sabato 16 novembre 2024

Il silenzio della città bianca di Eva Garcia Sáenz de Urturi (2016)

Sono passati anni da quando un famoso conduttore televisivo è stato arrestato per un omicidio plurimo. Come ogni serial killer che si rispetti, aveva lasciato la sua firma sui cadaveri. Come è possibile, allora, che questi delitti siano ripresi se l’autore è ancora in prigione? È una casualità che questo omicida stia per uscire di carcere? Il silenzio della città bianca della scrittrice basca Eva Garcia Saénz de Urturi ci racconta di questo mistero. La location è una città tanto bella quanto sconosciuta fuori dalla Spagna: Vitoria-Gasteiz. Il giovane ispettore Unai López de Ayala cercherà di risolvere l’enigma aiutato proprio dal condannato, il professor Tasio Ortiz de Zàrate. Un thriller pieno di colpi di scena che, attraverso una sapiente maestria nel gestire i flashback, tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Protagonista anche la città basca, con i suoi abitanti, i suoi costumi, i suoi riti, i suoi segreti. Una ambientazione unica per un racconto ben riuscito. Appassionante!

Racchiuso in una frase:
A volte bastava solo questo: tendere l'orecchio e ascoltare. Molta gente che gira intorno a un omicidio ha tante cose da dirci e noi, gli investigatori, non ci badiamo, credendo di essere gli esperti, ma non li conosciamo, non conosciamo né gli aggressori né le vittime, mentre chi sta loro intorno sì. A volte basta solo ascoltare, pensai. 
Forse a lei non importa che io adesso sia muto, forse devo soltanto ascoltare. 
E la chiamai, credo che fosse un giorno di vento del sud, hego haizea, il vento dei pazzi, perché in un giorno di lucidità non le avrei telefonato, che senso aveva se non riuscivo nemmeno a parlare? (p. 545)

Edizione utilizzata:
Eva G. SÁENZ DE URTURI, Il silenzio della città bianca, Pickwick, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

giovedì 31 ottobre 2024

Halloween, alba dell’eternità di Lucia Graziano e Paul Freeman (2024)

Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza per i defunti andare al cimitero recitava il grande Totò. Puntuale come un orologio, ogn’anno, in occasione della Festa dei Santi e della Commemorazione dei defunti, nascono fazioni opposte attorno alla festa di Halloween, da alcuni amata, da alcuni (spesso cattolici) osteggiata. La storica Lucia Graziano e il teologo Paul Freeman (nom de plume di Paolo Cilia) ci offrono, oserei dire finalmente, un percorso chiaro, sintetico, documentato e informato. Halloween, Alba dell’eternità accompagna il lettore alla scoperta delle vere origini di questa festa che non ha nulla a che fare con eventi macabri e delittuosi ma che trova le sue origini in antiche tradizioni cattoliche. Lucia Graziano ci mostra, documentando il tutto con una ampia bibliografia, come questa festa sia stata trasformata in quella che viviamo oggi da motivi storico/politici e dal consumismo. Paolo Cilia traccia un percorso pastorale/teologico per riportare questa festa alle sue origini. Un percorso davvero utile, che aiuta a comprendere la realtà contemporanea e a riportare una luce di verità in un mondo che spesso fa delle fake news la propria normalità. Illuminante.

Racchiuso in una frase:
Da ciò si evince che, originariamente, le lanterne di Halloween non rappresentavano, di per sé, il personaggio Jack o' Lantern (semmai, venivano associate alla lampada con cui si faceva luce); ed era dunque piuttosto raro (e subordinato all'estro artistico del singolo) che esse venissero intagliate a ricreare le fattezze di un volto umano. Quando gli immigrati irlandesi arrivarono negli Stati Uniti, presero presto l'abitudine di intagliare le più scenografiche zucche, sostituendole alle rape e alle barbabietole della loro tradizione: in tal modo, si appropriarono di una consuetudine che esisteva da tempo nel Nuovo Mondo, ma che era fino a quel momento associata al Giorno del Ringraziamento. Già da tempo, in quell'occasione, grosse zucche venivano intagliate con intricati motivi geometrici e floreali, a creare lanterne con cui abbellire le abitazioni; ed è registrata anche la consuetudine di utilizzare le cucurbitacee a mo' di centrotavola (p. 74)

Edizione utilizzata:
Lucia GRAZIANO - Paul FREEMAN, Halloween, Alba di eternità. Un itinerario di chiarificazione, Associazione culturale Zammerù Masilio, Roma 2024.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori sul sito Amazon.it

sabato 19 ottobre 2024

Il generale dell'armata morta di Ismail Kadare (1970)

A volte mi sorprende come siano presenti innumerevoli titoli sugli scaffali delle nostre librerie e poi alcune testi fondamentali come questo non siano più in commercio. Sì perché per leggere Il generale dell'armata morta dell'autore albanese Ismail Kadare ormai è necessario andare in biblioteca e prenderne una copia in prestito. Lo sforzo sarà ampiamente ripagato! Un anziano generale viene inviato in Albania per recuperari i corpi di una armata italiana dispersa. Seguendo il protagonista, il lettore scoprirà un mondo oggi dimenticato, fatto di invasioni, battaglie, tragedie, morte. Ciò che rimane dopo una guerra, infatti, non è la gloria dei vincitori e l'onore dei vinti quanto piuttosto uno spirito di morte che aleggia su tutto il romanzo e che dona al lettore un'ottica unica. Kadare è un grandissimo scrittore e questo romanzo ne è la prova. Andrebbe letto in tutte le scuole per ricordarci che guerra e colonialismo portano solo morte e distruzione!

Racchiuso in una frase:
Il generale sentiva che l'alcool gli dava alla testa. 'Adesso ho ai miei ordini un'intera armata morta', pensava. Solo che per uniforme hanno tutti un sacco di nylon. Un sacco azzurro sbarrato da due righe bianche e bordato di nero, fabbricazione speciale della ditta Olympia. Al principio c'erano solo alcuni plotoni di bare, poi, a poco a poco, si sono tormati compagnie e battaglioni e ora stiamo completando reggimenti e divisioni. Un intero esercito avvolto nel nylon.' (p. 116)

Edizione utilizzata:
Ismail KADARE, Il generale dell'armata morta, Longanesi, Milano 1970.

Dove trovare il libro:
Potete trovare la copia di questo libro più vicina a voi sul sito https://opac.sbn.it/.

mercoledì 9 ottobre 2024

Per le antiche scale di Mario Tobino (1972)

Un libro, venti racconti: questa può essere la sintesi estrema di un testo tanto importante quanto oggi quasi dimenticato. Sì perché Per le antiche scale di Mario Tobino ci porta all'interno di un manicomio e lo fa non solo in maniera simbolica ma in maniera fisica, mentale, spirituale. Nonostante sia uscito nel 1972, questo testo delicato quanto crudelmente reale, ci porta a focalizzare la situazione di quelli che una volta venivano definiti pazzi, con le difficoltà, le insicurezze, i disagi di questa condizione. Il lettore accompagna il dottor Anselmo nella sua progressiva consapevolezza della umanità, delle ferite che la società causa e fa sanguinare, non preoccupandosi di guarirle. Le ferite interiori sono quelle più difficili da vedere, da toccare, da scoprire. Ma dietro quei pazzi che per la società DEVONO essere rinchiusi, permane l'umanità e di fronte a loro è necessario fermarsi, tendere una mano, donare ascolto e comprensione. Intenso!

