Nella vita, prima di raggiungere l'amore vero, si passa attraverso un processo di evoluzione dove si fa esperienza degli errori per poi arrivare a scoprire il vero amore! E se il vero amore fosse il nostro primo amore? In questo romanzo, Haruki Murakami ci conduce, come in ogni sua opera, alla scoperta del mondo dei sentimenti e della natura umana. Hajime icontra Shimamoto quando ha 12 anni. Questa ragazza tocca la sua solitudine e riesce a spezzarla, creando un legame. Eppure Shimamoto, dopo qualche anno, si trasferisce con la famiglia e Hajime ritornerà nella sua solitudine, spezzata per poco solo da un'altra ragazza, Izumi. Dopo qualche anno, Hajime vede per strada una donna che le ricorda Shimamoto e i sentimenti riaffiorano forti, ma non può parlarle... Dopo anni, Hajime ha una famiglia, una carriera, attività fiorenti, ma un evento sconvolgerà la sua vita. Onirico, coinvolgente, commovente... in una parola: Murakami!
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
Il protagonista ama il wisky: lo beve rilassandosi e pensando alla sua vita.
Racchiuso in una frase:
Avevo ventotto anni, quando mi capitò un fatto molto strano che aveva a che fare, ancora una volta, con una donna claudicante. Fu un incidente così misterioso che ancora oggi non riesco a darvi una spiegazione (p. 54)
Edizione Utilizzata:
Haruki MURAKAMI, A sud del confine, ad ovest del sole, Einaudi, Torino 2016
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Librandoci, perché leggere fa volare i nostri pensieri... Liberandoci perché leggere libera la mente.
venerdì 31 marzo 2017
giovedì 30 marzo 2017
Gerusalemme di Franco Cardini
Può un libro di storia essere rigoroso e al tempo stesso appassionante? Può uno storico raccontare la storia millenaria di una città e contemporaneamente la vita e le storie dei cittadini che oggi la popolano? La risposta è sì. La città è Gerusalemme e lo storico è Franco Cardini. In quest'opera avvincente, la città si racconta attraverso gli episodi che in essa sono avvenuti, ma anche nei volti dei personaggi che l'hanno abitata. Ne viene fuori una storia stratificata, complessa, piena di sorprese e contraddizioni. La penna di Cardini è abile nell'unità di stile e nella precisione storica. Indispensabile per chi vuole visitare Gerusalemme, questo testo è adatto a chiunque voglia conoscere in profondità questa città che è il cuore del Medio Oriente.
Giudizio: imperdibile.
Se fosse un cibo:
Una knafeh, tipica torta al formaggio palestinese: un mix di ingredienti dolci e salati, che creano tutti insieme un sapore unico!
Racchiuso in una frase:
Gerusalemme, un enigma. "Se ti dimentico, Gerusalemme, si secchi la mia mano destra", canta il salmo 137, quello dell'esilio, "Oh, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati", piange il Maestro rimirandola dall'altro delle colline dell'est, così bella, vestita "d'oro, di rame, di luce" come la descrive la più popolare forse delle canzoni israeliane. (pp. 13-14)
Edizione Utilizzata:
Franco CARDINI, Gerusalemme - Una storia, il Mulino, Bologna 2012
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Giudizio: imperdibile.
Se fosse un cibo:
Una knafeh, tipica torta al formaggio palestinese: un mix di ingredienti dolci e salati, che creano tutti insieme un sapore unico!
Racchiuso in una frase:
Gerusalemme, un enigma. "Se ti dimentico, Gerusalemme, si secchi la mia mano destra", canta il salmo 137, quello dell'esilio, "Oh, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati", piange il Maestro rimirandola dall'altro delle colline dell'est, così bella, vestita "d'oro, di rame, di luce" come la descrive la più popolare forse delle canzoni israeliane. (pp. 13-14)
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Franco CARDINI, Gerusalemme - Una storia, il Mulino, Bologna 2012
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mercoledì 29 marzo 2017
L'assedio della Natività di Giuseppe Bonavolontà e Marc Innaro
Nel ripercorrere la storia recente del Medio Oriente, questo libro è una pietra miliare per capire come si è arrivati alla situazione odierna. Scritto da Giuseppe Bonavolontà e Marc Innaro, due volti noti del giornalismo della Rai, questo diario racconta dei 39 giorni durante i quali l'esercito israeliano ha occupato Betlemme tenendo sotto assedio una delle basiliche più importanti della cristianità. In quell'aprile del 2002, in cui i ribelli palestinesi occuparono la Basilica della Natività, solo i francescani rimasero, diventando determinanti nella soluzione della vicenda. Il muro di separazione non c'era allora, quel momento segnò l'inizio delle attuali politiche israeliane nei Territori palestinesi. Lo stile del libro è particolare e mixa il diario di un frate assediato, Ibrahim Faltas, con l'inchiesta dei giornalisti che mostrano cosa accade fuori dalla Basilica.
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
Panini, uova sode e formaggio: il cibo condiviso dei primi giorni dell'assedio.
Racchiuso in una frase:
Aveva assistito a molte battaglie negli ultimi anni, ma ogni volta l'orrore e lo sconforto che provava erano identici. Davanti alla guerra, la vita gli appariva un concatenarsi di fenomeni grotteschi e privi di significato. (p. 431)
Edizione Utilizzata:
Giuseppe BONAVOLONTA' - Marc INNARO, L'assedio della Natività, Ponte alle Grazie, Milano 2002
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile su amazon.it e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
Panini, uova sode e formaggio: il cibo condiviso dei primi giorni dell'assedio.
Racchiuso in una frase:
Aveva assistito a molte battaglie negli ultimi anni, ma ogni volta l'orrore e lo sconforto che provava erano identici. Davanti alla guerra, la vita gli appariva un concatenarsi di fenomeni grotteschi e privi di significato. (p. 431)
Edizione Utilizzata:
Giuseppe BONAVOLONTA' - Marc INNARO, L'assedio della Natività, Ponte alle Grazie, Milano 2002
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martedì 28 marzo 2017
La tripla vita di Michele Sparacino di Andrea Camilleri
Questo libricino di Andrea Camilleri pubblicato nel 2009 è formato da un racconto e da un colloquio dell'autore con Francesco Piccolo. Cosa succederebbe se ci fosse uno scambio di persona? E se questa persona fosse frutto della fantasia di un giornalista? E se esistesse davvero ma non c'entrasse nulla con la figura mediatica? La tripla vita di Michele Sparacino è tutto questo: equivoci, ingiustizie, ribellioni, brigantaggio. In un'abile costruzione del racconto, Camilleri riesce a districare la matassa dell'equivoco ipnotizzando il lettore nel susseguirsi degli eventi. Degna di nota anche l'intervista collegata che svela alcuni retroscena delle tecniche di scrittura di Camilleri.
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
una granita siciliana per colazione: gustosa, rinfrescante, rende migliore un inizio di giornata
Racchiuso in una frase:
Doppo dù jorni qualichiduno dalla trincea gli fici voci che era arrivato il cambio. Non s'aspittavano che lui arrisponniva, erano certi che era già catafero. Però lo era squasi, pirchì nisciuno se l'era sintuta d'acchianare e portargli il rancio.
