Come una fenice, da quando è caduta la Democrazia Cristiana, non si è mai esaurito il dibattito su un suo possibile ritorno. O, almeno, sull'ipotesi della nascita di un partito che possa raccogliere l'esperienza e l'eredità cattolica e portarla nell'agone politico. Lo stesso papa Francesco ha esortato i cattolici, in particolare l'Azione Cattolica, ad essere in politica con la "P maiuscola". In attesa di una possibile (e auspicabile?) resurrezione della fenice, i cattolici in politica ci sono e vivono la propria esperienza di fede attraverso un impegno quotidiano nelle istituzioni. Gioele Anni e Roberta Lancellotti, due giovani giornalisti, in "Serve ancora la politica?" incontrano e tracciano il profilo di dieci persone impegnate in politica. Dalle amministrazioni locali, passando per il Governo nazionale fino ad arrivare al livello europeo, questi personaggi portano il proprio essere cristiani e la loro formazione religiosa nell'agone politico. Impreziosito dall'introduzione del direttore de L'Espresso Marco Damilano, questo libro è un piccolo gioiello e ci offre uno spaccato della presenza dei cattolici in politica oggi, da destra a sinistra. Resta un interrogativo: la fenice cova sotto la cenere?Giudizio personale: imperdibile
Se fosse cibo:
Un grande classico, che periodicamente ritorna: il vitello tonnato
Racchiuso in una frase:
Abbiamo lasciato che la politica fosse considerata una cosa sporca o inutile, una casta bulimica di privilegi, da abbattere. L'abbiamo abbandonata ai nostalgici del passato. Abbiamo pensato di sostituirla con i tecnici, gli imprenditori, i magistrati, gli avvocati, i giornalisti, i professori. Con l'uomo forte al comando, in grado di farsi destinatario delle speranze, delle illusioni e della rabbia dei forgotten men, le periferie e le marginalità. E con i cittadini comuni, chiamati a far parte del fondale del palcoscenico o delle comparse del cast e non a giocare un ruolo da protagonisti. Cittadini atomizzati e anonimi, separati dagli altri, lasciati indifesi di fronte alla loro solitudine. E' la politica dell'immediato, con un doppio significato: immediato perché istantaneo, immediato perché senza mediazioni. L'abbiamo chiamata populismo, anti-politica. E non ci siamo accorti che era funzionale a tutti quei poteri che sanno tutelarsi perfettamente da soli, senza politica. (p. 7)
Edizione Utilizzata:
Gioele ANNI Roberta LANCELLOTTI (a cura di), Serve ancora la politica?, AVE, Roma 2020
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (mondadoristore.it, ibs.it, hoepli.it).
Un grande classico, che periodicamente ritorna: il vitello tonnato
Racchiuso in una frase:
Abbiamo lasciato che la politica fosse considerata una cosa sporca o inutile, una casta bulimica di privilegi, da abbattere. L'abbiamo abbandonata ai nostalgici del passato. Abbiamo pensato di sostituirla con i tecnici, gli imprenditori, i magistrati, gli avvocati, i giornalisti, i professori. Con l'uomo forte al comando, in grado di farsi destinatario delle speranze, delle illusioni e della rabbia dei forgotten men, le periferie e le marginalità. E con i cittadini comuni, chiamati a far parte del fondale del palcoscenico o delle comparse del cast e non a giocare un ruolo da protagonisti. Cittadini atomizzati e anonimi, separati dagli altri, lasciati indifesi di fronte alla loro solitudine. E' la politica dell'immediato, con un doppio significato: immediato perché istantaneo, immediato perché senza mediazioni. L'abbiamo chiamata populismo, anti-politica. E non ci siamo accorti che era funzionale a tutti quei poteri che sanno tutelarsi perfettamente da soli, senza politica. (p. 7)
Edizione Utilizzata:
Gioele ANNI Roberta LANCELLOTTI (a cura di), Serve ancora la politica?, AVE, Roma 2020
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (mondadoristore.it, ibs.it, hoepli.it).
Articolo pubblicato su ilmegafono.eu