Racchiuso in una frase:
Abitavo al manicomio. Ero giovane e solo. Conducevo la stessa vita dei matti. La mattina parlavo con loro, il dopopranzo lo stesso. La sera in biblioteca rovistavo tra pagine recenti e antiche. Sopra di me aleggiava la dittatura. Per consolazione avevo la psichiatria. Rumina e rimugina, dona l'alba della vita, qualche idea giunge, personale convinzione, innocente conquista. Nei trattati di psichiatria di quel tempo con sicumera si proclamava che le malattie mentali si dividevano in due grossi blocchi: "Quelle dell'affetto. Quelle dell'intelletto." Nell'accensione del giovanile furore mi era sorta la sicurezza che non era vero. Le malattie psichiatriche sono quelle dell'intelletto. I sentimenti erano e rimanevano puri, indenni, non viziabili. All'invasione di una malattia mentale i sentimenti si ritirano, come in esilio; se ne vanno in una loro misteriosa e intoccabile isola, pronti a tornare appena l'alterazione mentale si è estinta. (p. 166)

Edizione utilizzata:
Mario TOBINO, Per le antiche scale. Una storia, Mondadori Milano 1972.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

venerdì 9 agosto 2024

Trovare Dio nei libri: una riflessione sulla lettera di Papa Francesco

Può una lettera di 8 (otto) pagine riuscire a colpire e ad entrare dentro come un fulmine? Può un messaggio indirizzato ai sacerdoti e ai formatori dei sacerdoti parlare a me, uomo, laico, padre di famiglia?
Due sono i concetti che fanno entrare nel tema che Papa Francesco vuole sviluppare: il limite e la libertà. Anzitutto riconosce egli stesso il limite di parlare solo a sacerdoti e formatori: “analogamente, queste cose si possono dire circa la formazione di tutti gli agenti pastorali, come di qualsiasi cristiano” (n. 1), scrive. Un limite che questa lettera si porta fino alla fine ma che, grazie alla premessa, tutti possono superare.
Il secondo passaggio consiste nel considerare la letteratura parte della ricerca personale di Dio, di quel Cristo che si è fatto uomo, si è incarnato.
Tutto parte dall’esperienza di insegnante di Letteratura che il Papa ha fatto tra il 64 e il 65 e che gli ha fatto comprendere quanto essa sia importante per la spiritualità.
La mia vuole essere una breve riflessione. Pertanto rimando alla lettura completa del testo del Papa. Ci sono, però, alcuni punti che toccano ogni essere umano in ricerca.
Anzitutto la letteratura è uno degli strumenti del cuore in ricerca: non c’è una lista dei libri DA LEGGERE ma “dobbiamo selezionare le nostre letture con apertura, sorpresa, flessibilità, lasciandoci consigliare, ma anche con sincerità, cercando di trovare ciò di cui abbiamo bisogno in ogni momento della nostra vita.” (n. 7).
La letteratura poi fa parte del percorso di fede: già san Paolo e ne serviva per la predicazione (cfr. n. 12) così come hanno fatto intensamente anche i Padri della Chiesa (cfr. n. 11). Non si può parlare di un Cristo senza carne (cfr. EG 69 in n. 14) e, quindi, “un’assidua frequentazione della letteratura può rendere i futuri sacerdoti e tutti gli agenti pastorali ancora più sensibili alla piena umanità del Signore Gesù” (n. 15).
Leggere fa bene (cfr. nn. 16-19) e la letteratura è la voce di qualcuno (cfr. n. 21). Leggere aiuta a superare l’incapacità emotiva, caratteristica della nostra società odierna (cfr. n. 22).
Recuperando la definizione di sacerdote/poeta del teologo Karl Rahner, Papa Francesco ci introduce ad uno dei passaggi, per me, fondamentali:

“Nella letteratura, poi, sono in gioco questioni di forma di espressione e di senso. Essa rappresenta pertanto una sorta di palestra di discernimento, che affina le capacità sapienziali di scrutinio interiore ed esteriore del futuro sacerdote. Il luogo nel quale si apre questa via di accesso alla propria verità è l’interiorità del lettore, implicato direttamente nel processo della lettura. Ecco dunque dispiegarsi lo scenario del discernimento spirituale personale dove non mancheranno le angosce e persino le crisi. Infatti, sono numerose le pagine letterarie che possono rispondere alla definizione ignaziana di «desolazione».” (n. 26)

Non solo desolazione ma anche attenzione e digestione: per il Santo Padre la letteratura ci permette di mettere a fuoco la realtà (cfr. n. 30), tenendo conto di tutti gli aspetti. Ma per questo bisogna ruminare (cfr. n. 33), in quanto leggere è esercizio del pensiero, della riflessione, dell’interiorizzazione, cibo della spiritualità.
Leggere ci offre un cambio di prospettiva, ci aiuta a vedere il mondo con gli occhi degli altri, a diventare più sensibili ad esperienze diverse dalla nostra, ad ammettere le fragilità di ognuno e decentrare il lettore: 

“Nel riconoscere l’inutilità e forse pure l’impossibilità di ridurre il mistero del mondo e dell’essere umano ad una antinomica polarità di vero/falso o giusto/ingiusto, il lettore accoglie il dovere del giudizio non come strumento di dominio ma come spinta verso un ascolto incessante e come disponibilità a mettersi in gioco in quella straordinaria ricchezza della storia dovuta alla presenza dello Spirito, che si dà anche come Grazia: ovvero come evento imprevedibile e incomprensibile che non dipende dall’azione umana, ma ridefinisce l’umano come speranza di salvezza.” (n. 40). 

L’apologia della lettura che fa il Papa in questo messaggio diventa un invito non solo per i sacerdoti, non solo per i credenti, non solo per il periodo estivo ma per ogni situazione di vita, in ogni momento, per persone di ogni fede, a leggere nei libri le tracce del divino, del metafisico, di ciò che c’è oltre e anche attraverso i libri arricchire la propria spiritualità.

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Per una lettura integrale della lettera, potete trovarla utilizzando questo link

domenica 30 giugno 2024

Platone è per domani? di Alessandro Salerno (2023)

L'insegnamento è una delle missioni più importanti in una società: essere accompagnatori nel processo di maturazione degli studenti è fondamentale nella crescita di persone e cittadini solidali. Platone è per domani? è il racconto di venti anni di esperienze di insegnamento di un professore di filosofia, Alessandro Salerno. Attenzione: non è una serie di temi alla Io speriamo che me la cavo ma una riflessione che, partendo dalle esperienze dirette, ricorda al lettore il vero senso della didattica. Partendo dal discente si può costruire un percorso che possa portare ad una crescita. Dalle conoscenze del docente si può costruire un percorso. Sia chiaro che in questo processo tutti imparano, studenti e docenti, in questo rapporto di scambio reciproco che non teme il cambio di epoche, il cambio di generazioni. Un libro che fa riflettere, dedicato al mestiere del docente e che riesce anche a strappare qualche sorriso. Interessante!

