Un pugno allo stomaco, un canto d'amore, un racconto attorno al fuoco, una testimonianza. Tante, forse troppe le definizioni che si dovrebbero dare per descrivere il libro di
Ibrahima Balde. Fratellino è un consiglio di lettura dato da
Papa Francesco che invita tutte e tutti, credenti e non, a riflettere su un racconto che è la storia di tanti che arrivano qui nella nostra Europa o che si fermano in fondo al mar Mediterraneo o all'Oceano. Ibrahima voleva semplicemente fare l'autista di camion nel suo paese quando viene a scoprire che il fratello minore è partito dal villaggio per rincorrere il sogno europeo. Da fratello maggiore prende una decisione: si mette in viaggio per cercarlo, attraversando mezzo continente e vivendo esperienze davvero terribili. Anche nelle situazioni più disumane e più disumanizzanti la vita va avanti e la solidarietà arriva da dove un meno se lo aspetta. Una testimonianza viva, forte, da leggere e da far leggere perché questa è vita vissuta e non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia.
Forte!Racchiuso in una frase:
Due mezze scodelle d'acqua, per tre giorni. Ho passato tre giorni interi con una persona che mi torturava ventiquattro ore al giorno. Ma non ero il solo. Con me ce n'erano altri cento, o forse più di cento, non lo so, non li ho contati. Ma li sentivo. Uomini e donne. Bambini no. Le donne piangevano, e urlavano, tutta la notte, senza smettere. Quando una smetteva, iniziava un'altra, e poi un'altra ancora. E au suivant.
Tutti i nostri torturatori erano civili, non militari, gente come me e come te. Anche i torturati, uomini e donne, erano gente come me. Nessuno aveva fatto niente per trovarsi lì. Io ero andato in Libia a cercare il mio fratellino, tutti gli altri con il sogno di un programma per l'Europa. Ma a quelli che ci torturavano tutto questo non interessava.
Io non volevo parlarti di queste cose, perché quando le racconto comincio a vedere, davanti ai miei occhi, tutto quello che ti sto spiegando. Tu adesso sei qui, e mi ascolti, ma io sono di nuovo là, con la mia carne e, quando lo racconto, inizio a viverlo di nuovo. Per questo non avrei voluto parlarti di queste cose. Ma tu me l'hai chiesto e io ti ho risposto. E nel raccontartelo ho sentito di nuovo tutto. (p. 68)
Edizione utilizzata:
Amets Arzallus ANTIA - Ibrahima BALDE, Fratellino, Feltrinelli, Milano 2021.
Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)