Parlare di Molière è parlare di un autore che ha in qualche modo rivoluzionato l’arte di scrivere. Il teatro di Jean-Baptiste Poquelin - questo il vero nome del drammaturgo francese - ci racconta di vizi e virtù dell’uomo, mettendoci in guardia dal perbenismo di facciata. Nel Tartufo si racconta di un signore che viene preso in giro da un sedicente uomo di fede, che si rivelerà in realtà un losco figuro. Nel malato immaginario, forse l’opera più famosa di Molière, il protagonista Argante vuole dare in sposa sua figlia al figlio di un medico così da avere un medico in famiglia che si prenda cura di tutte sue le malattie immaginarie. È una critica forte alle nevrosi della società dell’epoca e alle pseudo scienze che a quel tempo venivano diffuse. Siamo nella seconda metà del ‘600 e Molière affronta alcune tematiche con una modernità stupefacente: la truffa, il diritto delle donne di potersi scegliere il marito, l’importanza della scienza contrapposta alle credenze e alla retorica sono solo alcune di esse. Degno di nota, l’espediente di autocitarsi nel malato immaginario in una forma di meta-teatro che colpisce ancora oggi. Due opere davvero eccezionali, da leggere e se possibile anche da gustare a teatro.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
una tisana che purifica, che fa digerire, che libera le vie respiratorie... insomma una tisana che guarisce tutto e tutti!
Racchiuso in una frase:
BERALDO. Ma è mai possibile che voi siate innamorato dei vostri farmacisti e dei vostri dottori, e che vogliate esser sempre malato, a dispetto di voi stesso e della natura?
ARGANTE. Come sarebbe a dire, fratello mio?
BERALDO. Sarebbe a dire, Argante, che io non conosco nessuno che sia meno malato di voi, e che non potrei desiderare una costituzione più robusta della vostra. E la miglior prova che voi state bene e che avete un fisico perfetto è che con tutte le cure che avete fatto non siete ancora riuscito a rovinarvi la salute, e che non siete ancora crepato, con tutti i rimedi che vi han fatto prendere!
ARGANTE. Ma non sapete, dunque, che è proprio questo che mi conserva, e che il dottor Purgone dice che io morirei, se egli rimanesse soltanto tre giorni senza curarmi?
BERALDO. Se non state attento, vi curerà tanto bene che vi manderà all'altro mondo. (p. 134)
Edizione utilizzata:
MOLIÈRE, Il Tartufo - Il malato immaginario, San Paolo (Ed. speciale per Famiglia Cristiana) su licenza Mondadori, Alba (CN) 1999
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Articolo pubblicato su ilmegafono.eu
Librandoci, perché leggere fa volare i nostri pensieri... Liberandoci perché leggere libera la mente.
domenica 24 dicembre 2017
Il tartufo - il malato immaginario di Molière
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venerdì 22 dicembre 2017
Chi è il più felice del reame? di Alberto di Pinto
Definire “Chi è il più felice del reame?” non è semplice. Sicuramente è un romanzo, e fin qui non ci piove. È però anche un viaggio letterario con differenti scenari: Bilbao, Sperlonga, Parigi... È una passeggiata tra i sentimenti dell’animo umano, che pian piano si trasforma in una corsa a perdifiato. Ecco, il libro di Alberto Di Pinto è tutto questo. È la storia di due anime perse, che si incontrano per caso e con i propri corpi cercano il contatto. È la storia di uno scrittore che si confronta con una lettrice. È la storia d’amore tra un’artista e un autore di bestseller. È, però, anche la storia dei demoni interiori, del rifiuto del proprio corpo e del rifiuto di perdonarsi, e dell’Amore, l’unica cura per questi demoni. Alberto Di Pinto però ci ammonisce: mai abbassare la guardia, perché i demoni tornano più forti e possono farci molto male. La scrittura è piacevole e scorrevole, gli espedienti narrativi originali e coerenti, un libro davvero molto bello e poco scontato. Una lettura forte, che fa riflettere.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un té verde consumato seduto in un bar mentre si legge un libro...
Racchiuso in una frase:
"A che pensi Lorenzo?" "Tu?" "Io... io penso al mare, alla spiaggia in un giorno ventoso. Hai presente come un vento forte di costa può pettinare la sabbia e contemporaneamente il mare?" "Vero... non ci avevo mai pensato" "Ecco, come vedi lo stesso evento può provocare due azioni completamente opposte. Io, forse, non sono mai stata così felice e nello stesso tempo non ho mai avuto così paura: un evento di nome Lorenzo provoca in me sentimenti contrari" (p. 85)
Edizione utilizzata:
Alberto DI PINTO, Chi è il più felice del reame?, La Dieresi, Roma 2017
Dove si può trovare questo libro:
E' possibile reperirlo attraverso la pagina facebook dell'autore o su lafeltrinelli.it
Articolo pubblicato su ilmegafono.eu
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un té verde consumato seduto in un bar mentre si legge un libro...
Racchiuso in una frase:
"A che pensi Lorenzo?" "Tu?" "Io... io penso al mare, alla spiaggia in un giorno ventoso. Hai presente come un vento forte di costa può pettinare la sabbia e contemporaneamente il mare?" "Vero... non ci avevo mai pensato" "Ecco, come vedi lo stesso evento può provocare due azioni completamente opposte. Io, forse, non sono mai stata così felice e nello stesso tempo non ho mai avuto così paura: un evento di nome Lorenzo provoca in me sentimenti contrari" (p. 85)
Edizione utilizzata:
Alberto DI PINTO, Chi è il più felice del reame?, La Dieresi, Roma 2017
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E' possibile reperirlo attraverso la pagina facebook dell'autore o su lafeltrinelli.it
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mercoledì 20 dicembre 2017
Anche i pidocchi vanno in paradiso di Andrea Gironda
La semplicità dei bambini è qualcosa che apre il cuore, lo rende recettivo e lo apre all’amore. È nella semplicità dei piccoli che si possono scoprire i lati più belli della realtà e in essa riscoprire la propria genuinità. “Anche i pidocchi vanno in paradiso” è come una ventata di aria fresca che il maestro Andrea Gironda ha raccolto per i lettori. Domande su Dio, sulla vita, sugli animali si intrecciano e ci danno un quadro genuino, ricalcando le domande che ognuno di noi si pone sulla religiosità. Le domande dei bambini non sono confinate solo nella dimensione dell’infanzia: Gironda prende spunto da esse per costruire una riflessione valida anche per gli adulti e per gli educatori. Un libro fresco, genuino, consigliato a tutti per fermarsi e riflettere sulle cose semplici eppure così complicate della vita di ognuno.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Rimanendo nell'ambito natalizio direi... menl atterrt! Mandorle ricoperte di cioccolato: una volta mangiata una non si finisce se non si è mangiato almeno mezza guantiera!