Racchiuso in una frase:
Ti dici che tu li ami se cerchi di fare bene il tuo lavoro. Ma questo lavoro lo fai bene per uno e male per un altro. Quella che è una carezza per Mario è un pugno per Simo-ne. La faccenda è molto complessa. Vorresti amarli uno per uno e a volte ti ritrovi a odiarli in blocco, magari per un'assenza collettiva che vivi come se una bella ti avesse dato buca a un appuntamento. Oppure quando non c'hanno voglia neanche di sbadigliare, si sono ritirati tutti tardi, c'era il compleanno di Stefania, piegano il capo sul banco, hanno staccato la spina, ti chiedono di staccarla anche tu per una volta. E vincono loro. L'odio episodico è comunque ancora un buon segno. Il peggio è chiaramente l'indifferenza. Ne vedi di colleghi che l'hanno raggiunta come fosse il nirvana. Mi dico che fino a quando questa peste non mi tocca sono ancora vivo. (p.64)

Edizione utilizzata:
Alessandro SALERNO, Platone è per domani? Cronache scolastiche del XXI secolo, Algra, Viagrande (CT) 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

domenica 23 giugno 2024

L’insegnante di astinenza sessuale di Tom Perrotta (2007)

Nella provincia americana si intrecciano le storie di due persone profondamente diverse: Ruth, insegnante di Igiene al liceo, che per una frase pronunciata durante la lezione di educazione sessuale viene messa alla gogna e costretta a cambiare il programma, diventando insegnante di astinenza sessuale; e Tim, ex tossicodipendente e alcolista, che grazie a una chiesa conservatrice ritrova la retta via. Le loro vite, come in un imbuto, si intrecceranno fino al finale a sorpresa. Tom Perrotta in questo romanzo ci racconta un’America profonda, la stessa America che oggi ha messo Trump nello studio ovale; una società estremamente liberale, che ha all’interno sacche di conservatorismo espresse dal cristianesimo chiuso ed escludente di alcune chiese evangeliche. Già nel 2007, anno di uscita di questo libro, molto del trumpismo era in essere. Un romanzo che ci dona una visione antropologica lucida e perspicace.

Racchiuso in una frase: 
“Immagino che non hai scritto [il tema sull’uomo che ammiri di più] su di me” […] “Se proprio lo vuoi sapere” disse Abby, “l’ho fatto su Donald Trump”. L’immediato sollievo di Tim durò solo un paio di secondi. “Donald Trump? Mi prendi in giro?” “E’ figo” rispose sua figlia. “Non è figo, Abby. Fidati di me, almeno questa volta”. “E invece sì” insisté lei “A The Apprendice è fighissimo”. “Non ci posso credere, Donald Trump è il tuo eroe” “Non ho detto che è il mio eroe. Ho detto solo che lo ammiro”. “Per cosa?”. “E dai, papà. Tutti lo ammirano. Ha un grattacielo, un jet privato, un casinò e un programma tutto suo alla tv. Può fare quello che vuole”. “Questo significa solo che è ricco. Non che è una bella persona”. (p. 316)

Edizione utilizzata:
Tom PERROTTA, L’insegnante di astinenza sessuale, E/O, Roma 2009.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online, si trova soprattutto in digitale o usato (ibs.it, libreriauniversitaria.it, ebay.it)

Violenza e nonviolenza nella tradizione ebraico-cristiana di Piero Capelli, Paolo Naso e Letizia Pellegrini (2021)

Spesso quando si pensa alle religioni, soprattutto se si parla delle religioni monoteiste, si imputa a queste una violenza insita, che pregiudicherebbe un vero messaggio di pace. Ma è proprio così? Partendo da uno scritto del biblista Pietro Lombardini scritto nel 1993 dal titolo I fondamenti biblici della nonviolenza, alcuni docenti e teologi nel 2021 hanno cercato di riflettere su questi temi. In Violenza e non violenza nella tradizione ebraico-cristiana si raccolgono vari interventi, oltre al succitato di Lombardini, che affrontano la tematica da vari punti di vista. Piero Capelli si concentra sul tema della violenza nell'Antico Testamento. Letizia Pellegrini fa un excursus storico della violenza nella storia della Chiesa, dalle origini ai giorni nostri. Paolo Naso ci da una chiave di lettura politologico-sociologica del fenomeno della violenza religiosa oggi. Un testo molto interessante che approfondisce una tematica purtroppo sempre attuale. Con la consapevolezza che il Dio ebraico-cristiano è un Dio di relazione, che vuole evitare il male. Interessante!

Racchiuso in una frase:
Nei decreti sinodali di Gregorio VII scompare il tradizionale divieto per i chierici di portare le armi; i documenti da lui emessi sono tessuti di immagini, citazioni e metafore bellico-militari desunte dall'Antico Testamento: l'autorità della Chiesa è il gladio. La militia Christi metaforica, cioè originariamente contrapposta - in quanto militia spirituale - alla militia saecularis, diviene invece letteralmente militarizzata. È così che, sul piano teologico e canonistico, si pongono le premesse affinché sia attribuito al miles Christi uno statuto che sembrerebbe incarnare la sua antitesi: quello del martire. Chi si reca in terrasanta o combatte in Europa morendo in battaglia conquista la palma del martirio e, come i martiri, guadagna ipso facto il paradiso. Dall'XI secolo la ri-funzionalizzazione del martire, testimone della fede, e del suo stesso statuto soteriologico passano dunque attraverso la cristianizzazione della violenza più che attraverso la riqualificazione cristiana della pace. (p. 69)

Edizione utilizzata:
Piero CAPELLI Paolo NASO Letizia PELLEGRINI, Violenza e non violenza nella tradizione ebraico-cristiana. A cura di Brunetto Salvarani. Con un saggio inedito di Pietro Lombardini, EDB, Bologna 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

venerdì 14 giugno 2024

Per il mio bene di Ema Stokholma (2020)

Viviamo in una società superficiale, nella quale anche chi non vorrebbe esserlo alla fine lo diventa. Se, quindi, un lettore legge sulla copertina di un libro il nome di Ema Stokholma potrebbe arricciare il naso e pensare ad una operazione commerciale e scartarlo. Mai errore potrebbe essere più grande! Per il mio bene è un diario intimo, profondo, che racconta di una ragazza, Morwenn (nome all'anagrafe di Ema), e del suo rapporto conflittuale con la madre. Violenze fisiche e verbali sono all'ordine del giorno e Morwenn non riesce a fidarsi di nessuno, nemmeno di suo fratello Gwendal che subisce, a sua volta, le medesime sevizie. Sembra una storia destinata ad avere una tragica fine. Eppure Ema, nel suo peregrinare convulso, ha la grazia di incontrare persone che hanno alimentato la sua resilienza, rendendola la donna consapevole e di successo che è oggi. Un libro che si legge tutto d'un fiato, che fa scendere molte lacrime, sincero, che lascia il lettore diverso, più consapevole. Intenso!

Racchiuso in una frase:
Tra i suoi dischi mi è sempre piaciuto molto Listen Without Prejudice e lo metto senza pensarci troppo. Ma ora che lo ascolto mi sembra che George Michael abbia composto l'album per questo preciso momento, mi dimentico dei motivi per cui ha scritto quelle canzoni, la libertà di essere chi siamo e di amare chi vogliamo, e quando parte Freedom invece sento che anche mia madre la ascoltava e magari aveva delle sue speranze e delle fragilità, che era un essere umano che non ce la faceva, provo una cosa che non avevo mai sentito prima nei suoi confronti: empatia. È un sentimento bello ma mi fa anche soffrire, perché è più facile odiare una persona che comprenderla. (p. 175)

Edizione utilizzata:
Ema STOKHOLMA, Per il mio bene, HarperCollins, Milano 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

martedì 11 giugno 2024

Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy (2005)

Nausea. Se dovessi definire in un solo termine questo libro lo definirei con una grande sensazione di nausea. Che sia chiaro: non per il libro, che sicuramente si può annoverare tra i più grandi della letteratura statunitense contemporanea, quanto per la sensazione che lascia al lettore. In Non è un paese per vecchi lo scrittore Cormac McCarthy racconta di un cacciatore che trova una sacca piena di soldi nel deserto. La provenienza, visti i cadaveri che decorano questa sacca, è chiara: una lotta tra spacciatori rivali nella quale nessuno è sopravvissuto. Convinto di riuscire a gestire la situazione, Llewelyn, questo il nome del cacciatore, prende il denaro e scappa. Ben due persone però gli daranno la caccia: lo sceriffo Bell e un killer, Anton Chigurh. La storia è un susseguirsi di azioni e sparatorie che permettono a McCarthy di mostrare quanto è dura e crudele la società americana. Il punto forte sono i dialoghi e le riflessioni che colgono nel profondo dell'animo umano e, attraversando lo specchio della pagina stampata, arrivano dritti al lettore. UN CLASSICO!