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, La tripla vita di Michele Sparacino, Rizzoli, Milano 2009
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lunedì 27 marzo 2017
La saga di Gösta Berling di Selma Lagerlöf
Questo libro, pubblicato per intero nel 1909, può essere considerato una pietra miliare della letteratura mondiale. Potrebbero essergli affibbiate varie etichette: "Un libro che parla di un prete spretato svedese, che vive avventure tra il reale e l'onirico" oppure "Un testo con uno stile antico che oggi si farebbe fatica a leggere". E invece confermo la grandezza di questo libro, anche e soprattutto perché Selma Lagerlöf è stata la prima donna a vincere un premio Nobel, in particolare quello per la letteratura. Composto da episodi pubblicati sulla rivista svedese "Idun" a partire dal 1890, la saga di Gösta Berling ci porta in un mondo surreale, tra avventure e vita vissuta, tradimenti e riconciliazioni, morte e rinascite. Gösta, come un gatto, vive molte vite e in ognuna muore e rinasce. Un libro onirico, che ci fa immergere in una realtà perduta come la Svezia del primo '900.
Giudizio personale: Imperdibile
Un piatto di raspeball, gnocchi di patate norvegesi ripieni di carne. Come gli episodi di questa saga vanno giù uno dopo l'altro, uno più gustoso dell'altro.
Gli parve che il pavimento della chiesa precipitasse in un abisso senza fondo, che il tetto si sollevasse fino a permettergli di fissare il cielo. Era solo, completamente solo sul pulpito, e il suo spirito divenne alato e si librò verso gli spazi celesti, la sua voce si fece robusta e possente ed egli proclamò la gloria del Signore (p.12)
Selma LAGERLÖF, La saga di Gösta Berling, Rizzoli, Milano 1949
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Giudizio personale: Imperdibile
Se fosse un cibo:
Gli parve che il pavimento della chiesa precipitasse in un abisso senza fondo, che il tetto si sollevasse fino a permettergli di fissare il cielo. Era solo, completamente solo sul pulpito, e il suo spirito divenne alato e si librò verso gli spazi celesti, la sua voce si fece robusta e possente ed egli proclamò la gloria del Signore (p.12)
Edizione Utilizzata:
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domenica 26 marzo 2017
Beati quelli che non si accontentano di Nunzio Galantino
La prospettiva di vita di un credente, cristiano in particolare, parte da un assunto fondamentale: non vivo in funzione solo del presente ma vivo in vista dell'eternità. In questo libro il vescovo Nunzio Galantino invita tutti, credenti e non, a non accontentarsi ma ad andare oltre, ad avere quella spinta spirituale che non coinvolga solo la sfera religiosa ma anche, e soprattutto, la sfera sociale. Pur essendo una raccolta di discorsi pronunciati in varie occasioni, questo libro risulta un manifesto dell'uomo di fede come lo vede Galantino e come, presente nella trama del libro attraverso molte citazioni, lo vede papa Francesco. Nel testo, il filo di pensiero di Galantino è forte e pressante, pieno di parole chiave (come "enciclica dei gesti" o "Chiesa casa aperta") che esortano il cristiano a non stare nelle chiese ma ad essere protagonista del cambiamento della società. Consigliato!
Se fosse un cibo:
Una torta a vari strati: man mano che se ne supera uno, quello successivo è sempre più buono!
Racchiuso in una frase:
La politica come ordine della carità è un'impresa difficile eppure necessaria, un'esperienza nel limite che il cristiano può comprendere come anticamera della salvezza (pp. 18 19)
Edizione Utilizzata:
Nunzio GALANTINO, Beati quelli che non si accontentano, AVE, Roma 2016
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it).sabato 25 marzo 2017
Febbre gialla di Carlo Lucarelli
Come suggerisce il titolo, questo libro è un giallo e ha come protagonisti dei cinesi. Carlo Lucarelli, col suo stile fumettistico, ci porta in una storia che ha al centro un agente di Polizia bolognese, Vittorio, e un bambino cinese di 8 anni, Hô San-Qwei. Vittima di sfruttamento, magro, silenzioso, il ragazzino aspetta solo un'occasione per scappare. Qui si incrocia e si scontra con Vittorio, al suo primo giorno di lavoro in questura... e con la febbre! Il giallo prende corpo tra uno scontro con la mafia cinese e una consulenza di Angelica, sorellina di 10 anni di Vittorio, fino a dipanare la matassa della vicenda. Il romanzo è stato pubblicato 20 anni fa, ma propone temi attuali ancora oggi. Il ritmo è incalzante e lo stile particolare.
Giudizio: Se proprio non avete di meglio da leggere
Se fosse un cibo:
Nuvole fritte cinesi: croccanti, gustose ma finiscono velocemente e non saziano molto...
Racchiuso in una frase:
Sembra un sogno, anzi, un incubo, perché la febbre mi fa luccicare tutto e mi sfoca i bordi della visuale, come in un film [...] Mi lascio cadere sul divano, disperato e ho una gran voglia di piangere. Non lo faccio solo perché dagli occhi arrossati dalla febbre non uscirebbe niente (p.78)
Edizione Utilizzata:
Carlo LUCARELLI, Febbre gialla, EL, Trieste 1997
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venerdì 24 marzo 2017
La vita è amare di Raimondo Bardelli
Frutto dell'esperienza di anni di pastorale giovanile di fra Raimondo Bardelli, questo libro ripercorre tutte le situazioni di vita che un giovane può affrontare nell'ambito della sua affettività, con tutti i dubbi, le incertezze, le paure, le angosce... Dal punto di vista del frate cappuccino, l'uomo non è a compartimenti stagni ma la sua affettività fa parte di un insieme olistico di esperienze nel quale l'Amore è amore per se stessi, amore per l'altro, amore per Dio. È nell'armonia che si trova l'Amore vero, quello che riempie il cuore. A tratti è un po' ostico e alcuni passaggi li trovo un po' forzati, ma nel complesso lo consiglio per chi vuole farsi un'idea del pensiero cristiano dell'amore.
Se fosse un cibo:
Un panino multistrato: ogni strato ha un sapore proprio, ma è l'insieme che dà sapore al tutto
Racchiuso in una frase:
Questo senso della vocazione è implicito nella domanda che ogni giovane. più o meno esplicitamente, si pone sul senso della vita, perciò il termine cristiano di vocazione potrebbe essere tradotto in questi termini: "La ricerca del senso profondo della vita", inteso nella sua globalità di un presente proteso verso una meta finale e della strada che ad esso conduce. (p. 129)
Edizione Utilizzata:
Raimondo BARDELLI, La vita è amare - L'individuo è un amore singolare nell'armonia del creato, Porziuncola, Assisi 2013
Dove trovare il libro:
E' reperibile a questo link
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giovedì 23 marzo 2017
L'amore quando c'era di Chiara Gamberale
Cosa succede se dopo molti anni una tua ex ti scrive? E se l'occasione fosse un lutto importante che ti fa ripensare alla vita, alla morte, all'amore? In questo libro/e-pistolare Chiara Gamberale riflette sul tema dei temi: in una sliding-door, Amanda 12 anni prima ha lasciato Tommaso e ora, in occasione della morte del padre di lui, gli invia una mail di cordoglio. Questa mail diventa l'inizio di un dialogo interrotto: hai trovato l'amore? Come ti senti oggi? L'epistolario elettronico ci aiuta a leggere nell'animo dell'uomo e a comprendere come, a volte, le scelte di vita ci portano in direzioni opposte. Perché, cosa c'è di più bello nella vita di un amore vissuto? Consigliato.
