Oggi vorrei cominciare parlandovi di una stazione... La Leopolda di Firenze: dopo una concessione governativa nel 1897 e l'inizio dei lavori della ferrovia Firenze-Livorno del 1841, fu costruita la stazione una stazione capolina chiamata "Leopolda", dedicata al Granduca Leopoldo II di Toscana.
A molti farebbe pensare ai famosi "rottamatori" e alle primarie, a Renzi e Bersani e alla politica di questi giorni... a me invece fa pensare ad un antenato di Leopoldo II che... si chiamava come lui!
Ora direte: ma che ci vuoi fare il pippone sulla storia? Beh si... e vi parlerò di Pietro Leopoldo, detto anche egli Leopoldo II (del Sacro Romano Impero) che il 30 novembre del 1786 fu il primo che, con l'emanazione del nuovo codice penale toscano, tecnicamente Riforma criminale toscana o Leopoldina redatta dal giurista Pompeo Neri, sotto l'influenza di Cesare Beccaria, è stato il primo ad abolire la pena di morte dalle leggi dello Stato.
Da allora è tutto un susseguirsi di abolizioni: dalla Repubblica Romana nel 1849 passando per San Marino nel 1865 per arrivare all'abolizione del Regno d'Italia nel 1889 (eccetto per crimini di guerra e regicidio e comunque reintrodotta dal Codice Rocco del 1930 e alla abolizione definitiva nel 1948), fino a passare al Regno Unito che l'ha abolita negli anni sessanta del '900 e alla Francia nel 1981.
Ai nostri giorni l'unica area al mondo completamente libera dalla pena di morte è l'Europa: i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa (leggere qui cos'è per non confondersi con altre istituzioni) hanno abolito la pena capitale oppure hanno introdotto una moratoria sulle esecuzioni, seguendo i dettami dei protocolli numero 6, adottato a seguito di un'iniziativa promossa
dall'Assemblea parlamentare e volta all'abolizione della
pena di morte in tempi di pace, adottata nell'aprile del
1983, e numero 13, del 2002, affermando che la prassi della pena di morte non è ammissibile in una società democratica.
Il CoE, inoltre, ha messo come condizione necessaria l'abolizione della perna di morte per aderire e, dal 1997, non vi sono sentenze in alcuno degli Stati membri
Il Consiglio ha reso l'abolizione della pena di morte un
requisito indispensabile per aderire all'Organizzazione e ha allargato il suo raggio d'azione facendo rapporti anche sugli stati osservatori come Giappone e Stati Uniti.
Ultimo successo della campagna contro la pena di morte viene segnato il 18 dicembre 2007: dopo una campagna ventennale capeggiata dall'associazione Nessuno Tocchi Caino insieme ad Amnesty Internationa, alla Comunità di Sant'Egidio e al Partito Radicale Transnazionale, l'assemblea Generale dell'ONU approva una risoluzione che spinge affinché gli Stati sospendano l'esecuzione della pena capitale.
E' vero che oggi Cina, Stati Uniti ed Iran (giusto per citarne tre) continuano con questa pratica disumana, ma è vero anche che sempre di più il principio dell'abolizione della pena di morte si diffonde in maniera capillare e, forse, il giorno dell'abolizione definitiva non è poi così lontano... grazie Leopoldo!
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