Racchiuso in una frase:
Qualunque cosa può essere uno strumento, disse Chigurh. Cose piccole. Cose che non noteresti neppure, Passano di mano in mano. La gente non ci fa caso. E poi un giorno si fanno i conti. E dopo niente è piú come prima. Be', uno dice. È solo una monetina. Per esempio. Non ha niente di speciale. Di cosa potrebbe essere uno strumento? Vedi qual è il problema. Che si separa l'atto dalla cosa. Come se le parti di un certo momento della storia fossero intercambiabili con quelle di un altro momento. Come potrebbe essere? Be', è solo una monetina. Sí. È vero. Siamo sicuri? (p. 47)

Edizione utilizzata:
Cormac McCARTHY, Non è un paese per vecchi, Einaudi, Torino 2017.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

sabato 8 giugno 2024

In dialogo con San Giustino de Jacobis di Michele Del Cogliano (2020)

Ci sono personaggi che hanno cambiato la storia di alcune popolazioni del mondo. Ci sono personaggi che portano nel mondo il nome di indentità locali antiche e poco conosciute. Uno dei personaggi che unisce queste due caratteristiche è Giustino de Jacobis. Nato nel 1800 nel paesino lucano di San Fele, nel 1838 decide di imbarcarsi missionario in Africa, lavorando per le popolazioni di Etiopia ed Eritrea. Nel linro In dialogo con san Giustino de Jacobis, don Michele Del Cogliano riesce, attraverso riflessioni e meditazioni, a far toccare al lettore la figura del santo lucano. Lontano nel tempo, Giustino si rende vicino al lettore con il suo amore verso gli ultimi e la sua vicinanza al popolo copto. Giustino morì nel 1860 mentre, arrestato, attraversava il deserto. PaoloVI nel 1975 disse che Giustino ha un solo torto, quello di essere troppo poco conosciuto. Che questo testo possa essere un approccio che invogli ad approfondirne la conoscenza. Intenso!

Racchiuso in una frase:
E ogni volta che fisso lo sguardo su San Giustino, quando durante le adorazioni mi raccolgo davanti al suo volto e cerco di capire il coraggio di quest'uomo e il modo per poter servire al meglio questa comunità così devota a lui, sento addosso la responsabilità di entrare nel vivo di ciò che ha sentito nel profondo del suo io. (p.44)

Edizione utilizzata:
don Michele DEL COGLIANO, In dialogo con San Giustino de Jacobis, Laurita, Potenza 2020.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (libreriauniversitaria.itunilibro.it)

mercoledì 5 giugno 2024

Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia di Andrea Camilleri (2023)

Entrare in un mondo come quello di Andrea Camilleri significa non riuscire più ad uscirne. Storie, personaggi, episodi prendono vita e dalla carta passano in una dimensione di vita che confonde storia, realtà, fantasia. Ne Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia sono raccolti tre racconti, due del 2005 e uno del 2011, che per la prima volta sono pubblicati insieme. Nel primo dal titolo Troppi equivoci uno scambio di persona causerà una serie di eventi a catena, tra i quali anche un omicidio... Ne Il giudice Surra l'ambientazione è quella postunitaria nella quale un nuovo giudice viene inviato a ricostruire un tribunale già condizionato dalla mafia: come se la caverà? Ne Il medaglione un maresciallo è chiamato a risolvere un caso molto particolare con protagonista un uomo chiuso in casa dopo la morte della moglie. Tre racconti nei quali governa il caso, tre personaggi che dalla carta diventano reali. Un libro da gustarsi in questo inizio d'estate!

Racchiuso in una frase:
«La surra» sentenziò don Agatino Smecca, «nei paisi nostrani significa la vintrisca, che, come tutti sapiti, è la parti cchiù sdilicata e saporita del tonno. Come cognomi, il judici prometti bono».
«Vossia parla accussì pirchì è omo di mari» ribatté don Clemente Sommatino. «Ma io, che sugno tirragno e campagnolo, ci dico che la surra è macari un'erba amara e fitusa che quanno le gaddrine se la mangiano, l'ova hanno un sapori tanto laido che si devono ghittare. Come cognomi, per mia, non prometti nenti di bono».
«Il cognomi non c'entra con la pirsona che lo porta, non dicemo minchiate!» intervenne il commerciante di zolfo Bonocore. «V'arricordate di quel judici che s'acchiamava Benevolo che 'nveci non detti mai'n'assoluzioni ed era pejo di un boia?».
«Vero è» pensò don Clemente. «Nfatti tu ti chiami Bonocore e hai fatto falliri a dù tò colleghi!».
Ma non disse niente. (p. 83)


Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia, Sellerio, Palermo 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

domenica 26 maggio 2024

Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll (1865)

Quando si legge un classico si rischia sempre di essere influenzato da ciò che già si conosce e si è vissuto. Cartoni anumati, film, parchi a tema financo le parodie possono condizionare una lettura rischiando di falsarne la prospettiva. Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll è uno di questi classici eppure... mai spaventarsi di fronte ad un libro così! Cosa si potrebbe dire di nuovo o di diverso? Forse nulla ma ci provo... Anzitutto è un racconto senza tempo perché il mondo del sogno è il mondo nel quale tutte e tutti abbiamo vissuto almeno una volta. In seconda battuta di non ridurre questo testo a semplice (?) letteratura per bambini. La favola di Carroll è una profonda analisi della psiche umana, una discesa che porta a toccare tutte le paure che prendono la forma dei vari personaggi dal Bianconiglio al Cappellaio Matto sino alla dinamica Re-Regina. E come affrontare le nostre insicurezze? Beh, dobbiamo richiamare il nostro io bambino che, con l'ingenuità rappresentata da Alice, può aiutarci ad affrontare le ansie quotidiane. Un classico DA LEGGERE, per comprenderci meglio!

