La guerra siriana degli ultimi anni non è figlia del nulla ma ha una storia che proviene da lontano e ha a che fare con il conflitto arabo/iraniano o con la guerra del Golfo e la successiva caduta di Saddam Hussein. Protagonisti loro malgrado sono stati anche i curdi, un popolo senza Stato, spesso perseguitato in Turchia, Siria e Iraq. Negli ultimi anni molte graphic novel hanno toccato il tema e la più conosciuta è forse "Kobane Calling" di Zerocalcare. In “Kurdistan - dispacci dal fronte iracheno” Claudio Calia riporta la sua esperienza al fianco degli operatori della ong “Un ponte per...”. Ne viene fuori un racconto forte, reale, concreto, di un popolo che vive la sua identità con energia e con orgoglio e che lotta per esistere e r-esistere. Non mancano esempi come quello di padre Jens, monaco svizzero della comunità di Mar Musa, che vive con i profughi a Erbil insieme a padre Mourad, in un collegamento virtuale con un’altra graphic novel di successo, “Non stancarti di andare” di Radice e Turconi. Un libro intenso, che racconta i curdi dall’interno. L’unica pecca è nell’impaginazione: a volte le immagini sfumano, come per un errore di scansione.
Giudizio personale: imperdibile.
Se fosse cibo:
Parda plaw: piatto della tradizione curda, fatto con pasta sfoglia ripiena di riso e verdure o pollo.
Racchiuso in una frase:
Ogni essere umano ha diritto di stare dove vuole. Perché questa terra non appartiene agli iracheni, non appartiene agli italiani... è di tutti gli uomini! Dio ha creato questa terra grande abbastanza per ospitare tutte le generazioni. E' la paura la strada più sicura per arrivare... al disastro. Oggi abbiamo bisogno di fare una vera rivoluzione del terzo millennio. Al posto della guerra mondiale! Una rivoluzione mondiale di pace. (pp. 127 - 130)
Edizione utilizzata:
Claudio CALIA, Kurdistan - dispacci dal fronte iracheno, Becco giallo, Padova 2017.
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).
Librandoci, perché leggere fa volare i nostri pensieri... Liberandoci perché leggere libera la mente.
martedì 29 gennaio 2019
Kurdistan - dispacci dal fronte iracheno di Claudio Calia
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Ave Mary di Michela Murgia
La Chiesa cattolica è vista spesso come un ambiente chiuso, bigotto, maschilista, fermo e convinto assertore di posizioni retrograde. Il cristianesimo, però, nella figura e nella predicazione di Cristo, ha dato protagonismo alle donne, rendendole discepole e cambiandone la percezione sociale. In "Ave Mary" Michela Murgia cerca di sviscerare il ruolo della donna nella vita della Chiesa, studiandone l'evoluzione e cercando di trovare dei punti in cui inserire, come una leva in un cuneo, concetti femministi per rendere meno antifemminista la dottrina cattolica. Per farlo, smonta pezzi interi di teologia, discorsi papali, interviste, scritti e prassi dottrinali per rimontarli in un'ottica femminil-femminista. Pur non nascondendo che la Murgia offre spunti interessanti, trovo la sua impostazione un po' forzata, al limite del tendenzioso. Ciononostante, si tratta di una lettura molto interessante su un punto di vista ancora poco sviluppato.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Pensando alle origini dell'autrice, direi colurgiones, ravioli sardi con un ripieno davvero gustoso.
Racchiuso in una frase:
Sono sempre stata convinta che l'educazione cattolica abbia ancora un ruolo fondamentale nel fornire chiavi di lettura al nostro mondo, e anche quando crescendo molti abbandonano le convinzioni di fede o quando non le hanno mai avute, quell'imprinting culturale non viene meno, anzi continua a condizionare il nostro stare insieme da uomini e donne con tanta più efficacia quanto meno viene compreso e criticato. (p. 7)
Edizione utilizzata:
Michela MURGIA, Ave Mary - E la Chiesa inventò la donna, Einaudi, Torino 2011.
