venerdì 16 agosto 2019

Il cuoco dell'Alcyon di Andrea Camilleri

Il ritorno di Montalbano è sempre gradito: le atmosfere di Vigata, l'intreccio delle storie sempre appassionanti, la forza di una narrativa che fa entrare il lettore nei luoghi del racconto sono le caratteristiche principali del personaggio nato dalla penna di Camilleri. Nell'ultimo racconto, Montalbano si trova alle prese con una fabbrica che sta chiudendo ed un operaio suicida. Da qui partirà una storia dove nulla è quello che sembra e dove lo stesso Montalbano alla fine non si riconoscerà allo specchio. Nato come sceneggiatura cinematografica, "Il cuoco dell'Alcyon" risente di questa impostazione. Un po' Cameron McCabe, l'opera del compianto scrittore siciliano è una vera e propria regia cinematografica. Il lettore viene accompagnato in una dimensione onirica tra il sogno e la realtà: rimarrà nell'immaginario la scena dell'eclissi di luna. Non il miglior Montalbano ma in ogni caso un romanzo piacevole.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un gateau di patate, protagonista anche lui di questo romanzo!

Racchiuso in una frase:

Pariva che ogni cosa si fusse firmata aspittanno la scomparsa della luna. E com'è che non sintiva cchiù manco un rumori lontano? Il motori di 'na machina? L'abbaiari di un cani? Allura macari il commissario si stinnicchiò supra alla rina gilata a panza all'aria, il binocolo all'occhi. Picca ristava della luna, ma quel picca pariva 'ndiffirenti a quello che stava capitanno. Po', 'n celo, ci fu sulo un disco nivuro. O un gran pirtùso abissali nell'universo. Tanticchia scantato, Montalbano chiuì l'occhi. I grandi cimiteri sotto la luna, s'intitolava un libro di un autori francisi che aviva liggiuto tanto tempo avanti. Sulo che 'sto gran cimitero nel quali da qualichi minuto si era trasformato il munno torno torno a lui non aviva manco il contorno della luna. I bripiti lungo la schina gli si ficiro cchiù frequenti. (p. 127)

Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il cuoco dell'Alcyon, Sellerio, Palermo 2019.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

mercoledì 14 agosto 2019

Gesù è più forte della camorra di don Aniello Manganiello

Don Aniello è un sacerdote della comunità di don Guanella, istituto religioso specializzato nell'aiuto delle persone con disabilità. Nella sua vita da religioso gli viene chiesto di andare a Scampia a prendersi cura della locale parrocchia; come l'ha presa? Male! E' comprensibile... eppure don Aniello si accorcia le maniche e decide di darsi da fare. Oltre i pregiudizi, oltre i muri, oltre la mancanza delle istituzioni, don Aniello riesce a dare voce alla maggioranza silenziosa di Scampia, ad aiutarla a trovare il coraggio di risollevarsi dall'apatia e dalla rassegnazione. La testimonianza di don Aniello diventa un lungo flusso di coscienza, dove il sacerdote si svela , come in una confessione, non risparmiando nemmeno critiche forti e dirette. Don Aniello non nasconde nemmeno le sue simpatie di destra, spesso anch'esse osteggiate. Un libro sincero, diretto, una lettera d'amore per Scampia e per la sua comunità.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Un casatiello: piatto pasquale napoletano che richiama alla vita e al risorgere dalle proprie miserie

Racchiuso in una frase:

Cominciava già nell'autunno del 1994 la mia durissima lotta per il recupero e la riabilitazione di tossici e delinquenti dall'inferno di una violenza senza limiti. Un percorso che ha caratterizzato l'inizio e segnato la mia vita sacerdotale. Ricordo un passaggio dell'omelia del cardinale Eduardo Francisco Pironio [...] in un passaggio che mi colpì e che sentii quasi come un "mandato" assegnatomi, un progetto per il mio sacerdozio e uno stile da vivere, il cardinale Pironio disse "Mentre in America centrale, a El Salvador, si stanno svolgendo i funerali dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, assassinato sull'altare da un componente degli squadroni della morte, arriva la risposta di Dio, che non è l'odio, ma l'amore e il dono di un nuovo sacerdote alla Chiesa". Romero era stato ucciso il 24 marzo 1980, la mia ordinazione avvenne cinque giorni dopo, il 29.  (p. 36)

Edizione utilizzata:
don Aniello MANGANIELLO - Andrea MANZI, Gesù è più forte della camorra, Europa, Roma 2018.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Anime fiere di Chiara Zappa