Racchiuso in una frase:
- Il giuoco va meglio, ora, - disse per alimentare
- Eh sì, - rispose la Duchessa, - e questa è la mo-rale: "È l'amore, è l'amore che fa girare il mondo."
- Ma qualcheduno ha detto invece, - bisbiglio Alice, - se ognuno badasse a sè, il mondo andrebbe meglio.
- Bene! È lo stesso, - disse la Duchessa, conficcando il suo mento aguzzo nelle spalle d'Alice: - E la morale è questa: "Guardate al senso; le sillabe si guarderanno da sè."
("Come si diletta a trovare la morale in tutto!" pensò Alice.)
- Scommetto che sei sorpresa, perchè non ti cingo la vita col braccio, - disse la Duchessa dopo qualche istante, - ma è perchè non so di che carattere sia il tuo fenicottero. Vogliamo far la prova?
- Potrebbe morderla, - rispose Alice, che non desiderava simili esperimenti.
- È vero, - disse la Duchessa, - i fenicotteri e la mostarda non fanno che mordere, e la morale è questa: "Gli uccelli della stessa razza se ne vanno insieme."
- Ma la mostarda non è un uccello, - osservò Alice.
- Bene, come sempre, - disse la Duchessa, - tu dici le cose con molta chiarezza! (p. 84)

Edizione utilizzata:
Lewis CARROLL, Alice nel Paese delle Meraviglie, De Bastiani, Vittorio Veneto (TV) 2016.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

sabato 25 maggio 2024

A Panda piace... Capirsi di Giacomo Keison Bevilacqua (2024)

Giacomo Bevilacqua è oggi uno dei più conosciuti e stimati fumettisti italiani. Il suo alter-ego Panda sin dal 2008 allieta le giornate di tanti lettori e di tante lettrici. Tenere, riflessive, le strisce di A Panda piace hanno avuto successo anche attraverso varie raccolte cartacee. In questa opera Giacomo Keison Bevilacqua utilizza il suo alter-ego per una riflessione molto personale e molto profonda. Il capirsi del titolo riguarda sé stessi e soprattutto le proprie ansie. È così che vengono spiegati i meccanismi che causano ansie, paure, dolori fisici e comportamenti poco sani. Il cervello e i suoi meccanismi sono sviscerati a fondo e, attraverso l'autore, ogni lettore può riconoscere alcuni propri meccanismi comportamentali. Bevilacqua non si ferma all'analisi ma, attraverso tecniche di mindfulness, dona preziose indicazioni pratiche e ottimi spunti di approfondimento. Una graphic novel diversa che mostra come il fumetto sia diventato appieno uno strumento di comunicazione a 360°. Per aiutarsi a capirsi!

Racchiuso in una frase:
I tratti caratteriali erano tanti, e panda si rese conto che nella vita li aveva passati praticamente tutti, in una misura o in un altra.
Quindi, nonostante lo scetticismo iniziale, inizio ad applicare molte delle istruzioni scritte su questi libri, e, con sua enorme sorpresa i risultati non tardarono ad arrivare.
Man mano che Panda svolgeva attivamente questi esercizi, ansia, rabbia e paura, iniziarono a diventare sempre più lontani, e ad avere sempre meno piglio e potere su di lui: è possibile eliminarli e mandarli via del tutto? Si chiese Panda.
Probabilmente no, perché la vita e un percorso panoramico, pieno di paesaggi stupendi ma anche pieno di buche, di insidie e di intemperie e quello che non si deve dimenticare mai è che il mondo ci metterà sempre davanti a delle sfide, che ci piaccia o meno, e per quanto tutti e tutte noi possiamo avere famiglie diverse, culture diverse, possibilità economiche diverse, una cosa possiamo controllarla al cento per cento: noi stessi. E il modo in cui reagiamo a ciò che ci succede.
La preghiera della serenità di Niebuhr, famosissima, recita:
"Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza"
Ecco, la nostra testa, i nostri pensieri, il modo in cui vediamo e percepiamo il mondo, fanno parte della seconda categoria, quella che possiamo cambiare: proviamo a farlo insieme. (pp. 34-35)

Edizione utilizzata:
Giacomo Keison BEVILACQUA, A Panda piace... capirsi, Gigaciao, Roma 2024.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, hoepli.it, mondadoristore.it)

lunedì 20 maggio 2024

Morire dentro di Robert Silverberg (1972)

Leggere un romanzo di questo tipo è approcciarsi ad un'opera che è difficile da collocare nei facili (e comodi) schemi che tutti i giorni creiamo per incanalare la narrativa. La trama di Morire dentro dell'autore statunitense Robert Silverberg potrebbe collocare facilmente questa storia del filone della fantascienza. David Selig si guadagna da vivere scrivendo tesine per studenti sfaccendati  e ha successo grazie ad un dono speciale: legge la mente! Palese antieroe, Selig non usa questo dono per il mondo ma per sé stesso, in un'ottica di mera sopravvivenza. E qui il romanzo diventa un scavare dentro l'animo umano: i problemi familiari, le relazioni fallite e la donna da lui davvero amata, Kitty, che diventa l'unica impermeabile al suo potere. Selig vivrà nel decadimento del suo dono un cambiamento delle sue relazioni umane e, quel morire dentro suggerito dal titolo è segno di quello scemare della vita che rende l'uomo disilluso. Un racconto di vita, un romanzo intenso. Più che mera fantascienza!

Racchiuso in una frase:
Ego, ego, ego. Io, il miracoloso telepate, che affondo in un misterioso declino e mi giustifico per la mia negligenza. Ho mal riposto il mio dono. Potrete mai perdonarmi?

Perdonare è bene,
dimenticare è meglio!
Vivendo peniamo
morendo viviamo. (p. 150)

Edizione utilizzata:
Robert SILVERBERG, Morire dentro, Fazi, Roma 2007.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, amazon.it, ebay.it)

Enciclopædia calcarea di Zerocalcare (2023)

Quando un fumettista lavora ormai da anni e continua a sfornare storie, si viene a creare il momento le quale la varietà e la complessità dei personaggi è tale che c'è bisogno di un recap. Certo, il successo di Zerocalcare, nome d'arte di Michele Rech è oggi talmente grande da aver superato abbondantemente il confine della carta: TV, pupazzetti, puzzle... Eppure il mondo di Zerocalcare non è solo un mondo fatto di fantasia ma è fortemente ancorato alla vita reale. Enciclopædia calcarea è la raccolta rivista di una serie di interviste realizzate nell'arco di due anni in occasione delle uscite delle miniature dipinte di tutti i personaggi del Calcareverse. Oltre a tavole inedite vi è il racconto di una vita vissuta che, grazie al fumetto, diventa storia, patrimonio del lettore. Di ogni personaggio si scoprirà l'origine e l'evoluzione, oltre che numerosi aneddoti sulla vita del fumettista di Rebibbia e di tutti i suoi amici. Immancabile per gli appassionati, un must have del fumetto italiano.

Racchiuso in una frase:
"L'armadillo mi dice solo cose che già so: è la mia coscienza, mi dice cose che conosco, ma che non voglio accettare. Invece Sarah dice effettivamente le cose che mi sono esterne. È uno sguardo diverso e più lucido sulla mia vita, che io dall'interno non riesco ad avere." (p. 206)

Edizione utilizzata:
ZEROCALCARE, Enciclopædia calcarea. Guida ragionata all'universo di Zerocalcare. Variant, BAO, Milano 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

lunedì 13 maggio 2024

Dietro le quinte della storia di Piero Angela Alessandro Barbero (2012)

Il 13 agosto 2022 ci lasciava uno dei più grandi giornalisti e il più grande divulgatore scientifico italiano: Piero Angela. Generazioni di bambini, poi diventati ragazzi, uomini e genitori, hanno coltivato la loro passione per la scienza grazie al giornalista torinese. Uno dei tanti meriti, tra i tanti, è stato quello di scoprire Alessandro Barbero, storico molto amato tra i giovani per la sua maniera appassionata di divulgare la storia. Nel 2012 i due divulgatori hanno scritto a quattro mani Dietro le quinte della storia, un dialogo tra Angela e Barbero alla scoperta di tante curiosità che forse molti non conoscono. La formula permette a tutte e a tutti, sia chi è ferrato con la storia sia chi non lo è, di entrare nei meandri della stessa e conoscerne alcuni segreti. Cibo, viaggi, famiglia, guerra sono solo alcuni degli argomenti toccati. Che dire: buon viaggio, buona lettura e... SPRANGA!