Anche nei confronti di Maria i bambini ripongono una certa curiosità; attraverso la Madonna vedono Gesù più uomo e Maria più madre, più vicini cioè alla loro esperienza di figli di un padre e di una madre. Il fatto che Gesù sia il Figlio di Dio non gli ha impedito di nascere come un normale essere umano. E' affascinante questa visione di un Dio tanto Dio quanto uomo. E' affascinante per i bambini, misterioso per noi adulti; ma se ci pensiamo la fede non è un misto di stupore e mistero? (pp. 90-91)
Edizione Utilizzata:
Andrea GIRONDA, Anche i pidocchi vanno in paradiso, Altrevoci - ETS, Milano 2017
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e sul sito internet della casa editrice www.edizioniterrasanta.it.
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giovedì 14 dicembre 2017
Berlino 2.0 di Alberto Madrigal e Mathilde Ramadier
Nei talk show, nei post sui social, nelle chiacchierate tra amici, c’è un discorso che spesso viene fuori: “Ah, ma se facessi questo lavoro in Germania guadagnerei il doppio!”. Questa graphic novel, scritta dall’autrice francese Mathilde Ramadier e disegnata magistralmente da Alberto Madrigal, ci mostra che la realtà non è proprio così: una giovane ragazza francese, con una palla stroboscopica come bagaglio, si strasferisce a Berlino cercando un lavoro nell’ambito dell’arte e trova una città piena di stimoli e opportunità... Peccato che il tutto sia segnato da un forte precariato e i contratti proposti non permettano a una persona di vivere decentemente! Berlino 2.0 è un libro pieno di poesia, i disegni sono essi stessi parte di questa anima poetica, esprimono il coraggio con il quale i giovani di oggi superano un precariariato che si trasforma sempre più in un precariato di vita. Uno splendido libro, consigliato per tutti!
Giudizio: imperdibile
Se fosse un piatto:
Kartoffelsuppe mit Würstchen. Una zuppa di patate coi wurstel
Racchiuso in una frase:
Settembre 2011. Ho lasciato Parigi a venitré anni. Mi sembrava di soffocare. L'affitto era diventato troppo alto e io non trovavo lavoro. Non avevo spazio né tempo. Volevo cercare lavoro a Berlino mentre lavoravo alla tesi nella speranza di ottenere un dottorato in filosofia. Una tesi sulla libertà in rapporto al tempo... Un ente franco-tedesco mi aveva conferito una borsa di studio della durata di qualche mese. Le esperienze acquisite tra agenzie di comunicazione e centri d'arte che fioccavano nel mio curriculum mi riempivano di speranza per il futuro. (p. 7)
Edizione utilizzata:
Alberto MADRIGAL Mathilde RAMADIER, Berlino 2.0, BAO, Milano 2017
Dove si può trovare questo libro:
In tutte le librerie e online sui principali siti dove si possono acquistare libri (mondadoristore.it, ibs.it).
Giudizio: imperdibile
Se fosse un piatto:
Kartoffelsuppe mit Würstchen. Una zuppa di patate coi wurstel
Racchiuso in una frase:
Settembre 2011. Ho lasciato Parigi a venitré anni. Mi sembrava di soffocare. L'affitto era diventato troppo alto e io non trovavo lavoro. Non avevo spazio né tempo. Volevo cercare lavoro a Berlino mentre lavoravo alla tesi nella speranza di ottenere un dottorato in filosofia. Una tesi sulla libertà in rapporto al tempo... Un ente franco-tedesco mi aveva conferito una borsa di studio della durata di qualche mese. Le esperienze acquisite tra agenzie di comunicazione e centri d'arte che fioccavano nel mio curriculum mi riempivano di speranza per il futuro. (p. 7)
Edizione utilizzata:
Alberto MADRIGAL Mathilde RAMADIER, Berlino 2.0, BAO, Milano 2017
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In tutte le librerie e online sui principali siti dove si possono acquistare libri (mondadoristore.it, ibs.it).
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mercoledì 13 dicembre 2017
Le lettere di Berlicche di C.S. Lewis
Quando si parla di C.S. Lewis lo si associa sempre alle Cronache di Narnia, libro che ha avuto un enorme successo di pubblico e di critica. Pochi, invece, conoscono la vita dello scrittore gallese, professore a Oxford e Cambridge, convertitosi al cristianesimo all’età di trent’anni. Le lettere di Berlicche, romanzo epistolare, è un sunto teologico del suo pensiero, della sua ricerca del divino, che racconta, in maniera leggera, di vari aspetti delle Scritture. Nel testo, il diavolo veterano Berlicche istruisce suo nipote Malacoda sulle tecniche di tentazione da utilizzare nei confronti del primo “paziente” del giovane diavolo. L’obiettivo è allontanare l’uomo da tutte le soddisfazioni, da tutto ciò che può davvero appagarlo, rendendolo schiavo di un piacere temporaneo e sfuggente: questo è il vero senso della tentazione.
Il diavolo stesso è sempre infelice e vive per portare l’uomo alla stessa infelicità, senza toccare la vera pienezza che viene da Dio. È uno dei libri che mi ha cambiato la vita e ha modificato la prospettiva del mio vivere quotidiano. Consigliato per credenti e non credenti, per chi prova a migliorarsi cercando il bene. Un capolavoro!
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Sicuramente una pizza... alla diavola!
Racchiuso in una frase:
La cosa migliore, se fosse possibile, sarebbe di tenere il paziente completamente lontano da qualsiasi seria intenzione di pregare. Quando il paziente è un adulto riconvertito da poco al partito del Nemico, come il tuo giovanotto, la cosa migliore è incoraggiarlo a ricondurre, o di fargli pensare che ricorda il modo pappagallesco con il quale pregava da fanciullo. (p. 17)
Edizione Utilizzata:
Clives Staples LEWIS, Le lettere di Berlicche, Mondadori - edizione speciale per Il Sabato, Milano 1991
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).
(articolo pubblicato su www.ilmegafono.eu)
Il diavolo stesso è sempre infelice e vive per portare l’uomo alla stessa infelicità, senza toccare la vera pienezza che viene da Dio. È uno dei libri che mi ha cambiato la vita e ha modificato la prospettiva del mio vivere quotidiano. Consigliato per credenti e non credenti, per chi prova a migliorarsi cercando il bene. Un capolavoro!
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Sicuramente una pizza... alla diavola!
Racchiuso in una frase:
La cosa migliore, se fosse possibile, sarebbe di tenere il paziente completamente lontano da qualsiasi seria intenzione di pregare. Quando il paziente è un adulto riconvertito da poco al partito del Nemico, come il tuo giovanotto, la cosa migliore è incoraggiarlo a ricondurre, o di fargli pensare che ricorda il modo pappagallesco con il quale pregava da fanciullo. (p. 17)
Edizione Utilizzata:
Clives Staples LEWIS, Le lettere di Berlicche, Mondadori - edizione speciale per Il Sabato, Milano 1991
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martedì 12 dicembre 2017
Radio libera Albemuth di Philip K. Dick
Non è un segreto che io sia un appassionato di Philip K. Dick: è uno di quegli autori visionari che ad ogni libro rivela un pezzo in più della natura umana. In “Radio libera Albemuth” ci parla di alieni e di un dittatore che cerca di distruggere il comunismo negli Stati Uniti. Sorprendentemente, siamo di fronte anche a un libro di teologia, un’opera sulla trascendenza, un testo che parla di cristianesimo. Una riflessione seria e profonda, che spiazza e lascia riflettere. Il libro è strutturato in tre parti, tutte raccontate in prima persona, con un interessante espediente narrativo del cambio della voce narrante. Un’altra particolarità, comune ad altri libri di Dick, è l’inserimento di un negozio di dischi nella trama. Cosa dire, se non che è un libro imperdibile?