La storia del mondo contemporaneo, soprattutto per ciò che riguarda i conflitti di tipo religioso, è concentrata in una (relativamente) piccola zona del mondo definita come vicino oriente. Qui le tre grandi religioni monoteiste sono nate e si sono sviluppate e qui sono presenti ancora oggi intere comunità che vivono la propria fede e la propria cultura in contesti diversi dal proprio, se non ostili. Chiara Zappa, giornalista esperta di questa zona del mondo, ci porta per mano alla scoperta delle cosiddette "minoranze": ma sono davvero tali? Questo libro ci mostra un mondo dove comunità culturali e sociali, oltreché religiose, diverse dalla "maggioranza" hanno convissuto per secoli e hanno contribuito allo sviluppo delle società nelle quali vivono. La Zappa ci porta tra curdi, aleviti, yazidi, drusi, maroniti, cristiani di Terra Santa, beduini e copti partendo dalle persone prima che dai popoli e, grazie alle storie dei protagonisti intervistati, comprendere le condizioni di un popolo. Un libro per comprendere la nostra epoca.

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Yogurt cetrioli e aneto: un piatto semplice ma che accomuna tutti i popoli del vicino oriente

Racchiuso in una frase:

Incontrando molte di queste comunità nel corso dei miei viaggi, ho avuto numerose occasioni per lasciarmi ammaliare dal loro spirito, anche per rendermi conto del fastidio con cui esse guardano alla definizione di "minoranze" che viene loro appiccicata. [...] "L'idea di "minoranza" ci sminuisce, nega il nostro ruolo di cittadini a pieno titolo", mi hanno ripetuto tanti dei testimoni che ho conosciuto e intervistato. Non minoranze perseguitate, dunque, ma popoli resistenti. Anime fiere. (p. 18)

Edizione utilizzata:
Chiara ZAPPA, Anime fiere, Terra Santa, Milano 2018.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

martedì 13 agosto 2019

Famiglia piccola chiesa di Carlo Carretto

Per comprendere questo testo bisogna indossare un paio di occhiali con lenti graduate: scritto nel 1949, il testo forse più conosciuto di Carlo Carretto, religioso e mistico sepolto a Spello, è figlio del suo tempo. Premessa fatta, si può comprendere sia ciò che ci dice l'autore stesso riguardo il testo che il testo medesimo. Veniamo all'autore: figlio di contadini delle langhe, dopo la laurea inizia a girare l'Italia grazie all'apostolato dell'Azione Cattolica. Dalla sua esperienza di giovane viene la costruzione di questo testo rivoluzionario per l'epoca perché tra i primi che parla del concetto, poi ripreso dal Concilio Vaticano II, dell'amore unitivo della coppia come valore in se. Carretto diverrà, successivamente, un religioso: nella prefazione dell'edizione del 1966 quasi auto-disconoscerà ciò che ha scritto ritenendolo valido in se ma non per se stesso. Il libro ha due piani: uno intimistico, nel quale Carretto scende fin nel profondo dei sentimenti per poi di lì risalire e sublimare l'amore di coppia in quello divino; il secondo piano è "dottrinale", un piano che oggi risulta decisamente superato anche dalla stessa dottrina della Chiesa. Un libro/miniera dove estrarre le cose buone che, ancora oggi, risultano fresche e attuali.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Brustengolo: pane della tradizione di Spello, luogo dove riposa il corpo di Carretto, fatto con farina di mais, uvetta, pinoli, noci, nocciole e mele a fette.

Racchiuso in una frase:

Cos'è più puro dell'amore? Eppure è così vicino al fango! Cos'è più bello dell'amore? Eppure è così vicino all'abisso! Io credo che in nessun momento si senta maggiormente il dramma cielo e terra, purezza e impurità, dedizione ed egoismo come nell'amore coniugale! E' un camminare in alta montagna, sulla cresta di un ghiacciaio lucente: basta un nulla e c'è l'abisso.  (p. 63)

Edizione utilizzata:
Carlo CARRETTO, Famiglia piccola chiesa, AVE, Roma 1966.

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E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

venerdì 9 agosto 2019

Nostri amici da Frolix 8 di Philip K. Dick

Mondo futuro: la società è divisa in quattro "caste": uomini nascosti, uomini vecchi, uomini nuovi e insoliti. Gli uomini nuovi, insieme agli insoliti, hanno preso possesso del governo mondiale: l'intelligenza superiore degli uomini nuovi e la capacità telepatica degli insoliti rendono questi gruppi superiori e quindi gli unici degni di governare gli uomini vecchi. Nascono così gli uomini nascosti, un gruppo di dissidenti che crede nel valore morale dell'uomo. Il capo spirituale di questo gruppo è Eric Cordon, il capo carismatico è Thorsa Provoni: il primo scrive libri su etica e morale, il secondo ruba una nave spaziale e scappa per cercare aiuto. Il racconto parte da un normale cittadino, Nick Appleton, mostrandoci come questa società, apparentemente governata dagli uomini migliori, si riveli profondamente iniqua. Solo Thors Provoni, tornando con un amico di Frolix 8, cercherà di rovesciare il governo. Un romanzo interessante, che affronta vari temi cari a Dick anche se nel complesso può risultare un po' acerbo.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Una tagliata di tonno: fresca, estiva, evasiva...