Giudizio: consigliato
Giudizio: consigliato
Se fosse cibo:
Macedonia di fragole con panna... cosa c'è di più dolce?
Ieri sera, tornando dalla campagna, mi sei venuta in mente e ho pensato a quello che mi hai chiesto. Il segreto per stare bene, perché la vita funzioni. Ecco: mi sono accorto che erano anni che non mi interrogavo su quale fosse. E che forse, dunque sì: certe risposte possono arrivare solo se smetti di farti certe domande (p. 33)
Chiara GAMBERALE, L'amore quando c'era, Mondadori, Milano 2012.
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(articolo apparso su ilmegafono.eu)
Ieri sera, tornando dalla campagna, mi sei venuta in mente e ho pensato a quello che mi hai chiesto. Il segreto per stare bene, perché la vita funzioni. Ecco: mi sono accorto che erano anni che non mi interrogavo su quale fosse. E che forse, dunque sì: certe risposte possono arrivare solo se smetti di farti certe domande (p. 33)
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mercoledì 22 marzo 2017
La sapienza di un povero di Eloi Leclerc
In questo libricino tanto essenziale quanto denso, Éloi Leclerc prende spunto dalla vita di san Francesco e ne trae un testo di spiritualità dove il santo di Assisi si mostra in tutte le sue caratteristiche: povero, umile, sofferente per le divisioni nel gruppo dei frati e nella Chiesa, eppure guidato dalla gioia! Attraverso una scrittura scorrevole, l'autore ci svela un Francesco fuori dalla costruzione onirica della filmografia e coinvolge il lettore al punto da farlo sentire parte della vita di questo grande santo. Consigliato!
Giudizio personale: consigliato
Giudizio personale: consigliato
Se fosse cibo:
Una mela appena colta dall'albero: fresca, naturale, essenziale, piena di vita.
Racchiuso in una frase:
E Francesco ascoltava la parola del vento che era divenuto il suo migliore amico. Non era, forse, anche il vento pellegrino e straniero in terra, senza casa, sempre in cammino e sempre labile? (p. 94)
Edizione Utilizzata:
Éloi LECLERC, La sapienza di un povero, Edizioni Biblioteca Francescana, Milano 2012
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martedì 21 marzo 2017
L'intermittenza di Andrea Camilleri
Pubblicato nel 2010, L'intermittenza fa parte del filone dei romanzi di Andrea Camilleri. La storia si svolge nell'ambiente industriale italiano, i protagonisti ruotano attorno a un'azienda in crisi e ai suoi dirigenti. In un intreccio di familismo e di capitalismo spinto, l'intermittenza ci mostra il declino del capitalismo nostrano, stretto tra la politica e la finanziarizzazione della produzione. Il protagonista ha uno strano fenomeno di perdita temporanea di conoscenza e questo influenzerà le sue trame. Romanzo senza infamia e senza lode.
Se fosse un cibo:
Un buon piatto di pastasciutta: gustoso, si mangia con piacere, ma è al tempo stesso ordinario e comune.
Racchiuso in una frase:
Fu allora che ebbe lacerante certezza della prossimità della sua morte. L'infastidiva soprattutto l'estraneità di quella frase. Troppo elegante, troppo ben composta. Lui non parlava e non scriveva così. (p. 10)
Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, L'intermittenza, Mondadori, Milano 2011
Dove trovare il libro:
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lunedì 20 marzo 2017
Piccola storia di una grande associazione di Ernesto Preziosi
Nella vita di un Paese, le associazioni sono fondamentali in quanto denotano una crescita civica e morale e la voglia di partecipazione alla vita sociale. Nella storia italiana c'è una associazione che ha vissuto da protagonista non solo nella sfera sociale, ma anche in quella religiosa: si tratta dell'Azione cattolica. A 150 anni dalla sua fondazione, questo libro, uscito in prima edizione nel 2002, ci dona una visione di insieme su un mondo cattolico che non è rimasto chiuso nelle chiese ma che si è aperto al mondo! Un episodio su tutti: durante la dittatura fascista l'unica associazione sopravvissuta al pensiero unico è stata proprio l'Azione cattolica, che è riuscita al suo interno a favorire la sopravvivenza anche di altre realtà come gli scout. Nell'Italia repubblicana, poi, molti degli esponenti politici che hanno governato nella fase della ricostruzione venivano dall'AC. Un saggio per scoprire una storia spesso rimasta sconosciuta.
Se fosse un cibo:
Un buon torrone: dolce, dura nel tempo e si mangia nei giorni di festa, quando si sta insieme come una grande famiglia.
Racchiuso in una frase:
La Chiesa italiana troverà anche oggi cristiani laici associati che si offrono liberamente e volontariamente a servizio della Chiesa e dei fratelli? (p. 182)
Edizione Utilizzata:
Ernesto PREZIOSI, Piccola storia di una grande associazione - L'Azione Cattolica in Italia, AVE, Roma 2002
Dove trovare il libro:
L'edizione da me utilizzata è la prima. E' facilmente reperibile la seconda edizione, riveduta ed ampliata, sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) e sul sito della casa editrice www.editriceave.it
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domenica 19 marzo 2017
Così parlò Bellavista di Luciano de Crescenzo
Così parlò Bellavista è l'opera che ha fatto conoscere Luciano de Crescenzo al grande pubblico italiano. Pubblicato del 1977, questo libro ci descrive la Napoli di fine anni Settanta con uno stile che è a metà tra il testo umoristico e il saggio. Il libro è strutturato in maniera particolare: nei capitoli pari l'autore descrive alcune esperienze di tutti i giorni, raccontando dei personaggi più disparati e delle loro peripezie; nei capitoli dispari vi sono storie slegate l'una dall'altra, ma che mostrano una Napoli viva, vivace, verace. In una libreria con la sezione umoristica, questo libro non dovrebbe mancare!
Giudizio personale: imperdibile
Una pizza capricciosa: ingredienti vari, per un mix gustoso e invitante.
Luciano DE CRESCENZO, Così parlò Bellavista - Napoli, amore e libertà, Mondadori, Milano 1978.
Il libro non è facilmente disponibile per l'acquisto nelle piattaforme online: solo www.lafeltrinelli.it lo indica come disponibile. E' invece facilmente disponibile sui mercatini dell'usato virtuale come www.comprovendolibri.it oppure www.abebooks.it .
