domenica 30 giugno 2024

Platone è per domani? di Alessandro Salerno (2023)

L'insegnamento è una delle missioni più importanti in una società: essere accompagnatori nel processo di maturazione degli studenti è fondamentale nella crescita di persone e cittadini solidali. Platone è per domani? è il racconto di venti anni di esperienze di insegnamento di un professore di filosofia, Alessandro Salerno. Attenzione: non è una serie di temi alla Io speriamo che me la cavo ma una riflessione che, partendo dalle esperienze dirette, ricorda al lettore il vero senso della didattica. Partendo dal discente si può costruire un percorso che possa portare ad una crescita. Dalle conoscenze del docente si può costruire un percorso. Sia chiaro che in questo processo tutti imparano, studenti e docenti, in questo rapporto di scambio reciproco che non teme il cambio di epoche, il cambio di generazioni. Un libro che fa riflettere, dedicato al mestiere del docente e che riesce anche a strappare qualche sorriso. Interessante!

Racchiuso in una frase:
Ti dici che tu li ami se cerchi di fare bene il tuo lavoro. Ma questo lavoro lo fai bene per uno e male per un altro. Quella che è una carezza per Mario è un pugno per Simo-ne. La faccenda è molto complessa. Vorresti amarli uno per uno e a volte ti ritrovi a odiarli in blocco, magari per un'assenza collettiva che vivi come se una bella ti avesse dato buca a un appuntamento. Oppure quando non c'hanno voglia neanche di sbadigliare, si sono ritirati tutti tardi, c'era il compleanno di Stefania, piegano il capo sul banco, hanno staccato la spina, ti chiedono di staccarla anche tu per una volta. E vincono loro. L'odio episodico è comunque ancora un buon segno. Il peggio è chiaramente l'indifferenza. Ne vedi di colleghi che l'hanno raggiunta come fosse il nirvana. Mi dico che fino a quando questa peste non mi tocca sono ancora vivo. (p.64)

Edizione utilizzata:
Alessandro SALERNO, Platone è per domani? Cronache scolastiche del XXI secolo, Algra, Viagrande (CT) 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

domenica 23 giugno 2024

L’insegnante di astinenza sessuale di Tom Perrotta (2007)

Nella provincia americana si intrecciano le storie di due persone profondamente diverse: Ruth, insegnante di Igiene al liceo, che per una frase pronunciata durante la lezione di educazione sessuale viene messa alla gogna e costretta a cambiare il programma, diventando insegnante di astinenza sessuale; e Tim, ex tossicodipendente e alcolista, che grazie a una chiesa conservatrice ritrova la retta via. Le loro vite, come in un imbuto, si intrecceranno fino al finale a sorpresa. Tom Perrotta in questo romanzo ci racconta un’America profonda, la stessa America che oggi ha messo Trump nello studio ovale; una società estremamente liberale, che ha all’interno sacche di conservatorismo espresse dal cristianesimo chiuso ed escludente di alcune chiese evangeliche. Già nel 2007, anno di uscita di questo libro, molto del trumpismo era in essere. Un romanzo che ci dona una visione antropologica lucida e perspicace.

Racchiuso in una frase: 
“Immagino che non hai scritto [il tema sull’uomo che ammiri di più] su di me” […] “Se proprio lo vuoi sapere” disse Abby, “l’ho fatto su Donald Trump”. L’immediato sollievo di Tim durò solo un paio di secondi. “Donald Trump? Mi prendi in giro?” “E’ figo” rispose sua figlia. “Non è figo, Abby. Fidati di me, almeno questa volta”. “E invece sì” insisté lei “A The Apprendice è fighissimo”. “Non ci posso credere, Donald Trump è il tuo eroe” “Non ho detto che è il mio eroe. Ho detto solo che lo ammiro”. “Per cosa?”. “E dai, papà. Tutti lo ammirano. Ha un grattacielo, un jet privato, un casinò e un programma tutto suo alla tv. Può fare quello che vuole”. “Questo significa solo che è ricco. Non che è una bella persona”. (p. 316)

Edizione utilizzata:
Tom PERROTTA, L’insegnante di astinenza sessuale, E/O, Roma 2009.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online, si trova soprattutto in digitale o usato (ibs.it, libreriauniversitaria.it, ebay.it)

Violenza e nonviolenza nella tradizione ebraico-cristiana di Piero Capelli, Paolo Naso e Letizia Pellegrini (2021)

Spesso quando si pensa alle religioni, soprattutto se si parla delle religioni monoteiste, si imputa a queste una violenza insita, che pregiudicherebbe un vero messaggio di pace. Ma è proprio così? Partendo da uno scritto del biblista Pietro Lombardini scritto nel 1993 dal titolo I fondamenti biblici della nonviolenza, alcuni docenti e teologi nel 2021 hanno cercato di riflettere su questi temi. In Violenza e non violenza nella tradizione ebraico-cristiana si raccolgono vari interventi, oltre al succitato di Lombardini, che affrontano la tematica da vari punti di vista. Piero Capelli si concentra sul tema della violenza nell'Antico Testamento. Letizia Pellegrini fa un excursus storico della violenza nella storia della Chiesa, dalle origini ai giorni nostri. Paolo Naso ci da una chiave di lettura politologico-sociologica del fenomeno della violenza religiosa oggi. Un testo molto interessante che approfondisce una tematica purtroppo sempre attuale. Con la consapevolezza che il Dio ebraico-cristiano è un Dio di relazione, che vuole evitare il male. Interessante!