Racchiuso in una frase:

"Dio è morto" disse Nick "Hanno trovato la sua carcassa nel 2019. Galleggiava nello spazio vicino ad Alpha" "Hanno trovato i resti di un organismo che era parecchie migliaia di volte più progredito di noi dal punto di vista evolutivo" disse Charley. "E che evidentemente era in grado di creare mondi abitabili e di popolarli con esseri viventi derivati da se stesso. Ma questo non prova che fosse Dio." "Io penso che fosse Dio." (p. 78)

Edizione utilizzata:
Philip K. DICK, Nostri amici da Frolix 8, Fanucci, Roma 2006.

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Gerusalemme la città impossibile di Meir Margalit

Nella mia esperienza, e nelle mie letture, sono abituato ad avere una visione della cosiddetta "questione palestinese" e, in essa, della divisione di Gerusalemme che parta da un punto di vista arabo. Per la prima volta affronto un testo che parte dall'ottica israeliana e, da questa, sviluppa i problemi di Gerusalemme. Meir Margalit, attivista israeliano già consigliere comunale e funzionario municipale, ci svela i problemi di una città che subisce, giorno dopo giorno, una progressiva politica di israelizzazione. Questo avviene, secondo il racconto di Margalit, attraverso un meccanismo che fa della legalità il suo apice. L'autore racconta, con uno stile fresco e chiaro, tutti i meccanismi che, sfruttando il fatto che molti arabi di Gerusalemme non hanno cittadinanza israeliana, permette al comune di trattarli in maniera discriminatoria. Un manuale utile per comprendere la complessità della Città Santa. Un manuale utile per capire come anche tra gli israeliani non vi è un pensiero unico ma vi sono voci critiche e libere.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Involtini di foglie di vite ripiene di riso e carne: piatto della tradizione semitica, specialità gerosolimitana

Racchiuso in una frase:

L'identità del palestinese a Gerusalemme è entrata in crisi come risultato di due processi paralleli. Da un lato, la convinzione (o forse la rassegnazione) che l'occupazione è più consolidata che mai, che il destino della città orientale è ormai determinato (o condannato) a restare eternamente sotto la dominazione israeliana. Dall'altro, i palestinesi di Gerusalemme sono arrivati alla conclusione che la vita sotto l'occupazione sia diventata più sopportabile di quanto sembrasse a prima vista, grazie ai benefici economici che Israele concede con l'offerta di sicurezza sociale e servizi medici (pp. 147-148)

Edizione utilizzata:
Meir MARGALIT, Gerusalemme la città impossibile, Terra Santa , Milano 2019.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sul sito della casa editrice www.edizioniterrasanta.it, in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

mercoledì 7 agosto 2019

Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia di Jihad Youssef

La guerra in Siria e in Iraq ha creato non solo morte e distruzione ma una incredibile diaspora delle popolazioni in tutto il Medio Oriente. I profughi vivono in situazioni precarie, in campi dove non hanno nulla e dove non gli è permesso ne' di andarsene e nemmeno di lavorare, se non sfruttati e sottopagati. La minoranza cristiana è quella che subisce in maniera ancora più profonda questo disagio in quanto vengono a mancare anche figure che devono rispondere ai bisogni spirituali. Mons. Paolo Bizzetti, vicario apostolico in Anatolia, ha deciso così di chiamare p.Jihad, monaco della comunità siriana di Mar Musa, per dare, almeno durante le festività principali, un'assistenza spirituale a queste comunità. L'esperienza di p. Jihad è trascritta in "Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia", diario giornaliero nel quale, riportando a mons. Bizzetti le esperienze giornaliere, il confratello di p. Paolo Dall'Oglio ci mostra la forza di queste comunità. I profughi cristiani dalla tragedia riescono a ricavare la forza, a trovare il coraggio per vivere e per provare a ricominciare. La fede è per loro àncora di salvezza e pilastro di un nuovo inizio.

Giudizio personale: consigliato

Se fosse cibo:
Fetteh: piatto siriano composto da pane raffermo con carne, legumi, olio, pistacchi e pinoli.