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Pensando alle origini dell'autrice, direi colurgiones, ravioli sardi con un ripieno davvero gustoso.
Racchiuso in una frase:
Sono sempre stata convinta che l'educazione cattolica abbia ancora un ruolo fondamentale nel fornire chiavi di lettura al nostro mondo, e anche quando crescendo molti abbandonano le convinzioni di fede o quando non le hanno mai avute, quell'imprinting culturale non viene meno, anzi continua a condizionare il nostro stare insieme da uomini e donne con tanta più efficacia quanto meno viene compreso e criticato. (p. 7)
Edizione utilizzata:
Michela MURGIA, Ave Mary - E la Chiesa inventò la donna, Einaudi, Torino 2011.
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venerdì 25 gennaio 2019
Leggimi tra vent'anni di Giorgia Lanzilli
Diventare mamma è un’avventura straordinaria, unica, irripetibile. Tutte le preoccupazioni per la propria famiglia, per la situazione economica, per la gravidanza sono legate a quel minuscolo essere, chiamato figlio, che è della madre pur essendo un individuo indipendente. “Leggimi tra vent’anni” è un flusso di coscienza di Giorgia Lanzilli, una mamma che ha deciso di mettere per iscritto ciò che ha provato (e prova tuttora) nel suo cuore, con l’obiettivo di farlo leggere ai propri figli una volta adulti. Ne esce un libro che è un inno alla maternità vera, quella fatta di dubbi e incertezze, di gioie ed egoismi. Il libro è ben scritto anche se, a mio parere, alla lunga potrebbe risultare un po’ stucchevole. Da regalare alle neomamme, da leggere in pillole!
Giudizio personale: accettabile
Se fosse cibo:
Una macedonia di frutta: fresca, variegata, sana, adatta a una neomamma.
Racchiuso in una frase:
Succede una cosa strana quando diventi mamma: qualche giorno prima hai il tuo bambino nel grembo e mille attenzioni rivolte a te, e gli auguri, e le congratulazioni, e la positività, e qualche giorno dopo hai tuo figlio tra le braccia, e tanti consigli da troppe persone, spesso contrastanti, tante curiosità sul tuo latte, sulle tue notti insonni, sul peso del tuo bimbo, e tante voci che sussurrano “ascoltami che ho ragione”. (p. 48)
Edizione utilizzata:
Giorgia LANZILLI, Leggimi tra vent’anni, Mondadori, Milano 2017
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Giudizio personale: accettabile
Se fosse cibo:
Una macedonia di frutta: fresca, variegata, sana, adatta a una neomamma.
Racchiuso in una frase:
Succede una cosa strana quando diventi mamma: qualche giorno prima hai il tuo bambino nel grembo e mille attenzioni rivolte a te, e gli auguri, e le congratulazioni, e la positività, e qualche giorno dopo hai tuo figlio tra le braccia, e tanti consigli da troppe persone, spesso contrastanti, tante curiosità sul tuo latte, sulle tue notti insonni, sul peso del tuo bimbo, e tante voci che sussurrano “ascoltami che ho ragione”. (p. 48)
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Giorgia LANZILLI, Leggimi tra vent’anni, Mondadori, Milano 2017
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Il colore delle nuvole di Raffaella Sacchitelli
Due giovani si incontrano e si innamorano: lui si chiama Yosseph ed è uno scrittore, lei è Helen, pianista. Non ci sarebbe nulla di particolare in questa storia, se non fosse che i due giovani sono di Varsavia e il loro incontro avviene nel 1939. Inizia così un epistolario d’amore, che viene interrotto soli dalla deportazione di Yosseph a Dacau. Anni dopo Yehoudith, una ex internata a Dacau, entra in possesso di queste lettere e grazie ad esse riuscirà a risanare le ferite del suo passato. “Il colore delle nuvole” di Raffaella Sacchitelli è un racconto vorticoso, che pian piano avvolge il lettore e lo porta a riflettere su come la crudeltà non possa vincere sull’amore. Un testo caratterizzato da un ritmo crescente, che non lascia indifferenti.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
un caffè americano, da gustare lentamente, persi tra i ricordi del passato e i sogni del futuro.