(articolo pubblicato su ilmegafono.eu)
Giudizio personale: imperdibile
Se fosse un cibo:
[...] io vorrei tentare di esprimere un concetto: Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell'animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, che siano esse napoletane o no. (p. 9)
Edizione utilizzata:
Dove trovare il libro:
(articolo pubblicato su ilmegafono.eu)
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sabato 18 marzo 2017
Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago
Nella teologia cattolica si dice che Gesù è vero Dio e vero uomo. Saramago, premio nobel per la letteratura nel 1998, si concentra sulla figura umana di Gesù. Per lo scrittore portoghese Gesù è un uomo con le passioni, le paure, le difficoltà, i sentimenti di un uomo. I miracoli non sono altro che la potenza divina che si esprime e il Gesù di Saramago non può far altro che subire, come vittima sacrificale, il destino divino. La scrittura di Saramago è un po' ostica, la punteggiatura non comune e rendono la lettura un po' difficile. Dal punto di vista narrativo la figura dell'uomo Gesù ci aiuta a riflettere sulle difficoltà e le paure di ogni uomo. Per gli appassionati.
Giudizio: consigliato
Carne di agnello arrostita: il pasto delle feste con la famiglia.
Ricordati sempre che io so tutto di te da quando sei stato concepito, e adesso deciditi una volta per tutte, o te ne vai o resti, Prima dimmi chi sei, Non è ancora il momento che tu lo sappia, E quando lo saprò, Se resterai, ti pentirai di non essere andato, se te ne andrai, rimpiangerai di non essere rimasto (p. 181)
José SARAMAGO, Il vangelo secondo Gesù Cristo, Feltrinelli, Milano 2014
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Giudizio: consigliato
Se fosse un cibo:
Ricordati sempre che io so tutto di te da quando sei stato concepito, e adesso deciditi una volta per tutte, o te ne vai o resti, Prima dimmi chi sei, Non è ancora il momento che tu lo sappia, E quando lo saprò, Se resterai, ti pentirai di non essere andato, se te ne andrai, rimpiangerai di non essere rimasto (p. 181)
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venerdì 17 marzo 2017
Come mi batte forte il tuo cuore di Benedetta Tobagi
Come può vivere una figlia se il padre è stato ucciso? E se questo padre è stato un personaggio pubblico del quale si conosce tutto della vita pubblica ma nulla di quella privata? A questa domanda risponde Benedetta Tobagi, figlia del celeberrimo giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi, assassinato da terroristi nel 1980. Benedetta aveva tre anni e conosceva il padre con gli occhi dei bambini di quell'età, senza essere consapevole di cosa faceva e del motivo per cui qualcuno le ha portato via una persona cara. Riprendendo le lettere del padre Benedetta lo tocca con mano, ci parla, riesce a sentire la sua presenza con tutte le forze e tutte le debolezze di uomo. Un libro che tocca il cuore e che da luce ad una personalità del giornalismo italiano spesso dimenticata.
Giudizio: imperdibile
Proustiananente parlerei di madeleine: questo libro ci porta in un'epoca lontana ma non troppo dove abbiamo vissuto drammi collettivi e spesso ci siamo dimenticati di quello individuale. Gusto dolce e memorie non lontane.
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
Stasera mi sento solo, le poltrone vuote, ma sono felice. Te lo dirò ancora: sono felice. Penso a te e mi sento felice. Le cose normali, di ogni giorno, mi sembrano più affascinanti, meravigliose. Sei tu che riesci a trasformarle con una presenza spirituale. (p. 71)
Benedetta TOBAGI, Come mi batte forte il tuo cuore - Storia di mio padre, Einaudi, Torino 2009
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giovedì 16 marzo 2017
Il potere del cuore di Pierbattista Pizzaballa
In un medio oriente lacerato da lotte e divisioni, dove le religioni sono protagoniste della vita politica e sociale, come si può essere strumenti di pace e allo stesso tempo rappresentanti di una delle più importanti componenti del mondo cattolico? Attraverso i discorsi che in 12 anni padre Pierbattista Pizzaballa ha pronunciato in varie occasioni e in vari consessi si può dare una risposta. Responsabile dei frati minori che custodiscono per il mondo cattolico i luoghi legati alla vita di Gesù, padre Pizzaballa esprime nei suoi discorsi la volontà quotidiana di migliaia di frati di aiutare gli ultimi, di essere al servizio, di essere ponti di pace. Alla fine di questo periodo di 12 anni, p. Pizzaballa è stato nominato da Papa Francesco Amministratore Apostolico della Diocesi di Gerusalemme. Consigliato per chi vuole ripercorrere gli ultimi anni di storia del medio oriente.
Se fosse un cibo:
Hummus: salsa di ceci mixata con salsa di sesamo e limone. Perché il grande lavoro della Custodia è fatto da tanti frati che insieme danno una visione d'insieme dal sapore unico!
Racchiuso in una frase:
Se la fede rimane invece relegata a qualche pratica o momento della giornata, se non diventa uno sguardo attento per riconoscere il passaggio del Signore nella storia, se quindi non trasforma tutta l'esistenza, la realtà sarà sempre una minaccia da cui difendersi. (p. 77)
Edizione utilizzata:
Pierbattista PIZZABALLA, Il potere del cuore - Il Medio Oriente nel racconto del Custode di Terra Santa, ETS, Milano 2016
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) e sul sito di ETS (www.edizioniterrasanta.it)
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mercoledì 15 marzo 2017
Martatoio n. 5 di Kurt Vonnegut
Scritto da Kurt Vonnegut, uno degli autori più visionari nel panorama statunitense del ventesimo secolo, Mattatoio n. 5 è a torto da molti considerato un mero libro di fantascienza. Il protagonista della vicenda, Billy Pilgrim, si trova a vagare in varie dimensioni spazio/temporali e a vivere avventure dalle più strambe, come essere parte di uno zoo alieno, a quelle più tragiche, come la distruzione di Dresda durante la seconda guerra mondiale. Proprio da quest’ultimo episodio il romanzo prende corpo. Lo scrittore ha assistito alla tragedia della città tedesca: come raccontarla? Come renderla al meglio? La maestria di Vonnegut ci dona un testo antimilitarista di rara bellezza: consigliato!
Giudizio personale: imperdibile
Partendo da un episodio del libro direi un lecca lecca: ogni volta che lo si gusta il sapore è sempre un po' diverso e quando lo si finisce se ne vuole ancora.