Racchiuso in una frase:
ANGELA La stessa parola «assassino» ha un'origine cu-riosa, legata proprio all'omicidio politico.

BARBERO Si! Sembra strano, ma la parola «assassino» deriva dal nome dell'hashish. In origine gli Assassini erano una setta misteriosa che operava in Terrasanta al tempo delle Crociate, con un capo che si faceva chiamare il Vecchio della montagna, e che assuefaceva i suoi seguaci all'hashish per renderli suoi schiavi: tanto che perdevano la volontà ed erano disposti ad assassinare chiunque, anche a costo della vita. Il potere del Vecchio si fondava sul terrore che incuteva su tutti i potenti di questo mondo, che sapevano di poter cadere in qualunque momento sotto il pugnale degli Assassini. (p. 210)

Edizione utilizzata:
Piero ANGELA Alessandro BARBERO, Dietro le quinte della storia. La vita quotidiana attraverso il tempo, Mondadori, Milano 2022.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, hoepli.it, mondadoristore.it)

Scienza e fede di Tommaso Todesca Alfio Briguglia Giuseppe Savagnone Aleksandra Fastovets (2022)

La modernità ha portato in dono al mondo cosiddetto occidentale una fiducia cieca nella scienza. Cartesio col suo metodo scientifico ha cambiato il corso della riflessione filosofica e i suoi eredi hanno acuito quella separazione che ha reso il metafisico sempre più marginale. Nel 2010 i professori Alfio Briguglia e Giuseppe Savagnone hanno pubblicato un testo che affronta il rapporto fra scienza e fede. Colpito da questo libro, Tommaso Todesca insieme alla disegnatrice Aleksandra Fastovets traducono in graphic novel questo dialogo. Sono gli stessi professori i protagonisti che accompagneranno il lettore in un vero e proprio viaggio nella filosofia per comprendere come la scienza può incontrare la fede. Partendo la Tibet, attraversando Roma e Firenze, il racconto arriva a Londra. Vari sono i filosofi che Briguglia e Savagnone incontreranno e che, come Virgilio con Dante, guideranno il loro percorso. Il finale è poetico: in fondo cosa c'è di più alto della poesia per raccontare Dio e la scienza? Un bel testo divulgativo che dona molti spunti di riflessione. Bravi!

Racchiuso in una frase:
E così i professori ricevettero la mia chiamata da Los Angeles: un loro lettore appassionato che era rimasto molto catturato dal loro lavoro e che chiedeva il permesso di trasformarlo in un graphic novel.
Perché - chiesi loro - non usare la forza dell'arte sequenziale per comunicare gli stessi concetti sotto una veste diversa e, magari, in questo modo raggiungere anche quei lettori che ci pensano due volte prima di mettersi a leggere un libro di filosofia e storia.
Il fatto che Alfio e Giuseppe non solo accettarono subito l'idea di buon grado, ma addirittura mi offrirono il loro aiuto durante questo progetto, dimostra senz'altro la loro apertura mentale e il loro entusiasmo giovanile e contagioso. (p. 6)

Edizione Utilizzata:

A. BRIGUGLIA G. SAVAGNONE T. TODESCA A. FASTOVETS, Scienza & Fede, NPE, Eboli (SA) 2022.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

lunedì 6 maggio 2024

Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883)

Chiunque in Italia e forse anche fuori dal Bel Paese, conosce la figura di Pinocchio: riprodotta in ogni dove, per i turisti stranieri è uno dei souvenir più ambiti e sicuramente una delle figure più conosciute della letteratura italiana. Quanti però hanno letto la vera storia? L'immaginario globale lega Pinocchio alla narrazione Disney che, però, si discosta notevolmente dal testo scritto da Carlo Collodi. Anzitutto la fata turchina non è un'entità astratta ma una vera e propria persona che nella storia ha un rapporto contrastato con Pinocchio, un po' sorella, un po' amica, un po' mamma. Stromboli/Mangiafuoco che nel libro alla gine quasi diventa buono e aiuta Pinocchio. Il Grillo Parlante viene addirittura ucciso da Pinocchio, stanco di sentirlo! Il burattino di Collodi vive anche momenti drammatici: viene arrestato e addirittura impiccato! Una storio che ha compiuto 140 anni, oggi complessa da raccontare ad un bambino, ma che merita comunque di essere letta e condivisa. Interessante!

Racchiuso in una frase:
A quest'invito, il Corvo, facendosi avanti per il primo, tastò il polso a Pinocchio: poi gli tastò il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e quand ebbe tastato ben bene, pronunziò solennemente queste parole:
- A mio credere il burattino è bell'e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!
- Mi dispiace - disse la Civetta - di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero!
- E lei non dice nulla? - domandò la Fata al Grillo-parlante.
- Io dico che il medico prudente quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare, è quella di stare zitto. Del resto quel burattino lì non m'è fisionomia nuova: io lo conosco da un pezzo... (p. 81)

Edizione utilizzata:
Carlo COLLODI, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, Giunti, Firenze 2000.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

Palestina. The passenger di Autori Vari (2023)

Della Palestina se ne è parlato molto negli ultimi tempi: dall'attentato di Hamas del 7 ottobre sino all'attacco di Israele perpretrato contro la Striscia di Gaza che è ancora in corso. Chiunque voglia comprendere in maniera esaustiva come si è arrivati a questa drammatica escalation deve, a mio avviso, leggere questo splendido volume dal titolo Palestina della serie The passenger della casa editrice Iperborea. Ciò che a mio avviso dona completezza a questo testo è sia la documentata rassegna storica che i temi di attualità. Anche se è stato pubblicato qualche mese prima dell'attentato del 7 ottobre 2023, le foto, le schede e le infografiche raccontano in maniera piena e completa la vita in Palestina. Si scopre come anche fare una passeggiata o bere qualcosa con gli amici financo mettere al mondo un bambino in Palestina tutto è diventato politico. Decisamente un testo ben fatto, per conoscere a fondo la situazione in un territorio tanto martirizzato.

Racchiuso in una frase:
C'era stato un periodo, nei primi anni dell'occupazione, in cui plaudivo alle autorità militari per il contributo che davano alla salvaguardia delle nostre colline grazie a decisioni di questo genere. Poi mi sono reso conto che con la costruzione intensiva di insediamenti stavano danneggiando profondamente il territorio, la flora e la fauna. Agivano come un sovrano, rimodellando la campagna, sfruttando territori disabitati a beneficio della propria gente e trasformando altre aree in riserve per il futuro. Dopo il 1967, quando Israele aveva occupato e poi annesso Gerusalemme Est, mio padre aveva perso molti appezzamenti di valore, poiché l'amministrazione comunale israeliana li aveva destinati al verde pubblico. Io ero convinto che Israele avesse intenzione di convertire quella parte della città in un paradiso di parchi, ma qualche anno dopo seppi che la destinazione d'uso delle terre acquisite dai proprietari arabi attraverso degli espropri era cambiata. Il nobile scopo di mantenere verde Gerusalemme Est era stato abbandonato a favore dell'utilizzo delle terre per costruire quartieri a esclusivo beneficio di residenti ebrei, rendendo la città più soffocante e deprimente che mai, e mio padre più scoraggiato. (p. 23)

