gli interessi sono enormi e i politici (locali e non), le lobby economiche (nigeriane e straniere) per avere dei vantaggi non esitano a giocare sporco.

Peccato perché la Nigeria è anche un paese ricco culturalmente, con una popolazione vivace e curiosa, con una grande capacità di creare dal punto di vista musicale, artistico, letterario. Chi volesse approfondire il contesto dal quale un gruppo come Boko Haram prende le mosse può ascoltare, nella pagina reportage di questo blog, il racconto (anche musicale) di un viaggio via terra da Lagos, capitale economica del paese, sul Golfo di Guinea, a Sokoto, sultanato nell’estremo nord della Nigeria, passando per la megalopoli di Kano.
(by Masto, 6 ott. 2012)

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Per completare la notizia vi posto le dichiarazioni di Mons. Kaigama a Radio Vaticana:

“Ogni indizio indica che si tratta di un’azione di Boko Haram” dice all’agenzia Fides mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos; la strage, secondo Mons. Kaigama, “ha tutta l’aria di essere stato perpetrato dai membri di Boko Haram, perché è simile ad altre azioni commesse da loro di recente”. “Boko Haram è una setta criminale separata dal resto dell’Islam – sottolinea mons. Kaigama -. I suoi membri sono criminali che non fanno distinzione tra cristiani e musulmani. Le motivazioni delle loro violenze vanno oltre la religione”. “I nostri servizi di sicurezza devono scoprire cosa c’è dietro gli attacchi di Boko Haram” aggiunge l’arcivescovo di Jos. “Mi chiedo se ci sia una forza politica con una sua strategia dietro tutto questo. Ma non è il mio compito scoprirlo. Io sono un leader religioso, non è il mio mestiere, è compito del governo e delle forze di sicurezza”.
Il 4 ottobre il Presidente Goodluck Jonathan ha annunciato la nomina di un nuovo Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate. “Può essere un modo di rispondere alla situazione, perché la popolazione diventa più furiosa di giorno in giorno, di fronte al massacro di innocenti uccisi senza ragione. Penso quindi che sia giunto il momento che il Presidente faccia quello che deve fare, incluso un avvicendamento dei vertici della sicurezza” conclude mons. Kaigama.

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Che dire: ogni volta che vengono colpiti degli studenti il mio cuore trema... Non è possibile che persone che hanno voglia di elevare le proprie conoscenze, pensare ad un futuro diverso da quello dei propri genitori, migliorare le proprie condizioni di vita con lo studio, possano essere ammazzate così, qualsiasi sia il motivo!
La notizia, ovviamente, non è passata in Italia ma sarebbe utile rompere il muro di silenzio e sorvegliare questi episodi raccapriccianti, dare supporto agli studenti sopravvissuti e, soprattutto, non dimenticare.

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