Racchiuso in una frase:
Con il tempo mi sono convinto che ognuno di noi ha dentro di sé qualcosa, come un piccolo buco nero in cui, a volte, si perde. L’importante è saper trovare la via del ritorno. (p. 16)
Edizione Utilizzata:
Raffaella SACCHITELLI, Il colore delle nuvole, lulu.com, Raleigh (USA) 2012
Dove trovare il libro:
Si può acquistare questo libro sul sito amazon.it oppure sul sito lulu.com.
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
un caffè americano, da gustare lentamente, persi tra i ricordi del passato e i sogni del futuro.
Racchiuso in una frase:
Con il tempo mi sono convinto che ognuno di noi ha dentro di sé qualcosa, come un piccolo buco nero in cui, a volte, si perde. L’importante è saper trovare la via del ritorno. (p. 16)
Edizione Utilizzata:
Raffaella SACCHITELLI, Il colore delle nuvole, lulu.com, Raleigh (USA) 2012
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mercoledì 23 gennaio 2019
Jovanotti - mai dentro mai fuori di Michela "Wad" Camporossi
Alzi la mano chi non conosce nemmeno una canzone di Jovanotti! Nato come autore generazionale, legato al rap, negli anni l'artista di Cortona ha ampliato la sua produzione sino a diventare un cantante transgenerazionale, ammirato sia dai giovani che hanno solo voglia di ballare che dai meno giovani che amano le canzoni sentimentali e anche il suo costante impegno per le tematiche ambientaliste e terzomondiste. La biografia di Michele Camporosso, anche se scritta qualche anno fa, racconta nel profondo la natura di Lorenzo Cherubini, facendo un parallelo tra la sua vita e la storia di Pinocchio, unendo le sue vicende artistiche a quelle storiche e politiche italiane e mondiali. Nel racconto, sono anche le stesse canzoni di Jovanotti a parlare e raccontare. Una lettura piacevole, per gli amanti del cantante, ma consigliata anche a chi, attraverso la storia di Jovanotti/Pinocchio, vuole ripercorrere la storia della musica (e del mondo) degli ultimi anni.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Una ratatouille: tante verdure, tutte molto diverse tra loro, che però insieme danno un sapore unico e armonioso.
Racchiuso in una frase:
Sembra che viva in un sistema parallelo, in una città parallela, nel paese delle Api industriose. In cui ci è arrivato da un po' di anni, in realtà, e infatti dalle sue canzoni sembra emergere questo tipo di ricordo del suo arrivo: "Le strade formicolavano di persone che correvano di qua e di là per le loro faccende: tutti lavoravano, tutti avevano qualche cosa da fare. Non si trovava un ozioso o un vagabondo nemmeno a cercarlo col lumicino". Ormai è un eccellente modello italiano di working class hero. E tutti lo invidiano. (p. 124)
Edizione utilizzata:
Michele Wad CAPOROSSO, Jovanotti - Mai dentro mai fuori, Arcana, Roma 2013
Dove trovare il libro:
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Una ratatouille: tante verdure, tutte molto diverse tra loro, che però insieme danno un sapore unico e armonioso.