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Una pasta asciutta, da consumare a tavola in famiglia, nella quotidianità.
Racchiuso in una frase:
Cicli ricorrenti, capii, di risveglio temporaneo, e di ricaduta nel sonno. Come gli altri, anch'io ero stato addormentato, ma poi mi ero risvegliato; o piuttosto, qualcuno mi aveva deliberatamente risvegliato dal mio sonno. La voce di un amico mi aveva chiamato, mentre si muoveva lungo i filari di grano nuovo, della nuova vita, e io avevo sentito e l'avevo riconosciuta. La voce chiamava sempre, e sempre cercava di ridestare noi che dormivamo. (p. 218)
Edizione utilizzata
Philip K. DICK, Radio libera Albemuth, Fanucci, Roma 2012
Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Una pasta asciutta, da consumare a tavola in famiglia, nella quotidianità.
Racchiuso in una frase:
Cicli ricorrenti, capii, di risveglio temporaneo, e di ricaduta nel sonno. Come gli altri, anch'io ero stato addormentato, ma poi mi ero risvegliato; o piuttosto, qualcuno mi aveva deliberatamente risvegliato dal mio sonno. La voce di un amico mi aveva chiamato, mentre si muoveva lungo i filari di grano nuovo, della nuova vita, e io avevo sentito e l'avevo riconosciuta. La voce chiamava sempre, e sempre cercava di ridestare noi che dormivamo. (p. 218)
Edizione utilizzata
Philip K. DICK, Radio libera Albemuth, Fanucci, Roma 2012
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E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
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venerdì 8 dicembre 2017
Macerie prime di Zerocalcare
Lo stupore è sempre la prima reazione di fronte a uno degli autori italiani più sorprendenti degli ultimi anni. Simone Rech, in arte Zerocalcare, con la sua ultima opera Macerie Prime riesce ancora una volta a sorprendere il lettore. La storia ci racconta di un gruppo di amici che, superata la soglia dei trent’anni, si trovano a confrontarsi col diventare adulti, con le scelte di vita e con le responsabilità, cercando di sopravvivere alle macerie di una società che ha nella precarietà la sua cifra caratteristica. Un libro divertente e commovente, una graphic novel che è a tutti gli effetti letteratura, una scrittura coinvolgente che lascia a bocca aperta. Macerie prime è la prima parte di un racconto più ampio che sarà completato con una seconda uscita prevista per maggio 2018. Tocca aspettare... con le lacrime agli occhi.
Giudizio: imperdibile
Se fosse un piatto:
Una merenda con gli amici sognando di progettare qualcosa per il futuro, qualcosa che possa provare a cambiare, almeno un po', la propria vita
L'amico mio si sposa. Suona male, senti? Suona strano. Adesso, leva lo shock che a sposarsi è l'amico cinghiale, che di per sé è una cosa contronatura. Come dimostra questo esperimento in cui peschiamo due diapositive a caso della sua vita e le guardiamo insieme. 1. ... eh, è rognosa l'allergia al polline, lo so. Devi scopà. Sennò puoi provà l'antistaminico ma ti gonfia. Mejo scopà. 2. Anacapito Chiccooo-ooh Me ne so' bombate tre in aereoooo-ooh suol volo Roma - Tockyooo-ooh! Treeee-eeh!
Ecco. Tutte così, tipo. Monomaniaco. Però, io dico pure al di là della sua condizione specifica. Ma che vordì che ti sposi? E noi? Ma non ti senti manco un po' una merda? "Ragazzi, io mi sposo." Ma che è sto egoismo? Io, Io, Io! (pp. 16-17)
Ecco. Tutte così, tipo. Monomaniaco. Però, io dico pure al di là della sua condizione specifica. Ma che vordì che ti sposi? E noi? Ma non ti senti manco un po' una merda? "Ragazzi, io mi sposo." Ma che è sto egoismo? Io, Io, Io! (pp. 16-17)
Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Macerie prime, BAO, Milano 2017
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mercoledì 6 dicembre 2017
Briciole di santità di Tonino Bello
Il cuore e lo spirito di un uomo a volte hanno bisogno di fonti alle quali abbeverarsi per ritrovare nuova linfa, nuovo vigore. Briciole di santità, raccolta di piccoli brani di don Tonino Bello, è proprio questo: una fonte alla quale dissetare il proprio spirito! Don Tonino è stato un vescovo semplice, umile, che apriva la canonica agli ultimi e non aveva paura di vivere sulla sua pelle gli insegnamenti evangelici. Questo libricino, agevole nella forma e nella struttura, è composto da tante brevi pagine, aneddoti, insegnamenti, preghiere, divisi in tre aree tematiche comprendenti le tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Le parole di don Tonino toccano il profondo del cuore rimandando alla Parola, quella che disseta, quella del Vangelo. Un libro straordinario, da leggere e da regalare!
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un buon pasticciotto leccese: a vederlo da fuori sembra quasi brutto ma appena assaggiato è di una dolcezza unica!
Ho incontrato un signore molto saggio ma anche abbastanza critico, soprattutto nei miei confronti, il quale, ogni volta che mi vede, deve farmi una sparata perché non condivide molte cose di ciò che io faccio. Mi ha detto "Don Tonino, lei pensi alle anime, non ai corpi, perché ai corpi ci pensano i sindacati!" Gli ho risposto: "Spero che il mio impegno sia tutto proteso al sollievo delle anime e dei corpi, all'uomo tutto intero". "Perché - ha sopraggiunto quell'uomo - battersi contro la fame nel mondo, per i drogati, per gli sfrattati, è compito delle istituzioni civili e non del vescovo". In risposta gli ho citato una frase del filosofo russo Berdjaev, che deve essergli piaciuta, visto che il suo volto era atteggiato a sorpresa: "Il pane per me è un problema materiale, il pane per gli altri è un problema spirituale" (p. 105)
Edizione Utilizzata:
Antonio BELLO, Briciole di santità. Fede speranza carità, EMP, Padova 2013
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martedì 5 dicembre 2017
Bye bye Babylon di Lamia Ziadé
C’era una volta Babylon, una città piena di colori e suoni, una città piena di luci, colma di gioia e priva di ogni tipo di timore. Ma sotto il tappeto covavano odi e divisioni, che sarebbero sfociate in una delle guerre più sanguinose della storia recente. In Bye bye Babylon, Lamia Ziadé ci racconta le vicende di Beirut e del Libano dal 1975 al 1979. Il punto di vista è quello di una bambina che da un giorno all’altro si trova catapultata in una tragedia che non comprende. Ziadé racconta il conflitto libanese con lo strumento che le è più consono: il disegno. Ne viene fuori un libro molto particolare, un romanzo disegnato, dove l’orrore della guerra sconvolge la vita di una bambina e niente sarà più come prima. Commovente, intenso, una traccia che ci aiuta a comprendere anche la crisi odierna.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un pezzo di Sfouf, dolce tipico libanese alla curcuma
Racchiuso in una frase: Quell'estate, inebetiti, assistiamo anche alla sceneggiata della firma degli accordi di Camp David. Sorrisi di soddisfazione, amore, pace... Beirut sta agonizzando, ma siamo contenti per quelli che sono là, a Camp David. Siamo commossi, abbiamo addirittura le lacrime agli occhi. Soprattutto Camp Sabra, Camp Chatila, Camp Bourj Brajneh, dove si piange proprio. Non lo sappiamo ma piangeremo ancora...