Giudizio personale: imperdibile
Se fosse un cibo:
Sulla parete del suo ufficio Billy aveva una preghiera incorniciata che esprimeva il suo metodo per tirare avanti [...] La preghiera diceva così: DIO MI CONCEDA LA SERENITA' DI ACCETTARE LE COSE CHE NON POSSO CAMBIARE, IL CORAGGIO DI CAMBIARE QUELLE CHE POSSO E LA SAGGEZZA DI COMPRENDERE SEMPRE LA DIFFERENZA (p. 63)
Kurt VONNEGUT, Mattatoio n. 5, Feltrinelli, Milano 2015
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martedì 14 marzo 2017
Il conflitto arabo-israeliano di Thomas G. Fraser
Nella cronaca dei conflitti internazionali, il conflitto israeliano ricava per sé uno spazio cicliclo: attentati, occupazioni, muri... Sicuramente è il conflitto più mediatizzato vuoi per l'importanza di quei luoghi per le tre religioni monoteiste, vuoi per la particolarità di un conflitto che era già in nuce ma che si acuisce dopo una strage come quella della shoah. Questo saggio di dello storico Fraser, professore in Ulster, ci dipana la matassa della storia facendoci comprendere i corsi e ricorsi storici, analizzando a fondo i vari periodi di questo conflitto e dandoci gli strumenti per comprendere il presente. La scrittura è lineare e permette al lettore di acquisire dimestichezza con la storia del Medio Oriente senza annoiare. Consigliato!
Cibo
Se fosse un cibo:
Sarebbe uno shawarma: rotolo di pita con dentro carne e verdure, condito da salse di ogni tipo. Perché la storia è fatta di episodi ma da fuori si ha necessità di una visuale unitaria.
Racchiuso in una frase:
Per la maggior parte degli israeliani la questione chiave era la sicurezza. Di fatto sembrava che non ci fosse alcuna possibilità di difesa contro gli attacchi suicidi al di là della continua vigilanza, della costruzione di fasce di sicurezza e di attacchi preventivi e di rappresaglia contro gli organizzatori degli attentati (p. 212-213)
Edizione Utilizzata:
Thomas G. FRASER, Il conflitto arabo-israeliano, il Mulino, Bologna 2011
Dove trovare il libro:
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lunedì 13 marzo 2017
L'avvento della meritocrazia di Michael Young
Che male c'è in una società meritocratica? Come si può dubitare della giustezza di una ottimale allocazione dell'intelligenza all'interno della società? Nel primo scritto in cui appare questa parola, la "meritocrazia" viene vista come una naturale evoluzione del socialismo, da cui essa si è distaccata per prendere il sopravvento su tutte le ideologie. Il mondo di Michael Young parte dagli anni Trenta del Novecento, ripercorre le riforme scolastiche e inserisce, negli anni Ottanta, una riforma che avrebbe pian piano valorizzato ogni persona. Nell'ottica della parità delle opportunità (socialismo), escludendo un equilibrio che il mercato dovrebbe creare, ma che in realtà favorisce unicamente l'ereditarietà (conservatorismo), la meritocrazia crea una società che man mano seleziona la classe dirigente unicamente in base al proprio Q.I. e che, tracciando geneticamente gli antenati di tutti (la intelligenetica), può arrivare a prevedere già dal concepimento chi farà parte della classe dirigente meritocratica. Per pensare al meglio, la classe dirigente ha bisogno di tranquillità e agi. Chi invece, in base alla selezione genetica, farà parte delle altre classi, può aspirare unicamente ai lavori manuali. Nella società meritocratica di Young governano gli uomini, le donne sono relegate a ruoli secondari. Il libro è un po' ostico, ma utile per comprendere le derive a cui possono condurre politiche basate su concetti apparentemente giusti, se portati all'estremo.
Giudizio: imperdibile
Giudizio: imperdibile
Se fosse cibo:
Vista la caratura dello scrittore e vista la qualità dell'opera, sicuramente un piatto gourmet di uno chef stellato.
Gli egualitari non potevano opporsi indefinitivamente alla prospettiva che i ragazzi più intelligenti ricevessero l'istruzione più intensa. Tutti ne ricavavano un vantaggio: il più modesto dei tecnici era contento, quando la moglie stava male, di poter chiamare un medico che aveva un Q.I. almeno di 100. I socialisti non potevano indefinitivamente opporsi alla prospettiva che i migliori avessero il massimo potere. (p.177-178)
Edizione utilizzata:
Michael YOUNG, L'avvento della meritocrazia. Gli uomini sono tutti uguali?, Edizioni di Comunità, Roma-Ivrea 2014.
Dove si può trovare questo libro:
In tutte le librerie e online sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).
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Questo articolo è apparso in questo blog nel 2012, è stato riadattato alla nuova linea delle recensioni. Ho sentito il bisogno di riscriverlo perché, diversamente dal 2012, il libro è stato ripubblicato e adesso è facilmente reperibile.
domenica 12 marzo 2017
L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon
Per la serie "libri che parlano di libri", questo romanzo del catalano Zafón ci porta in una Barcellona post guerra civile in un thriller che ha come protagonista... un libro. La storia parte da un undicenne che viene portato dal padre libraio in un misterioso "cimitero di libri" per scegliere un libro da adottare. Il giovane Daniel da quel momento vivrà avventure e intrighi che lo porteranno a vivere nel profondo la sua città, con tutte le sue contraddizioni. Libri bruciati, autori maledetti, poliziotti dalla dubbia morale cospargono questo libro di misteri che man mano il giovane Daniel affronterà. La scrittura è scorrevole, l'intreccio della storia è buono e Barcellona è raccontata non solo nei paesaggi che offre ma anche nei sentimenti che suscita!
Giudizio personale: Consigliato
Mi allontanai giù per la via. All'angolo mi voltai: Tomàs mi osservava dalla finestra della sua stanza, impassibile. Lo salutai con la mano ma non mi rispose. Un attimo dopo scomparve. Per qualche minuto sperai inutilmente che ricomparisse, poi me ne andai sotto la pioggia incessante che si portò via le mie lacrime. (p. 317)
Giudizio personale: Consigliato
Se fosse cibo:
Una paella: ingredienti vari, mescolati e cotti in un mix dal sapore unico!
Mi allontanai giù per la via. All'angolo mi voltai: Tomàs mi osservava dalla finestra della sua stanza, impassibile. Lo salutai con la mano ma non mi rispose. Un attimo dopo scomparve. Per qualche minuto sperai inutilmente che ricomparisse, poi me ne andai sotto la pioggia incessante che si portò via le mie lacrime. (p. 317)
Edizione Utilizzata:
Carlos RUIZ ZAFON, L'ombra del vento, Oscar Mondadori, Milano 2010
Dove trovare il libro:
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sabato 11 marzo 2017
Shakespeare scriveva per soldi di Nick Hornby
Cosa vive un lettore ossessivo compulsivo? E se quello stesso lettore fosse anche uno scrittore? E se oltre ad essere scrittore tenesse una rubrica su un mensile? Il risultato è questo libro, una raccolta di articoli pubblicati da agosto 2006 a settembre 2008, in cui Nick Hornby mostra i suoi gusti letterari e, con parabole ascensionali e discensionali, ci conduce per mano nel mondo della letteratura anglosassone. Sarcastico, curioso, Hornby è il tipico lettore che legge tutto con curiosità e di tutto cerca di trovare la chiave di lettura. Non mancano testi abbandonati e rifiutati. Per chi come me ama leggere, vi si trovano varie suggestioni, assolutamente da assecondare! Unica pecca di questo libro: un buon numero dei testi recensiti e consigliati non hanno una edizione italiana… Se leggete in inglese allora va bene per voi!