Edizione utilizzata:
AA. VV., Palestina. The passenger, Iperborea, Milano 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

martedì 30 aprile 2024

Memorie di una gallina di Ishaq Musà al-Husayni (1943)

Ci sono alcuni libri che segnano la storia della letteratura. Ce ne sono altri che segnano la storia di un popolo. Alcuni testi, infine, sono riconosciuti quali esempi di come le parole possano descrivere al meglio una rivoluzione. Memorie di una gallina dello scrittore palestinese Ishaq Musà al-Husayni è un esempio forte e pregnante di tutte queste caratteristiche. Precursore de La fattoria degli animali di Orwell, al-Husayni da voce ad una gallina e al suo racconto fatto di deportazioni, privazioni, terre occupate e patrie perdute. Di origini gerosolimitane, al-Husayni è stato un grande promotore della cultura arabo-palestinese: responsabile della didattica nelle scuole della Palestina, fu costretto a riparare a Beirut nel 1949. Accademico al Cairo e negli Stati Uniti, rientrò a Gerusalemme nel 1973 dove morì nel 1990. Il suo racconto, scritto nel 1943 è stato profetico di quella che è stata e ancora, purtroppo, è la storia palestinese. Un testo prezioso, da leggere, meditate, interpretare!

Racchiuso in una frase:
Le creature avrebbero dovuto stabilire il loro sistema di vita traendo ispirazione sia dal cielo che dalla terra. In tal caso, ognuna occuperebbe il posto a lei destinato, seguirebbe il sentiero per lei tracciato e riconoscerebbe i propri limiti, senza ricorrere alla tirannia o all'aggressione. Ma quanto sono strane le creature! Sono superbe nei confronti di tutti gli elementi che Dio ha creato nel Suo illimitato universo. I prepotenti giganti hanno posto se stessi al rango più alto per le grandi capacità intellettive di cui sono dotati; gli animali - o bestie - al secondo, sostenendo che non hanno i doni della ragione e della parola; i vegetali al terzo; e gli oggetti inanimati al quarto. Sono stati giusti nel fare la loro classificazione? O sono stati ingiusti e tiranni? Se consideriamo queste creature dal punto di vista dell'adempimento della volontà divina per conseguire giustizia, pace e collaborazione, allora quest'ordine andrebbe capovolto. Dovremmo cominciare con gli oggetti inanimati, seguiti dai vegetali, poi dagli animali e infine dai giganti. (p. 86)

Edizione utilizzata:
Ishaq Musà AL-HUSAYNI, Memorie di una gallina, Istituto per l'Oriente C. A. Nallino, Roma 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo sul sito del distributore aseq.it

sabato 27 aprile 2024

I Simpson e la filosofia di William Irwin, Mark Conard e Aeon Skoble (2001)

La famiglia Simpson è protagonista di una serie televisiva che da 35 anni allieta i telespettatori di tutto il mondo. Nato come appuntamento settimanale della tv statunitense, la famiglia con protagonisti i genitori Homer e Marge e i figli Bart, Lisa e Maggie si è evoluta insieme alla nostra società e oggi continua ad essere presente nelle piattaforme di streaming e nell'immaginario collettivo. Venti anni fa un gruppo di filosofi, spinti dalla popolarità e dalla particolarità dei personaggi comprimari di questa serie, ha scritto un testo molto interessante. I Simpson e la filosofia non è quindi un libro sui Simpson ma un testo di riflessione filosofica. Coordinato da William Irwin professore del King's College in Pennsylvania, Mark T. Conard filosofo di Philadelphia e Aeon J. Skoble professore alla Bridgewater State University in Massachusetts, questo testo è una raccolta di trattati di filosofia. Il lettore troverà Aristotele, l'intellettualismo americano, il valore del silenzio, la morale, la cattiveria come virtù, la morale kantiana, il marxismo e tanti altri argomenti letti a partire dai personaggi usciti dalla mente di Matt Groening. Per gli appassionati dei Simpson un modo per approfondire e meditare su alcuni aspetti della serie (almeno delle prime dieci stagioni). Per i non appassionati un trattato di filosofia ampio che può dare molte sollecitazioni. Abbastanza tecnico, abbastanza divulgativo. Molto interessante!

Racchiuso in una frase:
Prima di procedere alla discussione del rovesciamento nietzschiano del tradizionalmente «buono» e del tradizionalmente «cattivo», intendo sottolineare che, nonostante la televisione non fosse ancora stata inventata ai tempi di Nietzsche, e nonostante i cartoni animati fossero tra le cose meno presenti nella sua mente, uno show come I Simpson può essere l'incarnazione perfetta (oppure la metafora perfetta) dell'intuizione nietzschiana sulla finzione relativa all'assorbimento del «colui che fa» in «ciò che viene fatto». C'è esattamente quello che si vede. Homer, Bart, Lisa, Marge e Maggie non sono davvero altro che la somma delle loro azioni. Dietro i fenomeni non c'è sostanza, non c'è ego, non c'è essere che funzioni da causa. Ovviamente un cartone animato è puramente fenomenico, apparenza pura: sullo schermo o sul palcoscenico a interpretare i personaggi non ci sono neppure degli attori, che potrebbero, per così dire, togliersi la maschera e fare un passo indietro rispetto al personaggio. (p. 98)

Edizione utilizzata:
William IRWIN Mark T. CONARD Aeon J. SKOBLE, I Simpson e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Homer, Nietzsche e soci, Blackie, Milano 2020.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

mercoledì 17 aprile 2024

Teologia e spazio pubblico di Mariangela Petricola (2020)

Chi studia teologia si trova sempre più a confrontarsi con un mondo che della religione fa volentieri a meno. Al tempo stesso, complice anche la pandemia, le fedi e lo spiritualismo hanno invaso le nostre città diventando, a volte, protagoniste di episodi anche drammatici. Mariangela Petricola, teologa e professoressa di Teologia fondamentale, in Teologia e spazio pubblico prova a tracciare un percorso per far tornare la teologia nel mondo Dopo secoli nei quali è stata relegata (e forse si è relegata) unicamente nell'ambito accademico, la teologia deve ritornare nelle strade, dove è nata. Due i passaggi che, a mio avviso, sono fondamentali: il primo è nel recupero della valenza teologica della letteratura e il secondo nell'esperienza e nell'esempio dei santi. Una poesia, un bel romanzo, un testo di una canzone sono i diretti discendenti dei primi scritti teologici dei Padri della Chiesa! Cambiare stile vuol dire anche rendere fruibile il sapere di Dio. Nel quotidiano viviamo difficoltà spesso insormontabili: ispirarci a chi come noi ha vissuto i medesimi dolori avendo una prospettiva diversa, ci aiuta a riprendere il buon cammino. Un libro per teologi e teologhe ma non solo. Da leggere!