Edizione Utilizzata:
Lamia ZIADÉ, Bye Bye Babylon. Beirut 1975-1979, Rizzoli Lizard, Milano 2012
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Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un pezzo di Sfouf, dolce tipico libanese alla curcuma
Racchiuso in una frase: Quell'estate, inebetiti, assistiamo anche alla sceneggiata della firma degli accordi di Camp David. Sorrisi di soddisfazione, amore, pace... Beirut sta agonizzando, ma siamo contenti per quelli che sono là, a Camp David. Siamo commossi, abbiamo addirittura le lacrime agli occhi. Soprattutto Camp Sabra, Camp Chatila, Camp Bourj Brajneh, dove si piange proprio. Non lo sappiamo ma piangeremo ancora...
Edizione Utilizzata:
Lamia ZIADÉ, Bye Bye Babylon. Beirut 1975-1979, Rizzoli Lizard, Milano 2012
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lunedì 4 dicembre 2017
Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro
Kathy è un’assistente sanitaria. La sua vita è un barcamenarsi tra un assistito e l’altro, in una routine che permette pochi contatti umani. Per questo motivo, Kathy vive soprattutto nel ricordo della sua infanzia. Il neo premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro ci offre questo incipit per un romanzo, Non lasciarmi, che si rivela onirico e visionario. Lo scrittore, nato a Nagasaki e cresciuto in Inghilterra, racconta la storia di tre amici, Tommy, Ruth e la voce narrante Kathy, cresciuti in un collegio esclusivo, senza genitori ma con educatori che si prendono cura di loro ma che sembra anche nascondano qualcosa. L’arco temporale della storia ricopre tutta la vita dei tre amici, tra avventure quotidiane, maturazione fisica e intellettuale, fino all’età adulta e alla scoperta del grande segreto che avvolge le loro origini. Nello stile profondamente giapponese, nelle ambientazioni profondamente inglese, Non lasciarmi è un romanzo intenso e sorprendente, che può incontrare i gusti di tutti.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un tipico tè inglese delle 5, accompagnato da biscottini. Una lunga pausa per perdersi nei ricordi.
Racchiuso in una frase:
Poi, quando ci ripenso, sento che quell’immagine di noi il primo giorno, stretti in gruppo davanti alla casa colonica, non è poi così strana dopotutto. Perché forse, in un certo senso, non ci eravamo lasciati alle spalle quello che ritenevamo di aver abbandonato. Perché, sotto sotto, una parte di noi rimase sempre così: timorosa del mondo intorno e – non importa quanto ci disprezzassimo per questo – incapaci di staccarci l’uno dall’altra (p. 126)
Edizione Utilizzata:
Kazuo ISHIGURO, Non lasciarmi, Einaudi, Torino 2007
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Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un tipico tè inglese delle 5, accompagnato da biscottini. Una lunga pausa per perdersi nei ricordi.
Racchiuso in una frase:
Poi, quando ci ripenso, sento che quell’immagine di noi il primo giorno, stretti in gruppo davanti alla casa colonica, non è poi così strana dopotutto. Perché forse, in un certo senso, non ci eravamo lasciati alle spalle quello che ritenevamo di aver abbandonato. Perché, sotto sotto, una parte di noi rimase sempre così: timorosa del mondo intorno e – non importa quanto ci disprezzassimo per questo – incapaci di staccarci l’uno dall’altra (p. 126)
Edizione Utilizzata:
Kazuo ISHIGURO, Non lasciarmi, Einaudi, Torino 2007
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mercoledì 29 novembre 2017
La figlia perduta di Giosué Calaciura
Due riflessioni mi vengono in mente dopo aver letto “La figlia perduta”. La prima riguarda la capacità di Giosuè Calaciura di presentare temi difficili e anche tragici attraverso una scrittura poetica. In secondo luogo, penso a quanto spesso dimentichiamo le situazioni difficili che la popolazione di alcuni paesi africani si trova ad affrontare quotidianamente. La figlia perduta è un racconto che parla di Henriette, cittadina dello slum Makerere III di Kampala, in Uganda, e della sua vita. Tra morti, rapimenti, malattie, la tragica esistenza di Henriette si sviluppa, in un circolo velenoso che non lascia scampo. La scrittura di Calaciura è notevole, anche se a tratti complicata, e richiede una concentrazione molto alta. Lo scrittore siciliano, per scrivere questo racconto, ha collaborato con AMREF e ha visitato i luoghi di cui racconta, guardandoli con gli occhi degli operatori umanitari che lavorano per questa fondazione africana. Il risultato è una favola che è anche una tragedia, un’opportunità per riflettere sulla povertà e sulle situazioni da cui scappano i migranti che arrivano in Italia.
Giudizio: accettabile
Se fosse cibo:
Un gelato, quello che i bambini più poveri rincorrono durante tutto il racconto, con la speranza che un giorno possano finalmente gustarlo
Edward usciva molto prima dell'alba per le adunate di cantiere alle punte delle cantoniere. Henriette si addormentava ancora una volta perché la sua notte non era più regolata dalle scadenze dello sgobbo. E quando Edward tornava la sera era così affamato d'amore che lei lo imboccava sino a perdere i sensi, come fanno le gatte che si abbandonano ai cuccioli lasciandosi sopraffare. (p. 59)
Edizione Utilizzata:
Giosué CALACIURA, La figlia perduta. La favola dello slum, Bompiani, Milano 2005
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).
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martedì 28 novembre 2017
Un onorevole siciliano di Andrea Camilleri
Spesso, seguendo le vicende politiche italiane, viene da pensare come sarebbe bello se in Parlamento ci fossero figure alto profilo umano e intellettuale. Questi personaggi ci sono stati. Uno di loro, in particolare, nella sua breve esperienza da parlamentare ha dato un contributo prezioso nella storia dell’Italia repubblicana. Parliamo di Leonardo Sciascia, parlamentare radicale tra il 1979 e l’83. Andrea Camilleri ha raccolto le sue interpellanze politiche, mettendole in ordine e spiegandone di volta in volta il contesto. “Un onorevole siciliano” ci mostra un parlamentare tenace, che analizza la realtà con lucidità e consapevolezza, che cerca di portare concretezza nel dibattito politico. Celeberrima è la relazione di Sciascia sui risultati della commissione sul caso Moro, in cui individua le incongruenze della ricostruzione eseguita, alcune delle quali restano ancora oggi irrisolte. Un testo politico, nel senso nobile del termine, con interventi che risultano ancora molto attuali. Gli intermezzi esplicativi di Camilleri sono fondamentali per ricostruire il contesto in cui i vari interventi sono stati pronunciati.
