Racchiuso in una frase:
Due mezze scodelle d'acqua, per tre giorni. Ho passato tre giorni interi con una persona che mi torturava ventiquattro ore al giorno. Ma non ero il solo. Con me ce n'erano altri cento, o forse più di cento, non lo so, non li ho contati. Ma li sentivo. Uomini e donne. Bambini no. Le donne piangevano, e urlavano, tutta la notte, senza smettere. Quando una smetteva, iniziava un'altra, e poi un'altra ancora. E au suivant.
Tutti i nostri torturatori erano civili, non militari, gente come me e come te. Anche i torturati, uomini e donne, erano gente come me. Nessuno aveva fatto niente per trovarsi lì. Io ero andato in Libia a cercare il mio fratellino, tutti gli altri con il sogno di un programma per l'Europa. Ma a quelli che ci torturavano tutto questo non interessava.
Io non volevo parlarti di queste cose, perché quando le racconto comincio a vedere, davanti ai miei occhi, tutto quello che ti sto spiegando. Tu adesso sei qui, e mi ascolti, ma io sono di nuovo là, con la mia carne e, quando lo racconto, inizio a viverlo di nuovo. Per questo non avrei voluto parlarti di queste cose. Ma tu me l'hai chiesto e io ti ho risposto. E nel raccontartelo ho sentito di nuovo tutto. (p. 68)
Edizione utilizzata:
Amets Arzallus ANTIA - Ibrahima BALDE, Fratellino, Feltrinelli, Milano 2021.
Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)
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