Giudizio personale: consigliato
Sarebbe un piatto di patatine fritte: da mangiare con gusto, anche se c'è sempre quella patatina un po' troppo salata, quella un po' poco salata... che non tanto ci piace!
E' relativamente semplice: Shakespeare scriveva per soldi. Doveva mantenere una moglie, un teatro nuovo e una compagnia numerosa, oltre ad affrontare la spaventosa competizione delle altre compagnie. (p. 50)
Nick HORNBY, Shakespeare scriveva per soldi, Guanda, Parma, 2009
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Giudizio personale: consigliato
Se fosse un cibo:
E' relativamente semplice: Shakespeare scriveva per soldi. Doveva mantenere una moglie, un teatro nuovo e una compagnia numerosa, oltre ad affrontare la spaventosa competizione delle altre compagnie. (p. 50)
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venerdì 10 marzo 2017
Il medio oriente cristiano di Antonio Picasso
Per soddisfare la mia perenne curiosità sul Medio Oriente, e in particolare su una minoranza che lo popola, ho deciso di leggere questo libro. E' un po' datato (è del 2010) ma aiuta a capire come le chiese cristiane arabe erano molto ben integrate prima dell'avvento dei daesh, il sedicente Stato Islamico. Antonio Picasso ci guida alla scoperta delle chiese che popola(va)no Palestina, Giodania, Libano, Siria, Iraq, Egitto e Turchia. Un viaggio ricco di sorprese e (ahimè) anche di nostalgia per come erano le cose. Avendo vissuto in Terra Santa due anni noto alcune imprecisioni dovute, a mio avviso, più allo stile del libro che non ad una mancanza di conoscenza dell'autore. Anche se è un po' datato lo consiglio per capire un po' la vita di questa minoranza del Medio Oriente.
Se fosse un cibo:
Un piatto di falafel! Polpette da gustare una alla volta e ognuna con una salsa diversa
Racchiuso in una frase:
Cosa resterà? Chi resterà? Le due domande mi accompagnano nel volo di ritorno a casa. (p. 199)
Edizione Utilizzata:
Antonio PICASSO, Il medio oriente cristiano - Reportage dal cuore della Mezzaluna fertile, Cooper, Roma 2010
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Io l'ho comprato in offerta con il 55% di sconto su mondadori.it ma è facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (amazon.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell'usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)
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giovedì 9 marzo 2017
La relazione di Andrea Camilleri
Romanzo pubblicato nel 2014, la relazione è un intrigo che coinvolge un impiegato di una agenzia di controllo delle banche che deve relazionare su una banca legata ad un politico di primo livello. La banca non ha agito in maniera limpida e la relazione dell'impiegato metterà nei guai il politico. La relazione a cui si riferisce il titolo è anche quella che questo impiegato ha con una donna che lo seduce. Come può un impiegato modello scrivere una relazione così complicata? Come può un perfetto padre di famiglia perdersi in una relazione così estranea al suo modo di vivere? Gli intrighi non mancano come non mancano i colpi di scena! Sicuramente non uno dei migliori romanzi di Camilleri anche se lo consiglio: intrighi e colpi di scena non mancano, cosa vogliamo di più da un giallo?
Se fosse un cibo:
Camilleri forse me ne vorrà (visto che i suoi libri sono pieni di manicaretti), per me questo libro è una pizza margherita: soddisfa, è buona, è veloce da mangiare, anche se io preferisco la quattro formaggi...
Racchiuso in una frase:
Quella ragazza è diventata forse la parte vitale di se stesso, non vederla sarebbe come un'amputazione, impossibile da sopportare. (p. 129)
Edizione utilizzata:
Andrea Camilleri, La relazione, Mondadori, Milano 2014
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mercoledì 8 marzo 2017
Uomini senza donne di Haruki Murakami
Per la serie "festa della donna" vi propongo questo testo di un autore che a me piace molto. Murakami in questo libro raccoglie una serie di storie tra uomini e donne tra le più disparate: da una studentessa ossessionata da un suo compagno, passando per una autista di un attore amico dell'amante della moglie finendo con una citazione di Kafka, solo per fare tre esempi. In tutte le storie agli uomini manca sempre qualcosa, gli è quasi necessario avere una donna affianco, in una prospettiva di interdipendenza dove l'uomo è sicuramente più fragile. La scrittura di qualità cui Murakami ci ha abituato, il fascino del Giappone e la varietà delle storie meritano la lettura di questo splendido libro, onirico e imperdibile!
Giudizio personale: imperdibile
Vista l'ambientazione giapponese li assocerei a dei ravioli al vapore ripieni di pesce, ognuno con un sapore un po' diverso, ognuno da gustare lentamente.
Haruki MURAKAMI, Uomini senza donne, Einaudi, Torino 2016
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Giudizio personale: imperdibile
Se fosse un cibo:
(...) era caduto in preda a un amore tanto profondo da non riuscire più a ingoiare nulla, da inoltrarsi in un territorio del tutto sconosciuto e vedere paesaggi mai visti prima, infine cercare intenzionalmente la morte. (p. 109-110)
Edizione Utilizzata:
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martedì 7 marzo 2017
La vedova Van Gogh di Camilo Sanchez
Come ci si può sentire nel vivere affianco ad un dramma familiare? E se questo dramma avesse come protagonisti due personaggi importanti nel mondo dell'arte di fine ottocento come Vincent e Theo Van Gogh? In questo libro l'autore prende stralci del diario di Johanna Van Gogh-Bonger, moglie di Theo, e vi costruisce attorno un romanzo fatto sia di dolore e di sofferenza ma anche di colori e di vita. L'amore viscerale di Theo per il fratello, la grande eredità di Vincent e la voglia di far conoscere al mondo la forza comunicativa dell'arte di quest'ultimo, spingono Johanna a lottare contro tutti pur di realizzare i sogni dei fratelli Van Gogh: fare mostre con i quadri di Vincent.
Il libro è scritto bene anche se, a mio avviso, l'autore poteva fare qualcosina in più. Consigliato per chi ama l'arte.
Giudizio: consigliato
sarebbe un bicchiere di vino bianco sorseggiato ammirando uno dei quadri di Van Gogh.
Vincent gioca. Guarda fisso un sonaglino di cedro dipinto di turchese che dondola sopra la sua culla. Un andirivieni che lo ipnotizza. Tutta la sua testa gira dietro lo sguardo. E mi torna alla mente qualcosa di cui non mi ero ben resa conto a suo tempo: è così che guardava Vincent Van Gogh, suo zio. [...] Van Gogh guardava il mondo con l'intensità di un bambino. (p. 92)
Camilo SANCHEZ, La vedova Van Gogh, Marcos y Marcos, Milano, 2016
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Il libro è scritto bene anche se, a mio avviso, l'autore poteva fare qualcosina in più. Consigliato per chi ama l'arte.