Giudizio: consigliato
Se fosse cibo:
Spaghetti semplici: aglio, olio e qualche pomodorino... essenziali, contadini, proprio come Sciascia!
Racchiuso in una frase:
Nella mozione comunista è detto, ad un certo punto, che il fenomeno mafioso si può combattere "riformando il sistema delle misure di prevenzione secondo criteri che introducano forme di controllo sugli illeciti arricchimenti". Secondo me, è questo il punto; l'illecito arricchimento. [...] [bisogna allargare il controllo] anche a noi, che stiamo su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi del senato, a coloro che siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali che hanno il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso. (p. 60)
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Un onorevole siciliano. Le interpellanze parlamentari di Leonardo Sciascia, Bompiani, Milano 2009
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Giudizio: consigliato
Se fosse cibo:
Spaghetti semplici: aglio, olio e qualche pomodorino... essenziali, contadini, proprio come Sciascia!
Racchiuso in una frase:
Nella mozione comunista è detto, ad un certo punto, che il fenomeno mafioso si può combattere "riformando il sistema delle misure di prevenzione secondo criteri che introducano forme di controllo sugli illeciti arricchimenti". Secondo me, è questo il punto; l'illecito arricchimento. [...] [bisogna allargare il controllo] anche a noi, che stiamo su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi del senato, a coloro che siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali che hanno il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso. (p. 60)
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Un onorevole siciliano. Le interpellanze parlamentari di Leonardo Sciascia, Bompiani, Milano 2009
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domenica 26 novembre 2017
Bristow il contestatore di Frank Dickens
Uno dei fenomeni editoriali degli ultimi anni è costituito dalla diffusione dei fumetti e delle graphic novel: le case editrici stanno investendo molto su questo genere, con riscontri di vendite importanti. Il fumetto e la graphic novel non sono, però, una novità di questi anni. Uscito nel 1973, Bristow il contestatore integrato fa parte di una serie di raccolte di strisce satiriche del disegnatore inglese Frank Dickens, pubblicati negli anni ‘70. L’humor inglese di Dickens, il tratto semplice ma caratteristico fanno da sfondo a questa raccolta, che ha come protagonisti gli impiegati di una azienda inglese: un piccolo mondo che non c’è più, fatto di rappresentanti, centraliniste, impiegati dormiglioni, fino al cuoco della mensa aziendale. È sicuramente un libro che appartiene a un’altra epoca, ma ci aiuta a comprendere, con un sorriso, un mondo che ormai non c’è più, annullato dalle nuove tecnologie e dal nuovo stile di lavoro. Da leggere per comprendere la storia del fumetto contemporaneo.
Giudizio: consigliato
Se fosse cibo:
Del tè inglese, vero mantra di questa raccolta di vignette
"Attento arriva Toady Thompson, l'adulatore della ditta..."
"Salve a tutti! Che piacere vedere i vostri volti felici e sorridenti... Che bella scrittura, di chi è?"
"Mia. Metti giù."
"E' superba! Che stile! Che grazia! Che ordine! E il colore dell'inchiostro è perfetto sulla carta!"
"Sta zitto Toady... il tuo modo di andare in giro a leccare la gente dà il voltastomaco. Non ti stanchi mai di tutte queste sviolinate?"
"E' l'apprezzamento, più di ogni altra cosa al mondo che gli possiate dare, che fa sentire la gente importante (Elmer Wheeler)"
Edizione Utilizzata:
Frank DICKENS, Bristow il contestatore integrato, Mondadori, Milano 1973
Dove trovare il libro:
Il libro è fuori commercio ma è comunque facilmente reperibile sulle bancarelle online dell'usato come www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it o su ebay.it.
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sabato 25 novembre 2017
L'ultimo missionario di Tomoko Furui
Ci sono storie che possono cambiare la vita di migliaia di persone. Ci sono incontri che possono ribaltare la storia di intere nazioni. Giovanni Battista Sidotti è un prete siciliano vissuto alla fine del 1600, che completa i suoi studi a Roma con il desiderio di partire missionario in Giappone, in un'epoca in cui il Paese del sol levante era totalmente chiuso all'Occidente. A rischio della propria vita, parte: vuole incontrare lo shogun per convincerlo a permettergli di predicare. Troverà sulla sua strada un consigliere dello shogun, Arai Hakuseki, uomo di cultura e di grande curiosità. Da questo incontro la storia del Giappone prenderà un'altra strada, e il Paese inizierà ad aprirsi al mondo e a trasformarsi nella splendida nazione che vediamo oggi. Tomoko Furui racconta, con precisione storica e con la discorsività di un romanzo, questo scambio tra Sidotti e Hakuseki. Pur risultando a tratti un po' contorto, L'ultimo missionario è un libro sorprendente e aiuterà il lettore a scoprire una storia sconosciuta ma molto attuale.
Giudizio: imperdibile
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Zuppa di miso: una zuppa vegetariana calda, da gustare a colazione per riscaldarsi e cominciare una nuova giornata
Per sedici anni, dal 1623 in cui Iemitsu era diventato shogun al 1638, anno in cui si chiuse definitivamente la Rivolta di Shimabara, furono giustiziati numerosi sacerdoti, fedeli e persone che avevano avuto rapporti con loro. [...]si stima che le vittime siano state almeno 50 mila [...] Perché fu portata avanti una persecuzione così irrazionale e paranoica? Predicato l'uguaglianza davanti a Dio, i cristiani scuotevano le basi della società feudale e sembrava che volessero distruggere i templi scintoisti e buddhisti. Furono visti come una forza contraria allo shogunato che mirava ad una rivoluzione. Inoltre il loro concetto di martirio, a imitazione di Gesù Cristo morto al Calvario dopo una lunga agonia, ai governanti sembrava un atto stregonesco o di magia. (pp. 170-171)
Edizione Utilizzata:
Tomoko FURUI, L'ultimo missionario - La storia segreta di Giovanni Battista Sidotti in Giappone, ETS, Milano 2017
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) e sul sito della casa editrice www.edizioniterrasanta.it.