Racchiuso in una frase:
Sembra che viva in un sistema parallelo, in una città parallela, nel paese delle Api industriose. In cui ci è arrivato da un po' di anni, in realtà, e infatti dalle sue canzoni sembra emergere questo tipo di ricordo del suo arrivo: "Le strade formicolavano di persone che correvano di qua e di là per le loro faccende: tutti lavoravano, tutti avevano qualche cosa da fare. Non si trovava un ozioso o un vagabondo nemmeno a cercarlo col lumicino". Ormai è un eccellente modello italiano di working class hero. E tutti lo invidiano. (p. 124)
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Michele Wad CAPOROSSO, Jovanotti - Mai dentro mai fuori, Arcana, Roma 2013
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giovedì 17 gennaio 2019
Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino
Un gruppo di persone, mute per una inspiegabile ragione, si ritrovano insieme in un castello e si raccontano le loro rispettive avventure: come riescono a farlo? Un mazzo di carte le aiuta a comunicare e così anche le vicende narrate si mostrano attraverso un intreccio di figure e di storie. Italo Calvino, ne "Il castello dei destini incrociati" e ne "La taverna dei destini incrociati", raccolti in un unico volume da Mondadori, utilizza l'espediente delle carte per narrare delle storie, tra l'onirico e il fantastico. Ne esce un testo tecnicamente ben fatto ma che, a mio avviso, può risultare narrativamente ostico e a tratti difficile da comprendere. Consigliato ai palati fini.
Giudizio personale: accettabile
Se fosse cibo:
Capponadda ligure: piatto a base di pesce per palati fini
Racchiuso in una frase:
Non so quanti di noi fossero riusciti a decifrare in qualche modo la storia, senza perdersi in mezzo a tutte queste cartacce di coppe e di denari che saltavano fuori proprio quando più desideravamo una chiara illustrazione dei fatti (p. 23)
Edizione Utilizzata:
Italo CALVINO, Il castello dei destini incrociati, Mondadori, Milano 2018.
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Giudizio personale: accettabile
Se fosse cibo:
Capponadda ligure: piatto a base di pesce per palati fini
Racchiuso in una frase:
Non so quanti di noi fossero riusciti a decifrare in qualche modo la storia, senza perdersi in mezzo a tutte queste cartacce di coppe e di denari che saltavano fuori proprio quando più desideravamo una chiara illustrazione dei fatti (p. 23)
Edizione Utilizzata:
Italo CALVINO, Il castello dei destini incrociati, Mondadori, Milano 2018.
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Storia privata di una campagna militare che fallì di Mark Twain
Leggere Mark Twain è sempre piacevole: ironico, ficcante, rende i suoi racconti realistici e al tempo stesso riesce ad appassionare i lettori sulle vicende dei suoi protagonisti. In "Storia privata di una campagna militare che fallì" i racconti sono due: quello dà il titolo al libro narra di una sgangherata armata della guerra civile americana che scorazza tra fughe, ritirate e fifa condivisa; il secondo racconto "Un'esperienza curiosa", è la storia del giovane Wicklow, un intreccio di spionaggio e thriller con un finale davvero a sorpresa. La grande protagonista assente dei due racconti di Twain è la guerra stessa, sottofondo quasi inutile di vicende che hanno del grottesco. Due storie piacevoli, da leggere in un momento di relax.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Un buon minestrone con la verdura di stagione
Racchiuso in una frase:
Una persona ragionevole non getterà via questo mio racconto di guerra come una cosa insignificante. Ha il suo valore; è una descrizione obiettiva di ciò che accadde in molti e molti accampamenti di volontari nei primi mesi della ribellione, quando le reclute novelline non avevano una disciplina, non avevano il vantaggio dell'esempio di capi esperti; quando ogni situazione era nuova e strana, e carica di terrori esagerati; prima che l'inestimabile esperienza di un vero e proprio scontro sul campo avesse trasformato i pivelli da conigli in soldati. (pp. 40-41)
Edizione Utilizzata:
Mark TWAIN, Storia privata di una campagna militare che fallì, Passigli, Firenze 1994.
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Un buon minestrone con la verdura di stagione
Racchiuso in una frase:
Una persona ragionevole non getterà via questo mio racconto di guerra come una cosa insignificante. Ha il suo valore; è una descrizione obiettiva di ciò che accadde in molti e molti accampamenti di volontari nei primi mesi della ribellione, quando le reclute novelline non avevano una disciplina, non avevano il vantaggio dell'esempio di capi esperti; quando ogni situazione era nuova e strana, e carica di terrori esagerati; prima che l'inestimabile esperienza di un vero e proprio scontro sul campo avesse trasformato i pivelli da conigli in soldati. (pp. 40-41)
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Mark TWAIN, Storia privata di una campagna militare che fallì, Passigli, Firenze 1994.
