martedì 20 marzo 2018

Londra in nero a cura di Oscar Zarate

Londra: una città piena di luci e di colori, da scoprire e da esplorare. Eppure, da sempre ha in sé anche un animo nero: da Jack lo Squartatore a Sherlock Holmes, fino alla cronaca degli ultimi giorni, che ci racconta di spie avvelenate nei pub. “Londra in nero è una raccolta”, curata da Oscar Zarate, che racconta sotto forma di testo e di immagini il lato oscuro della metropoli inglese. Come in una mostra contemporanea alla Tate Modern, quest’opera è un susseguirsi di immagini e parole che ci portano a vedere la vita dietro le facciate scintillanti delle case londinesi. Un racconto duro e crudo, per stomaci forti, per che vuole conoscere l’altra faccia di Londra.

Giudizio: accettabile

Se fosse cibo:
un piatto fusion che mischi il fish and chips con sapori mediterranei

Racchiuso in una frase:

Quello che prima era stato malinconia, monocromatismo, dimenticato, era ormai rivestito di isolati dalle finestre luminose, biciclette sui balconi. Quella nuova Hong Kong della capitale, una città di torri, era migrata verso il sistema dei canali, dove decine di chiatte, legate fianco a fianco, replicavano una comunità basata sull'acqua di coloro che volevano restare, o erano costretti a restare, all'esterno del martello ed erano assetati della Londra terrestre.  (p. 101)

Edizione utilizzata:
Oscar ZARATE (a cura di), Londra in nero, Magic Press, Ariccia 2015.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it).

giovedì 15 marzo 2018

Le avventure di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle

Indiscusso padre dei racconti gialli, sir Arthur Conan Doyle ha creato uno dei personaggi della letteratura più conosciuti di tutti i tempi: l’investigatore privato Sherlock Holmes. Creato nel 1887, Holmes, insieme al fido dottor Watson che nella finzione narrativa è la voce narrante, risolve misteri più o meno complessi affidandosi alla logica deduttiva. Attento a tutti i particolari, Holmes riesce, con l’aiuto della scienza, a risolvere delitti, a smascherare dei ladri, a liberare donne vittime di abusi di padri padroni. Conan Doyle, con la serie di racconti “Le avventure di Sherlock Holmes”, non solo diverte il lettore ma lo sorprende, immergendolo in un mondo ormai passato, ma grazie a lui molto presente nell’immaginario collettivo. Il detective di Baker Street utilizza la scienza, si affida alle banche dati, tiene conto anche dei più piccoli particolari. Un classico da leggere, che non può mancare nelle librerie degli appassionati di gialli.

Giudizio: imperdibile

Se fosse cibo:
una torta apparentemente al cioccolato ma che dentro ha marmellata e perché no: con sopra la sagoma di Sherlock Holmes!

Racchiuso in una frase:

"E la signorina Sutherland?" "Se le dicessi come stanno le cose non mi crederebbe. Ricorderà forse l'antico proverbio persiano: "Chi ruba il cucciolo della tigre è in pericolo, ma lo è anche colui che ruba le illusioni di una donna." C'è in Hafiz lo stesso buon senso di Orazio, e la stessa conoscenza delle cose del mondo".  (p. 81)

Edizione utilizzata:
Arthur CONAN DOYLE, Le avventure di Sherlock Holmes, Newton Compton, Roma 2017.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)

Articolo pubblicato su ilmegafono.eu

lunedì 12 marzo 2018

Il diritto di avere diritti di Stefano Rodotà

La società contemporanea vive in uno stato di immersione perenne nella tecnologia, che ha modificato la percezione e anche la natura dell’essere umano. Il continuo connettersi porta l’uomo a una possibilità mai immaginata finora di conoscenza, ma al tempo stesso il rischio è che i diritti vengano violati a causa di un controllo sempre più stretto sulla persona. Stefano Rodotà ne “Il diritto di avere diritti”, titolo che fa il verso ad Hannah Arendt, ci mostra in maniera sistematica la prospettiva del diritto e dei diritti, in una globalizzazione spinta, con la tecnologia che modifica in maniera sostanziale il corpo umano, passando per il diritto degli animali e per il concetto di proprietà nel terzo millennio. Quello che viene fuori è un excursus ampio, con molti spunti davvero interessanti. A mio avviso, l’autore ha voluto dare un taglio quasi divulgativo a questi temi ma, data l’estrema complessità degli stessi, ne risulta un testo denso, ai limiti del tecnico. Si consiglia molta pazienza e una certa conoscenza di base dell’argomento per approcciarsi alla lettura.

Giudizio: accettabile

Se fosse cibo:
in onore delle origini arbëreshe di Rodotà, dei fusilli con sugo di capretto (Rrashkatjel me mish kaciqi)

Racchiuso in una frase:

Se l’innovazione scientifica e tecnologica ci obbliga a percorrere territori fino a ieri inesplorati o di cui neppure si poteva supporre l’esistenza, le novità non si fermano alla tecnoscienza in sé considerata, ma investono appunto l’estensione del mondo, i movimenti di persone e popoli, le trasformazioni delle società e delle stesse persone, i rapporti tra le culture. Da tutto questo è l’idea stessa dei diritti fondamentali a essere confermata e continuamente messa alla prova, perché il diritto si fa sconfinato, perché la cittadinanza si incardina su diritti che appartengono a ognuno in quanto persona e così si allontana dalla sovranità nazionale, alla quale era stata legata in un modo che a taluno sembra ancora indissolubile  (p. 70)

Edizione utilizzata:
Stefano RODOTÀ, Il diritto di avere diritti, Laterza, Roma-Bari 2012.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)

(articolo pubblicato su ilmegafono.eu)