Una amicizia di tutta una vita tra un giornalista e un impiegato comunale. Una redazione come tante dove i membri, chi più chi meno, rispondono al potente di turno. Poi un giorno arriva la chiamata che non pensavi di ricevere: quel tuo amico fidato, Marco, è stato arrestato per corruzione. Questa la trama di
Malanni di stagione, romanzo scritto dal direttore lucano della TGR Campania
Oreste Lo Pomo. Una storia della provincia italiana, una storia che parte da una ordinaria malagiustizia fatta da sentenze da bar e prove attestate dai giornali. Un Romanzo ironico e amaro, che entra nelle pieghe dell'animo umano. Lo stole è asciutto e colloquiale, quasi da web drama: poca punteggiatura, un susseguirsi veloce degli eventi e tanta amara ironia, per una vicenda che potrebbe avere come protagonista chiunque. Lo Pomo credo voglia, col suo romanzo, provare a dar voce ai tanti uomini comuni troppo spesso dimenticati dai tribunali. Da leggere tutto d'un fiato!
Racchiuso in una frase:
Il racconto di un racconto. Anche questo preciso. Il lungo corridoio. Lo sguardo di alcune guardie che la conoscono da piccola. L'atteggiamento di consolazione che si alterna a quello rigido del rispetto di regole e di regolamenti. E, ancora, il controllo del peso del borsone. Il limite invalicabile dei cinque chili. Cinque chili deve pesare tutto. L'applicazione della legge non fa differenza tra calze, mutande e libri. Vestario e cultura hanno lo stesso valore. E poi il racconto del racconto è diventato racconto del racconto del racconto, quello che Marco ha fatto a Linda. L'uscita dalla caserma dei Carabinieri sotto braccio a due ragazzi alti, stretti nelle loro divise. Lo sportello dell'Alfa che si apre e si richiude immediatamente. La folle corsa dell'auto con il lampeggiatore acceso verso il carcere. Corsa folle ma attimi che sembrano non finire mai. Sensazioni diverse. (pp. 49-50)
Edizione utilizzata:
Oreste LO POMO, Malanni di stagione, Cairo, Milano 2018.
Dove trovare il libro:
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