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martedì 15 gennaio 2019
Gli attraversamuri - Libro 1 Dentro le cose di Jean-Luc Cornette e Stéphane Oiry
La vita scorre normalmente con alti e bassi, con situazioni tipiche della normalità. E se qualcuno tra le persone che ci passano affianco avessero delle doti particolari? Jean-Luc Cornette e Stéphane Oiry con la graphic novel ad episodi “Gli attraversamuri” raccontano di persone insospettabili che hanno un dono speciale: attraversano i muri. Le situazioni presentate dagli autori sono tra le più varie, ma è in esse che la natura umana si manifesta. Gi attraversamuri non sono supereroi che tutto possono e perciò devono compiere per forza il bene, non sono degli spiderman votati alla ricerca della giustizia. C’è chi utilizza il dono per il bene e chi invece preferisce usarlo per i propri interessi o per fare un dispetto ad altri. Storie leggere, ma che fanno anche riflettere.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Un gratin di patate, caldo, ottimo per le giornate invernali.
Racchiuso in una frase:
"Allora gratin di patate anche oggi?"
"Certo!"
"Ma non ti stanca mai?"
"Se lo assaggiasse, non farebbe neanche la domanda."
"Mi piacerebbe!"
"Le piacerebbe cosa?"
"Assaggiarlo!"
"Io non volevo... non volevo dire questo... non se la prenda ma... io... non ho l'abitudine di invitare degli uomini..."
"Scusami, Estelle... non volevo essere inopportuno, ma l'avevo preso per un invito... e poi, a forza di parlarmi del tuo gratin, mi è venuta l'acquolina in bocca."
"Va bene, ma alle nove deve andarsene" (pp. 31-32)
Edizione Utilizzata:
Jean-Luc CORNETTE Stéphane OIRY, Gli attraversamuri - Libro 1 Dentro le cose, Black Velvet, Bologna 2008.
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Un gratin di patate, caldo, ottimo per le giornate invernali.
Racchiuso in una frase:
"Allora gratin di patate anche oggi?"
"Certo!"
"Ma non ti stanca mai?"
"Se lo assaggiasse, non farebbe neanche la domanda."
"Mi piacerebbe!"
"Le piacerebbe cosa?"
"Assaggiarlo!"
"Io non volevo... non volevo dire questo... non se la prenda ma... io... non ho l'abitudine di invitare degli uomini..."
"Scusami, Estelle... non volevo essere inopportuno, ma l'avevo preso per un invito... e poi, a forza di parlarmi del tuo gratin, mi è venuta l'acquolina in bocca."
"Va bene, ma alle nove deve andarsene" (pp. 31-32)
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Jean-Luc CORNETTE Stéphane OIRY, Gli attraversamuri - Libro 1 Dentro le cose, Black Velvet, Bologna 2008.
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domenica 13 gennaio 2019
Dio non ha una risposta a tutto ma è ben assistito di Benacquista & Barral
Se Dio esiste perché non ci aiuta mandandoci qualcuno dal Paradiso a guidarci? Questa domanda è antica quanto l’uomo ed è stata posta allo stesso Gesù. Partendo da un quesito atavico, lo scrittore Tonino Benacquista e il fumettista Nicolas Barral hanno immaginato un Dio che invia agli uomini degli assistenti speciali per aiutarli a risolvere i loro problemi. Ne nasce la graphic novel “Dio non ha una risposta a tutto (ma è ben assistito)”, nella quale l’Onnipotente si serve dell’aiuto di personaggi come Sigmund Freud, Marilyn Monroe, Omero, Luigi XIV, Al Capone e Mozart. Una storia davvero divertente, che aiuterà il lettore a riflettere sulla natura umana. Consigliato ad appassionati del genere e non.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
La coulis de Tomates a la Provenzale, salsa che accompagna piatti di pasta e di carne.
