martedì 9 ottobre 2012

Perché la legge elettorale non va modificata! Almeno per ora...

In questi giorni infiamma il dibattito sulla legge elettorale: per la verità il dibattito cominciò fin dalla approvazione della cosiddetta "Legge Calderoli" detta Porcellum (dal soprannome che venne data dallo stesso redattore, Legge 270 del 21 dicembre 2005), legge redatta dal Governo Berlusconi II che prevede un sistema proporzionale a liste bloccate (possiamo votare solo la lista e chi diventa parlamentare è deciso solo dal posto che il candidato occupa nella suddetta lista) ma che ha effetti da maggioritario (un partito può portare eletti in parlamento una lista deve avere almeno il 4% dei voti a meno che non sia in una coalizione e, quindi, basta il 2%; viene indicato il nome del premier candidato; garanzia di un minimo di 340 seggi alla coalizione vincente).
Nulla togliendo al fatto che tale legge liberticida vada cambiata, che la democrazia viene compressa dando in capo ai segretari di partito la scelta di chi andrà in parlamento (basta mettere queste persone nella parte più alta delle liste ed il gioco è fatto) io credo che adesso non vada cambiata e vi spego anche perché!

L'Italia fa parte, dalla fondazione, di un sistema di tutela dei Diritti Umani in capo ad una organizzazione internazionale chiamata Consiglio d'Europa (CoE), e mi raccomando, non confondetela con l'Unione Europea! Il CoE, dicevo, è una organizzazione internazionale col compito di promuovere la democrazia e i diritti umani in Europa, fondato nel 1949 coi Trattati di Londra e che ha come strumento principale la Corte Europea dei Diritti Umani che ha sede a Strasburgo (per intenderci quella della questione dei Crocifissi in Aula che prima ci ha condannati e poi ci ha assolti) che ha il compito di far rispettare la Convenzione Europea dei Diritti Umani e dei vari protocolli. Per maggiori informazioni sul suo lavoro vi invito a consultare queste pagine: la sua giurisprudenza è la più ampia tra quelle delle corti internazionali.
Questa  organizzazione ha una commissione consultiva detta Commissione di Venezia che si occupa di ingegneria istituzionale e, sostanzialmente, di dare delle indicazioni su come le regole dovrebbero essere fatte per rispettare i principi costituzionali europei.

Perché il pippone sul Consiglio d'Europa?

La mia spiegazione non esauriente (per i puristi) serve solo per elaborare un concetto: la riforma elettorale non va fatta ora... Mi direte: ma hai appena detto che non rispetta i principi di democrazia, che è liberticida, che la democrazia è compressa etc etc...
Bene la Commissione di Venezia ormai 10 anni fa ha fatto uscire un documento che recita (permettetemi la citazione lunga ma necessaria):

63. La stabilità del diritto è un elemento importante della credibilità del processo elettorale, che è esso stesso essenziale al consolidamento della democrazia. In effetti, se le regole cambiano sovente, l'elettore può essere disorientato e non può comprenderle, specialmente se esse presentano un carattere complesso; soprattutto si può considerare, a torto o a ragione, che il diritto elettorale è uno strumento che coloro che esercitano il potere manipolano in loro favore, e che il voto dell'elettore non è pertanto l'elemento che decide lo scrutinio.
64. La necessità di garantire la stabilità non concerne, in pratica, tanto i principi fondamentali, di cui la messa in causa formale è difficilmente possibile, quanto alcune regole più specifiche del diritto elettorale, in particolare il sistema elettorale propriamente detto, la composizione delle commissioni elettorali e la dimensione delle circoscrizioni. Questi tre elementi apparirebbero spesso - a torto o a ragione - come determinanti per il risultato dello scrutinio, e sarebbe bene evitare, non solamente le manipolazioni in favore di un partito al potere, ma anche che essa appaia una manipolazione.
65. Quello chè è da evitare, non è tanto la modifica del modo di scrutinio, che può sempre essere migliorato; è la sua revisione ripetuta o che intervenga poco prima dello scrutinio (meno di un anno). Anche nell'assenza di volontà di manipolazione, questa apparirà allora come legata a degli interessi di parte congiunturali.
(traduzione mia) 

Ecco spiegato perché la legge elettorale non va modificata... e quella precedente non sarebbe dovuta nemmeno entrare in vigore, visto che fu fatta ad un anno dalle elezioni e per interessi particolari!

Quando fa comodo seguiamo "l'Europa" e quando non fa comodo non lo facciamo?

E allora? cosa fare? votare ancora con questa legge?

Se davvero i partiti sono intenzionati a cambiare la legge elettorale, dovrebbero fare delle primarie per i parlamentari, di modo da fare in modo che nel prossimo Parlamento vi siano persone elette dai cittadini, e al tempo stesso avviare un iter di consultazione popolare per trovare una legge che vada bene ai cittadini e non ai partiti... Perché questa tendenza al proporzionale puro senza coalizioni che i partiti stanno discutendo in questi giorni, mi pare che tenda unicamente a mischiare le carte per un Monti bis... e i cittadini (quei pochi che ancora ci credono) mi pare che vogliano altro...

Quindi coinvolgete i cittadini, fatevi eleggere LEGITTIMAMENTE e poi si può parlare di cambiare il porcellum creando una legge equa! 

Il Mattarellum nacque così... con un referendum!

Nessun commento:

Posta un commento