Giudizio: consigliato
Se fosse un cibo:
Vincent gioca. Guarda fisso un sonaglino di cedro dipinto di turchese che dondola sopra la sua culla. Un andirivieni che lo ipnotizza. Tutta la sua testa gira dietro lo sguardo. E mi torna alla mente qualcosa di cui non mi ero ben resa conto a suo tempo: è così che guardava Vincent Van Gogh, suo zio. [...] Van Gogh guardava il mondo con l'intensità di un bambino. (p. 92)
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lunedì 6 marzo 2017
Giuda di Amos Oz e Golda ha dormito qui di Suad Amiry
Ho avuto modo di leggere, nelle ultime settimane, uno dopo l'altro, due libri ambientati a Gerusalemme dopo la nascita dello Stato d'Israele e la Nakba palestinese.
Il primo è il romanzo "Giuda", dello scrittore israeliano Amos Oz. Racconta la storia di un giovane israeliano che per una stagione presta servizio in casa di un anziano signore a cui fa compagnia. La sua storia personale - e la sua ricerca universitaria sulla figura di Gesù e sul ruolo di Giuda e degli ebrei nella morte di Cristo - si intrecciano con quella degli abitanti - presenti e passati - della casa in cui vive e lavora.
Il secondo, opera dell'architetta palestinese Suad Amiry, si intitola "Golda ha dormito qui" e raccoglie le storie di alcune famiglie palestinesi costrette a lasciare la propria casa dopo la guerra del 1948 e la conseguente divisione in due parti di Gerusalemme tra Israele e Regno di Giordania.
Due punti di vista, politici e geografici su una città dalla storia ultra millenaria, ma che negli ultimi settant'anni ha visto un'accelerazione spasmodica di contese e cambiamenti. I nomi dei luoghi, delle strade, dei monumenti parlano in continuazione a chi ha vissuto a Gerusalemme e ne sente la nostalgia, nonostante i suoi mille contrasti e la poco velata indifferenza - per non dire ostilità - dei
suoi abitanti.
Due case - o comunque due visioni della casa - si confrontano idealmente nei due testi, in cui la casa rappresenta
inevitabilmente l'anima di chi la abita o l'ha abitata. Nel libro di Oz, i ricordi del defunto proprietario Abrabanel, politico israeliano isolato dal suo Paese e dai suoi colleghi per le tesi a favore della convivenza con i palestinesi, caricano di malinconia i muri e io mobilio vecchio e impolverato di una abitazione signorile di Gerusalemme Ovest. Tra le pagine della Amiry, la perdita e il vano tentativo di tornare nella propria casa natale, da parte di varie famiglie palestinesi, ha il sapore di una lotta per la giustizia e i ricordi dei protagonisti hanno colori vividi e brillanti, nonostante la lontananza dall'"oggetto" del loro desiderio. Queste due concezioni della casa evocano inevitabilmente la disputa sulla terra, in un territorio in cui ancora oggi, a quasi settant'anni dalla prima guerra arabo-israeliana, nel 1948, una soluzione efficace contemporaneamente per il popolo israeliano e per quello palestinese sembra inimmaginabile.
Le due culture differenti che si scorgono leggendo i due testi sono meno lontane e incompatibili di quanto l'eterno conflitto israelo-palestinese farebbe pensare. E poi, la Gerusalemme "centro del mondo" e cuore del Medio Oriente che viene dipinta non è tanto lontana dall'Occidente, né per il livello intellettuale né per il rapporto con le innovazioni tecnico-scientifiche. Bisogna infatti superare il luogo comune di una supposta arretratezza mediorientale: l'attaccamento a identità e tradizioni religiose e culturali sono parte integrante di un luogo complesso come Gerusalemme. Ciò nondimeno, oggi come negli ultimi settant'anni, la gente comune vive in maniera molto simile agli europei, e in parte anche agli americani.
Se una storia o un romanzo inevitabilmente offre un punto di vista parziale, la lettura quasi consecutiva di questi due racconti offre - a mio avviso - la possibilità di avere uno sguardo più ampio e di cogliere insieme problematiche generali e dettagli sempre nuovi di un mondo complesso e che mentre cerca di rimanere ancorato a uno status quo si rivela un continua evoluzione.
(recensione di Ada Serra)
Il primo è il romanzo "Giuda", dello scrittore israeliano Amos Oz. Racconta la storia di un giovane israeliano che per una stagione presta servizio in casa di un anziano signore a cui fa compagnia. La sua storia personale - e la sua ricerca universitaria sulla figura di Gesù e sul ruolo di Giuda e degli ebrei nella morte di Cristo - si intrecciano con quella degli abitanti - presenti e passati - della casa in cui vive e lavora.
Il secondo, opera dell'architetta palestinese Suad Amiry, si intitola "Golda ha dormito qui" e raccoglie le storie di alcune famiglie palestinesi costrette a lasciare la propria casa dopo la guerra del 1948 e la conseguente divisione in due parti di Gerusalemme tra Israele e Regno di Giordania.
Due punti di vista, politici e geografici su una città dalla storia ultra millenaria, ma che negli ultimi settant'anni ha visto un'accelerazione spasmodica di contese e cambiamenti. I nomi dei luoghi, delle strade, dei monumenti parlano in continuazione a chi ha vissuto a Gerusalemme e ne sente la nostalgia, nonostante i suoi mille contrasti e la poco velata indifferenza - per non dire ostilità - dei
suoi abitanti.
Due case - o comunque due visioni della casa - si confrontano idealmente nei due testi, in cui la casa rappresenta
inevitabilmente l'anima di chi la abita o l'ha abitata. Nel libro di Oz, i ricordi del defunto proprietario Abrabanel, politico israeliano isolato dal suo Paese e dai suoi colleghi per le tesi a favore della convivenza con i palestinesi, caricano di malinconia i muri e io mobilio vecchio e impolverato di una abitazione signorile di Gerusalemme Ovest. Tra le pagine della Amiry, la perdita e il vano tentativo di tornare nella propria casa natale, da parte di varie famiglie palestinesi, ha il sapore di una lotta per la giustizia e i ricordi dei protagonisti hanno colori vividi e brillanti, nonostante la lontananza dall'"oggetto" del loro desiderio. Queste due concezioni della casa evocano inevitabilmente la disputa sulla terra, in un territorio in cui ancora oggi, a quasi settant'anni dalla prima guerra arabo-israeliana, nel 1948, una soluzione efficace contemporaneamente per il popolo israeliano e per quello palestinese sembra inimmaginabile.
Le due culture differenti che si scorgono leggendo i due testi sono meno lontane e incompatibili di quanto l'eterno conflitto israelo-palestinese farebbe pensare. E poi, la Gerusalemme "centro del mondo" e cuore del Medio Oriente che viene dipinta non è tanto lontana dall'Occidente, né per il livello intellettuale né per il rapporto con le innovazioni tecnico-scientifiche. Bisogna infatti superare il luogo comune di una supposta arretratezza mediorientale: l'attaccamento a identità e tradizioni religiose e culturali sono parte integrante di un luogo complesso come Gerusalemme. Ciò nondimeno, oggi come negli ultimi settant'anni, la gente comune vive in maniera molto simile agli europei, e in parte anche agli americani.