Racchiuso in una frase:
Dio doveva fermarlo, ma come? Dio non ha una risposta a tutto. Allora, come fanno tutti quando sono in difficoltà, Dio chiede aiuto. Fra i milioni di persone che popolavano il suo paradiso doveva pur esserci qualcuno che potesse dagli una mano... Generalmente finiva per trovarlo (p. 5)
Edizione Utilizzata:
BENACQUISTA & BARRAL, Dio non ha una risposta a tutto ma è ben assistito, Lizard, Roma 2008.
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Se fosse cibo:
La coulis de Tomates a la Provenzale, salsa che accompagna piatti di pasta e di carne.
Racchiuso in una frase:
Dio doveva fermarlo, ma come? Dio non ha una risposta a tutto. Allora, come fanno tutti quando sono in difficoltà, Dio chiede aiuto. Fra i milioni di persone che popolavano il suo paradiso doveva pur esserci qualcuno che potesse dagli una mano... Generalmente finiva per trovarlo (p. 5)
Edizione Utilizzata:
BENACQUISTA & BARRAL, Dio non ha una risposta a tutto ma è ben assistito, Lizard, Roma 2008.
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Vita di Pai di Davide Dado Caporali
Un figlio cambia la vita: i ritmi, gli interessi, i discorsi fatti diventano monotematici. Gli amici non ne possono più di sentir parlare di cacche, pannolini, ruttini, vestitini. Negli ultimi anni sul web si sta sviluppando una corrente che descrive con ironia questo mondo: dai video della Pozzoli's family alle vignette, ormai classiche, di Leo Ortolani. Un autore romano, Davide "Dado" Caporali, ha fatto della sua esperienza personale un racconto di quelle che sono le difficoltà quotidiane nel crescere un figlio, strappando un sorriso al lettore. Questo piccolo racconto della quotidianità è adatto ai neo-papà, che così comprendono che non solo soli nella loro esperienza, e agli amici che "non ti fai più vedere! Sei monotematico!" per far comprendere cosa passano i neopapà. Divertentissimo!
Giudizio personale: imperdibile
Se fosse cibo:
Patatine fritte cacio e pepe: sono sicuro che i protagonisti adorerebbero questo piatto gourmet!
Racchiuso in una frase:
"Allora io vado, non vorrei fare tardi..."
Edizione utilizzata:
Davide "Dado" CAPORALI, Vita di Pai, Shockdom, Brescia 2018
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Se fosse cibo:
Patatine fritte cacio e pepe: sono sicuro che i protagonisti adorerebbero questo piatto gourmet!
Racchiuso in una frase:
"Allora io vado, non vorrei fare tardi..."
"Bene, divertiti!"
"Ricorda che vi ho lasciato la cena in frigo. Minestrone di verdure con la pastina... Petti di tacchino alla piastra... con contorno di carote lesse. Tutte cosine che vi fanno bene... Fate i bravi, torno presto!"
"Ok, ci vediamo dopo!"
CLOSE
DING DONG
"Bònasera, so' della paninoteca ER GASTRITE, ecco il suo ordine: un panino co'a coda a'a vaccinara e uno co' le porpette ar sugo, co'e patate fritte de contorno. Ve c'avemo messo pure 'na biretta in omaggio!"
"DAJE!" (Vignetta 23)
Davide "Dado" CAPORALI, Vita di Pai, Shockdom, Brescia 2018
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venerdì 11 gennaio 2019
Il sonaglio di Andrea Camilleri
Una delle ultime scoperte fatte a Pompei è un affresco di Leda e il Cigno. È un mito antico quello del rapporto erotico tra uomo e animale, una umanizzazione della natura portata agli estremi. Ne “Il sonaglio” Andrea Camilleri ci racconta di Giurlà, un giovane cresciuto a due passi dal mare, che prima riesce a evitare di finire in miniera ma che, per bisogni economici impellenti, si troverà a fare il pastore. La lontananza dal mare è difficile da sopportare, ma pian piano Giurlà intraprenderà un cammino di formazione e al tempo stesso di mutazione. Il suo amore carnale, come nei miti antichi, si riversa prima sulla natura e poi, come per il rinculo di una pistola, ritorna all’umano, al vissuto reale. Il mito antico viene ripreso da Camilleri e contestualizzato all’inizio del XX secolo, in una Sicilia povera ma che non perde coraggio e crede in un riscatto. Giurlà è quasi un antiprotagonista, non vede oltre la sua natura e nella natura vuole vivere. Camilleri non è mai banale e, anche quando la costruzione del protagonista tralascia i personaggi secondari, riesce sempre ad appassionare e incuriosire.