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venerdì 24 novembre 2017
Chikusai il Ciarlatano a cura di Laura Moretti
L’approccio alla letteratura di un Paese è l’approccio alla cultura che quel Paese esprime: i racconti, l’immaginario, la visione del mondo sono espressione di un ambiente che condiziona il pensiero dell’uomo. Il Giappone, in maniera particolare, esprime ai massimi livelli una cultura tanto autoctona quanto capace di sincretismi davvero sorprendenti. Leggere alcuni testi classici ci aiuta a comprendere l’unicità della cultura del Paese del Sol Levante. Chikusai il ciarlatano è un testo del 17^ secolo, un periodo di espansione economica e culturale. La storia parla del viaggio e delle avventure di un medico/stregone, Chikusai, che decide di lasciare la capitale Kyoto, città dove non ha fortuna e rischia di patire la fame, per raggiungere la città di Edo, futura Tokyo. Nel suo viaggio farà vari incontri e, nel raccontarli, il lettore può comprendere molti aspetti della vita del Giappone del '600: il ruolo della donna, l’omosessualità, l’approccio alla medicina e la fede quasi cieca nella cultura. Un libro pieno di stili diversi, dalla narrazione alla poesia per finire nella filastrocca, consigliato agli appassionati delle culture orientali.
Giudizio: Consigliato
Se fosse cibo:
Noodles conditi con pollo e verdure: semplici e gustosi.
Se veramente intendete seguire la via del buddha, allora è necessario che abbandoniate avarizia e ignoranza, facendo della compassione il fulcro della vostra esistenza. Se così farete, diventerete facilmente dei buddha. (pp. 90-91)
Edizione Utilizzata:
Laura MORETTI (a cura di), Chikusai il ciarlatano, Cafoscarina, Venezia 2003.
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lunedì 20 novembre 2017
L'eternità stanca di Errico Buonanno
Una delle caratteristiche dell’essere umano è quella di avere fede in qualcosa: in un dio, nella scienza, fosse anche in se stessi. Errico Buonanno, con il pretesto di smettere di fumare, inizia a ricercare una fede a cui aggrapparsi per superare la crisi di astinenza dalla nicotina. Parte così il viaggio di un agnostico attraverso alcune religioni minoritarie che hanno una sede a Roma. È un percorso divertente, acuto: il tema religioso viene affrontato nell’ottica delle minoranze, un punto di vista che permette all’autore di sviscerare tematiche molto profonde. Si può essere d’accordo o meno sull’agnosticismo di Buonanno e sulle sue conclusioni, ma a mio avviso il libro può essere considerato un “trattato leggero” sul tema della fede che consiglierei a tutti, uomini e donne di fede o meno. Le riflessioni non sono mai banali e la scrittura è brillante.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un libro ambientato a Roma non potrebbe che essere un’amatriciana! Per rispettare tutte le religioni bisognerebbe cucinarla, ahimè, vegana…
Racchiuso in una frase:
[…] durante la messa in latino, e mentre Roberto, uno dei leader, mi aiutava a seguire ogni passaggio sul messale, e mentre tutti assicuravano: “La cosa più bella è che tu sia qui”, ho provato qualcosa di diverso. La tolleranza, ho riflettuto, non è affatto l’arte di sopportare i torti altrui. Tutto al contrario: è la pazienza sconfinata che ci vuole per sopportare il fatto, bruciante, che l’altro ha le sue buone ragioni. Cioè le ragioni della propria esistenza, le regole del suo mondo privato. Questa, mi dico, vorrei che fosse un po’ la fine, la luce al termine della mia ricerca: quella di prendere ogni fede maledettamente sul serio. (pp. 135-136)
Edizione Utilizzata:
Errico BUONANNO, L’eternità stanca – Pellegrinaggio agnostico tra le nuove religioni, Laterza, Roma-Bari 2012
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Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un libro ambientato a Roma non potrebbe che essere un’amatriciana! Per rispettare tutte le religioni bisognerebbe cucinarla, ahimè, vegana…
Racchiuso in una frase:
[…] durante la messa in latino, e mentre Roberto, uno dei leader, mi aiutava a seguire ogni passaggio sul messale, e mentre tutti assicuravano: “La cosa più bella è che tu sia qui”, ho provato qualcosa di diverso. La tolleranza, ho riflettuto, non è affatto l’arte di sopportare i torti altrui. Tutto al contrario: è la pazienza sconfinata che ci vuole per sopportare il fatto, bruciante, che l’altro ha le sue buone ragioni. Cioè le ragioni della propria esistenza, le regole del suo mondo privato. Questa, mi dico, vorrei che fosse un po’ la fine, la luce al termine della mia ricerca: quella di prendere ogni fede maledettamente sul serio. (pp. 135-136)
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Errico BUONANNO, L’eternità stanca – Pellegrinaggio agnostico tra le nuove religioni, Laterza, Roma-Bari 2012
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giovedì 26 ottobre 2017
Inseguendo un'ombra di Andrea Camilleri
Un uomo, tre persone, tre vite diverse: è la storia che Andrea Camilleri ci racconta in questo romanzo. Da un catalogo degli anni ’70, l'autore prende ispirazione per narrare di una figura poliedrica, che ha vissuto addirittura tre vite. La prima, come ebreo erudito, commerciante, siciliano di Agrigento, che affronta le difficoltà e le persecuzioni della sua epoca. La seconda vita è quella di prelato romano, intellettuale, brillante, vicino alla curia vaticana, ma che anche dalla Città eterna è costretto a scappare. La terza, come maestro di cabala di Pico della Mirandola, peregrinando tra Urbino, Firenze e Perugia. È una storia avvincente, che ci mostra un uomo pirandelliano, profondamente figlio della sua terra e della sua epoca. Inseguendo un’ombra, il libro è da leggere tutto d’un fiato. Grazie all’abile penna di Camilleri, abbiamo la possibilità di riflettere sul significato delle molteplici metamorfosi che avvengono nella vita di un uomo.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un panino ca meuza, tipico palermitano fatto con le frattaglie, la paga per i macellai ebrei
In Germania avrebbe potuto continuare a vivere a proprio agio, ricevendo onori e riconoscimenti per la sua enorme cultura. E invece l'irrequietezza, la voluttà del rischio, la voglia incontenibile d'indossare un'altra maschera, di operare un'altra metamorfosi, lo spingono fatalmente a ripassare le Alpi. (p. 155)
Edizione utilizzata
Andrea CAMILLERI, Inseguendo un'ombra, Sellerio, Palermo 2014
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martedì 24 ottobre 2017
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks
L’uscita di Prisoner 709, il nuovo album di Caparezza, ha scatenato, come ad ogni nuovo disco dell’artista pugliese, una ricerca quasi maniacale di tutti i particolari, anche minimi, nascosti nei testi e nei nuovi video. Nel video del brano di presentazione, il cantante di Molfetta, imprigionato in una cella, legge il libro “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks. Si tratta di un’opera particolare, un libro medico, scritto da un neurologo, che parla di alcuni casi neurologici da lui affrontati. Il lettore potrebbe dedurre da questa descrizione che ci troviamo di fronte a un’opera di una noia estrema. Invece Sacks trasforma queste storie in racconti, in persone, identificando i pazienti con le loro abilità e non con le loro malattie. Un libro appassionante, che ci racconta di come un medico possa mettere dell’amore nella propria professione. Un testo per tutti. Mi ha colpito molto una domanda che spesso il Sacks/medico si pone rispetto al paziente: “Ha un’anima? E dov’è?”. Trovare l’anima è forse più importante che guarire.