Racchiuso in una frase:

Per loro prendere l'Eucaristia per due giorni di seguito è un enorme piacere e fonte di felicità, anche se è celebrata in una capanna o in una casa: non importa, è comunque Gesù che viene spezzato, Parola/Pane di vita e Vino di salvezza e di gioia, mistero di figliolanza e di fraternità. Penso senza fare paragoni e senza giudizio alle tante messe - e alle volte troppe - nei giorni delle grandi feste per far comodo a tutti, e a tante messe quotidiane celebrate in chiese quasi vuote, in fretta e in modo "freddo", senza entusiasmo né gioia, dove a volte prevale il senso di compiere il dovere religioso per essere "retti" e "giusti" davanti al Signore. Veramente poveri siamo noi, non loro... (p. 42)

Edizione utilizzata:
Jihad YOUSSEF, Abbiamo fame e nostalgia di Eucaristia, Ancora, Milano 2018.

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E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it).

Conversazioni su Tiresia di Andrea Camilleri

Tiresia è un personaggio d’altri tempi. Le vicissitudini mitologiche ci raccontano di una persona sia donna che, prima e dopo, uomo. Una persona che vede il futuro pur essendo cieca. Una persona che vive varie vite per inserirsi nelle stesse dinamiche del suo tempo. Uso volutamente il termine “persona” perché Camilleri in questo testo, trascrizione dello spettacolo teatrale messo in scena l’11 giugno 2018 al Teatro Greco di Siracusa, rende Tiresia un personaggio vivo e diventa egli stesso Tiresia. Non è un attore che interpreta il mito ma è l’artista, lo scrittore, lo sceneggiatore, l’uomo che si ritrova ad essere una delle esistenze di Tiresia, con le sue debolezze e le sue forze, con le fragilità comuni a tutti gli esseri umani. Come Tiresia, Camilleri diventa un personaggio senza tempo: cieco, prova a intravedere il futuro e da intellettuale, con la sua arte, a rimanere nella storia. Lo scrittore muta, da persona si fa personaggio. Camilleri, ormai, è di tutti!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Pasta ‘ncasciata, il piatto preferito di Camilleri: pasta la forno con melanzane, prosciutto e formaggio.

Racchiuso in una frase:

Diventare donna non significa solo perdere gli attributi maschili e ricevere in cambio quelli femminili, è qualcosa di più sconvolgente. Vale a dire ricevere un cervello di donna. E questo mi atterrì. Meglio non conoscere a fondo i pensieri che possono agitare la mente di una donna. Un cervello affollatissimo: piccole esigenze quotidiane convivono accanto a grandi quesiti universali, un flusso continuo di cose da fare e altre da pensare. Tutto questo sempre in contemporanea, senza requie, senza riposo. Un inferno! (p. 14)

Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Conversazione su Tiresia, Sellerio, Palermo 2019.

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Articolo pubblicato su ilmegafono.eu

martedì 6 agosto 2019

Due figlie e altri animali feroci di Leo Ortolani

La genitorialità è una fase della vita che comporta tanto impegno e che dona altrettanto amore. Coloro che divengono genitori lo scoprono piano piano: dal concepimento fino alla nascita e alla crescita dei propri figli. La genitorialità può essere vissuta con altrettanta intensità da chi decide di adottare un bambino, come racconta Leo Ortolani in “Due figlie e altri animali feroci”. Il fumettista parmigiano parla in prima persona delle difficoltà, delle paure e delle gioie di una coppia che decide di prendere un bambino in adozione. Dopo anni di pena, passaggi interminabili, Leo e Caterina decidono di affrontare l’adozione internazionale e lì, lontano dalla propria casa, trovano quella che sarà per loro “La Casa”: Johanna e Lucy Maria. Tra un sorriso e una battuta, Ortolani apre il suo cuore e con semplicità disarmante ci spiega come si diventa “Famiglia”. Un libro straordinario, intriso di amore in ogni parola e che al tempo stesso non vede tradito lo stile di Ortolani. Terminata la lettura, tutti si sentono parte della famiglia “Ottonani”!

Giudizio personale: imperdibile

Se fosse cibo:
Bandeja paisa: piatto colombiano a base di salsiccia, uova, riso, fagioli.

Racchiuso in una frase:

“Che, a ragionarci sopra, non è che la tua vita sia cambiata. Le piccine le abbiamo cercate e le abbiamo trovate e siamo contenti così, e piano piano diventeremo genitori, e loro diventeranno figlie. Questo lo dico per fare piacere ai teorici dell’adozione, che dicono che ci sono dei tempi per tutto. Poi in realtà è come se fossimo una famiglia da anni, che Lucy assomiglia a me e forse di più a Rat-Man e la Johanna a Caterina, e fanno delle cose, fanno delle facce, che non è possibile che non siano figlie nostre, che ci vogliano anni perché lo diventino. A noi pare che lo siano già da sempre, ma sicuramente i teorici dell’adozione sanno più di noi.” (p. 132)

Edizione utilizzata:
Leo ORTOLANI, Due figlie e altri animali feroci, BAO, Milano 2019.

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