Giudizio personale: imperdibile
Se fosse cibo:
Caciocavallo alla siciliana: caciocavallo tagliato a fette spesse dorate in padella e servite a tavola cosparse di origano e prezzemolo.
Racchiuso in una frase:
Uno non si 'nn'adduna di come corri 'u tempo. E che è, un lampo? La sciammata di un dù botti? Accà se sei accussì nico che manco sai tiniriti addritta accà che t'arritrovi omo fatto. Forsi pirchì facenno sempri le stisse 'ntifiche cose, matina e sira, senza mai sgarrare, 'na jornata si confonne tanto con quella di prima e con quella di doppo che di tri jornate tinni parino passate una sula (p. 129)
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il sonaglio, Sellerio, Palermo 2009.
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Giudizio personale: imperdibile
Se fosse cibo:
Caciocavallo alla siciliana: caciocavallo tagliato a fette spesse dorate in padella e servite a tavola cosparse di origano e prezzemolo.
Racchiuso in una frase:
Uno non si 'nn'adduna di come corri 'u tempo. E che è, un lampo? La sciammata di un dù botti? Accà se sei accussì nico che manco sai tiniriti addritta accà che t'arritrovi omo fatto. Forsi pirchì facenno sempri le stisse 'ntifiche cose, matina e sira, senza mai sgarrare, 'na jornata si confonne tanto con quella di prima e con quella di doppo che di tri jornate tinni parino passate una sula (p. 129)
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il sonaglio, Sellerio, Palermo 2009.
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile in tutte le librerie e nelle maggiori librerie online italiane (mondadoristore.it, lafeltrinelli.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
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mercoledì 9 gennaio 2019
Francesco che arrivò in un giorno d'inverno di Maia Consonni
La Chiesa cattolica vive l'attesa del Natale con il periodo dell'Avvento: un mese di riflessioni sul mistero del Dio che diventa uomo. La stessa attesa è quella che prova una coppia quando attende un bambino: la gioia, la speranza, le paure... eppure basta quel pianto, il primo sorriso di un neonato per far sparire tutti i dubbi e accogliere la nuova vita. Se poi i genitori hanno fatto fatica ad averlo, quel bambino dona una gioia indescrivibile. E' la storia di Francesco e dei suoi genitori; di un bambino che manifesta man mano la sua patologia, l'autismo, e della mamma e del papà che cercano di entrare nel suo mondo con l'amore e le cure migliori. Le tre autrici, Anna Miele, Monica Conti, Sonia Lentini, che scrivono sotto lo pseudonimo di Maia Consonni, ci raccontano una storia che è frutto di tante esperienze di vita vera, conosciute negli anni di lavoro presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Mi), un centro d'eccellenza per la cura dell'autismo, al quale vanno i proventi del libro. Da questa storia è stata tratta anche una pièce teatrale.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Una mousse al cioccolato: leggera, dolce, delicata come questa splendida storia.
Francesco non ci voleva nel suo mondo ma non non lo sapevamo, non volevamo saperlo. Dentro di me stava nascendo la profonda convinzione che lui volesse andare via, ma non potevo permettere né a me stessa né a lui di dirlo. Nel mio stomaco lentamente si insinuava la paura, e il mio amore, pur enorme, non riusciva a mandarla via. Francesco doveva restare, lo stringevo forte ma i suoi occhi mi dicevano una verità che non volevo ascoltare: con un enorme senso di impotenza non sapevo come fare per impedire che andasse via. (p.)