Racchiuso in una frase:
Nei decreti sinodali di Gregorio VII scompare il tradizionale divieto per i chierici di portare le armi; i documenti da lui emessi sono tessuti di immagini, citazioni e metafore bellico-militari desunte dall'Antico Testamento: l'autorità della Chiesa è il gladio. La militia Christi metaforica, cioè originariamente contrapposta - in quanto militia spirituale - alla militia saecularis, diviene invece letteralmente militarizzata. È così che, sul piano teologico e canonistico, si pongono le premesse affinché sia attribuito al miles Christi uno statuto che sembrerebbe incarnare la sua antitesi: quello del martire. Chi si reca in terrasanta o combatte in Europa morendo in battaglia conquista la palma del martirio e, come i martiri, guadagna ipso facto il paradiso. Dall'XI secolo la ri-funzionalizzazione del martire, testimone della fede, e del suo stesso statuto soteriologico passano dunque attraverso la cristianizzazione della violenza più che attraverso la riqualificazione cristiana della pace. (p. 69)

Edizione utilizzata:
Piero CAPELLI Paolo NASO Letizia PELLEGRINI, Violenza e non violenza nella tradizione ebraico-cristiana. A cura di Brunetto Salvarani. Con un saggio inedito di Pietro Lombardini, EDB, Bologna 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

venerdì 14 giugno 2024

Per il mio bene di Ema Stokholma (2020)

Viviamo in una società superficiale, nella quale anche chi non vorrebbe esserlo alla fine lo diventa. Se, quindi, un lettore legge sulla copertina di un libro il nome di Ema Stokholma potrebbe arricciare il naso e pensare ad una operazione commerciale e scartarlo. Mai errore potrebbe essere più grande! Per il mio bene è un diario intimo, profondo, che racconta di una ragazza, Morwenn (nome all'anagrafe di Ema), e del suo rapporto conflittuale con la madre. Violenze fisiche e verbali sono all'ordine del giorno e Morwenn non riesce a fidarsi di nessuno, nemmeno di suo fratello Gwendal che subisce, a sua volta, le medesime sevizie. Sembra una storia destinata ad avere una tragica fine. Eppure Ema, nel suo peregrinare convulso, ha la grazia di incontrare persone che hanno alimentato la sua resilienza, rendendola la donna consapevole e di successo che è oggi. Un libro che si legge tutto d'un fiato, che fa scendere molte lacrime, sincero, che lascia il lettore diverso, più consapevole. Intenso!

Racchiuso in una frase:
Tra i suoi dischi mi è sempre piaciuto molto Listen Without Prejudice e lo metto senza pensarci troppo. Ma ora che lo ascolto mi sembra che George Michael abbia composto l'album per questo preciso momento, mi dimentico dei motivi per cui ha scritto quelle canzoni, la libertà di essere chi siamo e di amare chi vogliamo, e quando parte Freedom invece sento che anche mia madre la ascoltava e magari aveva delle sue speranze e delle fragilità, che era un essere umano che non ce la faceva, provo una cosa che non avevo mai sentito prima nei suoi confronti: empatia. È un sentimento bello ma mi fa anche soffrire, perché è più facile odiare una persona che comprenderla. (p. 175)

Edizione utilizzata:
Ema STOKHOLMA, Per il mio bene, HarperCollins, Milano 2021.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

martedì 11 giugno 2024

Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy (2005)

Nausea. Se dovessi definire in un solo termine questo libro lo definirei con una grande sensazione di nausea. Che sia chiaro: non per il libro, che sicuramente si può annoverare tra i più grandi della letteratura statunitense contemporanea, quanto per la sensazione che lascia al lettore. In Non è un paese per vecchi lo scrittore Cormac McCarthy racconta di un cacciatore che trova una sacca piena di soldi nel deserto. La provenienza, visti i cadaveri che decorano questa sacca, è chiara: una lotta tra spacciatori rivali nella quale nessuno è sopravvissuto. Convinto di riuscire a gestire la situazione, Llewelyn, questo il nome del cacciatore, prende il denaro e scappa. Ben due persone però gli daranno la caccia: lo sceriffo Bell e un killer, Anton Chigurh. La storia è un susseguirsi di azioni e sparatorie che permettono a McCarthy di mostrare quanto è dura e crudele la società americana. Il punto forte sono i dialoghi e le riflessioni che colgono nel profondo dell'animo umano e, attraversando lo specchio della pagina stampata, arrivano dritti al lettore. UN CLASSICO!

