Friuli, 1943-1945: nella Carnia, dopo l'armistizio, si installa un popolo che, nelle valli montane, cerca una nuova patria. Alleati della Germania nazista, i Cosacchi cercano un modo per ritrovarsi e insieme riconquistare la Russia, patria perduta a causa dei "rossi". "L'armata dei fiumi perduti" dello scrittore friulano Carlo Sgorlon, prende spunto da una storia vera per raccontare, attraverso vicissitudini particolari, un dramma collettivo. Marta è una donna di servizio che perde prima il suo fidanzato Arturo nella campagna di Russia e poi la sua Signora Esther, deportata dai nazisti. La grande casa che custodisce viene occupata dai Cosacchi che Marta accoglie senza odio. Conosce Urvan e di lui si innamora, non considerandolo un occupante ma una vittima di guerra. In questo romanzo Sgorlon riesce a narrare il dramma collettivo di un villaggio, di due popoli che, ingannati dalle bugie che una guerra porta con sé, vivono drammi paralleli. Un libro toccante e intenso che ricorda al lettore come in una guerra non ci sono vincitori ma solo vinti.
Se fosse cibo:
Chaprà del Don: composta di peperoni, peperoncino, pomodori e aromi.
Racchiuso in una frase:
Ogni tanto Marta, trovandosi a preparare il pasto a un passo dalla bábuška, era come presa da un incantamento stupito, perché le veniva in mente di colpo che in casa aveva degli avversari, alleati dei tedeschi. Le veniva da pensare che lei fosse fatta in modi sbagliati e stravolti perché non riusciva a vedere nemici da nessuna parte. Non arrivava, nemmeno mettendoci ogni buona volontà, al concetto di nemico, ed era un po' la stessa cosa del suo non riuscire a capire la guerra. Essa seguitava ad essere per lei una strana irrealtà, una favola scura e sanguinosa, che prendeva corpo nel mondo per chissà quali ragioni ribalde e rovesciate. Non riusciva non solo a odiare ma nemmeno a modellare sopra i cosacchi la figura di avversari. Avversari di oggi, perché prima dell'armistizio essi erano invece gli inglesi, i francesi, i russi, gli americani. Poi i nemici erano tutti cambiati perché pogni cosa era stata ribaltata e mutata di segno. (p. 41)
Edizione utilizzata:
Carlo SGORLON, L'armata dei fiumi perduti, CDE, Milano 1985.
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile in formato cartaceo, sia nuovo che usato, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.it, hoepli.it, mondadoristore.it)