Giudizio:imperdibile
Se fosse cibo:
Un piatto di un ricettario scritto da Luca Padua, un neurologo: polpette al burro e noce moscata.
Racchiuso in una frase:
Veniva istintivo parlare di lui come di una vittima spirituale, di un'”anima perduta”: era possibile che fosse stato realmente “de-animato” da una malattia? “Pensate che ce l’abbia un’anima?” chiesi una volta alle infermiere. La domanda le indignò, ma ne capirono la ragione. “Osservi Jamie nella cappella” dissero “e giudichi lei stesso”. Lo feci, e fui commosso, profondamente commosso e colpito, perché vidi un’attenzione, una concentrazione così intense e salde come mai avevo visto prima in lui e nelle quali non lo ritenevo capace. (p. 57)
Edizione Utilizzata:
Oliver SACKS, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Adelphi, Milano 2001
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Giudizio:imperdibile
Se fosse cibo:
Un piatto di un ricettario scritto da Luca Padua, un neurologo: polpette al burro e noce moscata.
Racchiuso in una frase:
Veniva istintivo parlare di lui come di una vittima spirituale, di un'”anima perduta”: era possibile che fosse stato realmente “de-animato” da una malattia? “Pensate che ce l’abbia un’anima?” chiesi una volta alle infermiere. La domanda le indignò, ma ne capirono la ragione. “Osservi Jamie nella cappella” dissero “e giudichi lei stesso”. Lo feci, e fui commosso, profondamente commosso e colpito, perché vidi un’attenzione, una concentrazione così intense e salde come mai avevo visto prima in lui e nelle quali non lo ritenevo capace. (p. 57)
Edizione Utilizzata:
Oliver SACKS, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Adelphi, Milano 2001
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lunedì 16 ottobre 2017
Mary e il gigante di Philip K. Dick
Leggere un libro di Philip K. Dick significa ogni volta catapultarsi in un mondo fatto di cose incredibili, colpi di scena, episodi tanto assurdi quanto vicini e profondamente immersi nell'animo umano. Mary e il gigante non è nulla di tutto ciò. La storia di Mary è ambientata in una cittadina californiana negli anni '50, vicina a una grande e attivissima città come San Francisco. Una cittadina dove tutto è sempre uguale e si ripete nella stessa maniera. Mary e il gigante è la storia della quotidianità dell'America dell'epoca e di quella della vita di una giovane donna: violenza in casa, razzismi vari, limitata capacità di viaggiare e di conoscere il mondo. Mary è incostante, in ricerca, commette errori su errori alla scoperta di se stessa. Scappa appena la situazione si fa difficile, eppure ritrova sempre una nuova relazione pericolosa. È un libro sulla normalità, come non ci si aspetta da Dick, che nella quotidianità trova il suo compimento. Il finale mi ha colpito molto: è nella scelta della vita che si trova la realizzazione. Un Dick insolito, ma che non delude.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Una bella colazione all'americana con bacon, uova e vagonate di caffé.
Racchiuso in una frase:
Che ragazza strana. Erano tutte così adesso? Una generazione di giovani insolitamente maturi, in qualche modo più adulti di quanto lui trovasse ragionevole. Schietti, senza pietà, non riuscivano a rispettare niente e nessuno... in cerca di un qualcosa di abbastanza reale in cui credere: in cerca di qualcosa degno del loro rispetto. E, si rese conto, non li si poteva ingannare. Riuscivano a vedere attraverso la finzione. (p. 128)
Edizione utilizzata
Philip K. DICK, Mary e il gigante, Fanucci, Roma 2012
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Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Una bella colazione all'americana con bacon, uova e vagonate di caffé.
Racchiuso in una frase:
Che ragazza strana. Erano tutte così adesso? Una generazione di giovani insolitamente maturi, in qualche modo più adulti di quanto lui trovasse ragionevole. Schietti, senza pietà, non riuscivano a rispettare niente e nessuno... in cerca di un qualcosa di abbastanza reale in cui credere: in cerca di qualcosa degno del loro rispetto. E, si rese conto, non li si poteva ingannare. Riuscivano a vedere attraverso la finzione. (p. 128)
Edizione utilizzata
Philip K. DICK, Mary e il gigante, Fanucci, Roma 2012
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venerdì 13 ottobre 2017
Ogni maledetto lunedì su due di Zerocalcare
La vita quotidiana di un ventottenne del 2013 è fatta di ricordi, nostalgie, precarietà lavorative e sogni di gloria che spesso vengono delusi l, ma che a volte, come del caso del protagonista, si avverano. "Ogni maledetto lunedì su due" è la storia di Michele Rech alias Zerocalcare e del suo barcamenarsi nella vita di tutti i giorni. Il libro è una raccolta delle tavole pubblicate settimana dopo settimana sul suo blog, raccordate in una trama centrale che ha come protagonisti alcuni naufraghi che si aggrappano a delle zattere di fortuna dopo un naufragio. I racconti della vita di Zerocalcare sono divertenti, ci aiutano a riflettere sui conflitti generazionali tra i trentenni e gli altri. L'intreccio è fatto di persone perché alla fine, nel naufragio, sono le relazioni che contano, che ci fanno sentire vivi, che rendono possibili i nostri sogni. Un diario grafico da gustare, per ridere e per riflettere.