Se una storia o un romanzo inevitabilmente offre un punto di vista parziale, la lettura quasi consecutiva di questi due racconti offre - a mio avviso - la possibilità di avere uno sguardo più ampio e di cogliere insieme problematiche generali e dettagli sempre nuovi di un mondo complesso e che mentre cerca di rimanere ancorato a uno status quo si rivela un continua evoluzione.
(recensione di Ada Serra)
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domenica 5 marzo 2017
Kushari di Elisa Ferrero
Il Kushari è un piatto egiziano dove, mischiando ingredienti apparentemente non collegati tra loro, si crea una unità che sorprende, vista la disomogeneità degli ingredienti.
Elisa Ferrero ci accompagna alla scoperta di un Egitto che, come il Kushari, è sconosciuto ai più ma che esprime la sua disomogeneità nella unicità di una società profondamente araba eppure profondamente consapevole della sua origine egiziana. Nei vari capitoli vengono affrontate tutte le questioni emerse dalla rivoluzione di piazza Tahrir ad oggi. Al lettore viene data una chiave di lettura dei fatti degli ultimi anni e gli si dona la consapevolezze che la realtà è molto più complessa di quella che i media vogliono farci vedere. Lo stile è divulgativo e la lettura risulta semplice e scorrevole. Vi è un capitolo interamente dedicato alla tragica vicenda di Giulio Regeni. Consigliato a chi vuole capire un po' di più su questo grande Paese e sul medio oriente tutto!
Giudizio: imperdibile
Elisa Ferrero ci accompagna alla scoperta di un Egitto che, come il Kushari, è sconosciuto ai più ma che esprime la sua disomogeneità nella unicità di una società profondamente araba eppure profondamente consapevole della sua origine egiziana. Nei vari capitoli vengono affrontate tutte le questioni emerse dalla rivoluzione di piazza Tahrir ad oggi. Al lettore viene data una chiave di lettura dei fatti degli ultimi anni e gli si dona la consapevolezze che la realtà è molto più complessa di quella che i media vogliono farci vedere. Lo stile è divulgativo e la lettura risulta semplice e scorrevole. Vi è un capitolo interamente dedicato alla tragica vicenda di Giulio Regeni. Consigliato a chi vuole capire un po' di più su questo grande Paese e sul medio oriente tutto!
Giudizio: imperdibile
Se fosse un cibo:
Il titolo ci da già la soluzione: Kushari! Piatto a base di riso, pasta, lenticchie, ceci e uno strato di aglio egiziano, aceto e salsa di pomodoro speziata.
Negli ultimi anni l'Egitto ha sbalordito, appassionato, ispirato, angustiato, demoralizzato, spaventato e soprattutto interrogato. Come raccontare questa complessità? Chi è l'Egitto? Come dipingere un ritratto fedele, senza imprigionarlo in interpretazioni ideologiche? (p. 10)
Edizione utilizzata:
Elisa FERRERO, Kushari - L'Egitto capovolto - La rivoluzione incompiuta di piazza Tahrir, ETS, Milano 2017
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sabato 4 marzo 2017
Un istante prima dell'alba di Ibrahim Alsabagh
Vedendo la televisione, in questi ultimi anni, siamo inondati quotidianamente da immagini delle guerre che lambiscono il medio oriente, con i loro orrori, la morte, la distruzione... Assuefatti da queste immagini non pensiamo più ai volti, ai cuori, alle persone che soffrono di quel conflitto. Il pensiero dominante è quello di persone che per imporre la propria religione, violano ogni elementare diritto dell'uomo. Ibrahim Alsabagh è un frate francescano della Custodia di Terra Santa che vive in Siria, e, erede del carisma di san Francesco, ci racconta in questo diario, con forza ma anche con semplicità, la vita quotidiana della comunità cristiana di Aleppo, una delle città più colpite da questa immane tragedia. Grazie alle parole di fra Ibrahim scopriamo che il mondo visto da Aleppo non è grigio ma ha i colori della speranza quotidiana e che la vita di ogni giorno è rischiarata da molti gesti di solidarietà. E' un libro che trasuda la semplice forza di chi crede nella vita, nella speranza, nella gioia.
I proventi di questo libro servono ad aiutare la comunità di fra Ibrahim.
Se fosse un cibo:
Un pezzo di pane e un bicchiere d'acqua: alimenti semplici che non mancano mai ma che nutrono con essenzialità.
Racchiuso in una frase:
Bisogna chiedere perdono e saper dare il perdono nei momenti difficili. La gente, ad Aleppo, mi ha sempre obbedito quando le chiedevo di perdonare, e questo mi ha molto sorpreso. Io domandavo di pregare per quelli che ci uccidono e le persone mi ascoltavano, anche - ed è tutt'altro che scontato - i genitori cui era stato ucciso un figlio: hanno pregato con noi per i suoi assassini. (p. 158)
Edizione utilizzata:
Ibrahim ALSABAGH, Un istante prima dell'alba - Siria. Cronache di guerra e di speranza da Aleppo, ETS, Milano 2016
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, amazon.it, ibs.it) e sul sito di ETS (www.edizioniterrasanta.it)
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venerdì 3 marzo 2017
Un chilo di Cioccolato di Chava Kohavi Pines
Della serie "Giornata della Memoria" questo libricino, date le dimensioni e la tipologia di edizione, è adatto anche ai ragazzi. Come dice Nick Hornby, ogni adulto ogni tanto dovrebbe leggere un libro per ragazzi! Il testo è strutturato in capitoli/episodi in cui Eva, una ragazzina viennese, vive la deportazione e il dramma dei campi di sterminio. Nelle tappe che la condurranno ad Auschwitz, Eva sviluppa un processo di maturazione che la porteranno ad essere, alla fine del libro, una piccola donna, consapevole di ciò che vuole e di dove vuole andare. La struttura a episodi permette una lettura veloce o, al tempo stesso, una lettura saltuaria: essendo i capitoli indipendenti l'uno dall'altro, non si perde il filo del discorso.
Il libro ha una narrativa un po' fredda, forse l'autrice avrebbe potuto lavorare di più sullo stile.
Giudizio: accettabile
Se fosse cibo:
Questo libro sarebbe un... pezzo di cioccolato, divisibile in tanti quadratini, da assaggiare uno alla volta.
Prelevai il pacco. Senza neanche aprirlo, andai difilato da mia madre. Lo posai sul suo letto e le spiegai come l'avevo ottenuto. La mamma non stava più nella pelle. Che cosa poteva contenere? Finalmente slegai il cordino e aprii la carta da pacco. Quando sollevai il coperchio della scatola vidi qualcosa che andava ben al di là delle mie aspettative. Su un foglio di carta rosa, in file ordinate, c'erano delle tavolette che stavano diventando grigie... un chilo di cioccolato. (p. 40-41)
Edizione Utilizzata:
Chava Kohavi PINES, Un chilo di cioccolato - Diario di una ragazza ebrea ad Auschwitz, ETS, Milano 2017
Dove trovare il libro:
E' facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) e sul sito della casa editrice www. edizioniterrasanta.it
(articolo pubblicato su ilmegafono.eu)
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