Racchiuso in una frase:
La preghiera come linguaggio della soglia, della periferia esistenziale, trova nel linguaggio poetico un alleato. Le sue risorse sono più ampie rispetto a quelle del linguaggio discorsivo, può suscitare risonanze di senso più ricche e adeguate ad interpretare le sfumature dell'esistenza per poter raggiungere anche quella più lontana dall'esperienza di fede, riuscendo a dare voce pure all'invocazione di chi non crede, perché pregare non è questione meramente religiosa ma umana. (p. 114)


Edizione utilizzata:
Mariangela PETRICOLA, Teologia e spazio pubblico. Cristianesimo e nuove narrazioni, Cittadella, Assisi 2020.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, libreriadelsanto.it, mondadoristore.it)

In un soffio di Sonno (2023)

Quindici anni di primavera. Quindici anni di guerra. Questa l'ambientazione nella quale Sonno, nom de plume della fumettista romana Michela Rossi, inserisce la storia di Erre. La primavera lascia intendere la stagione della calma, della rinascita, del cambiamento. L'eterna primavera del mondo distopico de In un soffio è frutto di un cambiamento climatico che ha visto la terra reagire con frutti e abbondanza. La guerra però esiste e Erre ne è pienamente dentro sia come pedina nella guerra tra le varie fazioni che come protagonista nella propria guerra interiore. In questa ambientazione surreale, Sonno resce a parlare non solo dell'assurdità del conflitto ma anche di come vive la realtà interiore una generazione che sente la sua identità smarrita, la propria persona spersonalizzata. I personaggi comprimari rafforzano questo senso di smarrimento e il tratto, grigio e solo a tratti colorato di giallo, donano a questa storia una intensità non comune. Un conferma di quella che sta diventando una grande fumettista. Chapeau!

Racchiuso in una frase:
Se il dolore avesse una forma sarebbe un buco nelle viscere. (p. 90)

Edizione utilizzata:
SONNO, In un soffio, Oblomov, Milano 2023.

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venerdì 12 aprile 2024

God Save the Queer di Michela Murgia (2022)

Negli ultimi anni Michela Murgia e le sue opere sono state estremamente divisive. Personalmente non ho e non voglio avere alcun pregiudizio pertanto quello che scriverò è un'opinione estremamente personale basate sulla lettura di questo testo. Il primo elemento che balza agli occhi è il titolo God Save the Queer al quale segue catechismo femminista. Non amo gli ismi e questo già pone lettore e autrice in contrapposizione. Appena si apre il testo si nota che, per rispettare il linguaggio cosiddetto inclusivo, non esistono maschili e femminili ma forme di neolingua a me poco comprensibili. Nella sostanza ci sono alcuni spunti interessanti e molti elementi che, invece, mi paiono forzature estemporanee. Il passaggio nel quale vi è una forzatura maggiore è, a mio avviso, nell'interpretazione della porta in Gv 10, 1-10. Michela Murgia indica nella simbologia della porta e della soglia la teoria queer riducendola al non appartenere a nulla ma all'essere un po' dentro e un po' fuori. Mi pare chiaro che, teologia o meno, Gesù è totalmente Amore e non ha mai voluto essere un po' e un po'. Rispetto per la persona ma alcune idee mi paiono palesemente fuori luogo. Invito comunque a leggere questo testo.

Racchiuso in una frase:
Una delle scene emblematiche del Vangelo, dove appare piú chiaro che la via facile non è la cifra della fede, si trova nelle pagine in cui l'evangelista Marco riporta il dialogo tra Gesú e gli apostoli nei dintorni di Cesarea. Interpellati in merito alle voci che corrono sul loro Maestro, «La gente chi dice che io sia?», i discepoli riferiscono a Gesú i pareri dell'uomo della strada, spesso molto fantasiosi, come quelli che indicano in lui il profeta Elia o Giovanni il Battista redivivo. Sarebbe l'occasione per Gesú di rivelarsi almeno ai suoi amici, magari con una dichiarazione esplicita, ma lui preferisce girare la domanda a loro: «Voi chi dite che io sia?» Non ho mai pensato che agisse come il rabbino che vuole vedere se gli studenti hanno imparato la lezione. Mi è invece sempre parsa una domanda assoluta, un momento cruciale anche nella definizione del mio stesso rapporto con Gesú, che nel passaggio sembra dire a3 credenti di ogni tempo che non conta l'etichetta, ma è molto piú importante la relazione personale. È in base a quella risposta che si determina la fede come esperienza vitale, perché ognunə di noi crederà solo al Cristo che sente proprio, quello il cui volto ha riconosciuto vero per sé. (p. 118)

Edizione utilizzata:
Michela MURGIA, God Save the Queer. Catechismo femminista, Einaudi, Torino 2022.

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Vita e dollari di Paperon De' Paperoni di Carl Barks (1968)

Per molti potrà sembrare curioso, per altri strano, per alcuni semplicemente assurdo e fuori luogo ma anche per i fumetti ci sono i classici! Il lettore, per comprendere appieno la nona arte, ha bisogno di partire da quei fumetti che sono stati la svolta di questo genere. È il caso di Vita e dollari di Paperon De' Paperoni firmato da Carl Barks. Per coloro, e spero siano pochi, che non conoscono chi sia Carl Barks, basta sapere che è stato proprio il fumettista originario dell'Oregon ad aver dato ai paperi disneyani le caratteristiche che noi ben conosciamo. Le sette storie, pubblicate tra il 1949 e il 1954, che compongono questo testo, hanno dato vita e forma ad un personaggio talmente iconico da far parte della nostra lingua! Lo menzioniamo quando vogliamo dire che qualcuno è ricco (Quello è un Paperone!) oppure usiamo le sue stesse parole quando siamo tristi (Me misero, me tapino...). Un testo essenziale tanto che la prima edizione, datata 1968, aveva una presentazione firmata Dino Buzzati. Un classico da leggere!

Racchiuso in una frase:
Bah! Stupidi, infantili discorsi! Nessuno che possa fare ogni tanto quel che gli piace è un povero vecchio! A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa! (p. 136)

Edizione utilizzata:
Carl BARKS, Vita e dollari di Paperon De' Paperoni. Ultra-arci-stra-multi-biarcimiliardario, Panini Comics, Modena 2022.

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venerdì 5 aprile 2024

Verso Gerusalemme di Carlo Maria Martini (2002)

Gerusalemme, centro e desiderio delle tre grandi religioni monoteiste. Gerusalemme, città verso la quale Gesù si è diretto in pellegrinaggio. Gerusalemme, città nella quale è nata la prima chiesa e dalla quale gli Apostoli sono partiti verso tutto il mondo. Verso Gerusalemme è una raccolta di interventi di uno dei più importanti Vescovi del '900, Carlo Maria Martini, che ha come obiettivo il raggiungimento di quella Gerusalemme celeste alla quale tutti i credenti aspirano, senza dimenticare la Gerusalemme terrestre. Il testo è diviso in quattro unità tematiche: verso Gerusalemme in pellegrinaggio; storia, mistero, profezia di Gerusalemme; rapporto ebrei-cristiani; speranza di pace per Gerusalemme. Un testo intenso, da leggere e meditare, colmo di spunti per credenti e non, che porta chiunque, sia chi a Gerusalemme c'è stato che chi non ne ha mai avuto la possibilità di andarci, verso una meta davvero fuori dal comune. Martini è stato un grandissimo del '900 e continua a vivere attraverso i suoi scritti. Da leggere!

Racchiuso in una frase:
Vorrei aggiungere che non ha molto valore dire queste cose finché non siamo, come Giobbe, toccati nella carne. È diverso riflettere a tavolino sulle disgrazie dell'umanità dal viverle noi. Quando una persona dice: "Non so perché vado avanti, ma so che vado", significa che si affida, che ha fede. Non c'è un ragionamento su cui appoggiare il mio cammino; procedo perché Qualcuno mi è vicino, in particolare se mi trovo nel buio, nell'oscurità, nella tempesta, nell'aridità spirituale o mentale. Così la fede acquista nitidezza e non è più circondata da satelliti che ne velano la forza e l'incisività. (pp. 160-161)

Edizione utilizzata:
Carlo Maria MARTINI, Verso Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 2012.

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