Racchiuso in una frase:
Qualunque cosa può essere uno strumento, disse Chigurh. Cose piccole. Cose che non noteresti neppure, Passano di mano in mano. La gente non ci fa caso. E poi un giorno si fanno i conti. E dopo niente è piú come prima. Be', uno dice. È solo una monetina. Per esempio. Non ha niente di speciale. Di cosa potrebbe essere uno strumento? Vedi qual è il problema. Che si separa l'atto dalla cosa. Come se le parti di un certo momento della storia fossero intercambiabili con quelle di un altro momento. Come potrebbe essere? Be', è solo una monetina. Sí. È vero. Siamo sicuri? (p. 47)

Edizione utilizzata:
Cormac McCARTHY, Non è un paese per vecchi, Einaudi, Torino 2017.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)

sabato 8 giugno 2024

In dialogo con San Giustino de Jacobis di Michele Del Cogliano (2020)

Ci sono personaggi che hanno cambiato la storia di alcune popolazioni del mondo. Ci sono personaggi che portano nel mondo il nome di indentità locali antiche e poco conosciute. Uno dei personaggi che unisce queste due caratteristiche è Giustino de Jacobis. Nato nel 1800 nel paesino lucano di San Fele, nel 1838 decide di imbarcarsi missionario in Africa, lavorando per le popolazioni di Etiopia ed Eritrea. Nel linro In dialogo con san Giustino de Jacobis, don Michele Del Cogliano riesce, attraverso riflessioni e meditazioni, a far toccare al lettore la figura del santo lucano. Lontano nel tempo, Giustino si rende vicino al lettore con il suo amore verso gli ultimi e la sua vicinanza al popolo copto. Giustino morì nel 1860 mentre, arrestato, attraversava il deserto. PaoloVI nel 1975 disse che Giustino ha un solo torto, quello di essere troppo poco conosciuto. Che questo testo possa essere un approccio che invogli ad approfondirne la conoscenza. Intenso!

Racchiuso in una frase:
E ogni volta che fisso lo sguardo su San Giustino, quando durante le adorazioni mi raccolgo davanti al suo volto e cerco di capire il coraggio di quest'uomo e il modo per poter servire al meglio questa comunità così devota a lui, sento addosso la responsabilità di entrare nel vivo di ciò che ha sentito nel profondo del suo io. (p.44)

Edizione utilizzata:
don Michele DEL COGLIANO, In dialogo con San Giustino de Jacobis, Laurita, Potenza 2020.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e nelle librerie online (libreriauniversitaria.itunilibro.it)

mercoledì 5 giugno 2024

Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia di Andrea Camilleri (2023)

Entrare in un mondo come quello di Andrea Camilleri significa non riuscire più ad uscirne. Storie, personaggi, episodi prendono vita e dalla carta passano in una dimensione di vita che confonde storia, realtà, fantasia. Ne Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia sono raccolti tre racconti, due del 2005 e uno del 2011, che per la prima volta sono pubblicati insieme. Nel primo dal titolo Troppi equivoci uno scambio di persona causerà una serie di eventi a catena, tra i quali anche un omicidio... Ne Il giudice Surra l'ambientazione è quella postunitaria nella quale un nuovo giudice viene inviato a ricostruire un tribunale già condizionato dalla mafia: come se la caverà? Ne Il medaglione un maresciallo è chiamato a risolvere un caso molto particolare con protagonista un uomo chiuso in casa dopo la morte della moglie. Tre racconti nei quali governa il caso, tre personaggi che dalla carta diventano reali. Un libro da gustarsi in questo inizio d'estate!

Racchiuso in una frase:
«La surra» sentenziò don Agatino Smecca, «nei paisi nostrani significa la vintrisca, che, come tutti sapiti, è la parti cchiù sdilicata e saporita del tonno. Come cognomi, il judici prometti bono».
«Vossia parla accussì pirchì è omo di mari» ribatté don Clemente Sommatino. «Ma io, che sugno tirragno e campagnolo, ci dico che la surra è macari un'erba amara e fitusa che quanno le gaddrine se la mangiano, l'ova hanno un sapori tanto laido che si devono ghittare. Come cognomi, per mia, non prometti nenti di bono».
«Il cognomi non c'entra con la pirsona che lo porta, non dicemo minchiate!» intervenne il commerciante di zolfo Bonocore. «V'arricordate di quel judici che s'acchiamava Benevolo che 'nveci non detti mai'n'assoluzioni ed era pejo di un boia?».
«Vero è» pensò don Clemente. «Nfatti tu ti chiami Bonocore e hai fatto falliri a dù tò colleghi!».
Ma non disse niente. (p. 83)


Edizione utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia, Sellerio, Palermo 2023.

Dove trovare il libro:
Può essere ordinato in formato cartaceo nelle maggiori librerie fisiche e anche in formato elettronico nelle librerie online (ibs.it, bookdealer.it, mondadoristore.it)