Edizione utilizzata:
Maia CONSONNI, Francesco che arrivò un giorno d'inverno, Altrevoci (Terra Santa), Milano 2016
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it), e sul sito della casa editrice www.edizioniterrasanta.it
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martedì 8 gennaio 2019
Il cielo sotto le pietre di Alberto Friso
“clemenza” della docente. Invece viene spiazzato dalla richiesta della professoressa, che gli chiede di scrivere una tesi su... un frate francescano! Questo l’incipit de “Il cielo sotto le pietre” di Andrea Friso, giornalista padovano che utilizza l’espediente narrativo che ho appena descritto per raccontarci di Michele Piccirillo, un grande archeologo e un grande frate di Terra Santa. Attraverso la ricerca di Luca, negli occhi pieni di pregiudizi dello studente di archeologia, si scopre la figura di un frate archeologo, costruttore di pace, amante della Terra Santa e di chi vi abita. Michele Piccirillo, di cui da poco è stato celebrato il decennale dalla morte, è una figura davvero poliedrica. Il racconto di Friso ha il merito di portare a conoscenza del lettore un personaggio ancora poco conosciuto, ma molto amato e apprezzato, tanto da avere ispirato anche una serie di gialli! Tra scienza e Provvidenza, la figura di padre Piccirillo emerge come uno dei grandi archeologi di fine Novecento. Un testo piacevole, un libro da regalare!
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Mansaf: piatto giordano a base di riso, agnello e yogurt
Racchiuso in una frase:
"Ci credi veramente che quel Gesù che è nato in questa grotta, che qui a Nazareth è vissuto del suo lavoro, che qui ha risuscitato Lazzaro, è il figlio di Dio, è Dio? O Gesù per te è solo un mito, una bella filosofia, un'astrazione che ti serve solo a dare un significato alla vita?". E quelle pietre attendono una risposta.
Accidenti a Piccirillo, doveva scogliere i punti di domanda e invece ne ha aggiunti una lista intera... e di quelli potenti! (pp. 176-177)
Edizione Utilizzata:
Alberto FRISO, Il cielo sotto le pietre - padre Piccirillo l'archeologo di Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo 2016.
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lunedì 7 gennaio 2019
La ragazza del treno di Paula Hawkins
La vita è fatta di abitudini: ci si sveglia, ci si prepara per il lavoro, si esce di casa. Per molti lavoratori il treno è il luogo/nonluogo che vivono quotidianamente, del quale non possono fare a meno ma che allo stesso tempo possono trovare alienante. Rachel è una pendolare e osserva le case e le persone dal finestrino del treno, costruendo nella sua mente storie sempre nuove. L’incipit de “La ragazza del treno”, thriller dell’autrice inglese Paula Hawkins diventato in breve tempo un best seller internazionale, potrebbe di primo acchito sembrare un romanzo noioso, una storia lineare, uno di quei romanzi scandinavi lenti e sognanti. E invece, con l’incedere del treno le vicende pian piano prendono velocità: Rachel vede una cosa anomala, una persona scompare, c’è un omicidio... Da essere semplicemente una ragazza che guarda dal finestrino, la nostra protagonista si troverà al centro di un misterioso delitto che cercherà di risolvere. Un libro ben scritto, una storia ben costruita: piacerà sicuramente agli amanti del genere.
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Jacked potatoes, gustate con una birra in un pub inglese.
Sento un rumore, sembra un sibilo, poi un lampo di luce: è la pioggia che cade scrosciante. Fuori è buio, è arrivato il temporale. Un fulmine. Non mi ero accorta che fosse sceso il buio. Il dolore mi riporta alla realtà; il cuore mi batte forte in gola. Sono sdraiata sul pavimento della cucina. Riesco a sollevare la testa, a fatica, e ad appoggiarmi a un gomito. Lui è seduto al tavolo con una birra in mano: guarda il cielo. (p.367)
Edizione utilizzata:
Paula HAWKINS, La ragazza del treno, PIEMME (ED.I MITI), Milano 2018
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