Giudizio: imperdibile
Se fosse un piatto:
Un kebab comprato al kebabbaro sotto casa perché tornando a casa dopo giorni il frigo è vuoto (e un magico elfo non l'ha riempito)
Racchiuso in una frase:
Per anni, la cosa che più mi ha imbarazzato sono state le pantomime in famiglia. DRIIIN "Sbrigati! Ha citofonato tua madre! Si va in scena! Mica vorrai farti vedere co' sta faccia? Quella se spaventa. Eddai su." "Calcare come va? Hai mangiato ammamma?" "Oh ciao madre. Va tutto bene. Circa. Dai. Comunque ho mangiato si." "Come va il lavoro? Hai trovato qualcosa?" "Ssssì... Sto facendo un po' di cose... Mò vediamo come vanno... Non mi pagano ma dice che mi serve per far girare il nome..." "Ma sicuro che hai mangiato?" Ovviamente era tutta una recita dichiarata. Tipo che sentivi le risate di sottofondo come ai Robinson. "Comunque io ci provo" "Ma certo vedrai che tra un po' le cose entreranno a regime." "Sì, sì, infatti." "Ora è la gavetta. Sono contenta. Vuoi che ti faccio da mangiare? Secondo me sei pigro e non ti sei cucinato." Poi ti ci abitui, come ti abitui a quelle cazzo di risate pure quando non fa ridere nulla. AHAHAHAHAH "Ah ma', eccheccazzo ho mangiato al kebabbaro!" "Oh uno non ti può dire nulla che scatti subito... Dimmi te di che si può parlare..." (p. 116)
Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Ogni maledetto lunedì su due, BAO, Milano 2013
Dove si può trovare questo libro:
In tutte le librerie e online sui principali siti dove si possono acquistare libri (mondadoristore.it, ibs.it, amazon.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Se fosse un piatto:
Un kebab comprato al kebabbaro sotto casa perché tornando a casa dopo giorni il frigo è vuoto (e un magico elfo non l'ha riempito)
Racchiuso in una frase:
Per anni, la cosa che più mi ha imbarazzato sono state le pantomime in famiglia. DRIIIN "Sbrigati! Ha citofonato tua madre! Si va in scena! Mica vorrai farti vedere co' sta faccia? Quella se spaventa. Eddai su." "Calcare come va? Hai mangiato ammamma?" "Oh ciao madre. Va tutto bene. Circa. Dai. Comunque ho mangiato si." "Come va il lavoro? Hai trovato qualcosa?" "Ssssì... Sto facendo un po' di cose... Mò vediamo come vanno... Non mi pagano ma dice che mi serve per far girare il nome..." "Ma sicuro che hai mangiato?" Ovviamente era tutta una recita dichiarata. Tipo che sentivi le risate di sottofondo come ai Robinson. "Comunque io ci provo" "Ma certo vedrai che tra un po' le cose entreranno a regime." "Sì, sì, infatti." "Ora è la gavetta. Sono contenta. Vuoi che ti faccio da mangiare? Secondo me sei pigro e non ti sei cucinato." Poi ti ci abitui, come ti abitui a quelle cazzo di risate pure quando non fa ridere nulla. AHAHAHAHAH "Ah ma', eccheccazzo ho mangiato al kebabbaro!" "Oh uno non ti può dire nulla che scatti subito... Dimmi te di che si può parlare..." (p. 116)
Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Ogni maledetto lunedì su due, BAO, Milano 2013
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martedì 10 ottobre 2017
L'amicizia di Cicerone
Uno dei sentimenti più naturali e diffusi tra gli uomini e le donne è l'amicizia: preziosa, lodata, amata, è alla base di ogni rapporto umano. Così il più famoso oratore latino, Marco Tullio Cicerone, vi ha dedicato una dissertazione per analizzare a fondo il più nobile e il più puro tra i sentimenti umani, insieme all'amore. Scritto nel 44 a.C., subito dopo le Idi di marzo (episodio che determinerà anche la morte dello stesso Cicerone), L'amicizia ci parla non solo del sentimento in sé ma anche di anima, di sapienza, di immortalità, di bene. Tutto concorre all'amicizia ed essa è il sentimento supremo, che deve essere anteposto ad ogni cosa. Può suscitare benevolenza la semplicità delle riflessioni dell'Arpinate, ma al tempo stesso sorprende l'attualità dei temi affrontati, che sono al cuore dell'amicizia, anche per gli uomini del ventunesimo secolo. Un trattato da leggere e meditare, perché la sapienza degli antichi è sempre attuale.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
con gli amici bere uno spritz gustando arachidi e patatine: cosa c'è di meglio?
Racchiuso in una frase:
tutte le altre cose che si desiderano servono ciascuna per ciascun fine determinato: le ricchezze, per procacciarsi ciò che occorre; la potenza, per ottenere il rispetto; le cariche pubbliche, per avere lodi e omaggi, i piaceri, per provare la gioia di vivere; la salute, per non sentir dolore e avere la piena disponibilità delle forze fisiche. L'amicizia, invece, tiene in sé uniti moltissimi beni: dovunque tu vada, la trovi; da nessun luogo è esclusa, non è mai intempestiva, non è mai molesta; sicché non dell'acqua, non del fuoco ci serviamo, come si dice, in più occasioni che dell'amicizia. (p. 31)
Edizione utilizzata:
CICERONE, L'amicizia, Rizzoli (Edizione speciale per Corriere della Sera), Milano 2012.
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
con gli amici bere uno spritz gustando arachidi e patatine: cosa c'è di meglio?
Racchiuso in una frase:
tutte le altre cose che si desiderano servono ciascuna per ciascun fine determinato: le ricchezze, per procacciarsi ciò che occorre; la potenza, per ottenere il rispetto; le cariche pubbliche, per avere lodi e omaggi, i piaceri, per provare la gioia di vivere; la salute, per non sentir dolore e avere la piena disponibilità delle forze fisiche. L'amicizia, invece, tiene in sé uniti moltissimi beni: dovunque tu vada, la trovi; da nessun luogo è esclusa, non è mai intempestiva, non è mai molesta; sicché non dell'acqua, non del fuoco ci serviamo, come si dice, in più occasioni che dell'amicizia. (p. 31)
Edizione utilizzata:
CICERONE, L'amicizia, Rizzoli (Edizione speciale per Corriere della Sera), Milano 2012.
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
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Esercizi di memoria di Andrea Camilleri
Ci sono delle vite così straordinarie da sembrare una fiction. È il caso, a mio avviso, dell'esperienza umana di Andrea Camilleri, regista, sceneggiatore, scrittore, che ritengo verrà ricordato in futuro come uno dei grandi di fine '900. Quest'opera è il seguito ideale di un altro libro intervista, I racconti di Nenè, anche se lo stile e gli obiettivi sono completamente differenti. Ormai cieco, Camilleri trova nel racconto orale la sua forza narrativa e nella trascrizione la sua espressione. Le 23 storie autobiografiche spaziano dalle ceneri di Pirandello a un sodalizio con Eduardo, fino a una repulsione per la montagna, quasi a voler svelare la sua gioventù disegnando un "Camilleri prima di Camilleri". Nemesi della sua cecità è il fatto che alcuni famosi disegnatori italiani hanno voluto omaggiare lo scrittore di Porto Empedocle con disegni ispirati ai suoi racconti. Una vita straordinaria la sua, che vale la pena di leggere.
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un bel cornetto inzuppato nella granita al mattino: semplice, gustoso, che risveglia i sensi!
Racchiuso in una frase:
[...] Eduardo, non era scappato via [dall'incendio divampato nello] studio come tutti gli altri, se ne stava a capo chino, tristissimo, con le mani incrociate dietro la schiena, mi vide e mi disse: "Eh, caro Camilleri, la televisione è in mano ai preti e ai piemontesi" "Perché?" gli domandai. "Perché i preti stanno dappertutto e i piemontesi sono quelli che non distinguono una fontana da un tric e trac!" E si allontanò lentamente perdendosi nel fumo. (p. 106)
Edizione utilizzata
Andrea CAMILLERI, Esercizi di memoria, Rizzoli, Milano 2017
Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it).
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Un bel cornetto inzuppato nella granita al mattino: semplice, gustoso, che risveglia i sensi!
Racchiuso in una frase:
[...] Eduardo, non era scappato via [dall'incendio divampato nello] studio come tutti gli altri, se ne stava a capo chino, tristissimo, con le mani incrociate dietro la schiena, mi vide e mi disse: "Eh, caro Camilleri, la televisione è in mano ai preti e ai piemontesi" "Perché?" gli domandai. "Perché i preti stanno dappertutto e i piemontesi sono quelli che non distinguono una fontana da un tric e trac!" E si allontanò lentamente perdendosi nel fumo. (p. 106)
Edizione utilizzata
Andrea CAMILLERI, Esercizi di memoria, Rizzoli, Milano 2017
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E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it).
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