sabato 15 dicembre 2012

"L'Italia bifronte" di Monica Cerutti

Questo pamphlet della consigliera regionale piemontese di SEL ci porta per mano nel confronto tra due politiche opposte: quella del "sognatore" Vendola e quella del pragmatico Cota. Ripercorrendo la cronaca recente, la Cerutti mostra come si possono incarnare delle politiche in maniera radicalmente opposta e come queste possano incidere realmente sulla vita dei cittadini. Con un racconto parallelo la Cerutti mostra come i "sogni" e la "narrazione" di Vendola siano state applicate, diventando reali, nel contesto pugliese innescando un processo virtuoso che ha portato la Puglia a primeggiare nei tassi di sviluppo nazionali, pur partendo da una situazione di svantaggio; il controcanto di Cota è una amministrazione che non ha riformato nulla e che, con la sua immobilità, ha peggiorato una situazione che già di per sé aveva cominciato un lento ma inesorabile declino.
Al di là della partigianeria dell'autrice, che a tratti ci mostra anche il lato umano di Vendola, questo breve scritto mostra dati e cifre che corroborano la tesi e non evita di raccontare anche le ombre dell'amministrazione pugliese. Due visioni, quella di SEL e quella della Lega, due modi di fare politica, due modi di governare che collidono tra di loro.

Giudizio personale
Questo agile libretto è scritto bene, abbastanza ben documentato e si legge facilmente; la narrazione scade raramente nella retorica e comunque, pur non mancando elementi di partigianeria, è ben documentata e provata e non dimentica gli aspetti critici anche dell'esperienza vendoliana. Consigliato a chi vuole capire come mai la Puglia è diventata eccellenza in pochi anni e il Piemonte ha accellerato il suo declino.

Citazioni
Due presidenti, Nichi Vendola, al secondo mandato, e Roberto Cota, al primo, nella successione a Mercedes Bresso. Come loro, le due regioni che governano hanno alcune caratteristiche speculari: la Puglia emergente; il Piemonte in progressivo declino. (p. 14)
Nella specularità fra Piemonte e Puglia, la contrapposizione è anche su un'idea diversa di federalismo, che è sembrato per molto tempo diventare uno dei temi principali del dibattito politico, più quasi che l'alternativa tra destra e sinistra, con l'immagine di un nord operoso che vorrebbe affrancarsi da un sud troppo spendaccione. Tuttavia, la cosiddetta "questione settentrionale" ha perso la sua forza dirompente, trasmessa dalla mitologia leghista, già dopo i risultati delle elezioni amministrative che hanno visto affermarsi il centro sinistra nelle città del nord, a partire da Milano, con quel "vento di cambiamento" che poi ha soffiato sui quesiti referendari. (p. 17)
Un impegno maggiore [Cota] dovrebbe mostrarlo sulla questione Fiat, che ha anche assunto un valore simbolico nell'evoluzione delle politiche del lavoro nel nostro Paese. Non ci sono dubbi rispetto alle posizioni di Vendola nella situazione conflittuale che si è aperta tra la Fiat e la Fiom sul tema dei diritti dei lavoratori: ha deciso chiaramente con chi stare
Non possiamo dire lo stesso di Cota, che ha una responsabilità maggiore, avendo nella propria regione un insediamento produttivo come Mirafiori. (p. 50)
Cota ha iniziato invece dalla strada a maggior effetto mediatico, ma di minore impatto concreto: la rinuncia all'auto blu, quando poi gran parte della giunta continuerebbe ad utilizzarla. Il presidente piemontese, come abbiamo visto, ama gli annunci e possiamo però constatare che la maggior parte dei numerosi provvedimenti promessi nel suo programma per i primi cento giorni sono fermi al palo: dalla reintroduzione del buono scuola al piano strategico per l'economia della conoscenza e della cultura. Analogamente non abbiamo visto il patto per la sicurezza del Piemonte e manca all'appello pure l'introduzione del buono famiglia. (p. 72)
[... il] filo rosso che unisce le due esperienze della Puglia e del Piemonte, tanto che lo stesso Nichi [...] cita dei parallelismi fra il sud e un nord ritenuto "più progredito". E' il caso del crollo dell'edificio di Barletta che ha travolto cinque lavoratrici.
"[...] Ma se crolla un edificio a Barletta si dice: è la Puglia. Viene giù a Torino, come l'anno scorso, e si spiega che è fatalità". (p. 114)
Da uomo del sud sento la forza di fascinazione e di dirompente innovazione che proviene da quel "pensiero meridiano", di Albert Camus e di Edgar Morin, che è identità complessa in luogo del pensiero unico, idea critica di questo insostenibile sviluppo, e che pensa all'Italia affacciata nel Mediterraneo come incrocio di popoli e molteplicità di voci. Ecco allora, il confronto vero, tra le diverse opzioni politiche in campo, tra classi dirigenti, nell'azione quotidiana dell'amministrare i nostri territori: sta in una diversa idea di cosa sia oggi il "confine", la "frontiera", dentro e oltre la crisi che rischia di azzerare nord e sud in una comune subalternità (p.125, postfazione di Nichi Vendola)
Edizione utilizzata
Monica Cerutti, L'Italia bifronte, Vendola/Cota agli opposti estremi, postfazione di Nichi Vendola, Editori Riuniti, 2012

Dove si può trovare questo libro
Oltre alla zona di Torino non credo sia semplice trovarlo in libreria e quindi necessita di prenotazione. In alternativa potete ordinarlo su Amazon o su IBS

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