domenica 25 giugno 2023

Ubik di Philip K. Dick (1969)

 

Da sempre l'uomo si chiede: quando uno muore, dove va a finire la sua coscienza? Quella che molti chiamano anima e che è la vera essenza di sé, che va oltre la percezione fisica e che è fatta di pensieri ed emozioni, dove va a finire? Philip Dick nel suo romanzo Ubik riprende queste tematiche inserendole nella sua visione del mondo ucronica e postmoderna. Scritto nel 1969, Ubik racconta di un futuro nel quale alcuni uomini sviluppano poteri psichici e come questi vengano utilizzati per combattere delle guerre commerciali. I morti, in questa epoca, vengono tenuti in strutture dette moratorium dove sono mantenuti in animazione sospesa e i vivi possono comunicare con loro e consultare le loro opinioni. Ne esce un racconto che mischia i piani del vero e del quasi-vero, della vita e della morte, del reale e dell'immaginario. Ogni pagina è realtà e al tempo stesso illusione. Geniale, destabilizzante, allucinato. É Dick. É da leggere!

Se fosse cibo:
Un bicchiere di Cutty Sark, Il Whisky preferito di Philip K. Dick

Racchiuso in una frase:
Il metabolismo, rifletté, è un processo di combustione, una fornace attiva. Quando cessa di funzionare, la vita si interrompe. Si sono sbagliati riguardo l'inferno, disse tra sé. L'inferno è freddo; tutto laggiù è freddo. Il corpo significa peso e calore; ora il peso è una forza cui sto soccombendo, e il calore, il mio calore, sta svanendo. E, a meno che io non nasca di nuovo, non tornerà più. Questo è il destino dell'universo. Così almeno non sarò solo. (pp. 170-171)

Edizione utilizzata:
Piliph K. DICK, Ubik, Fanucci, Roma 2019.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo  nelle maggiori librerie fisiche oltre che scaricato come ebook anche nelle librerie online (ibs.itbookdealer.itmondadoristore.it)

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